Pallio (paramento liturgico): differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
→Utilizzo: L'essere cardinale titolare di Ostia è completamente ininfluente |
|||
Riga 12:
Questa pratica venne successivamente adottata anche dalla Chiesa cristiana, con un uso simile a quello dell'[[omoforio]], una fascia di stoffa, molto più larga del pallio, attualmente indossata dai [[vescovo|vescovi]] [[Chiesa ortodossa|ortodossi]] e dai vescovi [[Chiesa particolare|cattolici orientali]] di [[rito bizantino]].
Il pallio era originariamente un'unica striscia di stoffa avvolta intorno alle spalle e lasciata cadere sul petto dalla spalla sinistra; esso nei primi secoli della [[cristianesimo|cristianità]] era portato da tutti i vescovi (è infatti visibile nelle iconografie che ritraggono i primi vescovi e santi, come [[sant'Ambrogio]], [[Atanasio di Alessandria|sant'Atanasio]], [[Giovanni Crisostomo|san Giovanni Crisostomo]], [[Ignazio di Antiochia|sant'Ignazio di Antiochia]], [[Ilario di Poitiers|sant'Ilario]], ...). Notevole è anche il pallio che vediamo indossato da [[Apollinare di Ravenna]] nel mosaico di [[Basilica di Sant'Apollinare in Classe|
Il primo caso noto di imposizione del pallio ad un vescovo risale al [[513]], quando [[papa Simmaco]] concesse il pallio a san [[Cesario d'Arles|Cesario]], vescovo di Arles. Dal [[IX secolo]] in poi venne ridotto all'attuale forma a "Y" con le due estremità che scendono sotto il collo fino alla metà del petto e della schiena e divenne il segno distintivo nei paramenti degli [[Arcivescovo|arcivescovi]] [[metropolita|metropoliti]] che lo ottenevano per concessione del [[Papa]].
|