Desideroso di condurre una vita esemplarmente cristiana, Corrado si infervorò ascoltando la predicazione di Arnoldo, abate del monastero cistercense di [[Abbazia di Morimond|Morimond]] (in Francia). Attratto dallo stile di vita dei monaci, senza il consenso della famiglia, il giovane abbandonò Colonia, le ricchezze e gli agi connessi al proprio rango, e divenne monaco presso Morimond abbracciando il severo stile di vita dei cistercensi.
In quel periodo il neonato Ordine Cistercense era in pieno sviluppo. Sorto nel 1098 ad opera di Roberto di Molesme all'interno della congregazione cluniacense, aveva come principio ispiratore il ritorno alla stretta osservanza della regola di san Benedetto da Norcia. Prima sede dell'ordine era stato il monastero di Citeaux (in latino Cistercium), al quale si unirono altri quattro monasteri detti abbazie primigenie: [[Abbazia di La Ferté|La Ferté]] ([[1113]]), [[Abbazia di Pontigny|Pontigny]] [[1114|(1114)]], [[Abbazia di Morimond|Morimond]] [[1114|(1114)]] e [[Abbazia di Clairvaux|Clairvaux]] [[1115|(1115)]]. Successivamente vennero fondati nuovi monasteri e affiliati alle abbazie preesistenti, e tanti giovani ne abbracciavano con entusiasmo la regola desiderando di vivere il Vangelo in maniera radicale. L'Abate Arnoldo di Morimond organizzò una spedizione in Terra Santa con l'obiettivo di fondarvi un monastero, suscitando però la disapprovazione di numerosi membri importanti dell'Ordine e della Chiesa, intimoriti dai rischi di una simile impresa e convinti della necessità di inviare in Terra Santa soldati pronti a combattere piuttosto che monaci in preghiera. Era infatti, quella, l'epoca delle crociate. [[Bernardo di Chiaravalle|Bernardo]], abate di Chiaravalle (Clairvaux), si impegnò molto per ostacolare il progetto del confratello Arnoldo. Scrisse diverse epistole cercando l'appoggio di personaggi influenti dell'epoca allo scopo di ostacolare l'impresa che metteva in pericolo la vita del gruppo dei monaci e in cattiva luce la dignità dell'Ordine. In due di esse, destinate la prima al canonico Brunone dei conti di Berg e Altena, la seconda a papa [[Papa Callisto II|Callisto II]], Bernardo fa riferimento al coinvolgimento del principe Guelfo, evidenziando la necessità di bloccare l'iniziativa di Arnoldo per non attirare contro i cistercensi le antipatie del potente casato dei Guelfi giacché tra i giovani monaci unitisi a lui nel suo peregrinare vi era anche Corrado, "quel nobile giovinetto trascinato via da Colonia qualche anno addietro con grande scandalo".
Agli inizi del 1125 però l'abate Arnoldo morì improvvisamente e i monaci unitisi a lui, spaesati, fecero ritorno ai loro monasteri. Ma Corrado, desideroso di visitare la terra di Gesù Cristo, proseguì da solo il pellegrinaggio percorrendo l'Italia fino a Bari, trovando ospitalità presso una comunità di monaci benedettini residenti nell'agro di [[Santuario di Santa Maria della Grotta|Modugno]] senza probabilmente raggiungere mai la destinazione prefissata.
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