| Didascalia mappa = Posizione geografica di Mazzaferro nel Comune di Urbino
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'''Mazzaferro''' ([[Alfabeto fonetico internazionale|<small>AFI</small>]]: /matʦaˈfɛːrro/ {{Link audio|It-Mazzaferro.ogg|Pronuncia}}, ''Masafer'' in [[dialetto gallo-piceno]]) è una [[Frazione (geografia)|frazione]] del [[Comune (Italia)|Comune]] di [[Urbino]], in [[provincia di Pesaro e Urbino]], nelle [[Marche]].
==Geografia fisica==
(Per gentile concessione di Fotomero)
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È situata sulla cima di una collina a sud-ovest di Urbino, nella [[sinclinale]] intermedia <ref>{{Cita libro|nome=Raimondo|cognome=Selli|titolo=Il bacino del Metauro - descrizione geologica, risorse minerarie, idrogeologia (con annesse 13 tavole)|url=|formato=PDF|anno=1954|editore=Cassa di Risparmio di Fano|capitolo=La tettonica del Neogene a NE dei rilievi mesozoici interni (Il Bacino del Metauro)|url_capitolo=http://www.lavalledelmetauro.it/contenuti/opere-specialistiche/scheda/395.html}}</ref> che separa distintamente le [[Anticlinale|anticlinali]] messiniane della zona montefeltresca (strati marnoso-arenacei) <ref>{{Cita libro|autore=Società geologica italiana|titolo=Bollettino della Società geologica italiana|annooriginale=1899|editore=Società geologica italiana|volume=18}}</ref>. Si tratta della [[Frazione (geografia)|frazione]] più vicina al [[Urbino|capoluogo comunale]], tant'è che per l'esigua distanza viene considerata come un [[quartiere]] della [[Città]]; infatti è l'unica frazione a partecipare con una propria [[Contrada (geografia)|Contrada]] alla [[Festa dell'aquilone|Festa dell'Aquilone]]. Questa [[Frazione (geografia)|frazione]] ha conosciuto un lieve incremento demografico a partire dalla seconda metà del [[XX secolo]].
== Origini del nome ==
L'origine del [[toponimo]] è incerta, tuttavia la stretta correlazione tra la sub area dialettale [[Dialetto gallo-piceno|urbinate-fanese-senigalliese]] e l'[[Dialetti marchigiani#Zona del Conero|isola linguistica gallica del Conero]] ha giocato un ruolo fondamentale <ref>{{Cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/dialetti-umbro-marchigiani_%28Enciclopedia-dell%27Italiano%29/|titolo=Dialetti umbro-marchigiani|autore=Francesco Avolio|editore=Treccani|accesso=21 ottobre 2017}}</ref>. I cognomi Mazzaferro e Mazzuferi hanno infatti altissima diffusione nelle province marchigiane di [[Macerata]] e [[Ancona]] <ref>{{Cita web|url=http://www.mappadeicognomi.it/|titolo=Mappa dei Cognomi|sito=Mappa Dei Cognomi.it|data=|lingua=Italiano|accesso=19 ottobre 2017}}</ref>. Sembrano derivare dal soprannome e poi nome medioevale ''Mazzuferus'' (portatore di [[mazza ferrata]]), nel [[1301]] è noto Mazzuferus Rinieri in qualità di [[Priore]] di Firenze <ref>{{Cita pubblicazione|autore=|nome=Sergio|cognome=Raveggi|data=2013|titolo=I Priori e i Gonfalonieri di Giustizia di Firenze, i Dodici e i Gonfalonieri delle Compagnie(1282-1343).|rivista=|città=Firenze|volume=|numero=|p=100|lingua=|url=http://www.storiadifirenze.org/wp-content/uploads/2013/07/14-priori.pdf}}</ref> <ref>{{Cita libro|nome=Vittorio|cognome=Imbriani|titolo=Udo Danteschi|url=http://scans.library.utoronto.ca/pdf/5/21/studidanteschi00imbruoft/studidanteschi00imbruoft.pdf|annooriginale=1891|editore=G.C. Sansoni|città=Firenze|p=139}}</ref> mentre nel [[1567]] il marchigiano Alexander Mazzaferrus si trova nel corpo studentesco di [[Perugia]] <ref>{{Cita libro|nome=Abate Giuseppe|cognome=Colucci Patrizio Camerinese ed Ascolano|titolo=Antichità picene Tomo 19, Delle antichità del medio e dell'infimo evo Tomo 4.|url=https://archive.org/stream/bub_gb_UdntarwjkosC/bub_gb_UdntarwjkosC_djvu.txt|annooriginale=1794|città=Fermo|p=224}}</ref> <ref>{{Cita web|url=http://www3.unisi.it/docentes/frame.html|titolo=Maestri e scolari a Siena e Perugia
Una prosopografia dinamica del corpo accademico e studentesco|sito=http://www3.unisi.it/docentes/index.html|editore=Massimiliano Tiberio|curatore=Carla Frova, Paolo Nardi, Paolo Renzi|accesso=19 ottobre 2017}}</ref>. Tracce dell'odierno toponimo in accezione territoriale compaiono già il 21 ottobre [[1507]], nell'atto testamentario del Ven. Don Pietro Paolo Viviani prete d'[[Urbino]] <ref>{{Cita libro|autore=|nome=Don Andrea|cognome=Lazzari|titolo=Delle Chiese Di Urbino E Delle Pitture in Esse Esistenti - Compendio Storico|dataoriginale=1801|città=Urbino|pp=22-23}}</ref>.
== Storia ==
Si trova sull'antico percorso romano che passando per [[Urbino]] collegava [[Rimini]] (''Ariminum'') alla scomparsa città di ''[[Acqualagna|Pitinum Mergens]],'' in particolare è certo l'attraversamento dell'attuale zona denominata Biancalana <ref>{{Cita libro|autore=|nome=Ulrico|cognome=Agnati|titolo=Per la storia romana della provincia di Pesaro e Urbino|edizione=L'ERMA di BRETSCHNEIDER|collana=Genti e Province d'Italia, 1|annooriginale=1999|città=Roma|lingua=Italiano|pp=75 e 445|ISBN=88-8265-070-7}}</ref>.
Drammatica e stupefacente è la ricostruzione degli accadimenti verificatisi tra il [[1572]] e il [[1574]], artatamente passati in sordina nel periodo in cui [[Guidobaldo II Della Rovere|Guidubaldo II della Rovere]] era [[Ducato di Urbino|Duca di Urbino]]. Nei successivi tre secoli l'accesso agli [[Archivio segreto vaticano|Archivi Vaticani]] ha fortunatamente permesso di far luce su quanto storicamente occorso, dopo la pervicace imposizione di nuovi dazi voluti dalla Signoria Ducale. Nel [[1892]] l'Avv. Luigi Celli documentò fedelmente la dignitosa sommossa degli [[Urbino|Urbinati]] nei confronti di [[Guidobaldo II Della Rovere|Guidubaldo]], pagata peraltro con alto tributo di sofferenza e sangue <ref>{{Cita pubblicazione|autore=Gianvittorio Signorotto|data=2003|titolo=Le due corti del duca di Urbino e la rivolta del 1573|rivista=ANNALI DI STORIA MODERNA E CONTEMPORANEA|volume=11|numero=|pp=233-260|url=https://repositorio.uam.es/bitstream/handle/10486/1126/16942_B6.pdf?sequence=1}}</ref><ref>{{Cita libro|nome=Luigi|cognome=Celli|titolo=Storia della sollevazione di Urbino contro il Duca Guidobaldo II: feltrio della Rovere, dal 1572 al 1574, da documenti inediti dell' Archivio Vaticano|url=http://www.digibess.it/fedora/repository/openbess:TO043-00438|formato=pdf|anno=1892|editore=L. Roux e C.|città=Torino-Roma|volume=Tasse e Rivoluzione, Storia Italiana non nota del Sec. XVI}}</ref>. Tra essi vi erano Virgilio Virgili, Vincenzo Ridolfi, Piero di Simone (detto ''Fussone'') e Guerrino di Pieruccio, sudditi ducali con discreti possedimenti nella campagna di Mazzaferro. Con ruoli diversi si sacrificarono tutti a favore della causa popolana. Di rilievo fu il ruolo di Vincenzo Ridolfi, recatosi a [[Roma]] presso [[Papa]] [[Papa Gregorio XIII|Gregorio XIII]] perorando senza esito l'intervento del [[Soglio di Pietro]] e scatenando per questo la collera del [[Ducato di Urbino|Duca di Urbino]]. Pagarono tutti con la tortura e condanna a morte per decapitazione (alcuni in [[contumacia]]), assieme ad altre 31 persone. Virgili e Pieruccio si salvarono con la fuga, ''Fussone'' morì in carcere dopo tortura al [[Cavalletto (tortura)|cavalletto]], mentre per Ridolfi la ricostruzione è contraddittoria. Fu certamente arrestato e sottoposto a metodi inquisitori, ma il Celli ne narra sia la fuga che la restituzione dei beni al termine della vicenda grazie al figlio di Guidubaldo. Subentrato alla morte del padre[[Francesco Maria II Della Rovere|, Francesco Maria II della Rovere]] era infatti desideroso di ricostruire l'antico legame con la città di Urbino.
Successive informazioni storiche si devono grazie all'opera dei Padri [[Ordine dei carmelitani scalzi|Carmelitani Scalzi]] dell'[[Ex convento dei Carmelitani Scalzi|ex Convento dell'Annunziata]]. Infatti nel [[1691]] valorizzano il territorio di Mazzaferro con piantumazioni ed interventi agricoli <ref>{{Cita libro|nome=Saverio|cognome=Sturm|titolo=L'architettura dei Carmelitani Scalzi in età barocca
La ‘Provincia Romana': Lazio, Umbria e Marche (1597-1705)|edizione=I edizione|ed=|collana=Architettura, Urbanistica, Ambiente|data=|anno=2012|editore=Gangemi|p=338|ISBN=8849224982}}</ref>.
Il moderno insediamento di Mazzaferro nasce con il primo [[Piano regolatore generale comunale|piano regolatore]] di Urbino, ideato dall'architetto [[Giancarlo De Carlo]] nel [[1964]] <ref>{{Cita libro|nome=Giancarlo|cognome=De Carlo|titolo=Urbino: la storia di una città e il piano della sua evoluzione urbanistica|anno=1966|editore=Marsilio|città=Padova|p=239}}</ref>. Esisteva già un insediamento abitativo agli inizi degli anni '60, ma De Carlo prevedeva un potenziamento della città “nuova” con dei veri e propri quartieri “satellite”. I lavori sono stati avviati nel [[1971]] e sottoposti a successive variazioni del progetto agli inizi degli anni '80 <ref>{{Cita pubblicazione|autore=Istituto nazionale di urbanistica|anno=1998|titolo=Urbanistica, Edizioni 110-111|rivista=|editore=Istituto nazionale di urbanistica|volume=|numero=|p=30}}</ref> <ref>{{Cita pubblicazione|autore=|anno=1986|titolo=Espaces Et Sociétés, Edizioni 33-36|rivista=|editore=Sansoni|volume=|numero=|p=224}}</ref> <ref>{{Cita pubblicazione|autore=Istituto universitario di architettura <Venezia>|coautori=Ruggero Faccin ed Eleonora Mantese|anno=1980|titolo=Urbino : ricerche preliminari alle varianti al PRG e agli strumenti attuativi : prima fase|rivista=Quaderno del Dipartimento di Progettazione|editore=Udine: Tecnograph|città=Venezia|volume=|numero=|p=210|id=[BNI] 824095}}</ref>.
==Monumenti o luoghi d'interesse==
'''Storia'''
Nel podere di Mazzaferro <ref name=":0" /> sorgeva dal [[1496]] la Chiesa privata dedicata al [[Santissimo Nome di Maria|Santissimo Nome]] di [[Maria (madre di Gesù)|Maria Vergine]]. Nel [[1529]] la [[Confraternita (Chiesa cattolica)|Confraternita]] dell'Annunziata incaricò la Maestranze Marchigiane di erigere la Chiesa su terreno della [[Basilica di San Giovanni in Laterano|Basilica Lateranense]] (''In solo lateranensi''). I lavori furono completati nell'arco di un decennio e nel [[1539]] la Confraternita approvò lo statuto e la veste processionale. Successivamente la Chiesa fu unita al Capitolo di Urbino nel [[1597]]. Nella seconda visita pastorale del vescovo Angeloni, nel [[1851]], l’edificio risulta sottoposto all'autorità della [[Chiesa di San Sergio (Urbino)|Chiesa di San Sergio]] e spettante alla Confraternita che la costruì. Costruita un tempo in aperta campagna, oggi è inglobata nel territorio della frazione di Mazzaferro. [[File:Madonna traisanti.jpg|sinistra|miniatura|“''Madonna tra i Santi Antonio da Padova, Ubaldo e Bernardino da Siena''”, Sec XVIII]]'''Struttura'''
L'edificio è costruito in muratura, formata prevalentemente da mattoni legati con malta. Il nucleo storico comprende la Chiesa e la [[canonica]], addossata alla sua sinistra. Di forme semplici, ripete la tradizionale conformazione ad [[Aula (chiesa)|aula unica]]. La facciata in mattoni termina col [[Timpano (architettura)|timpano]] e non presenta altre decorazioni. Il portale in pietra modanata è un semplice rettangolo. Sopra il portale un [[cartiglio]] riporta il nome della Chiesa. I muri laterali hanno conformazione a scarpata, a mo' di [[contrafforte]]. L'interno è semplice e lineare. Uniche decorazioni presenti sono le modanature del cornicione, interrotto dagli archi della [[campata]] centrale, oltre alle nicchie inserite in cornici di stucco modellato. Sulla parete di fondo è l'altare originale. Il [[presbiterio]] è sollevato sul pavimento dell'aula grazie ad un gradino rivestito in cotto. Nel [[1985]] l'altare originale è stato parzialmente ridotto in profondità per consentire la costruzione del nuovo, realizzato con sostegni in mattoni e piano di marmo. Sopra l'ingresso è la [[cantoria]], con semplice balaustra in legno priva di decorazioni. Sulla parete destra, libera da edifici, si aprono due finestre. Per la natura franosa del terreno la parete di destra presenta tre tratti di muro a scarpata, per evidenti ragioni statiche.
'''Copertura'''
La Chiesa è [[Volta a botte|voltata a botte]] con sezione ad arco ribassato. Nelle tre campate sono modellate tre unghie per lato in corrispondenza delle finestre e degli archi al centro. Sopra l'imposta della volta è la struttura in legno che sostiene il tetto. La superficie esterna è rivestita con [[Coppo (tegola)|coppi]] <ref>Anna Fucili, Tiziano Mancini, ''Urbino, chiese fuori le mura: "ch'erbose hanno le soglie"'', Urbania, 1997</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.chieseitaliane.chiesacattolica.it/chieseitaliane/index.jsp|titolo=Chiesa di Santa Maria de Cruce <Mazzaferro, Urbino>|autore=Arcidiocesi di Urbino - Urbania - Sant’Angelo in Vado|sito=Le Chiese delle Diocesi Italiane|editore=|curatore=Ufficio Nazionale per i beni culturali ecclesiastici e l'edilizia di culto e Servizio Informatico della Conferenza Episcopale Italiana|data=12 giugno 2015|accesso=26 ottobre 2017}}</ref>.
'''Opere'''
Dietro l’altare si apprezza il dipinto della metà del [[XVIII secolo|secolo XVIII]] raffigurante la “''Madonna tra i Santi Antonio da Padova, Ubaldo e Bernardino da Siena''”. L'opera ha una pregevole cornice in legno dorato, originariamente propria della "''Santissima Annunziata''" realizzata da [[Alessandro Vitali]] <ref>{{Cita web|url=http://www.beniculturali.marche.it/Ricerca.aspx?ids=10986|titolo=Annunciazione|autore=Regione Marche|curatore=Fondazione Marche Cultura|accesso=27 ottobre 2017}}</ref> e sita all'epoca dietro l'altare maggiore dell'[[Ex convento dei Carmelitani Scalzi|ex Convento dell'Annunziata]] <ref>{{Cita libro|nome=Don Andrea|cognome=Lazzari|titolo=Delle Chiese Di Urbino E Delle Pitture in Esse Esistenti - Compendio Storico|annooriginale=1801|città=Urbino|pp=138-140}}</ref> .
Sulla parete di sinistra si trova il dipinto “''Madonna e angeli''” risalente al [[1600]], un tipico esempio di pittura [[Federico Barocci|Baroccesca]] <ref>{{Cita libro|nome=Bonita|cognome=Cleri|titolo=Pittura baroccesca nella provincia di Pesaro e Urbino|annooriginale=2008|editore=Società pesarese di studi storici|p=258}}</ref>[[Federico Barocci|.]]
[[File:Anonimo baroccesco.jpg|sinistra|miniatura|''Madonna e angeli'', sec. XVII, olio su tela]]
'''Ampliamenti successivi'''
'''<big>Scultura in ferro "Equilibrio nel vento"</big>'''
Si trova sulla rotonda al centro della frazione; è stata inaugurata nel [[2013]], in occasione dell'apertura della 58° edizione della [[Festa dell'aquilone|Festa dell'Aquilone]]. L'opera è stata realizzata dallo scultore urbinate Ermes Ottaviani per commemorare l'antica arte dell'[[aquilonismo]], nata in [[Cina]] <ref>{{Cita libro|titolo=a b Needham, Volume 4, Part 1, 127}}</ref> e sviluppatasi con grande rilievo in Italia ed in particolare ad Urbino (sede della [[Festa dell'aquilone|Festa dell'Aquilone]]).
Non a caso la scultura è stata posizionata nella frazione di Mazzaferro. Infatti l'omonima [[Contrada (geografia)|Contrada]] si distingue da anni nell'arte della costruzione delle comete di carta e [[Arundo donax|canna]] di fosso, già omaggiate da [[Giovanni Pascoli]] (l'Aquilone, vv 22-33, [[Primi poemetti]]).
==Istruzione==
== Curiosità ==
Nel [[1876]] sono state rinvenute nell’ecclesia di Mazzaferro due antichi tubi per la conduzione idrica (''[[Fistula acquaria|fistulae aquariae]]''). Il ritrovamento è di rilievo per due motivi: conferma la presenza stanziale dei romani nel territorio dell'odierna frazione; dalle [[Epigrafe|epigrafi]] incise sulle condutture sono state dedotte una serie di informazioni tecnologiche correlate alla tecnica di produzione. A tal proposito si concluse che le condutture erano realizzate in [[piombo]] fuso, le epigrafi riportavano misure di lunghezza lineare (diverse dall'attuale [[metro]]), la tecnica di [[saldatura]] era rozza ma strutturata per evitare scoppi <ref name=":0">{{Cita libro|nome=Rodolfo|cognome=Lanciani|titolo=Topografia di Roma Antica, I comentarii di Frontino intorno le acque e gli acquedotti|url=https://ia800200.us.archive.org/3/items/topografiadirom00lancgoog/topografiadirom00lancgoog.pdf|formato=pdf|annooriginale=1880|editore=Salviucci|pp=194-195|capitolo=13}}</ref> <ref>{{Cita libro|autore=Andrea Giardina|autore2=Aldo Schiavone|autore3=Fondazione Istituto Antonio Gramsci|titolo=Società romana e produzione schiavistica: L'Italia, insediamenti e forme economiche|edizione=|collana=Collezione storica|anno=1981|editore=Laterza|città=Bari|p=327|ISBN=}}</ref> <ref>{{Cita pubblicazione|autore=Accademia del Lincei|coautori=Istituto nazionale di archeologia e storia dell'arte (Italy), Atti della Reale Accademia d'Italia|anno=1985|titolo=Notizie degli scavi di antichità
Atti della Accademia nazionale dei Lincei|rivista=Notizie degli scavi di antichità|editore=Accademia del Lincei|città=Roma|volume=|numero=}}</ref> <ref>{{Cita pubblicazione|autore=|coautori=Reale Accademia dei Lincei. Classe di scienze morali, storiche e filologiche|anno=1880|titolo=Memorie della Classe di scienze morali, storiche e filologiche
Atti della Accademia nazionale dei Lincei
Atti, Reale Accademia d'Italia
Il ripostiglio della Venèra: Monet romane della seconda metà del terzo secolo, Luigi Adriano Milani
Memorie della Classe di scienze morali, storiche e filologiche, Reale Accademia dei Lincei. Classe di scienze morali, storiche e filologiche|rivista=|editore=La Classe|volume=|numero=|p=406}}</ref> <ref>{{Cita pubblicazione|autore=Rodolfo Amedeo Lanciani|anno=1975|titolo=Le acque e gli acquedotti di Roma antica|rivista=Memorie della R. Accademia del Lincei. Serie 3|editore=Quasar|volume=4|numero=|p=406}}</ref>.
== Persone legate a Mazzaferro ==
* Giorgio Londei [[Sindaci di Urbino|ex Sindaco di Urbino]] dal 19 luglio [[1980]] al 12 febbraio [[1993|1993,]] [[Senato della Repubblica|Senatore]] della Repubblica Italiana dal 5 aprile [[1992]] all'8 maggio [[1996]] ([[XI legislatura della Repubblica Italiana|XI]] e [[XII legislatura della Repubblica Italiana|XII legislatura]]) <ref>{{Cita web|url=http://www.senato.it/leg/11/BGT/Schede/Attsen/00001355.htm|titolo=Senato della repubblica Italiana|autore=Senato della Repubblica|accesso=27 ottobre 2017}}</ref>. Dal [[2013]] è il Presidente dell'[[Accademia di belle arti di Urbino|Accademia di Belle arti di Urbino]], attualmente riconfermato fino al [[2019]].
* Architetto [[Giancarlo De Carlo]].
* Ermes Ottaviani, scultore <ref>{{Cita web|url=http://www.ermesottaviani.it/critica.htm|titolo=Ermes Ottaviani (critica)|accesso=27 ottobre 2017}}</ref>
==Note==
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