Ippocrate il Vecchio: differenze tra le versioni

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Nel 514 a.C., dopo l'omicidio di [[Ipparco (tiranno)|Ipparco]], gli [[Alcmeonidi]] furono nuovamente espulsi. Ippocrate divorziò verso circa il 511 a.C. ed è possibile che abbia sposato sua nipote, figlia di [[Arifrone]] e sorella di [[Santippo di Atene|Santippo]], dalla quale ebbe Santippo, [[Arconte eponimo]] nel 479/478 a.C.<ref name="Surikov"/>.
 
Nel 488/487 a.C. fu nuovamente colpito dall'ostracismo, probabilmente a causa dell'atteggiamento filo-persiano attribuito alla sua famiglia<ref>{{Cita libro|autore=Aristotele|titolo=La costituzione di Atene |url=https://books.google.com/books?id=grP7CwAAQBAJ&pg=PT88 |città=Novara|editore=De Agostini Libri S.p.A. - UTET |anno=2016 |pisbn=978-88-511-3931-5 |urlp=https://books.google.it/books?id=grP7CwAAQBAJ&lpg=PT88&ots=KKF6t8HCVI&dq=Ippocrate%20Megacle&hl=it&pg=PT88#v=onepage&q&f=false88}}</ref>.
 
[[Pindaro]] dedica a Ippocrate una ''nēnia'' funebre di cui rimane un frammento (''fr. 137'')<ref>{{cita pubblicazione |autore =Pindaro |titolo=137 ΙΠΠΟΚΡΑΤΕΙ ΑΘΗΝΑΙΩΙ |url=https://www.loebclassics.com/view/pindar-fragments/1997/pb_LCL485.385.xml }}</ref><ref name="Currie2005">{{cite book|author=Bruno Currie|title=Pindar and the Cult of Heroes|url=https://books.google.com/books?id=WpiRCQeTBIAC&pg=PA34|year=2005|publisher=Oxford University Press|isbn=978-0-19-927724-7|pages=34–}}</ref>. Inoltre, Pindaro lo cita nella ''settima Ode Pitia''<ref>Pindaro, ''[[:s:Le Odi e i frammenti_II/Ode Pitia VII|Ode Pitia VII]]''</ref>, dedicata al figlio Megacle; con tono più intimo rispetto alla maggior parte delle precedenti, si deduce che l'autore conosca personalmente Meglacle, la sua famiglia e che sia in amicizia con lui<ref name="Surikov">{{cita pubblicazione |autore=Surikov |titolo=Pericle e gli Alcmeonidi|url=http://ancientrome.ru/publik/article.htm?a=1403439442#t91 |rivista=VDI |numero=n. 4 |anno=1997}}</ref>.