Classe Capitani Romani: differenze tra le versioni
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La '''''Capitani Romani''''' fu una classe di [[incrociatore leggero|incrociatori leggeri]] della [[Regia Marina]] durante la [[seconda guerra mondiale]], in realtà a mezza strada tra la categoria incrociatori e quella dei [[cacciatorpediniere]].
==
Vennero impostati dal [[1939]] per far fronte ai cacciatorpediniere [[Classe Mogador (cacciatorpediniere)|classe ''Modagodr'']] e [[Classe Fantasque (cacciatorpediniere)|''Fantasque'']] della [[Marine Nationale]] [[Francia|francese]], e pertanto venne richiesto che potessero raggiungere una velocità di 41 [[nodo (unità di misura)|nodi]] (queste classi di cacciatorpediniere francesi potevano raggiungere i 40 nodi). A questo scopo venne installato un apparato propulsivo della potenza di oltre 100.000 hp, che permetteva loro di soddisfare questo requistito, anche per via della finezza dello scafo, circa 10:1.
Per poter raggiungere la velocità richiesta dovette però essere sacrificata la corazzatura, solo il ponte e i cannoni erano protetti da una corazzatura antiframmenti (15 mm il ponte, 20 mm i cannoni).
La loro concezione, peraltro, era altamente opinabile: realizzati come risposta ad una minaccia che non esisteva più, essi sarebbero stati validi come navi corsare contro il traffico dei convogli inglesi, ma la scarsa autonomia non le aiutava a raggiungere facilmente tali bersagli
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La mancanza di corazzature protettive li rendeva poi estremamente vulnerabili al fuoco di unità anche leggere, come i cacciatorpediniere nemici. L'azione in cui andò perso il ''Colleoni'' nel 1940 era un esempio.
=== Critiche ===
Anche gli incrociatori leggeri [[Royal Navy|britannici]] delle classi [[Classe Arethusa (incrociatore)|''Arethusa'']] e [[Classe Dido (incrociatore)|''Dido'']], con una corazza più spessa sulla cintura e meno sul ponte rispetto alla precedente, erano nemici pericolosi, nonostante la velocità inferiore di circa 10 nodi: avrebbero potuto infliggere danni micidiali con i loro cannoni da 133 e 152mm che difficilmente un ''Capitani Romani'' avrebbe potuto sostenere specialmente se fosse stato danneggiato l'apparato propulsivo, eliminando così il loro principale vantaggio.
Inoltre
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==Storia ==
{|{{prettytable}}
|-
!Nome Nave
!Cantiere
!Impostata
!Varata
!Completata
! Fato finale
|-
| Attilio Regolo
| [[Oto Melara|Odero Terni Orlando]]
| [[28 settembre]] [[1939]]
| [[28 agosto]] [[1940]]
| [[14 maggio]] [[1942]]
| Trasferito alla Francia nel [[1948]] come compensazione di guerra, ribatezzatto ''Chateaurenault''. Radiato nel [[1962]]
|-
| Caio Mario
| [[Oto Melara|Odero Terni Orlando]]
| settembre 1939
| [[17 agosto]] [[1941]]
|
| Completato lo scafo per essere utilizzato come nave deposito, nel gennaio 1943. Requisito dai tedeschi, e autoaffondato nel 1944 nel porto di [[La Spezia]]
|-
| Claudio Druso
| [[Cantiere navale di Riva Trigoso]]
| settembre 1939
|
|
| Smantellato prima del completamento, 1941-1942
|-
| Claudio Tiberio
| [[Oto Melara|Odero Terni Orlando]]
| [[28 settembre]] [[1939]]
|
|
| Smantellato prima del completamento, 1941-1942
|-
| Cornelio Silla
| Ansaldo, Genova
| [[12 ottobre]] [[1939]]
| [[28 giugno]] [[1941]]
|
| Affondato in un rai aereo, luglio 1944
|-
| Giulio Germanico
| [[Cantiere navale di Castellammare di Stabia]]
| [[3 aprile]] [[1939]]
| [[26 luglio]] [[1941]]
| [[19 gennaio]] [[1956]]
| Requistito dai tedeschi, autoaffondato il [[28 settembre]] [[1943]]. Recupeato nel [[1947]] e ricostruito come [[San Marco (D 563)|''San Marco'' (D 563)]]
|-
| Ottaviano Augusto
| [[Cantiere Navale Riuniti]], Ancona
| [[23 settembre]] [[1939]]
| [[28 aprile]] [[1941]]
|
| Affondato in un raid aereo, [[1 novembre]] [[1943]]
|-
| Paolo Emilio
| Ansaldo, Genova
| [[12 ottobre]] [[1939]]
|
|
| Smantellato prima del completamento, 1941-1942
|-
| Pompeo Magno
| [[Cantiere Navale Riuniti]], Ancona
| [[23 settembre]] [[1939]]
| [[24 agosto]] [[1941]]
| [[4 giugno]] [[1943]]
| Trasformato in nave addestramento nel 1964. Messo in disarmo nel 1980
|-
| Scipione Africano
| [[Oto Melara|Odero Terni Orlando]]
| [[28 settembre]] [[1939]]
| [[12 gennaio]] [[1941]]
| [[23 aprile]] [[1943]]
| Trasferito alla Francia nel [[1948]] come compensazione di guerra, ribatezzatto 'Guichen''. Radiato nel [[1961]]
|-
| Ulpio Traiano
| [[Cantiere Navale Riuniti]], Palermo
| [[28 settembre]] [[1939]]
| [[30 novembre]] [[1941]]
|
| Affondato [[3 gennaio]] [[1943]]
|-
| Vipsiano Agrippa
| [[Cantiere navale di Riva Trigoso]]
| ottobre 1939
|
|
| Smantellato prima del completamento, 1941-1942
|}
Nel dopoguerra, il Pompeo Magno, (ribattezzato [[San Giorgio (cacciatorpediniere)|''San Giorgio'']]) e il [[Giulio Germanico (incrociatore)|''Giulio Germanico'']] (recuperato dal cantiere di [[Cantiere navale di Castellammare di Stabia|Castellammare di Stabia]] e ribattezzato [[San Marco (cacciatorpediniere)|''San Marco'']]) prestarono servizio con la [[Marina Militare Italiana]] riarmati con i 127/38mm americani, meno potenti ma con la fondamentale capacità di eseguire un'efficace tiro contraerei. Così fu anche per
Le
==Bibliografia==
*[http://www.marina.difesa.it/storia/almanacco/Parte04/Navi0428.htm Scheda sintetica della nave nel sito web della Marina Militare Italiana
* ''Conway's All the World Fighting's Ships 1922-1946''. Londra, Conway Maritime Press Ltd, 1980
{{Classe Capitani Romani}}
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