Trusted Computing Group: differenze tra le versioni

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Nel [[2004]] viene pubblicata la versione 1.2 delle specifiche del [[Trusted Platform Module]], che inizia a essere venduto in grandi volumi. I membri iniziano a suddividersi in gruppi di lavoro per lo sviluppo di sistemi di sicurezza in settori specifici, quali per esempio l'ambito server o mobile. In tale ambito nasce il gruppo per lo sviluppo delle comunicazioni di rete sicure attraverso il protocollo di [[Trusted Network Connect]]. Nuove aziende, tra cui [[Sygate]], [[Symantec]], [[VeriSign]] e [[Zone Labs]], si uniscono al gruppo, che raggiunge i 98 membri entro la fine dell'anno.
 
Nel [[2005]] si raggiungono i 120 membri e [[VeriSign]] e [[Seagate Technology]] sono elette come membri governanti aggiunti per l'anno, con l'aggiunta di [[Infineon]] quale membro promotore. Vengono pubblicate le specifiche del Trusted Network Connect.<ref>{{en}} {{collegamento interrotto|1=[https://www.trustedcomputinggroup.org/downloads/specifications/TNC_Architecture_v1_0_r4.pdf Specifiche del Trusted Network Connect 1.0] |date=novembre 2017 |bot=InternetArchiveBot }}</ref> I gruppi dediti allo sicurezza in ambito mobile, [[storage]] e [[server]] rilasciano le prime specifiche e le linee guida su quale sarà la politica seguita dal Trusted Computing Group in tali ambiti.
 
Il [[2006]] vede [[Infineon]] e [[Lenovo]] aggiunte come soci governanti stabili, mentre i membri annualmente eletti sono [[Wave Systems]] e ancora [[Seagate]]. Alle specifiche del Trusted Network Connect vengono aggiunte le definizioni per l'architettura da utilizzare. Il gruppo di lavoro per l'ambito mobile annuncia le future specifiche [[Mobile Trusted Mobile]], per l'implementazione della sicurezza nei [[telefono cellulare|telefoni cellulari]]. Il gruppo raggiunge i 140 membri.
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== Critiche ==
{{vedi anche|Critiche sul Trusted Computing}}
Sin dalla sua nascita il Trusted Computing Group ha trovato da parte della comunità sostenitrice del [[software libero]] una forte opposizione. [[Richard Stallman]], fondatore del progetto [[GNU]] e della [[Free Software Foundation]], nel [[2002]] ha lanciato un pesante attacco al gruppo, in un articolo intitolato ''Puoi fidarti del tuo computer?''.<ref>[http://www.gnu.org/philosophy/can-you-trust.it.html Puoi fidarti del tuo computer?] di [[Richard Stallman]]</ref> In questo articolo Stallman definisce il Trusted Computing Group come portatore di un'''informatica infida'', in un gioco di parole inglese tra ''trusted'', fidato e ''trancherous'', infido. Stallman e la comunità open source mettono in dubbio l'effettiva utilità del [[Trusted Computing]], sostenendo che in realtà il gruppo sia nato per garantire una migliore [[Digital rights management|gestione dei diritti digitali]] da parte dei promotori. Le prime critiche, ispirate da Ross Anderson, un crittografo dell'[[Università di Cambridge]] che nel [[2002]] pubblicò una veemente critica di tale tecnologia,<ref>{{en}} [http://www.cl.cam.ac.uk/~rja14/tcpa-faq-1.0.html Trusted Computing Frequently Asked Questions], Versione 1, luglio 2002]</ref> sostenevano che il [[Trusted Platform Module]] potesse controllare quali programmi vengano eseguiti nei calcolatori ospitanti e che i produttori utilizzassero tale modulo per obbligare gli utenti a utilizzare i loro prodotti. Nonostante ufficialmente nessuna di queste funzioni sia implementabile da parte del Trusted Computing<ref>{{en}} {{collegamento interrotto|1=[https://www.trustedcomputinggroup.org/faq/TPMFAQ/ FAQ ufficiali sul Trusted Platform Module] |date=novembre 2017 |bot=InternetArchiveBot }}</ref>, nel grande pubblico una notevole diffidenza è rimasta verso questa tecnologia<ref>[http://punto-informatico.it/p.aspx?i=2086865&p=1 Trusted Computing? Che fine ha fatto Fritz?] da [[Punto Informatico]]</ref> ed esistono diverse comunità di utenti a sfavore dell'adozione del Trusted Computing nei propri [[personal computer]]<ref>[http://www.no1984.org/Indice no1984 - un gruppo di volontari italiani contro il Trusted Computing].</ref>
 
La comunità [[open source]] invece è generalmente meno diffidente verso il [[Trusted Computing]]. Il kernel [[Linux (kernel)|Linux]] supporta il [[Trusted Platform Module]] dalla sua versione 2.6.13, attraverso una serie di [[Patch (informatica)|patches]] approvate dallo stesso [[Linus Torvalds]]<ref>{{en}} [http://www.kernel.org/pub/linux/kernel/v2.6/ChangeLog-2.6.13 Registro dei cambiamenti ufficiale nel kernel 2.6.13 di Linux]</ref>. Esistono in genere diverse implementazioni open source del [[Trusted Computing]] tra cui una versione del popolare [[boot loader]] [[GRUB]], chiamata TrustedGRUB<ref>{{en}} [http://sourceforge.net/projects/trustedgrub Home Page di TrustedGRUB]</ref> e diversi [[Trusted Software Stack]]s<ref>{{en}} [http://trousers.sourceforge.net/ TrouSerS, un Trusted Software Stack open source]</ref><ref>{{en}} [http://trustedjava.sourceforge.net/index.php?item=jtss/about TrustedJava, Trusted Software Stack per la piattaforma Java]</ref>. La [[Commissione europea]] cofinanzia un progetto internazionale, chiamato OpenTC, per l'implementazione open source del Trusted Computing sia nei [[computer]] che nei dispositivi mobili<ref>{{en}} [http://www.opentc.net/ Sito ufficiale di OpenTC]</ref>.