Utente:Salvatore Talia/Sandbox3: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Riga 33:
Verso la fine dell’anno la macchina propagandistica del Reich utilizzò i successi di Rommel in Africa come diversivo per mascherare lo stallo a cui stava andando incontro l’[[Operazione Barbarossa]] in Unione Sovietica<ref>{{Cita|Reuth 2005|pp. 136-9}}.</ref><ref>Peter Caddick-Adams scrive: «Le avanzate di Rommel nell'inverno 1941-42 divennero uno strumento di distrazione molto utile per distogliere l'attenzione dal fallimento tedesco davanti a Mosca»: {{Cita|Caddick-Adams 2012|p. 471}}.</ref>. Anche la stampa americana, in conseguenza all’entrata in guerra degli Stati Uniti dell’11 dicembre 1941, iniziò a riportare notizie su Rommel: «Gli inglesi [...] lo ammirano perchè sono stati sconfitti da lui e sono sorpresi di aver sconfitto a loro volta un generale così capace.» Il general Claude Auchinleck emanò una direttiva ai suoi comandanti sottoposti affinchè evitassero di presentare Rommel come un “superuomo”<ref>{{Cita|Watson 1999|pp. 166-7}}.</ref><ref>{{Cita|Reuth 2005|pp. 141-3}}.</ref>.
La campagna di Tunisia e la
L’attenzione della stampa occidentale, e specialmente di quella britannica, entusiasmò Goebbels, che all’inizio del ‘42 scrisse nel suo diario: «Rommel continua ad essere apprezzato addirittura dalle agenzie di stampa nemiche»<ref>{{Cita|Reuth 2005|p. 144}}. Reuth, ''loc. cit.'', osserva che lo stesso Rommel era lusingato dall'attenzione dei ''media'', sia tedeschi che stranieri, e ne parlava spesso nelle sue lettere alla moglie.</ref>. Anche Hitler prese atto della propaganda britannica, commentando nell’estate del ‘42 che i leader inglesi sembravano credere «di poter spiegare meglio la propria sconfitta al popolo parlando di Rommel»<ref>{{Cita|Reuth 2005|p. 148}}.</ref>.
| |||