Chiesa di San Martino (Duno): differenze tra le versioni

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Le origini della chiesa risalgono al Duecento. Nel 1603 la chiesa passò da proprietà dei Beni del Priorato di San Martino a orfanotrofio maschile di San Pietro in Gessate. Nel 1788 divenne proprietà privata e, durante la Grande Guerra, fece parte di una zona fortificata della [[linea Cadorna]]. Durante il secondo conflitto mondiale la chiesa fu rasa al suolo da bombardamenti nazisti e fu fedelmente ricostruita solo nel 1958.
==Descrizione==
La chiesa, in origine [[Architettura romanica|romanica]], si estende latitudinalmente sul monte San Martino a quota 1087. La facciata a capanna presenta un paramento in pietra sbozzata e un unico portale con ghiera a [[tutto sesto]]. I muri laterali, scanditi da [[contrafforti]] aggettanti, possiedono discontinue finestre ad arco a tutto sesto inquadrate in una cornice rettangolare col lato superiore dotato di un'archeggiatura a [[sesto ribassato]]. La muratura sinistra è "contaminata" da un piccolo manufatto con una finestra inferriata mentre la parte terminale, priva di abside, si chiude con un muro rivestito d'intonaco e con, a sinistra, un [[campanile a vela]] a spiovente unilaterale.
 
L'interno, di cui è difficile individuare una precisa corrente artistica, è a [[navata]] unica. Le murature laterali della navata (scevra di decorazioni) sono tripartite da paraste polistilo dotate di [[abachi]] sui quali sono impostati archi a tutto sesto che dividono la copertura in tre campate. Il [[presbiterio]], più adornato, presenta sul muro terminale un dipinto arcuato.