Chiesa della Martorana: differenze tra le versioni
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[[File:Martorana - plan.jpg|thumb|left|upright=0.7|Pianta attuale della chiesa.]]
Entrati nel primo corpo della costruzione - rifacimento settecentesco con volte affrescate da [[Olivio Sozzi]], [[Antonio Grano]]<ref name="Vincenzo Mortillaro-27"/> e [[Guglielmo Borremans]]<ref name="Vincenzo Mortillaro-27"/> - due decorazioni [[mosaico|musive]] sul fronte del corpo originario raffigurano uno [[Ruggero II di Sicilia|Ruggero II]] vestito da imperatore bizantino e incoronato re per mano di Gesù Cristo; l'altro la dedicazione della chiesa alla Vergine da parte dell'ammiraglio d'oriente Giorgio d'Antiochia, quest'ultimo rappresentato in umile atto di prostrazione dinanzi alla Madonna. Sulla parete occidentale dello stesso locale è murata una lapide che ricorda l'eroe nazionale degli albanesi con l'incisione dell'aquila bicipite costantinopolitana, simbolo degli albanesi. Ai lati [[Icona (arte)|icone]] bizantine della committenza ''arbëreshe'' abbelliscono la chiesa. Superato l'ambiente suddetto, si giunge nella chiesa medievale, il nucleo originale. Qui la parte superiore delle pareti e la cupola, al sommo della quale si erge l'immagine del Cristo Pantocratore, sono interamente rivestite da [[Mosaico|decorazioni musive]] bizantine di grande importanza, in connessione con quelle riguardanti [[Dafne (mitologia)|Dafne]] nell'[[Attica]]. Il grandioso ciclo di mosaici bizantini della chiesa è il più antico di Sicilia<ref>{{cita web|url=http://www.jemi.it/la-chiesa-italo-albanese/leparchia-di-piana-degli-albanesi-mainmenu-51/comunicati-mainmenu-535/708|titolo=Focus di Bell'italia sulla Chiesa di S. Nicolò dei Greci|accesso=15 aprile 2008}}</ref>. I mosaici della cupola rappresentano al centro il Cristo, scendendo successivamente i quattro [[arcangeli]] (tre originali più uno apocrifo) e i patriarchi, mentre nelle nicchie sono ospitati i quattro [[evangelisti]] e infine, nelle volte, i rimanenti [[apostoli]].<ref name="Vincenzo Mortillaro-27"/>
La chiesa è fornita di un'antica iconostasi in marmi mischi, in cui, essendo priva di icone, i papàdes albanesi dell'epoca hanno provvisto la realizzazione dei mosaici della Madonna, del Cristo e dalle icone di Maria Vergine e San Nicola di Mira, questi ultimi che precedono l'iconostasi. Molto importante per i fedeli ''arbëreshë'' è la grande icona raffigurante San Nicolò in trono (XV sec.), posta oggi nel diaconicon e che si trovava nella chiesa di San Nicolò dei Greci che, unitamente al contiguo Seminario Italo-Albanese di Palermo, andò distrutta nel bombardamento aereo del 1943. L'[[abside]], abbattuta sul finire del [[XVII secolo|Seicento]], venne sostituita con l'attuale cappella [[Barocco|barocca]] a tarsie marmoree su progetto di [[Paolo Amato (architetto)|Paolo Amato]]. [[Icona (arte)|Icone]] contemporanee, alcune delle quali dell'iconografo italo-albanese Zef Giuseppe Barone da [[Piana degli Albanesi]] (croce bizantina della morte e resurrezione del Cristo, dipinta in entrambi i lati) e altri realizzate dell'iconografo e mosaicista albanese Josif Droboniku (raffiguranti le dodici feste despotiche e la grande crocifissione dell'altare bizantino), appartengono all'importante patrimonio artistico della parrocchia.
== Opere documentate ==
* ''Cappella del Rosario'' lato epistola. Mosaico ''Vergine e fondatore''.<ref name="Vincenzo Mortillaro-28">{{Cita|Vincenzo Mortillaro|pp. 28}}</ref>
* ''Cappella di San Simone e Giuda'' lato vangelo. Mosaico ''Incoronazione di Ruggero''.<ref name="Vincenzo Mortillaro-28"/>
* [[XVI secolo]], ''Ascensione'', dipinto, opera documentata sull'altare maggiore del cappellone di [[Vincenzo degli Azani]].<ref name="Vincenzo Mortillaro-28"/>
=== Monastero ===
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