Demoscene: differenze tra le versioni

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In un'epoca in cui pochi paesi al mondo avevano una legislazione che proteggeva il [[software]] dalla copia, eliminare le protezioni e diffondere un programma era un'operazione comune. Chiunque avesse un minimo di capacità informatica copiava i programmi, ma soltanto coloro che avevano maggiore abilità, inventiva e pazienza riuscivano a introdurre la propria ''demoscene'' personalizzata nelle proprie copie: questo per distinguere dalla massa, facendosi conoscere e facendosi riconoscere nelle proprie copie illegali personalizzate. Il cracker, poi, era tanto più abile come coder, cioè come programmatore, se riusciva a inserire nel poco spazio rimasto a disposizione sul [[floppy disk]], oltre al programma vero e proprio, una sua firma, magari colorata o arricchita di qualche tono musicale.
 
Con l'arrivo dei computer a 16/32 bit, dotati di floppy disk da [[Pollice (unità di misura)|3,5]], il fenomeno della [[Pirateria informatica|pirateria]] ebbe una drammatica impennata. I cracker, riuniti in gruppi o "team", inserivano sempre più spesso le loro firme animate e musicate in ogni dischetto. Queste firme, scritte in linguaggio macchina dovevano occupare il minore spazio possibile sul dischetto, per non alterare la parte essenziale (il programma che doveva essere copiato).Fisicamente, le locazioni del disco in cui inserire queste composizioni erano: nei semplici spazi inutilizzati del dischetto, nei settori di [[bootblock]], o, addirittura, nell'intestazione del programma copiato, quindi andando a modificare il programma vero e proprio fondendovi all'interno il codice della firma. Il particolare tipo di animazioni che partiva al lancio del programma copiato era denominato ''letter'', ''sign'', ''message'' o ancora ''intro''. Attualmente, le schermate di presentazione dei programmi che ricordano queste ''demoscene'' sono definite ''[[splash screen]]''. Un nome in particolare ebbe una certa diffusione: ''cracktro'', contrazione delle parole "''cracker''" e "''intro''" (da ''introduction''), traducibile in "intro crackato". La prima volta che uno di questi ''cracktro'' apparve fu sui computer [[Apple II]].
 
È proprio quando il pubblico comincia ad ammirare queste ''demoscene'' come fossero opere a loro stanti, e non solo caricamenti e intro ai programmi, che nasce questa nuova concezione di arte: il pubblico giudica gli intro dei cracker, o dei team di cracker, e li apprezza, li studia, li prende come esempio di programmazione e vuole conoscere chi li ha realizzati. Gli intro stessi incominciano a essere distribuiti e diffusi come programmi singoli, perché altri li apprezzano e per dimostrare che si è più bravi degli altri.