5 Astraea: differenze tra le versioni
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Alla fine del [[XVIII secolo|Settecento]], nell'ambito della comunità astronomica tedesca era avvertita l'importanza di verificare la correttezza della [[legge di Titius-Bode]], magari individuando il pianeta da essa previsto tra le orbite di [[Marte (astronomia)|Marte]] e [[Giove (astronomia)|Giove]]. Per raggiungere tale obiettivo, nel 1787 [[Franz Xaver von Zach|von Zach]] aveva iniziato a redigere un [[catalogo stellare|catalogo]] delle stelle presenti in una fascia centrata sull'[[eclittica]], ritenendo ciò necessario per individuare eventuali oggetti in movimento. Nove anni dopo, nel 1796, il tema fu oggetto di una conferenza convocata dalla stesso von Zach a [[Gotha]], nel corso della quale [[Jérôme Lalande|Lalande]] gli suggerì di coinvolgere altri astronomi in una ricerca sistematica e ben pianificata. Il primo nucleo di questo gruppo di astronomi fu costituito da sei scienziati tedeschi che si riunirono presso l'[[osservatorio di Lilienthal]], vicino [[Brema]], nel settembre del 1800: von Zach (indicato come segretario), [[Karl Ludwig Harding|Karl Harding]], [[Johann Hieronymus Schröter|Johann Schröter]] (indicato come presidente), [[Heinrich Wilhelm Olbers|Heinrich Olbers]], Freiherr von Ende e Johann Gildemeister. Si diedero il nome di "Polizia Celeste" (''Himmelpolizei'').<ref>{{cita |D. A. Weintraub|pp. 95-97|Weintraub}}, 2014.</ref><ref>{{cita|G. North |p. 102|North}}, 2012.</ref>
von Zach intendeva chiedere a [[Giuseppe Piazzi]] (e ad altri 17 astronomi europei) di partecipare alle attività di ricerca, ma prima che ciò avvenisse, il 1º gennaio [[1801]], l'astronomo palermitano individuò il primo asteroide, [[Cerere (astronomia)|Cerere]], nel corso di osservazioni di verifica del catalogo redatto da [[Nicolas-Louis de Lacaille|Lacaille]] che stava conducendo dall'[[osservatorio di Palermo]].<ref>{{cita libro |autore=G. Piazzi |wkautore=Giuseppe Piazzi |titolo=[[s:Della scoperta del nuovo pianeta Cerere Ferdinandea|Della scoperta del nuovo pianeta Cerere Ferdinandea]] |editore=Stamperia reale |città=Palermo |anno=1802 |ISBN={{NoISBN}} |DOI=10.3931/e-rara-2902}}</ref> Un secondo asteroide, [[2 Pallas|Pallade]], fu scoperto il 28 marzo [[1802]] da Olbers che stava osservando Cerere da Brema.<ref name = Schmadel>{{Cita libro |lingua=inglese |titolo=Dictionary of minor planet names, Volume 1 |autore=Schmadel, Lutz D. |coautori=International Astronomical Union |edizione=5 |editore=Springer |anno=2003 |p=15 |url=http://books.google.it/books?id=VoJ5nUyIzCsC&pg=PA15#v=onepage&q&f=false |accesso=9 settembre 2011|isbn=3-540-00238-3}}</ref><ref name
Assumendo corretta questa congettura, risultava plausibile che esistessero altri frammenti, le cui orbite avrebbero presentato delle similitudini rispetto a quelle di Cerere e Pallade; in particolare, i [[Asse nodale|nodi]] sarebbero venuti a trovarsi in due zone circoscritte della [[sfera celeste]], approssimativamente entro le [[costellazione|costellazioni]] della [[Vergine (costellazione)|Vergine]] e della [[Balena (costellazione)|Balena]].<ref>{{Cita|Elias Loomis|pp. 61-62|Loomis}}, 1851.</ref> Nel 1804, Harding individuò [[3 Juno|Giunone]] nei [[Pesci (costellazione)|Pesci]], mentre, nel 1807, Olbers trovò [[4 Vesta|Vesta]] nella Vergine. Le loro caratteristiche orbitali sembravano confermare la congettura iniziale e Olbers continuò ad osservare le stesse zone fino al 1816, senza trovare altro. Interruppe quindi le sue ricerche convinto che non ci fossero altri oggetti che potessero essere trovati.<ref>{{Cita|Elias Loomis|p. 62|Loomis}}, 1851.</ref> Con la morte di Schröter nello stesso anno, anche gli altri astronomi del gruppo cessarono le loro attività di ricerca.<ref>{{cita libro |lingua=en |titolo=Celestial Shadows: Eclipses, Transits, and Occultations |autore=John Westfall |coautori=William Sheehan |editore=Springer |anno=2014 |isbn=978-1-4939-1535-4 |p=549}}</ref> Ad aggravare la situazione, poi, c'erano state le [[Guerre napoleoniche]], che avevano portato difficoltà agli astronomi tedeschi, anche con il danneggiamento di alcuni osservatori.<ref>{{cita pubblicazione |lingua=en |volume=29 |numero=12 |anno=1993 |titolo=Sky Watchers |autore=P. Moore |rivista=Bulletin of the Institute of Mathematics and its Applications |p=2}}</ref>
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