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{{Genere musicale
|nome = Pop sperimentale
|origini_s = [[Musica pop]], [[musica sperimentale]], [[musica elettronica]]
|origini_c = anni cinquanta e anni sessanta, Stati Uniti e Regno Unito
|popolarità = bassa
|generi_c = [[Art pop]], [[elettropop]], [[jazz d'avanguardia]], [[rock sperimentale]]
}}
 
Il pop sperimentale<ref>{{cita libro|titolo=Enciclopedia discografica: dal rock al soul, dal pop alla new wave, dal punk al metal al jazz|autore=Alessandro Bonini, Emanuele Tamagnini|editore=Gremese|anno=2004|pagine=88}}</ref><ref>{{cita libro|titolo=Superonda: Storia segreta della musica italiana|autore=Valerio Mattioli|editore=Baldini & Castoldi|anno=2016|pagine=capitolo 3 ("Molto alto")}}</ref> è uno stile che tenta di superare le consuetudini del genere [[musica pop|pop]]<ref name=L94>Landy 1994; pag. 100</ref><ref name=J09>Johnson 2009; pag. 200</ref> o di inserire componenti di musica pop in altre espressioni sonore.<ref name=M15>Martin 2015; pag.4-5</ref>
 
Nato in un periodo compreso fra gli [[anni 1950|anni cinquanta]] e [[anni 1960|sessanta]], il pop sperimentale si caratterizza per l'uso frequente dell'[[musica elettronica|elettronica]] e incorpora tecniche [[musica sperimentale|sperimentali]] quali la [[musica concreta]] a quella [[musica aleatoria|aleatoria]]. Fra gli artisti dello stile si contano [[Brian Eno]], [[Laurie Anderson]],<ref name=LANYT>{{cita web|url=http://www.nytimes.com/2010/06/27/arts/music/27laurie.html?_r=0|titolo=Electronic Expressions in the Service of the Soul|accesso=10 novembre 2017|lingua=en}}</ref> [[Björk]],<ref name=BjorkTG>{{cita web|url=https://www.theguardian.com/music/musicblog/2014/mar/26/10-of-the-best-bjork|titolo=10 of the best: Björk|accesso=9 novembre 2017|lingua=en}}</ref> [[Stereolab]],<ref>{{cita web|url=http://www.slantmagazine.com/music/review/stereolab-not-music|titolo=Stereolab - Not Music|accesso=10 novembre 2017|lingua=en}}</ref> [[Scott Walker (cantante)|Scott Walker]],<ref>{{cita web|url=http://www.nytimes.com/2008/12/17/movies/17scot.html|titolo=A Pop Star in Pursuit of the Primal|accesso=10 novembre 2017|lingua=en}}</ref> [[Panda Bear]],<ref>{{cita web|url=https://consequenceofsound.net/2015/11/panda-bears-video-for-crosswords-is-a-one-man-kaleidoscopic-dance-party-watch/|titolo=Panda Bear’s video for “Crosswords” is a one-man kaleidoscopic dance party|accesso=10 novembre 2017|lingua=en}}</ref><ref>{{cita web|url=https://www.irishtimes.com/culture/music/panda-bear-panda-bear-meets-the-grim-reaper-1.2051212|titolo=Panda Bear: Panda Bear Meets The Grim Reaper|accesso=10 novembre 2017|lingua=en}}</ref> [[Animal Collective]],<ref>{{cita web|url=https://www.npr.org/templates/story/story.php?storyId=99419750|titolo=Animal Collective: The Electronic Turns Organic|accesso=10 novembre 2017|lingua=en}}</ref><ref>{{cita web|url=
https://www.inverse.com/article/5984-live-at-9-30-finds-animal-collective-embrac ing-their-inner-grateful-dead|titolo=Animal Collective: The Electronic Turns Organic|accesso=10 novembre 2017|lingua=en}}</ref> [[Ariel Pink]],<ref>{{cita web|url=
http://exclaim.ca/music/article/ariel_pinks_haunted_graffiti-round_round|titolo=Ariel Pink's Haunted Graffiti "Round and Round"|accesso=10 novembre 2017|lingua=en}}</ref> [[Julia Holter]],<ref>{{cita web|url=https://pitchfork.com/features/rising/8769-julia-holter/|titolo=Julia Holter|accesso=10 novembre 2017|lingua=en}}</ref> [[John Maus]],<ref>{{cita web|url=
https://www.pastemagazine.com/articles/2014/12/john-maus-psychoanalyzes-ariel-pi nk-says-hes-a-nym.html|titolo=John Maus Psychoanalyzes Ariel Pink, Calls Him a Nymphomaniac|accesso=10 novembre 2017|lingua=en}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.spin.com/2012/09/john-maus/|titolo=JOHN MAUS|accesso=10 novembre 2017|lingua=en}}</ref> [[Micachu]],<ref>{{cita web|url=http://thequietus.com/articles/18291-micachu-and-the-shapes-announce-new-album-g ood-sad-happy-bad|titolo= LISTEN: Micachu & The Shapes - Oh Baby|accesso=10 novembre 2017|lingua=en}}</ref> [[A.R. Kane]],<ref>{{cita web|url=http://www.peoplesbookprize.com/Extracts/i1354.extract.pdf|titolo=Storm Static Sleep - Jack Chuter|accesso=10 novembre 2017|lingua=en}}</ref> [[Grimes (musicista)|Grimes]]<ref>{{cita web|url=https://thump.vice.com/en_uk/article/gvnjzq/grimes-made-a-mix-of-weird-stuff-for-bbc-radio-3s-late-junction-show|titolo=Grimes Made "A Mix of Weird Stuff” for BBC Radio 3’s ‘Late Junction’ Show|accesso=10 novembre 2017|lingua=en}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.nme.com/news/grimes/92909|titolo= Grimes 'halfway done' with 'chill, synthy' new record|accesso=10 novembre 2017|lingua=en}}</ref> e [[JG Thirlwell]].<ref>{{cita web|url=
https://www.rollingstone.com/music/premieres/hear-faith-no-more-first-release-in -17-years-motherfucker-20141119|titolo=Hear Faith No More's First Release in 17 Years, 'Motherf---er|accesso=10 novembre 2017|lingua=en}}</ref>
 
== Storia ==
=== Anni cinquanta – anni sessanta ===
Secondo l'autore Bill Martin, il pop sperimentale è nato in contemporanea al [[jazz d'avanguardia|jazz sperimentale]], emergendo come un "nuovo tipo di avanguardia" dalle circostanze storiche e materiali dell'epoca.<ref name=M15/> Nella musica pop e rock dei primi anni sessanta era comune per i produttori, cantautori e ingegneri del suono sperimentare liberamente con la forma musicale, le orchestrazioni, i riverberi e altre effetti sonori. Alcuni fra i più noti sperimentatori di queste tecniche sonore furono [[Phil Spector]], inventore del "[[muro del suono]]", e [[Joe Meek]], che utilizzò effetti sonori elettronici per gruppi quali i [[The Tornados|Tornados]].<ref>Blake 2009; pag. 45</ref> Secondo Mark Brend, l'EP ''I Hear a New World'' (1960) di Meek anticipa il pop sperimentale di molti anni,<ref>Brend 2005; pag. 55</ref> mentre Leigh Landy considera [[Frank Zappa]] uno dei primi artisti dello stile.<ref name=L94/>
 
[[David Grubbs]] affermò che molti giovani musicisti "uscirono dall'ombra di [[John Cage|Cage]] per prendere un estremo differente, abbracciando la pratica di fare registrazioni in studio di lavori nelle frange della musica popolare." Grubbs sostiene anche che fra i maggiori artisti d'avanguardia che formarono gruppi rock negli anni sessanta vi furono [[John Cale]] e [[Joseph Byrd]], che si cimentarono nel pop sperimentale.<ref>Grubbs 2014; pag. 61</ref> Tuttavia, sempre secondo l'artista statunitense, esisterebbe un "golfo" tra i compositori sperimentali e i musicisti pop "là fuori" e questo grazie anche alle possibilità degli studi di registrazione. [[Robert Ashley]] affermò nel 1966:<ref>Grubbs 2014; pag. 62</ref> {{citazione|Non possiamo essere musicisti popolari dove succedono cose abbastanza eccitanti. [...] La cosa che mi piace della musica popolare è che la registrano. La registrano, la registrano, la registrano, la registrano! L'astuto produttore taglia la magia dai diversi nastri (risate) e le mette in un certo ordine ottenendo un intero pezzo. È molto bello, perché è davvero una magia sonora. [...] Dobbiamo inventare situazioni sociali per permettere a questa magia di accadere.}}
 
Lo storico Lorenzo Candalaria definì i [[The Beach Boys|Beach Boys]] uno dei gruppi più innovativi e sperimentali degli anni sessanta.<ref>Candelaria 2014; pag. 130</ref> Il loro leader [[Brian Wilson]] scrisse e produsse canzoni per il gruppo che spaziavano da brani di successo a cupi brani di pop sperimentale.<ref>{{cita web|url=
http://www.popmatters.com/post/193278-the-12-best-brian-wilson-songs/|titolo=The 12 Best Brian Wilson Songs|accesso=9 novembre 2017|lingua=en}}</ref> Il loro singolo ''[[Good Vibrations]]'' del 1966, svettò le classifiche internazionali "ispirando un'ondata di sperimentazione pop".<ref>{{cita web|url=http://www.allmusic.com/song/good-vibrations-mt0028092523|titolo=Good Vibrarions|accesso=9 novembre 2017|lingua=en}}</ref> Venne seguito da ''[[Smiley Smile]]'' (1967), album definito "una creatura mai terminata della [[rock psichedelico|psichedelia]] più pretenziosa e pesante di quella epoca e che proprio per questo scorre così bene con il pop più sperimentale di oggi."<ref>{{cita web|url=http://www.stylusmagazine.com/articles/on_second_thought/the-beach-boys-smiley-s milewild-honey.htm|titolo=The Beach Boys - Smiley Smile/Wild Honey|accesso=9 novembre 2017|lingua=en}}</ref>
 
Secondo alcune testimonianze, [[Syd Barret]] esemplifico il pop sperimentale<ref>Chapman 2012; pag. 113</ref> e incise alcuni album considerati pietre miliari del genere.<ref>Chapman 2012; pag. 113</ref> I [[Pink Floyd]], gruppo con cui Barrett suonò agli inizi della loro carriera, trovarono i primi successi all'[[UFO Club]] di Londra, un importante luogo di incontro per gli artisti di pop sperimentale dell'epoca.<ref>Palacios 2010; pag. 159</ref> A partire dalla fine degli anni sessanta, questo stile e più in generale la musica che ampliava i confini del tipico concetto di canzone popolare, vennero accolti positivamente dal pubblico giovanile e, secondo Gerald Lyn Early, ciò accadde grazie a gruppi quali [[Cream]], [[Traffic]], [[Blood, Sweat & Tears]], e i [[The Beatles|Beatles]].<ref>Early 2001;
pag. 4</ref> Il batterista [[John Densmore]] sostenne che i [[The Doors|Doors]] fossero all'avanguardia nel contesto del pop sperimentale; dichiarò anche che, insieme a ''[[Their Satanic Majestic Request]]'' dei [[The Rolling Stones|Rolling Stones]], l'album ''[[Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band|Sgt. Pepper]]'' dei Beatles avrebbe aperto uno spazio per il pop sperimentale che sarebbe stato poi riempito da [[Jimi Hendrix]], i [[Jethro Tull]] e gli [[The Who|Who]] di ''[[Tommy (album)|Tommy]]'' (1969).<ref>Martin 2015; pag. 4</ref> Prima che venisse pubblicato ''Sgt. Pepper'', i [[Sagittarius (gruppo musicale)|Sagittarius]], gruppo considerato fra gli esponenti del pop sperimentale, avevano iniziato a lavorare al loro primo album ''Present Tense'' (1968).<ref>{{cita web|url=http://www.avclub.com/article/sunshine-pop-54224|titolo=Gateways to Geekery: Sunshine Pop|accesso=9 novembre 2017|lingua=en}}</ref>
 
=== Anni settanta – anni ottanta ===
Pascal Bussy sostenne che gruppi musicali [[krautrock]] degli [[anni 1970|anni settanta]] quali i [[Can (gruppo musicale)|Can]] e i [[Kraftwerk]] gettarono un ponte fra musica pop e sperimentazione.<ref>Bussy 2004; pag. 39</ref> Secondo il ''[[New York Times]]'', i Kraftwerk raffinarono una "sensibilità di pop sperimentale" in pubblicazioni quali ''[[Radio-Activity]]'' (1976) e ''[[Trans-Europe Express (album)|Trans-Europe Express]]'' (1977).<ref>{{cita web|url=http://www.nytimes.com/2009/12/06/arts/music/06kraftwerk.html?_r=0|titolo=Who Knew That Robots Were Funky?|accesso=10 novembre 2017|lingua=en}}</ref> Lo scrittore Owen Hatherley colloca una "tradizione di pop letteralmente sperimentale" fra gli anni settanta e ottanta nel Regno Unito citando gruppi musicali quali i [[Roxy Music]], gli [[The Smiths|Smiths]], gli [[Associates]], e i [[Pet Shop Boys]].<ref>{{cita web|url=https://www.theguardian.com/commentisfree/2011/jun/14/pulp-festivals|titolo=Pulp matter more than ever in today's cowed popcultural landscape|accesso=10 novembre 2017|lingua=en}}</ref>
 
L'ex Roxy Music [[Brian Eno]], attivo come solista dagli anni settanta, è citato fra gli "archetipici artisti pop che applicarono gli sviluppi dal settore sperimentale creando il loro settore sperimentale pop."<ref>Landy 2013; pag. 167</ref> Eno iniziò a realizzare vari album che sviluppano in contemporanea i suoi stili [[musica d'ambiente|ambient]], pop ed elettronici.<ref name=Nooga>{{cita web|url=http://nooga.com/171254/record-bin-the-experimental-pop-lucidity-of-brian-enos-before-and-after-science/|titolo=Record Bin: The experimental pop lucidity of Brian Eno’s “Before and After Science”|accesso=10 novembre 2017|lingua=en}}</ref> Secondo le parole del cantante Scott Miller, gli artisti come Eno erano gli artisti pop sperimentali "di maggior successo" dell'epoca.<ref>Miller 2010; pag. 69</ref> Il sito ''Nooga'' definisce ''[[Before and After Science]]'' (1977) di Brian Eno "un album di lucidità pop sperimentale (...), il culmine del suono a cui Eno stava lavorando a partire da ''[[Here Comes the Warm Jets]]'' del 1973."<ref name=Nooga/> ''[[In the Air Tonight]]'' (1981) di [[Phil Collins]] è stato definito dalla rivista ''[[Quietus]]'' "l'avanguardia della sperimentazione pop".<ref>{{cita web|url=
http://thequietus.com/articles/04335-phil-collins-genesis-brian-eno-john-lydon-p eter-gabriel|titolo=No Flak Jacket Required: In Defence Of Phil Collins|accesso=10 novembre 2017|lingua=en}}</ref> Il sopracitato Landy notò la tendenza di alcuni artisti di pop sperimentale nel comporre tracce utilizzando fonti sonore preesistenti come fecero Brian Eno e [[David Byrne]] nel loro album ''[[My Life in the Bush of Ghosts]]'' del 1981.<ref>Landy 1994; pag. 44</ref>
 
Il ''New York Times'' definisce [[Laurie Anderson]] una pioniera del pop sperimentale e considera la sua ''[[O Superman]]'' (1981) "un'eccentrica hit [[new wave (musica)|new wave]] che fonde il soccorso materno alla psicologia del moderno stato corporativo usando versi processati elettronicamente."<ref name=LANYT/> ''The Guardian'' ha descritto Kate Bush un'artista "superbamente articolata" nell'ambito del pop sperimentale.<ref>{{cita web|url=https://www.theguardian.com/lifeandstyle/2005/oct/16/shopping|titolo=Kate Bush, Aerial|accesso=10 novembre 2017|lingua=en}}</ref> Anche l'album ''[[Isn't Anything]]'' (1988) dei [[My Bloody Valentine]], così come alcuni artisti hip hop quali i [[Public Enemy]] e [[KRS-One]] sono stati correlati al genere.<ref>{{cita web|url=
https://www.pastemagazine.com/blogs/lists/2012/02/the-80-best-albums-of-the-1980 s.html?a=1|titolo=The 80 Best Albums of the 1980's|accesso=10 novembre 2017|lingua=en}}</ref><ref>Martin 1998; pag. 6</ref>
 
=== Anni novanta – oggi ===
La rivista ''The Guardian'' ha definito l'islandese [[Björk]], attiva come solista dagli anni novanta, "la regina del pop sperimentale".<ref name=BjorkTG/> In una sua recensione, Evan L. Hanlon afferma che il pop sperimentale è un termine "specioso ma necessario" per definire un gruppo come gli [[Animal Collective]], che sarebbe "una delle poche formazioni che hanno preso a cuore l'influenza di Brian Wilson per estenderla e spingendo le convenzioni della musica pop ai loro limiti."<ref>{{cita web|url=http://www.thecrimson.com/article/2007/9/27/animal-collective-experimental-pop-is-a/|titolo=Animal Collective
"Strawberry Jam" (Domino) - 5 stars|accesso=10 novembre 2017|lingua=en}}</ref> Più recentemente, è stata fondata l'etichetta alternativa Hippos in Tanks, che ha prodotto materiale dedicato a una sperimentazione nel campo della musica pop. Fra gli artisti che si sono ad essa associati vi è [[James Ferraro]].<ref>{{cita web|url=http://www.miaminewtimes.com/music/barron-machat-founder-of-hippos-in-tanks-label-died-in-miami-car-crash-7570703|titolo=Barron Machat, Founder of Hippos in Tanks Label, Died in Miami Car Crash|accesso=10 novembre 2017|lingua=en}}</ref>
 
== Caratteristiche ==
Secondo l'autore Bill Martin, il termine "pop sperimentale" è "apparentemente ossimorico" ed è possibile identificarlo attraverso tre criteri:<ref name=M15/>
* Ha le sue radici in forme popolari esistenti
* Sperimenta oppure allarga le possibilità di queste forme popolari
* Tenta di avvicinare queste forme popolari tramite nuovi sviluppi tramite metodi d'avanguardia
Le sonorità a volte eclettiche del genere possono essere manipolate elettronicamente<ref name=J09/><ref name=J092>Johnson 2009; pag. 199</ref> e incorporare varie tecniche di carattere sperimentale quali la musica concreta e quella aleatoria.<ref name=J092/> Secondo Leigh Landy, le fondamenta del pop sperimentale combinano un lavoro basato sul suono con un lavoro basato sulle note, anche se non sempre in modo simultaneo.<ref>Landy 2012; pag. 14</ref> [[Nico Muhly]] ha descritto il mondo del pop sperimentale come "celebrazioni di giustapposizioni sonore".<ref>{{cita web|url=https://www.theguardian.com/music/2007/oct/05/popandrock.classicalmusicandopera|titolo=Walls come tumbling down|accesso=10 novembre 2017|lingua=en}}</ref>
 
== Note ==
<references/>
 
== Bibliografia ==
* {{cita libro|titolo=The Cambridge Companion to Recorded Music|autore=Autori vari|editore=Cambridge University|anno=2009|lingua=en}}
* {{cita libro|titolo=All Music Guide to Rock: The Definitive Guide to Rock, Pop, and Soul|autore=Autori vari|editore=Backbeat|anno=2002|lingua=en}}
* {{cita libro|titolo=Strange Sounds: Offbeat Instruments and Sonic Experiments in Pop|autore=Brend Mark|editore=Backbeat|anno=2005|lingua=en}}
* {{cita libro|titolo=Kraftwerk: Man, Machine and Music|autore=Pascal Bussy|editore=SAF|anno=2004|lingua=en}}
* {{cita libro|titolo=American Music: A Panorama, Concise|autore=Lorenzo Candelaria|editore=Cengage Learning|anno=2014|lingua=en}}
* {{cita libro|titolo=A Very Irregular Head: The Life of Syd Barrett|autore=Rob Chapman|editore=Da Capo|anno=2012|lingua=en}}
* {{cita libro|titolo=Riders on the Storm: My Life with Jim Morrison and the Doors|autore=John Densmore|editore=Random House|anno=2009|lingua=en}}
* {{cita libro|titolo=Miles Davis and American Culture|autore=Gerald Lyn Early|editore=Missouri History Museum|anno=2001|lingua=en}}
* {{cita libro|titolo=Records Ruin the Landscape: John Cage, the Sixties, and Sound Recording.|autore=David Brubbs|editore=Duke University|anno=2014|lingua=en}}
* {{cita libro|titolo=Pop Music Theory|autore=Michael Johnson|editore=Lulu.com|anno=2009|lingua=en}}
* {{cita libro|titolo=Experimental Music Notebook|autore=Leigh Landy|editore=Taylor & Francis|anno=1994|lingua=en}}
* {{cita libro|titolo=Making Music with Sounds|autore=Leigh Landy|editore=Routledge|anno=2012|lingua=en}}
* {{cita libro|titolo=What's the Matter with Today's Experimental Music|autore=Leigh Landy|editore=Routledge|anno=2013|lingua=en}}
* {{cita libro|titolo=Listening to the Future: The Time of Progressive Rock, 1968–1978|autore=Bill Martin|editore=Open Court|anno=1998|lingua=en}}
* {{cita libro|titolo=Music of Yes: Structure and Vision in Progressive Rock|autore=Bill Martin|editore=Open Court|anno=2015|lingua=en}}
* {{cita libro|titolo=Music: What Happened?|autore=Scott Miller|editore=125 Records|anno=2010|lingua=en}}
* {{cita libro|titolo=Syd Barrett & Pink Floyd: Dark Globe|autore=Julian Palacios|editore=Plexus|anno=2010|lingua=en}}
* {{cita libro|titolo=Music USA: The Rough Guide|autore=Autori vari|editore=Rough Guides|anno=1999|lingua=en}}
 
 
 
 
 
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<ref>{{cita web|url=|titolo=|accesso=|lingua=}}</ref>