Personalità: differenze tra le versioni
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[[Immagine:Alletemp.jpg|thumbnail|I quattro tipi classici della personalità: collerico, melancolico, flemmatico, sanguigno ]]
Il più antico precursore dello studio della personalità fu [[Ippocrate di Kos|Ippocrate]], che, in un'ottica di considerazione dell'uomo come con lo stesso grado di differenziazione di un microcosmo, definì
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Un elemento che caratterizza in maniera trasversale tutti i modelli di studio della personalità (e che ne rappresenta un elemento cardine nei suoi aspetti più recenti) è la tensione verso l'interazione tra fattori costituzionali innati con fattori educativi ed ambientali.
Una significativa parte della psicologia delle differenze individuali, analizza e valuta la personalità attraverso test volti ad
E' possibile definire i tratti di personalità come come configurazioni di affetti, cognizioni e comportamenti volti a descrivere e spiegare le differenze individuali nel funzionamento della personalità.
Al di
* Le persone mostrano configurazioni di [[esperienza]] e di azione consistenti e stabili che le distinguono l'una dall'altra. Si ipotizza in questo senso l'esistenza di costrutti psicologici corrispondenti a tendenze comportamentali abituali. Tali costrutti possono essere definiti come variabili di tratto, o variabili disposizionali.
* Le variabili di tratto sono decontestualizzate, sono cioè definite come tendenze globali atte a mostrare un tipo di comportamento piuttosto che un altro. I tratti, quindi, si riferiscono direttamente ad elementi comportamentantali mostrati dalle persone in diverse situazioni. In questa caratteristica differiscono significativamente dalla motivazione, per definizione legata ad una meta. È chiaro che tratti differenti abbiano una diversa rilevanza nei vari contesti. Tuttavia l'approccio basato sui tratti sceglie di studiare la personalità attraverso unità di analisi di tipo dominio-generali.
* Diversi nuclei teorici evidenziano approcci operativi riconducibili a due linee guida: approcci di tipo idiografico ed approcci di tipo nomotetico. Le strategie idiografiche postulano che ogni persona possa possedere un insieme unico di tratti, organizzati in maniera singolare e specifica. Diversamente gli approcci nomotetici ricercano invece una tassonomia universale di tratti.
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* L'id (o es), l'istanza più primitiva, quella rappresentata dai fondamenti biologici e motivazionali elementari della personalità. Queste energie fanno riferimento, per la loro scarica nella condotta, esclusivamente al principio del piacere. Hanno infatti come meta la totale e completa soddisfazione pulsionale e l'evitamento del dolore.
* L'ego (o io), l'istanza razionale e realistica nella quale il soddisfacimento degli impulsi scaturiti dall'es trova il confronto e la mediazione. L'ego funziona infatti secondo il principio della realtà. Attraverso i meccanismi di difesa che sviluppa l'individuo, le pulsioni divengono socialmente accettabili, confrontandosi con un contesto sociale e personale che ne media la scarica in condotte considerate positive.
* Il super ego (o super io), l'ultima istanza di sviluppo in ordine di tempo, che segue le leggi della
== Le teorie incentrate sui tratti ==
Tra i primi autori che studiarono la personalità umana in termini di tratto emerge [[Gordon Allport]], che negli anni '30 identificò una gerarchia di tratti, dal più intrinseco all'individuo, con una maggiore capacità di influenza, i tratti cardinali, successivamente i tratti centrali, ed infine i tratti secondari. Il punto di partenza di questo studio è rappresentato dallo studio lessicografico del linguaggio naturale, dove Allport identificò una banca dati di descrittori verbali differenziabili dal punto di vista logico. Allport sviluppò allora una metodologia idiografica basata sul calcolo delle frequenze delle parole utilizzate per descrivere la propria personalità in resoconti.
Un altro autore fondamentale nello studio dei tratti di personalità
[[Hans Eysenck]], che anch'egli portò avanti un approccio fattoriale allo studio della personalità rifacendosi al costrutto di tipo psicologico introverso - estroverso proposto dalla teoria [[Jung|Junghiana]], e proponendone un questionario di valutazione.
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* L'energia, intesa come grado di attivazione, fiducia ed entusiasmo nelle condotte, e nella loro scelta, che si adottano.
* L'amicalità, intesa come quantità e qualità delle relazioni interpersonali positive, orientate al prendersi cura ed ad accogliere l'altro, che la persona intraprende.
* La
* La stabilità emotiva, intesa come grado di resistenza a stress di tipo emotivo, quali, per esempio, l'ansietà, l'instabilità, l'irritabilità.
* L'apertura mentale, intesa come disposizione a ricercare stimoli culturali e di pensiero esterni al proprio contesto ordinario, nonchè la ricerca di un contatto con un orientamento valoriale altro da quello di riferimento.
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