Giuseppe Gasparo Mezzofanti: differenze tra le versioni

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==Biografia==
Nato in una famiglia di umili origini, dimostrò fin da piccolo una [[memoria (fisiologia)|memoria]] superiore al comune, un fine [[orecchio musicale]], e una straordinaria capacità di apprendimento delle [[lingua (linguistica)|lingue straniere]]. Frequentò le [[Chierici Regolari Poveri della Madre di Dio delle Scuole Pie|Scuole Pie]] della sua città natale, dove entrò in contatto con parecchi [[missionario|missionari]] [[gesuita|gesuiti]] stranieri, ospiti dello [[Stato Pontificio]] a causa della soppressione dell'ordine. Dialogando con loro apprese rapidamente lo [[lingua svedese|svedese]], il [[lingua tedesca|tedesco]], lo [[lingua spagnola|spagnolo]] e varie [[lingua (linguistica)|lingue]] [[America del sud|sudamericane]]. Ad esse aggiunse il [[greco antico]] e il [[lingua latina|latino]] che studiò a scuola.
Entrato in [[seminario]], terminò gli studi di [[filosofia]] e [[teologia]] parecchio prima dell'età minima richiesta per l'[[ordinazione presbiterale]]. Nel frattempo si dedicò allo studio delle [[lingue orientali]]. Nel [[1797]], all'età di 23 anni, venne ordinato [[presbitero|sacerdote]] e ricevette la [[cattedra]] di [[lingua ebraica|ebraico]], [[lingua araba|arabo]], lingue orientali e [[lingua greca|greco]] all'[[Università di Bologna]]. A Bologna ebbe molti celebri discepoli, tra i quali il futuro [[Egittologia|egittologo]] [[Ippolito Rosellini]] <ref> Giulio FARINA, {{cita web| http://www.treccani.it/enciclopedia/ippolito-rosellini_%28Enciclopedia-Italiana%29/| ROSELLINI, Ippolito}}</ref>, con il quale collaborò alla redazione della sua prima opera, ''La Fionda di David, o sia l'antichità e l'autorità dei punti vocali nel testo ebreo dimostrata e difesa''<ref>{{cita web|lingua=fr|http://www.le-mot-juste-en-anglais.com/2014/11/un-linguiste-distingué-giuseppe-gaspare-mezzofantidepuis-lantiquité-on-cite-des-personnages-capables-de-sexprimer-en-pl.html|Un linguiste distingué, Giuseppe Gaspare Mezzofanti.}}</ref> e l'[[archeologo]] [[Celestino Cavedoni|Clestino Cavedoni]], al quale insegnò l'ebraico e il greco, avviandolo allo studio della [[paleografia]] greca<ref> Fausto Parente,{{cita web|http://www.treccani.it/enciclopedia/venanzio-celestino-cavedoni_(Dizionario-Biografico)/|CAVEDONI, Venanzio Celestino
}}</ref> Tra il [[1799]] e il [[1800]] assistette negli [[ospedale|ospedali]] i feriti stranieri degli scontri con l'[[esercito napoleonico]], captando così vari idiomi [[Europa|europei]]. Divenne il [[Riconciliazione (sacramento)|confessore]] dei [[turismo|turisti]] e viaggiatori che passavano in città.
 
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Lo stesso Russel affermò che il Mezzofanti arrivò a scrivere e parlare pressoché perfettamente 38 lingue, tra le quali figurano l'[[lingua ebraica|ebraico]], l'[[lingua araba|arabo]], il [[lingua neo-aramaica-caldea|neo-aramaico-caldeo]], il [[lingua copta|copto]], l'[[lingua armena antica|armeno antico]] e il [[lingua armena|moderno]], il [[lingua persiana|persiano]], il [[lingua turca|turco]], l'[[lingua albanese|albanese]], il [[lingua maltese|maltese]], il [[lingua greca antica|greco antico]] e [[lingua greca|moderno]], il [[lingua latina|latino]], lo [[lingua spagnola|spagnolo]], il [[lingua portoghese|portoghese]], il [[lingua francese|francese]], il [[lingua tedesca|tedesco]], lo [[lingua svedese|svedese]], l'[[lingua inglese|inglese]], il [[lingua russa|russo]], il [[lingua polacca|polacco]], il [[lingua ceca|ceco]], l'[[lingua ungherese|ungherese]], il [[lingua cinese|cinese]], il [[lingua siriaca|siriaco]], il [[lingua ge'ez|ge'ez]], l'[[lingua amarica|amarico]], l'[[lingua hindi|hindi]], il [[lingua gujarati|gujarati]], il [[lingua basca|basco]], il [[lingua rumena|rumeno]]. Possedeva con minor sicurezza un'altra quarantina di lingue (oltre a un numero imprecisato di dialetti), per un totale di 78 idiomi. E tra i suoi rimpianti figurava il [[lingua sanscrita|sanscrito]], il [[lingua malese|malese]], il [[lingua tibetana|tibetano]], l'[[lingua islandese|islandese]], il [[lingua lappone|lappone]], il [[lingua rutena|ruteno]], il [[lingua frisona|frisone]], il [[lingua lettone|lettone]], il [[lingua cornica|cornico]], il [[lingua quechua|quechua]], il [[lingua bambara|bambara]]: era in grado solo di leggerli, non di parlarli.
 
==Opere==
Nel 1807 Mezzofanti compilò il catalogo ragionato dei manoscritti orientali e greci dell'Istituto delle scienze di Bologna<ref>''Vita del Cardinale G. Mezzofanti recata in Italiano e accresciuta di documenti'', Charles William RUSSELL, Ercole MALVASIA TORTORELLI, 1859, [https://books.google.it/books?id=vwJgAAAAcAAJ&pg=PA62&dq==false#v=onepage&q&f=false p. 62]</ref>, che fu tenuto in grande considerazione dagli studiosi contemporanei e fu considerata un prezioso supplemento agli analoghi lavori compiti da Talmar e [[Stefano Evodio Assemani|Assemani]] per la [[Biblioteca apostolica vaticana]]. <ref>''Historisch Politische Blätter'' X 203 4.</ref> Nel 1828 compì la revisione del Breviario [[Chiesa maronita|siro-maronita]], che tradusse in [[lingua latina]]. <ref>Francesco Barbieri, Ferdinando Taddei, ''L'Accademia nazionale di scienze, lettere ed arti di Modena dalle origini (1683) al 2005, Volume 1'', Mucchi, 2006, p. 235.</ref>
 
Numerosi furono i contributi dati dal Mezzofanti alla [[linguistica comparativa]]. Nel ''Discorso sulla lingua Valacca'', pronunciato nel 1815 presso l'[[Accademia delle scienze dell'Istituto di Bologna]], Mezzofanti stabilì con precisione la posizione della [[lingua romena]] tra le [[lingue romanze]], analizzandone i rapporti con l'[[Lingua italiana|italiano]]. <ref>C. Tagliavini, in L'Archiginnasio, 1923, pp. 206-213.</ref><ref>''Il Risorgimento italiano e i movimenti nazionali in Europa: Dal modello italiano alla realtà dell'Europa centro-orientale'', Giordano Altarozzi, Cornel Sigmirean, Edizioni Nuova Cultura, 2013, [https://books.google.it/books?id=ubvfAQAAQBAJ&pg=PA126&dq=Mezzofanti+romeno&hl&f=false#v=onepage&q=Mezzofanti%20romeno&f=false p. 126]</ref>. I suoi studi sulle lingue americane, conservati manoscritti nella [[Biblioteca comunale dell'Archiginnasio|Biblioteca comunale dell'archiginnasio]] a Bologna, furono pubblicati da [[Emilio Teza]] nei [https://books.google.it/books?id=ppBid_78MOYC&printsec=frontcover&hl=it#v=onepage&q&f=false ''Saggi inediti di lingue americane''] (1868), e da [[Carlo Tagliavini]] in ''La lingua degli Indi Luiseños'' (1926). Questi lavori, fatti in collaborazione con studiosi indigeni come Pablo Tac, furono tra i primi a dedicarsi allo studio della lingua degli Indi-Luiseños, da lui chiamata ''lingua californensis''. <ref>Carlo Tagliavini ''La lingua degli Indi-Luiseños (Alta California) secondo gli appunti grammaticali inediti di un chierico indigeno conservati fra i manoscritti Mezzofanti nell'Archiginnasio di Bologna'' 1926 , p. 56.</ref><ref>''Alta California: Peoples in Motion, Identities in Formation'', Steven W. Hackel, University of California Press, 2010, [https://books.google.it/books?id=fnolDQAAQBAJ&pg=PA89&dq=#v=onepage&q&f=false p. 89]</ref>.
 
==Note==