sticcio una casa di legno, sì bene architettata e connessa, che si concilia l'ammirazione di chiunque la vede.<ref>{{Cita|Latuada|p. 332|<cid>}}</ref>}}
Dopo la morte del conte, avvenuta nel 1755, l'erede Luca Pertusati stabilì di cedere la vastssimia raccolta di volumi: fua acquistatatal scopo avviò contatti con la corte del [[Ducato di Parma]] che nel 1763 dallainviò Congregazioneun bibliotecario della [[Biblioteca Palatina (Parma)|Palatina]], il benedettino Andrea Mazza, per concludere le trattative. Fu allora che intervenne [[Carlo Giuseppe di statoFirmian]]: bibliofilo e ministro plenipotenziario austriaco dello Stato di LombardiaMilano, peronde farneevitare donoche all'imperatricela collezione venisse allontanata dal territorio milanese impose, in accordo con il cancelliere austriaco [[MariaWenzel TeresaAnton d'Austria|Mariavon TeresaKaunitz-Rietberg]], l'acquisto della raccolta. Il 1 giugno 1763 fu firmato il contratto mediante il quale la Congregazione di Stato di Lombardia corrispondeva all'erede Pertusati {{formatnum:240000}} lire e 500 zecchini acquisire l'intera raccolta per uso privato del figlio l'arciduca [[Ferdinando d'Asburgo-Este|Ferdinando]], futuro governatore di Milano. L'imperatrice accettò il dono a condizione che se ne facesse una biblioteca pubblica.<ref>