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Il Signor Darsy, Capitano di reggimento di Picardie, assicurata la fuga di Contades rimase a difendere del [[Palazzo Ducale (Colorno)|Palazzo]]: si barricò dentro una torre con una trentina di uomini e si difese fino alla capitolazione. Le vittime imperiali di quel giorno furono più di trecento tra cui il generale marchese Leopold Marc du Ligneville, che uscì allo scoperto per guidare l'assalto del Palazzo il suo reggimento: fu colpito da numerosi colpi di fucile e precipitò nel greto del torrente nelle fasi del primo attacco al paese. Il corpo di Ligneville verrà sepolto a Colorno il 3 giugno dopo aver ricevuto gli onori militari.
I colornesi rimasero fedeli al Duca di Parma, [[Carlo III di Spagna|Don Carlo]], legittimo discendente di casa Farnese, e vi è conferma che anche i Preti e paesani del luogo impugnarono le armi e combatterono contro gli invasori austro-tedeschi. Il principe Federico Luigi di Württemberg-Winnental ordinò per rappresaglia il saccheggio di Colorno.
Per Colorno segui una serie di devastazioni da parte delle occupanti truppe imperiali: non vennero risparmiati i luoghi sacri, gli archivi della comunità del paese come quelli parrocchiali vennero in parte depredati e parte bruciati, stessa sorte per quel che restava degli arredi del palazzo e dei giardini, in parte saccheggiati e in parte distrutti, anche se in realtà il [[Ducato di Parma e Piacenza|duca di Parma]] [[Carlo III di Spagna|Carlo di Borbone]], prima della partenza per la [[conquista borbonica delle Due Sicilie|conquista delle Due Sicilie]] e visto l'avvicinarsi delle truppe imperiali nel nord Italia, mise in sicurezza a Genova parte dei suoi averi della [[Collezione Farnese]] custoditi nel Palazzo di Colorno e a Parma, in attesa di rientrare in momenti di più sicuri.
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