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Nell'estate 1916 Eccher comandò per due mesi anche la 49ª Brigata Fanteria. Fu impegnato nella Galizia orientale al comando del suo reggimento fino al 1° ottobre 1917, quando lasciò l'incarico e fu trasferito sul fronte italiano presso lo Stato maggiore della 2ª Armata dislocata lungo l'Isonzo. Nel novembre 1917 sostituì [[Otto Ellison von Nidlef]] al comando della 1ª Brigata Kaiserjäger impegnata nella [[Prima battaglia del Piave|Battaglia d'arresto]] sull'[[Altopiano di Asiago]]. Nel marzo 1918 la Brigata si spostò sul [[Pasubio]] sotto il comando della 8ª Divisione fanteria che da dicembre 1916 riportò inoltre il nome Divisione Kaiserjäger.<ref name=biografia/>
Rimase al comando della 1ª Brigata Kaiserjäger fino quasi alla fine della guerra. Il 4 novembre 1918 fu a capo della commissione militare del [[Consiglio nazionale (Austria)|Nationalrat]], ovvero la camera dei rappresentanti del parlamento austriaco costituitasi a fine ottobre 1918 dagli precedenti istituzioni dell'impero austro-ungarico. In questa carica informò i rappresentanti del ripiegamento caotico dell'esercito austro-ungarico in atto, sollevando il problema del mantenimento dell'ordine pubblico e dell'approvvigionamento della truppa. In seguito al suo rapporto fu proposto di chiedere all'[[Triplice intesa|Intesa]] di fornire i viveri necessari, non solo per i militari ma anche per la popolazione tirolese, e di provvedere alla loro distribuzione. Per evitare il ripiegamento caotico oltre il Brennero fu inoltre chiesto di occupare al più presto il Tirolo.<ref>{{de}} Österreichisches Bundesministerium für Heerwesen, Kriegsarchiv (a.c.): ''Österreich-Ungarns letzter Krieg. Band 7 Das Kriegsjahr 1918'' p. 761</ref><ref>{{de}} Alexander Jordan: ''Krieg um die Alpen. Der Erste Weltkrieg im Alpenraum und der bayerische Grenzschutz in Tirol'' pp.477-479</ref>
=== Nel dopoguerra ===
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