Won't Get Fooled Again/Don't Know Myself: differenze tra le versioni

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'''''Won't Get Fooled Again''''' è un [[brano musicale]]singolo del gruppo rock britannico [[The Who]] pubblicato nel 1971 dall'etichetta discografica [[Polydor Records|Polydor]], inclusoestratto nelldall'album ''[[Who's Next]]'' del [[1971]].
{{Citazione|Quando scrissi ''Won't Get Fooled Again'' volevo dire " noi non accetteremo il fascismo".<ref>Bagarotti, Eleonora, ''The Who. Pure and Easy. Testi commentati'', Arcana Edizioni, 2011, pag. 524</ref>|[[Pete Townshend]]}}
'''''Won't Get Fooled Again''''' è un [[brano musicale]] del gruppo rock britannico [[The Who]], incluso nell'album ''[[Who's Next]]'' del [[1971]].
 
== Il disco ==
Composta dal chitarrista della band [[Pete Townshend]], si tratta di uno dei brani più celebri del gruppo. Iniziante con un suono d'organo, precisamente un organo del 1968 Lowrey Berkshire Deluxe TBO-1 trattato poi attraverso i filtri del sintetizzatore EMS VCS 3, viene dopo poco accompagnata dalla chitarra di Townshend, dalla batteria di Moon, dal basso di Entwistle e dalla voce di Daltrey.
{{Citazione|Quando scrissi ''Won't Get Fooled Again'' volevo dire " noi non accetteremo il fascismo".<ref>Bagarotti, {{Cita|Eleonora, ''The Who. Pure and Easy. Testi commentati'', Arcana EdizioniBagarotti, 2011, pag|p. 524}}</ref>|[[Pete Townshend]]}}
 
=== Il branoComposizione ===
Composta''Won't dalGet chitarristaFooled dellaAgain'' bandè stato composto dal chitarrista [[Pete Townshend]],. siSi tratta di uno dei brani più celebri del gruppo. Iniziante con un suono d'organo, precisamente un organo del 1968 Lowrey Berkshire Deluxe TBO-1 trattato poi attraverso i filtri del sintetizzatore EMS VCS 3, viene dopo poco accompagnata dalla chitarra di Townshend, dalla batteria di Moon, dal basso di Entwistle e dalla voce di Daltrey.
Townshend scrisse la canzone come brano conclusivo della progettata opera rock ''Lifehouse'', con un testo critico nei confronti della rivoluzione e del potere.<ref>{{Cita web |url=http://www.petetownshend.co.uk/diary/display.cfm?id=285&zone=diary |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20061205225327/http://www.petetownshend.co.uk/diary/display.cfm?id=285&zone=diary |titolo=Pete's Diaries - Won't Get Judged Again |editore=petetownshend.co.uk |data=27 maggio 2006 |dataarchivio=5 dicembre 2006 |accesso=8 gennaio 2012 |urlmorto=sì }}</ref> Per simboleggiare la comunione spirituale che egli aveva trovato nella musica grazie alle opere di [[Meher Baba]] e [[Inayat Khan]],<ref>Kent, 2002, pag. 273</ref> Townshend inserì un miscuglio di caratteristiche umane in un [[sintetizzatore]] usandolo come base strumentale principale della traccia. Townshend aveva letto ''The Mysticism of Sound and Music'', libro che illustrava la teoria dell'armonia creata dall'"accordo universale", e realizzò come la nuova tecnologia allora emergente dei sintetizzatori gli avrebbe permesso di trasmettere questa idea al pubblico.<ref name="Unterberger, 2011, pag. 27">Unterberger, 2011, pag. 27</ref> Si incontrò quindi con i tecnici della [[BBC Radiophonic Workshop]] i quali gli fornirono l'idea di catturare il suono della personalità umana attraverso la musica. Townshend intervistò svariate persone con domande di carattere generale, e registrò risposte, battiti del cuore, onde cerebrali, e previsioni astrologiche, convertendo il tutto in una serie di impulsi sonori. Per il demo di ''Won't Get Fooled Again'', egli collegò un organo Lowrey ad un sintetizzatore [[EMS VCS 3]] che trasformò in suoni gli impulsi sonori da lui catturati.<ref name="Unterberger, 2011, pag. 27"/> Il demo venne poi completato sovraincidendo batteria, basso, chitarra elettrica, voce e battiti di mani.
 
Townshend scrisse la canzone come brano conclusivo della progettata opera rock ''Lifehouse'', con un testo critico nei confronti della rivoluzione e del potere.<ref>{{Cita web |url=http://www.petetownshend.co.uk/diary/display.cfm?id=285&zone=diary |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20061205225327/http://www.petetownshend.co.uk/diary/display.cfm?id=285&zone=diary |titolo=Pete's Diaries - Won't Get Judged Again |editore=petetownshend.co.uk |data=27 maggio 2006 |dataarchivio=5 dicembre 2006 |accesso=8 gennaio 2012 |urlmorto=sì |lingua=en}}</ref> Per simboleggiare la comunione spirituale che egli aveva trovato nella musica grazie alle opere di [[Meher Baba]] e [[Inayat Khan]],<ref>{{Cita|Andrew Neill e Matthew Kent, 2002|p. 273}}</ref> Townshend inserì un miscuglio di caratteristiche umane in un [[sintetizzatore]] usandolo come base strumentale principale della traccia.
 
Townshend scrisse la canzone come brano conclusivo della progettata opera rock ''Lifehouse'', con un testo critico nei confronti della rivoluzione e del potere.<ref>{{Cita web |url=http://www.petetownshend.co.uk/diary/display.cfm?id=285&zone=diary |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20061205225327/http://www.petetownshend.co.uk/diary/display.cfm?id=285&zone=diary |titolo=Pete's Diaries - Won't Get Judged Again |editore=petetownshend.co.uk |data=27 maggio 2006 |dataarchivio=5 dicembre 2006 |accesso=8 gennaio 2012 |urlmorto=sì }}</ref> Per simboleggiare la comunione spirituale che egli aveva trovato nella musica grazie alle opere di [[Meher Baba]] e [[Inayat Khan]],<ref>Kent, 2002, pag. 273</ref> Townshend inserì un miscuglio di caratteristiche umane in un [[sintetizzatore]] usandolo come base strumentale principale della traccia. Townshend aveva letto ''The Mysticism of Sound and Music'', libro che illustrava la teoria dell'armonia creata dall'"accordo universale", e realizzò come la nuova tecnologia allora emergente dei sintetizzatori gli avrebbe permesso di trasmettere questa idea al pubblico.<ref name="Unterberger, 2011, pag. 27">{{Cita|Richie Unterberger, 2011, pag|p. 27}}</ref> Si incontrò quindi con i tecnici della [[BBC Radiophonic Workshop]] i quali gli fornirono l'idea di catturare il suono della personalità umana attraverso la musica. Townshend intervistò svariate persone con domande di carattere generale, e registrò risposte, battiti del cuore, onde cerebrali, e previsioni astrologiche, convertendo il tutto in una serie di impulsi sonori. Per il demo di ''Won't Get Fooled Again'', egli collegò un organo Lowrey ad un sintetizzatore [[EMS VCS 3]] che trasformò in suoni gli impulsi sonori da lui catturati.<ref name="Unterberger, 2011, pag. 27"/> Il demo venne poi completato sovraincidendo batteria, basso, chitarra elettrica, voce e battiti di mani.
 
=== Registrazione ===
Gli Who provarono la canzone a New York nel marzo 1971, ma ri-registrarono il brano in una versione più convincente nello studio mobile dei Rolling Stones a [[Stargroves]] (a casa di Mick Jagger) il mese successivo, utilizzando il sintetizzatore del nastro demo originale di Townshend.<ref>{{Cita|Andrew Neill e Matthew Kent, 2002, pag|p. 280}}</ref> Alla fine, il progetto di ''Lifehouse'' venne abbandonato in favore di ''Who's Next'', un disco più convenzionale, dove ''Won't Get Fooled Again'' venne posta come ultima traccia.
 
=== Pubblicazione ===
''Won't Get Fooled Again'' venne pubblicata su singolo il 25 giugno 1971, editata a 3:35. Il 17 luglio venne pubblicata anche negli Stati Uniti. La B-side, ''I Don't Even Know Myself'' era stata incisa ai [[Eel Pie Studios]] nel 1970 per un EP mai realizzato. Il singolo raggiunse la posizione numero 9 in Gran Bretagna e la numero 15 negli Stati Uniti.
 
La versione completa della canzone della durata di 8 minuti e 32 secondi apparve nell'album ''Who's Next'', pubblicato il 14 agosto negli Stati Uniti e il 27 agosto in Gran Bretagna, dove raggiunse la vetta delle classifiche.<ref>{{Cita|Andrew Neill e Matthew Kent, 2002, pag|p. 288}}</ref>
 
== Tracce singolo ==
=== Accoglienza ===
* Secondo una classifica stilata dalla rivista ''[[Rolling Stone]]'', il brano è alla 133ª posizione tra le canzoni più belle mai scritte nella storia della musica.
 
* Pete Townshend negò al regista [[Michael Moore]] il permesso di suonare la canzone sui titoli di coda del suo documentario ''[[Fahrenheit 9/11]]'', in quanto incerto della credibilità giornalistica di Moore e non voleva che il suo lavoro potesse essere associato con un documento inattendibile. In seguito Townshend dichiarò: «Una volta capito di cosa trattava il film, fui certo al 90% che la mia canzone non era giusta per loro». In risposta Moore accusò Townshend di essere un sostenitore della guerra in Iraq, cosa che Townshend negò risolutamente.<ref>{{Cita news|giornale=The Guardian |titolo=Michael Moore is a bully, says Who guitarist |data=14 luglio 2004 |url=http://www.guardian.co.uk/film/2004/jul/14/news2 |lingua=en}}</ref>
 
* Il brano è tornato recentemente alla ribalta dopo che è stato scelto per lacome sigla di apertura della serie televisiva ''[[CSI: Miami]]''.
 
== Tracce singolo ==
{{Tmp|Tracce}}
# ''Won't Get Fooled Again'' - 3:38
# ''I Don't Even Know Myself'' -
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* [[John Entwistle]]: basso
* [[Keith Moon]]: batteria
 
== Curiosità ==
* Secondo una classifica stilata dalla rivista ''[[Rolling Stone]]'', il brano è alla 133ª posizione tra le canzoni più belle mai scritte nella storia della musica.
* Il brano è tornato recentemente alla ribalta dopo che è stato scelto per la sigla di apertura della serie televisiva ''[[CSI: Miami]]''.
* Pete Townshend negò al regista [[Michael Moore]] il permesso di suonare la canzone sui titoli di coda del suo documentario ''[[Fahrenheit 9/11]]'', in quanto incerto della credibilità giornalistica di Moore e non voleva che il suo lavoro potesse essere associato con un documento inattendibile. In seguito Townshend dichiarò: «Una volta capito di cosa trattava il film, fui certo al 90% che la mia canzone non era giusta per loro». In risposta Moore accusò Townshend di essere un sostenitore della guerra in Iraq, cosa che Townshend negò risolutamente.<ref>{{Cita news|giornale=The Guardian |titolo=Michael Moore is a bully, says Who guitarist |data=14 luglio 2004 |url=http://www.guardian.co.uk/film/2004/jul/14/news2}}</ref>
 
== Note ==
<references/>
 
== Bibliografia ==
* Marsh,{{Cita libro |autore=Dave (1983).Marsh ''|titolo=Before I Get Old :. The Story of The Who''. |editore=Plexus. ISBN|anno=1983 |isbn=978-0-85965-083-0. |lingua=en |cid=Dave Marsh, 1983}}
* Atkins,{{Cita libro |autore=John (2000).Atkins ''|titolo=The Who on Record: A Critical History'', 1963–1998. |editore=McFarland. ISBN|anno=2000 |isbn=978-0-7864-0609-8. |lingua=en |cid=John Atkins, 2000}}
* Atkins, John (2003). ''Who's Next (Deluxe Edition)'' (Media notes). Polydor. 113-056-2.
* Neill,{{Cita libro |autore=Andrew; Kent,Neill |autore2=Matthew (2002).Kent ''|titolo=Anyway Anyhow Anywhere. The Complete Chronicle of The Who''. |editore=Virgin. ISBN|anno=2002 |isbn=978-0-7535-1217-3. |lingua=en |cid=Andrew Neill e Matthew Kent, 2002}}
* Bagarotti, Eleonora (2011). ''The Who. Pure and Easy. Testi commentati'', Arcana Edizioni, ISBN 978-88-6231-159-5
* {{Cita album |autore=John Atkins |interprete=The Who |titolo=Who's Next (Deluxe Edition) |etichetta=Polydor |catalogo=113-056-2 |anno=2003 |lingua=en}}
* Marsh, Dave (1983). ''Before I Get Old : The Story of The Who''. Plexus. ISBN 978-0-85965-083-0.
* Bagarotti,{{Cita libro |autore=Eleonora (2011).Bagarotti ''|The Who. Pure and Easy. Testi commentati'', |editore=Arcana Edizioni, ISBN|anno= 2011 |isbn=978-88-6231-159-5 |cid=Eleonora Bagarotti, 2011}}
* Neill, Andrew; Kent, Matthew (2002). ''Anyway Anyhow Anywhere – The Complete Chronicle of The Who''. Virgin. ISBN 978-0-7535-1217-3.
* Unterberger,{{Cita libro |autore=Richie (2011).Unterberger ''|titolo=Won't Get Fooled Again:. The Who from Lifehouse to Quadrophenia''. |editore=Jawbone Press. ISBN|anno=2011 |isbn=978-1-906002-75-6. |lingua=en |cid=Richie Unterberger, 2011}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{collegamentiCollegamenti musicaesterni}}
 
{{The Who}}