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[[File:Perikles altes Museum.jpg|thumb|upright=0.7|Busto di Pericle, custodito nell'[[Altes Museum]] di [[Berlino]].]]
La bellezza infatti nella cultura greca arcaica era concepita come un valore assoluto donato dagli dei all'uomo e quindi la deformità poteva segnalare l'ostilità degli dei nei confronti del malvagio.<ref>[http://www.treccani.it/scuola/lezioni/scienze_umane_e_sociali/bellezza_e_arte_1_kalokagathia.html Bellezza e arte 1. La bellezza come dono divino – Kalokagathia] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20160706195555/http://www.treccani.it/scuola/lezioni/scienze_umane_e_sociali/bellezza_e_arte_1_kalokagathia.html |data=6 luglio 2016 }}</ref>
Nel lessico greco il termine ''stigma'' (dal [[lingua greca|greco]] στίγμα -ατος, derivato di στίζω «pungere, marcare» indicava un segno corporeo fastidioso e fuori della norma che marcava il deforme e mentre bontà, bellezza e salute erano giudicate "proprietà naturali", malvagità, malattia, erano concepite come proprietà innaturali.<ref>''Vocabolario della lingua italiana. Treccani'' alla parola "stigma".</ref>
{{Vedi anche|Invidia degli dei}}
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