Alfonso Meomartini: differenze tra le versioni

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==Biografia==
 
Figlio di Giuseppe Nicola e di Luisa Giampietro, fratello dell'archeologo [[Almerico Meomartini]], studiò al collegio dei [[Chierici Regolari Poveri della Madre di Dio delle Scuole Pie|Padri Scolopi]] di Benevento e si laureò poi in giurisprudenza presso l'Università di Napoli.
 
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==Attività Politica==
 
Partecipò alla politica locale nel Consiglio Provinciale per il quale redasse i regolamenti (1913), mntre ancor prima, nel [[1886]] e nel [[1890]] fu candidato alle elezioni politiche, senza però essere eletto.
 
Negli ultimi decenni dell'Ottocento partecipò attivamente al dibattito politico nazionale mostrandosi critico nei confronti della politica coloniale (sin dal [[1882]]) e, con sorprendente lungimiranza, si disse contrario all'indennità parlamentare, che venne approvata in quegli anni.
 
Si interessò inoltre alla legge comunale e provinciale (''Pensieri e proposte sulla riforma comunale e provinciale'', editore D'Alessandro, [[1885]]) e nella stessa epoca criticò il sistema elettorale vigente e le modifiche introdotte dalla nuova legge amministrativa per aver affidato la formazione delle liste elettorali all'autorità amministrativa anziché a quella giudiziaria, dichiarandosi altresì a favore dell'introduzione del collegio uninominale.
 
Propose inoltre l'incompatibilità della carica di deputato nazionale con quelle rivestite nei consigli comunali e provinciali, allo scopo di evitare l'ingerenza dei parlamentari nelle amministrazioni locali.
 
==Attività da giornalista e storico==
 
Come giornalista Meomartini scrisse per decenni sulla ''Gazzetta di Benevento'', trattando tra l'altro dei problemi di viabilità e assistenza nel [[Sannio]], nonché delle riforme giudiziaria e legislativa. .
 
Si interessò poi dei problemi dell'[[emigrazione]] e della crisi economica dell'[[Italia meridionale]], sottolineando la presenza di ampie estensioni di terreno lasciato incolto per mancanza di manodopera a seguito del fenomeno migratorio, scrivendo nel suo programma elettorale del 1890:
 
''«Non vi ha comune o comunello della provincia nostra o delle altre che non abbia agenti d'emigrazione per conto di società di navigazione, e dovunque vi è il cartellone su cui è raffigurato un piroscafo fumante che invita i lavoratori a traghettare per le Americhe. L'unico scopo è il lucro sull'emigrante, il lucro sui ‘noli'.''
 
''In Italia abbiamo un esodo continuo delle migliori braccia necessarie all'agricoltura. E l'impulsione a questo esodo, a questa emigrazione, è tutta artificiale, è tutta opera delle cointeressate società di navigazione e dei loro agenti. Altri creda pure che questo sia un bene. Io lo credo il maggiore dei mali. Altri creda che sia effetto del disagio economico. Io credo sia la causa primiera del disagio medesimo».''
 
Accorto studioso di storia locale compì dal 1870 al 1888 minuziose ricerche su tutti i 77 comuni della [[provincia di Benevento]], pubblicati nella rubrica "Cenni cronistorici sui paesi del Sannio" sulla "Gazzetta di Benevento" e raccolti successivamente in volume (''I comuni della provincia di Benevento. Storia, cronaca, illustrazione'', editore Giuseppe De Martini, [[1907]].
Il saggio - frutto di ricerche personali in loco e senza ausilio di altre precedenti fonti bibliografiche - è stato più volte riedito per oltre ottant'anni fino al 1985 e resta tuttora - in molti casi - unico strumento storico e filologico per la ricostruzione della storia di molti piccoli centri.
 
 
==Opere==
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==Bibliografia==
*Andrea Jelardi, Pierfrancesco Rossi, ''Almerico Meomartini architetto e archeologo e i più illustri personaggi della sua famiglia'', Benevento, Realtà Sannita, 2005.
 
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