Perino Mod. 1908: differenze tra le versioni
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|Velocità alla volata=700 m/s
|Tiro utile= max 2000m
|Peso= complessivo 83 [[chilogrammo|kg]]:<br />arma 27 kg<br />treppiede 56 kg
|Lunghezza=1.125 mm
|Lunghezza canna=625 mm
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L'arma fu sviluppata dal Capo tecnico di artiglieria cavalier Giuseppe Perino a partire da una richiesta delle forze armate per una [[mitragliatrice]] a funzionamento automatico e non meccanico. Dal 1903 fu presentata alle prove tecniche di Regia Marina e Regio Esercito, insieme alla [[Maxim (mitragliatrice)|Maxim]] ed alla Bergmann. Necessitando di ulteriore messa a punto, nel [[1906]] l'esercito preferì adottare la Maxim. Il cavalier Perino sottopose nuovamente l'arma al [[Ministero della guerra del Regno d'Italia|Ministero della Guerra]] ed in ulteriori prove tecniche la Perino superò in affidabilità la sua rivale<ref>Op.cit. pag. 62.</ref>. Il Regio Esercito, per favorire la produzione nazionale, approvò quindi nel 1908 l'acquisto di un lotto di 150 pezzi, che furono costruiti dalla Fabbrica d'Armi di [[Terni]] e che avrebbero dovuto affiancare le Maxim.
L'arma, benché precisa e tecnicamente avanzata, si dimostrò inadatta per l'uso campale per l'eccessivo peso<ref>Op.cit. pag. 72.</ref>. L'alleggerimento del complesso con la nuova '''Perino Modello 1910''' ed il tentativo di adattare l'arma al treppiede da 19
Le armi furono destinate alle opere fortificate in installazione fissa, fino allo scoppio della [[prima guerra mondiale]], quando l'esercito, in attesa di completare gli organici delle [[Reparti mitraglieri|sezioni mitragliatrici]], destinò le Perino all'uso campale.
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Il [[Castello (armi)|castello]] dell'arma è in [[bronzo]] e termina posteriormente con un'[[impugnatura]] a manopola. La [[Canna (armi)|canna]] è raffreddata ad acqua, tramite un manicotto d'[[ottone (lega)|ottone]] da 1,8 litri, collegato ad un bidone con pompa rotativa da 10 litri. Il vapore non fuoriesce liberamente da un foro superiore come nella Maxim (rendendo individuabile a distanza la postazione dell'arma), ma attraverso un tubo viene disperso a terra o rabboccato nel bidone. Il funzionamento è a [[lungo rinculo]] con ritardo d'apertura, con rinforzatore di rinculo sfruttante i gas di sparo. L'arma è camerata per la [[munizione]] Carcano [[6,5 × 52 mm]], la stessa del [[fucile]] [[Carcano Mod. 91]] e quindi vantaggiosa dal punto di vista logistico. L'alimentazione avviene tramite lastrine da 20 colpi inserite lateralmente. Sul lato sinistro può essere montata una tramoggia con cinque caricatori che permettono un fuoco prolungato. [[Cartuccia (munizione)|Cartucce]] e [[Caricatore|caricatori]] devono essere costantemente bagnati per evitare inceppamenti. I [[Bossolo|bossoli]] sparati vengono reinseriti nei caricatori, che poi cadono in una sacca di tela.
L'arma, del peso di 27
▲L'arma, del peso di 27 kg, è incavalcata su un treppiede con sellino pesante 56 kg. La versione ''Perino Modello 1910'' differisce proprio nel treppiede, il cui peso è ridotto a 17 kg (due in meno di quello della Maxim), oltre che per alcuni particolari produttivi del castello, prodotti in [[acciaio]] anziché in bronzo<ref>Op.cit. pag. 80.</ref>.
==Note==
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