Entrata in servizio nel 1935, la '''SRCM Mod. 35''', insieme alla [[OTO Mod. 35]] ed alla [[Breda Mod. 35]] rappresentavano la nuova generazione di bombe a mano con le quali il [[Regio Esercito]] affrontò la [[seconda guerra mondiale]]. Dopo l'[[Armistizio di Cassibile|armistizio]] fu adottata come '''Handgranate 328''' dalle [[Wehrmacht|forze tedesche]] in Italia. È tuttora operativa nell'[[Esercito Italiano]], affiancata alla più moderna sostituta [[OD 82/SE]], e nelle [[forze armate maltesi]] (fornita dalla [[MIATM]])<ref>[http://forgallantry.corpidelite.net/CharlieSelezione.html La SRCM a Malta.]</ref>.
La SRCM Mod. 35 è una [[bomba a mano]] di tipo [[Bomba_a_mano#Tipi_di_granate|offensivo]]; si dicono offensive quelle bombe che disperdono schegge leggere, letali in un raggio inferiore rispetto alla distanza massima alla quale viene lanciata, coprendo l'avanzata del lanciatore senza bisogno per questo di cercare riparo. Il funzionamento della SRCM non é a tempo, bensì a percussione: l'ordigno cioè, una volta lanciato, esplode solo all'impatto col terreno. La distanza di lancio è infatti di 20-25 metri e quella d'azione delle schegge di 10-15<ref>[http://www.regioesercito.it/armi/armi_portatili/bam_srcm35.htm Regio Esercito - Materiale bellico - Bomba a mano S.R.C.M. mod. 35<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>. Il funzionamento della SRCM non é a tempo, bensì a percussione: l'ordigno cioè, una volta lanciato, esplode solo all'impatto col terreno. Il corpo bomba in lamierino d'[[alluminio]] contiene 43 grammi di [[tritolo]] e binitrotrinitro-naftalina che al momento dell'esplosione frammentano in schegge un filo metallico avvolto internamente. Ha quattro sicure, una manuale costituita da un traversino in ottone con impugnatura in gomma telata (sicura di maneggio e trasporto), una automatica costituita da un traversino d'alluminio collegato ad una cuffia esterna (sicura di prima traiettoria), la terza sicura (detta di funzionamento universale) è interna all'ordigno ed è costituita da un sistema a molla che ne evita l'esplosione in volo e ne garantisce la detonazione all'impatto, qualunque sia la parte della bomba che tocca il terreno, la quarta sicura è il congeno di disattivazione, costituito da un lamierino interno che, in caso di mancata espolsione, si interpone tra il percussore e la capsula di innesco, inertizzando la bomba. Tuttavia l'intervento della quarta sicura non è visibile dall'esterno, e alla mancata esplosione è di rigore intervenire successivamente col brillamento. Il lancio avviene dopo aver tolto la prima sicura (di maneggio e trasporto) durante la parabola la cuffia sfila la seconda sicura (prima traiettoria) e libera lo spazio tra il percussore e la capsula di innesco, attivando fisicamente la bomba, mentre la terza sicura consentirà all'ordigno di completare il volo fino a quando, toccando terra, esploderà.
Durante la guerra le SRCM furono usate anche come mine antiuomo con opportune modifiche. Montate prive della sicura all'interno di una struttura tubolare con un perno che funzionava da percussore quando calpestato scorrendo infine nel tubo urtandolo<ref>{{Cita web|url=http://www.talpo.it/s.r.c.m..html|titolo=Utilizzo come mina antiuomo}}</ref>.
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