SRCM Mod. 35: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica
Nessun oggetto della modifica
Riga 66:
La SRCM Mod. 35 è una [[bomba a mano]] di tipo [[Bomba_a_mano#Tipi_di_granate|offensivo]]; si dicono offensive quelle bombe che disperdono schegge leggere, letali in un raggio inferiore rispetto alla distanza massima alla quale viene lanciata, coprendo l'avanzata del lanciatore senza bisogno per questo di cercare riparo. La distanza di lancio è infatti di 20-25 metri e quella d'azione delle schegge di 10-15<ref>[http://www.regioesercito.it/armi/armi_portatili/bam_srcm35.htm Regio Esercito - Materiale bellico - Bomba a mano S.R.C.M. mod. 35<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>. Il funzionamento della SRCM non è a tempo, bensì a percussione: l'ordigno cioè, una volta lanciato, esplode solo all'impatto col terreno. Il corpo bomba in lamierino d'[[alluminio]] contiene 43 grammi di [[tritolo]] e trinitro-naftalina che al momento dell'esplosione frammentano in schegge un filo metallico avvolto internamente.
 
La SRCM Mod. 35 ha quattro sicure, delle quali una "manuale" e tre "automatiche". La prima sicura, quella manuale, è costituita da un traversino in ottone con impugnatura in gomma telata (sicura di ''maneggio e trasporto''); la seconda sicura (automatica) è costituita da un traversino d'alluminio collegato ad una cuffia esterna, detta "cuffia aerodinamica" (sicura di ''prima traiettoria''), che ha il compito di sfilare il traversino e liberare la corsa tra il percussore e la capsula di innesco dell'esplosivo (sicura di ''prima traiettoria''); la terza sicura automatica (detta di ''funzionamento universale'') è interna all'ordigno ed è costituita da un sistema a molla che ne evita l'esplosione in volo e ne garantisce la detonazione all'impatto qualunque sia la parte della bomba che tocca il terreno; la quarta sicura (automatica) è il ''congeno di disattivazione'', costituito da un lamierino interno forato che, in caso di mancata esplosione, si interpone nel suo pieno tra il percussore e la capsula di innesco, impedendo dunque una successiva percussione (ad esempio, a seguito di un urto fortuito) ed inertizzando di fatto la bomba. Tuttavia, l'intervento del congegno di disattivazione non è verificabile dall'esterno; dunque, a seguito di una mancata esplosione, è di rigore intervenire segnalando la presenza della bomba inesplosa, in attesa di provvedere nel più breve tempo possibile al suo brillamento.
 
Il lancio avviene dopo aver tolto la prima sicura (di maneggio e trasporto); durante la parabola la cuffia aerodinamica sfila la seconda sicura (prima traiettoria) e libera lo spazio tra il percussore e la capsula di innesco, attivando fisicamente la bomba; la terza sicura (funzionamento universale) consentirà all'ordigno di completare il volo fino a quando, all'impatto col terreno, si avrà l'esplosione.
 
Durante la guerra le SRCM furono usate anche come mine antiuomo con opportune modifiche. Montate prive della sicura all'interno di una struttura tubolare con un perno che funzionava da percussore quando calpestato scorrendo infine nel tubo urtandolo<ref>{{Cita web|url=http://www.talpo.it/s.r.c.m..html|titolo=Utilizzo come mina antiuomo}}</ref>.