Nato a [[Piacenza]] (allora facente parte del [[Ducato di Parma e Piacenza]]) da una [[Biondelli|famiglia nobile]] di quella stessa città, aderì all'[[Ordine di San Benedetto]] pronunciando i voti il 30 novembre [[1746]] ed entrò a far parte del monastero di [[Chiesa di San Sisto (Piacenza)|San Sisto]] dove fu lettore teologo.
È noto per essere il principale autore del cosidettocosiddetto "Diario Biondelli" un [[manoscritto]] in cui vengono descritti gli avvenimenti che coinvolsero la città di Piacenza nel periodo della [[Rivoluzione Francese]] con particolare riferimento agli eventi che portarono prima all'occupazione del secolare monastero (che in quel momento ospitava anche alcuni monaci e aristocratici francesi fuggiti dalla [[Rivoluzione francese|Rivoluzione]]) avvenuta nel [[1797]] da parte del [[generale]] francese [[Andrea Massena]] giunto in Italia al seguito di [[Napoleone Bonaparte|Napoleone]] e poi alla definitiva soppressione dello stesso avvenuta nel [[1810]] da parte di [[Médéric Louis Élie Moreau de Saint-Méry|Médéric Moreau de Saint-Méry]] amministratore delegato generale degli Stati Parmensi per conto del medesimo [[Napoleone Bonaparte|Napoleone]].