Pietro I Orseolo: differenze tra le versioni

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Abdicazione: Specificato il percorso verso Cuxà con l'ausilio della fonte
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Nonostante questi successi, la politica del doge continuava ad essere fortemente osteggiata dai sostenitori dei Candiano, sostenuti dall'imperatore germanico. Forse fu proprio questi a suggerire l'arrivo in laguna di Guarino, abate di [[Abbazia di San Michele di Cuxa|San Michele di Cuxà]], che tornava da un pellegrinaggio a [[Roma]]. Il monaco incontrò il doge e cercò di convincerlo ad abdicare e a ritirarsi dal mondo.
 
Pietro non accolse la proposta, ma nell'estate del [[978]] Guarino tornò a Venezia, assieme al giovane [[san Romualdo]] e a un eremita di nome Marino. In questa occasione il doge cedette e, nella notte del 31 agosto dello stesso anno<ref name=":0">{{Cita pubblicazione|autore=Anna Rapetti|titolo=Il doge e i suoi monaci. Il monastero dei Santi Ilario e Benedetto di Venezia fra laguna e terraferma nei secoli IX-X|rivista=Reti Medievali Rivista|editore=Firenze University Press|volume=|numero=18, 2 (2017)|p=18|ISSN=1593-2214}}</ref>, lasciò di nascosto il Ducato e raggiunse un luogo non lontano dal monastero di sant'Ilario<ref>"non procul a Sancti Illarii monasterio"</ref> (che raggiunse evidentemente via acqua)<ref name=":0" /> per poi proseguire via cavallo per [[Vercelli]] e quindi al monastero di Cuxà nei Pirenei<ref name=":0" /> assieme ai tre monaci, al genero Giovanni Morosini e a Giovanni Gradenigo.
 
Al di là dell'interpretazione di questa scelta (dettata da motivazioni religiose secondo Giovanni diacono, politiche secondo [[Pier Damiani]]), dopo di essa prevalse la fazione avversa, tanto che il suo successore fu [[Vitale Candiano]], omonimo e parente del patriarca gradense.