Clodoveo I: differenze tra le versioni
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Dopo l'occupazione Clodoveo permise ai Gallo-romani di mantenere le loro proprietà e l'uso della lingua; inoltre, pur essendo pagano, dimostrò una certa deferenza nei confronti dei vescovi, come dimostra l'incidente del vaso di Soissons, sotto riportato.
[[Gregorio di Tours]] racconta il celebre episodio del ''Vaso di Soissons'', accaduto durante la guerra, che testimonia la trasformazione dei rapporti di potere al vertice della società franca: avendo i Franchi saccheggiato una chiesa, il vescovo di [[arcidiocesi di Reims|Reims]] chiese a Clodoveo la restituzione di un vaso particolarmente prezioso. Clodoveo promise a condizione che l'assemblea dei guerrieri – dove avveniva la distribuzione del bottino - gliel'avesse assegnata. Richiesto espressamente il vaso, l'assemblea rispose positivamente, perché «nessuno può opporsi al suo volere», affermazione che dimostra la maggiore autorità esercitata dal capo militare della tribù; ma un guerriero si oppose e spezzò il vaso dicendo che a Clodoveo sarebbe spettata solo la parte di bottino che la sorte gli avesse assegnato; comportamento che dimostra, al contrario, la tradizione di uguaglianza vigente fra i guerrieri. Clodoveo si segna al dito l'accaduto. Alla fine dell'anno, durante una riunione dell'esercito passò in rassegna i guerrieri e vi riconobbe il soldato insolente. Constatando che la sua tenuta lasciasse a desiderare, prese le sue armi e le getta a terra. Il soldato si chinò per raccoglierle e Clodoveo ne approfittò per spaccargli il cranio con un colpo di [[Francisca (arma)|francisca]] dicendo: ''Ainsi as-tu fait au vase à Soissons !'', "Cosi hai fatto al vaso a Soissons". Incusse gran terrore, e con questo episodio affermò il principio del potere assoluto esercitato dal re sulla nobiltà guerriera.
Quanto all'episcopato, esso fu lesto a intravedere in essi la forza dominante, con la quale era opportuno che il clero, grande proprietario terriero, si accordasse, come attesta la lettera di felicitazioni che il vescovo di Reims, [[Remigio di Reims|Remigio]], inviò a Clodoveo, il quale da parte sua, essendo [[paganesimo|pagano]], comprese quanto opportuna, per mantenersi al potere, fosse l'alleanza con la [[Chiesa cattolica]], organizzazione ormai potente e ben strutturata gerarchicamente.
[[File:Chlodwigs taufe.jpg|thumb|left|[[Maestro di Saint-Gilles]], ''San Remigio battezza Clodoveo'', ca 1510, National Gallery di [[Washington (distretto di Columbia)|Washington]].]]
Assoggettati i [[gallo-romani]], Clodoveo impose la sua superiorità ai [[Turingi]], stanziati sulla riva sinistra del [[Reno]], sottomettendoli e costringendoli ad arruolarsi nel suo esercito, dopodiché convinse gli ausiliari barbari delle legioni romane a passare sotto le sue insegne.
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Le quattro capitali dei nuovi regni sono tuttavia situate nel centro dell'insieme, relativamente vicine l'una alle altre, come a indicare la tensione esistente fra la tendenza centrifuga che la divisione comportava e la reazione centripeta all'unità: «l'idea di un regno unificato dei Franchi sussisteva negli spiriti»<ref>P. Périn – G. Duchet-Suchaux, ''Clovis et les Mérovingiens''</ref>
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Clodoveo dalla prima moglie ebbe un figlio:
* [[Teodorico I (Merovingi)|Teodorico]] ([[485]]-[[534]]), re di [[Reims]], che sposò [[Suavegota]] di [[Burgundi]]a.
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