Valerio Fioravanti: differenze tra le versioni
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Assieme ad altri militanti, i fratelli Fioravanti, Anselmi e Alibrandi incominciarono una ''guerra di bande'' contro i militanti di sinistra fatta di piccoli e grandi episodi di violenza nei cortei e nelle strade, per il ''controllo'' del territorio. La politica sempre più conservatrice dell'apparato dell'MSI li portò, poi, assieme a una parte del movimento giovanile neofascista, verso posizioni non più conciliabili nei confronti del partito di Almirante e verso una politica maggiormente interventista che li avrebbe spinti, di li a poco, a diventare terroristi.
Nel 1977, Valerio fu arrestato per il possesso di una pistola calibro 38 special non denunciata, e finì in carcere per quaranta giorni. Sempre in quell'anno partecipò
Invece di iscriversi all'università, decise poi di abbandonare definitivamente gli studi per arruolarsi, nell'aprile del [[1977]], nell'[[Esercito Italiano|Esercito]], frequentando la [[Scuola di Fanteria]] di [[Cesano (Roma)|Cesano]], per poi essere assegnato alla ''SMIPAR'', la Scuola Militare di [[Paracadutismo]] di [[Pisa]].<ref>{{cita|Bianconi, 2007|p. 91}}</ref> Nei quattro mesi di permanenza a Pisa, tuttavia, si rivelò estremamente insofferente alla disciplina militare, collezionò diverse punizioni e fu infine inviato in [[Friuli]], presso la Brigata ''Mameli'' di [[Spilimbergo]]. Una sera, mentre era di guardia alla [[polveriera]], assieme all'amico Alibrandi venuto appositamente da Roma, sottrasse due casse contenenti complessivamente 144 [[bomba a mano|bombe a mano]] del tipo SRCM che nascose all'esterno della caserma.<ref name="novecento"/> Una di queste fu poi recuperata, il giorno dopo, da Alibrandi; l'altra, venne invece ritrovata dai militari. Il furto fu in seguito scoperto e Fioravanti fu quindi condannato dal [[Tribunale militare]] di Padova, con sentenza del 14 giugno [[1979]], a otto mesi di reclusione. Le bombe arrivarono poi a Roma, dove furono utilizzate sia dai terroristi neri del NAR, sia dalla criminalità ''comune'': una fu infatti trovata addosso a un esponente della [[Banda della Magliana]].
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