Palazzo della Corgna: differenze tra le versioni

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=== Le "stanze segrete" ===
L'appartamento del duca di Castiglione del Lago era ubicato tra il seminterrato ed il piano nobile. Qui furono allestite le tre cosiddette stanze segrete (sotto la sala del trono), in cui specialmente i marchesi Diomede ed Ascanio II organizzavano riunioni private, assai ambite, con i più noti letterati ed artisti perugini, alla presenza del poeta bernesco Cesare Caporali e del segretario di corte Scipione Tolomei che, nelle sue ''Lettere'', ne documentò l'effettiva esistenza.<ref>Tolomei, p.102</ref><br />Fu proprio il Caporali, col suo estroso temperamento, a suggerire l'esecuzione degli affreschi presenti e a collaborare nella loro effettiva stesura:<ref name="Della Porta, p. 138">Della Porta, p. 138</ref> sia lui che il Tolomei, come Ascanio II, facevano parte dell'[[Accademia degli Insensati]] di Perugia.<br />Il Caporali era stato al servizio del cardinale Giulio d'Acquaviva, a [[Roma]], che, nello stesso periodo ospitava nel proprio palazzo [[Miguel de Cervantes]]: questi, più tardi, combatté nella [[battaglia di Lepanto]] al seguito di Ascanio della Corgna<ref>Cattani, p. 121</ref> e, in una sua opera (il poema ''Viaje del Parnaso''), ricorderà il poeta di [[Panicale]]. La connessione tra le singolari personalità dei due scrittori era indubbiamente all'origine del significato occulto delle ''stanze segrete'' del palazzo castiglionese, dense di enigmi figurativi. I dipinti rappresentavano gli ''incauti trasgressori'', i ''grandi puniti'' e il ''mondo alla rovescia'' (Prometeo, Ganimede, le Muse.), rendendo giustizia ai deboli solitamente schiacciati dai prepotenti o più forti. L'irriverenza di questo universo attestava e comunicava il forte legame tra l'artista esecutore, il committente e il poeta, anche con la celebrazione delle varie sembianze di [[Apollo]].<ref name="Della Porta, p. 138">Della Porta, p. 138</ref><br />
Il borgo di Castiglione del Lago fu progettato tenendo conto della simbologia esoterica del numero 3 (''il 3 comanda l'universo ed è il numero più magico e potente''),<ref>Gabriele La Porta, p. 138</ref> secondo una consuetudine diffusa nell'architettura e urbanistica del tempo: tre porte, tre chiese.<ref>Broccoletti, pp. 1-2</ref><br />La struttura urbanistica del paese, ideata da Ascanio della Corgna su proposte dell'amico-maestro [[Galeazzo Alessi]], si sosteneva su un'essenziale concordanza del numero tre, appunto, che rievocava la [[Santissima Trinità]] e rifletteva la suddivisione sociale del periodo, caratterizzata da [[clero]], [[nobile|nobili]] e [[contadino|contadini]]. Gli edifici religiosi erano tre (La Maddalena, San Domenico e Sant'Agostino), la rocca del Leone era triangolare, le arterie borghigiane ugualmente tre, poi ridotte a due, e tre le porte d'accesso: Porta Perugina che portava al palazzo marchionale e al munito castello, Porta Senese che conduceva al centro del paese in cui si elevava la Torre del Popolo, originaria sede municipale, e Porta Fiorentina, dal Trasimeno, e tuttora unica carrozzabile.<ref>Broccoletti, parte I</ref>