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Questi anni amari furono però rincompesati dal riconoscimento della su innocenza ma dalla perdita del potere sulla Pennsylvania che fu trasformata in una colonia alle dirette dipendenze della Corona, mentre a Penn fu riconosciunto in lauto indennizzo. Mentre si svolgevano questi fatti Penn scrisse e pubblicò '''Fruits of Solitude'''' (Frutti della solitudine), e '''Reflexions and Maxims Relating to the Conduct of Human Life''' (Riflessioni e massime concernenti la condotta della vita umana) (1693) opere di filosofia e di morale che legano ad un giudizio pessimistico sulla natura unama la fede nella opera di Dio quale trasformatore della natura dell' uomo. Per questo il terzo libro pubblicato in questo stesso anno: '''''An Essay towards the Present and Future Peace of Europe by Establishment of an European Diet, Parliament or Estates''''' (Un saggio sul presente e sul futuro della Pace in Europa per realizzare una Dieta parlamentare o degli Stati). Questa opera rappressnta una altro invito ai Monarchi dell' Europa a costruire un parlamento europeo che funga da arbitro per le controversie fra i singoli Stati, tuteli le minaranze e renda possibile la libertà religiosa come basi per istaurare la pace e superare lo stato di guerra permanente in cui l' Europa era immersa.
William Penn fu praticamente dimenticato dai suoi contemporanei per questo suo apporto pre-federalista. Alla sua morte nel 1718 venne ricordato come colui che aveva dato ai Quaccheri la dignità e la libertà religiosa anche al costo di una lunga e sofferta emigrazione. Oggi di fronte al contenuto di questa opera noi dobbiamo annoverarlo fra i padri e i precorsori della integrazione europea.
 
==== Abbé de Saint Pierre ====
 
Alla fine del XVII secolo avvene in fatto molto importante che riguardava l' Inghilterra. Era, allora re dell' Inghilterra il Re[[Giacomo_II_d'Inghilterra|Giacomo]] II Stuart (1633-1711) erede di Carlo II (1630-1685) di cui era fratello<ref>Il Duca di York era amico dell' Ammiraglio William Penn di cui abbiamo già scritto. Negli anni in cui soggiornò in Olanda e in Francia si convertì al Cattolicesimo. Questa fu la ragione di contrasto con il Parlamento inglese che vedeva in lui un possibile agente della restaurazione cattolica in Inghilterra.</ref>.
Nel 1688 il Parlamento inglese decise di opportsi ai tentativi di prevaricazione del Re Giacomo II diretti a favorire la religione cattolica nel regno a scapito delle altre confessioni che a quel tempo risultavano professte in modo libero, adottando approvando il '''''[[Bill_of_Rights|Bill of Rights]] (Dichirazione dei diritti) che oltre a definire in modo completo i diritti spoggettivi compresa la libertà di professare pienamente e liberamente la prorpia fede religiosa, riconosceva il potere legislativo in modo esclusivo al Parlamento e a lui solo. Al Re rimaneva soltanto in potere esecutivo ma condizionato dal controllo del Parlamento. Giacomo II, per questo, fece diversi tentativi per esautorare il potere del Parlamento complicando ulteriormente la situazione con il fatto che egli era anche re di Scozia e di Irlanda. In questo ultimo paese, poi, la componente cattolica era ancora molto forte. Le sue eredi, la figlia primogenita [[Maria_II_d'Inghilterra|Maria]] (1662-1694) e la secondogenita [[Anna_di_Gran_Bretagna|Anna]] (1665-1714). Educate alla fede protestante per volere del Re Carlo II avevano sposato entrambe dei principi protestanti. Maria aveva sposato il Principe [[Guglielmo_III_d'Inghilterra|Guglielmo d' Orange]] (1650-1702) Statolder della Repubblica delle Provincie Unite. Anna aveva sposato il Principe [[Giorgio_di_Danimarca|Giorgio di Danimarca]]. I terzo fratello, figlio della seconda moglie di Giacomo II Beatrice Maria d' Este, fu [[Giacomo_Francesco_Edoardo_Stuart|Giacomo Francesco]] (1688-1766) denomibato il vecchio pretendente giacobita era stato edicato nel cattolicesimo.
Quando il Parlamento inglese si oppose alla restaurazione cattolica voluta dal re, il Partito dei [[Whig_(Regno_Unito)|Whig]] prese contato con la primogenira Maria e suo marito progettando di esautorare il Re Giacomo II e di porre sul trono la figlia. Ai tentativi del Re si contrapposero azioni anche militari dell' esercito dei whig e si giunse alla minaccia che Guglielmo d' Orange aveva preparato un esercito nei Paesi Bassi per correre in soccorso del Parlamento inglese. Il Re Giacomo II decise di fuggire in Francia alla corte di suo cugino Luigi XIV ( Il Re sole) con la moglie e il figlio Giacono Francesco al fine di impedire che venissero uccisi. La fuga del Re fu un esilio definitivo e a nulla lalsero i tentativi di riconquistare il trono con un esercito francese partendo dalla cattolica Iralanda. Intanto il Parlamento aveva nominato Maria II stuart regina d' Inghilterra e aveva accettato di far condividere il potere anche a suo marito Guglielno d' Orange. Maria regnò dal 1689-1694. Quando morì le successe il marito Gulielmo III d' Orange (1689-1702). Le lezioni del 1702 stabilirono una preponderante naggioranza del partito Whig e per questo un consolidarsi del potere nelle mani dei protestanti inglesi. Alla morte di Gugliemo il Parlamento accettò che Anna fosse la regina di Inghilterra (1702-1714) e durante il suo regno si combatte la '''''[[Guerra_di_successione_spagnola|Guerra di successione spagnola]]''''' (1701-1715).
 
Ora se passiamo ad esaminare la Francia, possiamo vedere come questo periodo coincida con il regno del RE Luigi XIV. [[Luigi_XIV_di_Francia|Luigi XIV]] fu un sovrano che agì, durante il suo regno, senza pensare alle conseguenze che la ricerca della potenza e dell' ampliamento dello Stato avrebbero potuto determinare. In lui si trovano le caratteristiche tipiche della forza di uno Stato che identificandosi con la sua persona, opera secondo le regole della ragion di Stato, per diventare più potente e più forte a spese di coloro che in Europa cercano di ostacolarne l' ascesa. Questo femomero storico-politico fu definitò età dell' [[Assolutismo_monarchico|assolutismo]]. La sua ascesa al trono avvenne all' età di 5 anni. Lla madre [[Anna_d%27Asburgo_(1601-1666)|Anna d' Asburgo]] e il Cardinale [[Giulio_Mazzarino|Giulio Mazzarino]] (1602-1661) sino alla morte, esercitarono la reggenza sino al compimento della maggiore età. Per cui il Cardinale Mazzarino fu colui colui che decideva le sorti della Francia mentre il Re avvalava tutte le scelte del cardinale. Dal Mazzarino a Luigi XIV si incominciò a delineare una politica di potenza che si opponeva ai tentativi di limitazione dell' Impero e dei vicini comfinanti. Spagna, Regni italiani, Principati tedeschi legati all' Impero. Il Re intendeva allargare i territori francesi annettendosi le terre a Nord che confinavano con i possedimenti spagnoli (Olanda e Belgio attuali), e desiderava allargarsi anche in Alsazia, Lorena e altri Principati che erano confinanti come la Baviera. A questa opera si aggiunse una azione sitematica diretta a conquisate un Impero coloniale di tutto rispetto. I Francesi attraverso le loro ''Compagnie commericiali''<ref> Le Compagnie favorite e sviluppate dal Colbert sono: [[Compagnia_francese_delle_Indie_orientali|Compagnia delle Indie orientali]] per il commercio con l' India e la Cina, [[Compagnia_francese_delle_Indie_occidentali|Compagnia delle indie occidentali]] per l' America, [[Compagnia_del_Levante|Compagnia del Levante]] per il Mediterraneo e l' Impero ottomano, la Compagnia per l' Africa e quella per i mari del nord.</ref> riuscirono a instaurare rapporti continui con l' Impero cinese. Ottenero una base con terriotrio in India a [[Pondicherry_(territorio)|Pondicherry]]. Per quanto riguarda l' America, a seguito delle esporazione della fine del XVI secolo, divenne importante lo stanziamento di coloni francesi nella regione dei Grandi laghi (Canada) [[Acadia_(Nuova_Francia)|Acadia]] che fu la base per la colonizzazione di quello che attualmente è chiamato di [[Québec_(provincia)#Storia|Quebec]]. La questa zona, partendo dai grandi laghi parti l' esporazione del corso del [[Mississippi_(fiume)|Mississippi e di tutto il suo bacino di [[René_Robert_Cavelier_de_La_Salle|René Robert Cavalier de la Salle]] che nel 1682 raggiunta quella che diverrà la citta di New Orleans dichiarò quel territorio proprietà della corona di Francia e lo chiamò Luisiana (1682). da queste imprese il re Luigi XIV aveva un territorio coloniale molto più vasto di quello della corona inglese e con un vantaggio che governava tutto il bacino dei [[Geografia_del_Canada#I_Grandi_Laghi_ed_il_bacino_del_fiume_San_Lorenzo|grandi laghi canadesi]] e si estendeva pure al bacino del Misssipi che confinava ad est con le colonie inglesi mentre ad ovest poteva estendersi per tutti il west, allora terra selvaggia e territorio dei nativi. Attraverso i suoi governatori e con gli ufficiali che comandavano le truppe stanziate nella regione i Francesci fecero alleanze militari con la maggioranza delle tribù indiane della regione rendono la loro potenza in loco molto più consistente di quella degli stessi coloni inglesi e delle truppe della corona inglesi stabnziate nelle 13 colonie e nelle piccole fortezze canadesi<ref> Si veda [[Guerra_della_regina_Anna| la Guerra della regina Anna]]</ref>. I Trattati di [[Trattato_di_Utrecht|Utrecht]] (1713) e di [[Pace_di_Rastatt|Rastatt]] (1714) determinarono un nuovo assetto delle colonie americane sugellando la fine del predomio francese nella regione.
 
Il Re Luigi XIV fu il secondo attore di questo periodo storico, alla morte del Mazzarino, si dedicò ad una profonda riforma dello Stato per arrivare ad una forma di monarchia ssoluta che accentrasse nella sua persona tutto il potere. Se da un lato egli si professava sostenitore delle arti, della scienza ed incentivava la ricerca scientifica, dall' altro si prodigò per il superamento definitivo dei privilegi medioevali ancora esistenti. Prima di tutto accentrò nella sua Corte la nobiltà in modo da allontanarla dai loro possedimenti e di permetterne la vita a spese dell' erario dello Stato attorno alla sua Reggia costruita per questo: [[Reggia_di_Versailles|Versailles]]. Univa ad esso una politica diretta a formare i quadri dell' esercito che aveva permanentemente creato alle sue dipendenze con nobili che, per capacità e per attitudine, fossero dei buoni comandanti. Si diede da fare perché, non solo, gli Arsenali militari, ma anche le officine private producessero tutte le armi di cui doveva disporre l' armata. Sotto consiglio di [[Jean-Baptiste_Colbert|Jean-Baptiste Cobert ]] riuscì a formare una nuova classe di inprenditori che permettessero alla Francia la produzione di tutte le cose che mecessitavano in modo da riturre la dipendenza dai prodotti realizzati all' estero. Purtroppo, essendo la Francia ancora contadina, Luigi XIV non superò mai la servitù della gleba, ma attraverso i suoi funzionari nelle provincie ridusse moltissimo l' arbitrio e le discriminazioni dovute al potere dei nobili sulla conduzione dei possedimenti agricoli. In breve la Francia ebbe a disposizione il più potente esercito dell'Europa. Introdusse la leva per creare un esercito permanente seguendo i consigli di [[François_Michel_Le_Tellier_de_Louvois| Fracois Michel Le Tellier]] Marchese di Louvois a cui aveva affidato la formazione, l' organizzazione e il comando centrale dell' esercito e della Marina. A questo ultimo si devono le innovazioni tecniche che resero la Marina da guerra e quindi anche quella commerciale competitiva rispetto alle marine olandesi e inglesi.
 
Come abbiamo scritto, questa azione politica sul terreno internazionale iniziò con il Cardinale Mazzarino che attuò la Guerra franco-spagnola (1635-1659). Questa guerra non fu altro che il prosegure di un confronto militare fra l' Impero asburgico e la stessa casa che era la monarchia regnante di Spagna. Questa ultima si è battuta strenuamente per impedire alla '''''Repubblica delle Provincie Unite''''' di ottenere la sua piena indipendenza<ref>Si veda sul tema: [[Luigi_XIV_di_Francia#Le_prime_guerre_nei_Paesi_Bassi| Luigi XIV]].</ref>. In questa guerra che si intitola dei trent'anni ci furono diverse fasi e l' ultima fu determinante per l' intervento della Francia sotto la guida del Cardinale [[Armand-Jean_du_Plessis_de_Richelieu|Richelieu]] (1585-1642). La teza fase che su denomina francese, vide gli eserciti francesi combattere contro quelli dell' Imperatore d' Asburgo per la conquista dei territori limitrofi alla Borgogna e alla Franco Contea, come sul confine con la Repubblica delle Provincie Unite, con alterne vincede. Un primo fatto fu rivoluzionario la Francia di Luigi XIII, dichiaratamente cattolica e contraria anche ai Protestanti da espugnare le loro piazzaforti in patria, si alleò con i protestanti contro il cattolico Imperatore [[Ferdinando_III_d'Asburgo|Ferdinando III d' Asburgo]] (1609-1657) che era stato eletto nel 1637 e rimase in carica sino alla morte. Nonostante i rovesci della prima fase di condotta della guerra il Cradinale Richelieu riuscì la conquistare alcune delle terre di confine anche grazie alla alleanza con i protestanti olandesi. Morto Richelieu e salito al potere Il cardinale Giulio Mazzarino, toccò a lui portare a conclusione la guerra dei trent' anni, riuscendo per mezzo della conduzione dell' esercito francese da parte del [[Henri_de_La_Tour_d%27Auvergne,_visconte_di_Turenne|Visconte di Turenne]] a sconfiggere gli imperiali nella battaglia di [[Battaglia_di_Nördlingen_(1645)|Nordlingen]] (1645). Purtroppo la via per arrivare al Danubio non potè essere perseguita e le forze francesi si dovettero ritirare sulle posizioni del Reno.
 
La Pace di Westfalia, di cui abbiamo già scritto, fu la constratazione di questa politica di equilibrio, la quale certificava la necessità di una regolazone della bilancia del potere in Europa. La Francia che voleva diventare la prima potenza in Europa era considerata una minaccia reale da perte di tutti i regnanti. Per concludere la guerra verso la Spagna allora governata da un Re della famiglia degli Asburgo: Filippo IV (1621-1665) dovette continuare con una alleanza tra Inglesi e i Francesi che fecero in modo che gli Spagnoli fossero costrettia richiedere la pace. La Francia di Mazzarino impose il [[Pace_dei_Pirenei|Tratato di pace dei Pirenei]] (1659) che fece annettere alla Francia in modo definitivo le Fiandre, l' Artrois, la Provincia dell' Hainaut e il Lussemburgo e la Catagogna del nord. Poi si stabiliva che la Figlia del Re spagnolo Maria Teresa d' Asburgo (1638-1683) andasse in sposa al Re Luigi XIV (1660). Lo spartiacque dei Pirenei diventò in quella data la frontiera meridionale della Francia.
 
Dopo questo successo Luigi XIV si impegnò nella guerra di devoluzione (1667-1668) perché pretendeva le città di confine fra i Paesi Bassi meridiolali e la Francia a quel tempo ancora sotto il dominio spagnolo. La paura di tutti gli altri Stati europei sulla potenza della Francia, il pericolo di scoppio di una guerra europea in cui la Francia sarebbe stata sola, e la rabbia degli Olandesi allora coinvolti nella gerra per l' atto di navigazione con l' Inghilterra fecero in modo che Luigi XIV deistesse dalla sua impresa. Con il [[Trattato_di_Aquisgrana_(1668)|Trattato di Aquisgrana]] l' attuale belgio rimase alla Spagna, mentre tutto quelle terre che erano contigue alla franco Contea e la stessa furono attriob uite definitivamente al re Luigi XIV. SE dalla parte militare era stato un successo, sui mari e nelle colonie gli Inglesi e gli olandesi iniziarono a boicottare il commercio francese come ritorsione per questa vittoria militare.
A seguito di queste azioni Luigi XIV iniziò una guerra contro le Provincie Unite denominata dagli storici [[Guerra_d'Olanda|Guerra franco-olandese]] (1672-1678). La francia non si trovò di fronte solo l' esercito olandese ma anche una coalizione di eserciti europei: Principato del Brandeburgo, Impero, Spagna, Danimarca. Dopo i primi avvi della guerra la francia fu affiancata dalla Svezia e dai vescovati di Munster e di Colonia. La guerra si concluse con la Pace di Nimega in cui fu stabilito che la frontiera fra gli attuali Paesi Bassi e la francia era costellata di minori enclave olandesi. Alla Franca contea veniva unificata l' Alta Alsazia, mentre a Luigi XIV veniva riconosciuta la città di Friburgo in Bresgovia. Poichè il duca di Lorena non accettò le condizioni del Trattato determinò la occuèpazione definitiva del suo ducato da parte francese. La Francia poi obbligò la Danimarca e il Brandebutgo a riconsegnare i territori conquistati alla Svezia sua alleata.
 
Il re Luigi XIV decise di affrontare gli altri stati al nord della Francia in modo sistemati al fine di accrescere le conquiste territoriali, forte del fatto che in Francia aveva abolito l' editto di [[Editto_di_Nantes|Nantes]] (1598) con l' Editto di Fontainebleau (1685) in cui si vietavano le altre religioni e si stabiliva che la sola religione praticabile in Francia doveva essere la Religione Cattolica. Per questo sia i Protestanti sia gli Ebrei furono costretti ad emigrare in massa e ccosì aveva raggiunto una maggiore coesione interna che gli altri Stati europei non avevano ancora ottenuto (in quegli anni Giacomo II d' Inghilterra era stato costretto a fuggire e chiedeva sostegno al Re francesce per ritornare sul trono inglese). Fu così che il Re Luigi XIV ingaggio' una guerra nel nord Europa diretta a ingrandire i suoi territori detta [[Guerra_della_Grande_Alleanza|Guerra della lega di Augusta]] (1688-1697). Gli schieramenti erano quanto mai variegati. La Francia appoggiò Giacomo II d' Inghilterra gli fornì un esercito e lo fece sbarcare in Irlanda con l' obbiettivo di marciare su Londra e riconquistare il trono a quel tempo affidato alla di lui figlia Maria. Dalla parte opposta si triovavano alleati contro la Francia l' Inghilterra, i sostenitori di Guglielmo e di Maria, le Provincie unite, l' Impero, i Regni di Spagna, di Danimarca, di Svezia e il Ducato di Savoia. Iniziata con l' invasione Francese del Palatinato, la guerra si protrasse con alterne vicende che però dtereminarono la sconfitta in Irlanda di re Giacomo II. Con il [[Trattato_di_Rijswijk|Trattato di Rijswijk]] furono definite le rispettive posizioni anche perché la Francia del Re sole aveva chiesto di arrivare alla pace perché era stremata da tutte queste guerre e dalla mole dei debiti sottoscritti per portarla avanti. L' Inghilterra ottenne la promessa le Re che non avrebbe più fatto delle azioni contro il Regno di Maria e Guglielmo d' Orange e riconosceva conclusa la quastione giacobita. L' Oland aotteneva un nuovo accordo commerciale e restituiva alla Francia Pondichery (India). La Spagna riottenne il territori della Catalogna attorno a barcellona che l' Esercito francese aveva occupato, venivano ritornate alla Spagna il Lussemburo e il Brabante (ora belgio e Lussemburgo) e veniva riconosciuto alla Spagna la conquista di una parte di Hispanola colonia di San Domingo. Al Vescovo di Liegi Dinant e l' Isola di Ponza al Ducato di Parma e Piacenza. L' Impero asburgico riceve indiatro tutti i possedimenti conquistati dal Luigi XIV ad eccezione della Alsazia e della città si Strasburgo.
[[File:Europe_c._1700.png|thumb|Mappa dell'Europa dopo il Trattato di Rijswijk.]]
 
A complicare a situazione delle finanze francesi giunse la morte del Re spagnolo Carlo II (1661-1700) il quale per testamento nomina suo successore Filippo di Borbone, pronipote di Anna d' Austria (la madre di Luigi XIV di Francia) e nipote di Maria tersa d' Asburgo, infanta di Spagna e moglie di Luigi XIV. Il fatto era dironpente perché si prospettava una unione monarchica fra lì' Impero spagnolo e la franmcia di Luigi XIV che dopo le guerre di cui abbiamo scritto poteva diventare la prima potenza d' Europa e possedere un impemso Impero coloniale formato dalla unione di quello spagnolo e quello francese. Per questo l' Imperatore Leopoldo I d' Asburgo decise di sostenere la candidatura alla successione spagnola del figlio minore Carlo arciduca d' Austria. Le due candidature erano entrambe legittime ma la seconda mirava di riproporre la situazione politica che all' inizio del XVI secolo si era proposta al Re francese Francesco I. L' Impero unificato con la corona spagnola avrebbe tentato di strozzare la Francia. Luigi XIV risolutamente si buttò nella grerra di [[Guerra_di_successione_spagnola|successione spagnola]] (1701-1715). Gli schieramenti erano nuovamente vasti da entrambi gli schieramenti e vi si trovavano regni protestanti e regni cattolici per cui le avveanze si formarono rispetto alle convenienza della propria ragion di Stato. Accanto alla Francia si schierarono i sostenitori spagnoli di Filippo di Borbone, la corona di Castiglia, i regni di Napoli, Sicilia, l' elettore di baviera, il Duca di Mantova. Dalla parte dell' Imperatore, i lealisti per gli Asburgo in Spagna, i Regni di Prussia, Inghilterra, Scozia, Irlanda, Portogallo, l' elettore di Hannover, la corona di Aragona, le Provincie unite e il Ducato di Savoia. La guerra non si svolse solo in europa ma anche nelle colonie. Gli Inglesi riuscirono a conquistare la regione dei grandi laghi del Canada. In India gli Olandesi e gli Inglesi occuparono le colonie francesi e Pondicheri. In Europa la alleanza tra la Francia e il Portogallo si ruppe quando il Portogallo vide che gli Inglesi e gli Olandesi miravano a impadronirsi delle principali isole mediterranee e di Gibiolterra al fine di controllare le rotte di naviogazione tra l' Europa e il mediterraneo e da questo con il controllo dei porti ataltici della spagna minare il predominio che il Porgalallo aveva per i traffici dalle colonie atlantiche. Luigi XIV avendo una situazione finanziaria disatrosa anche se in suo esercito si dimistrava sul campo vittorioso decise di chiedere la pace e con le trattative preliminari dell' Aia del 1710 cercà di negoziare una pace onorevole che mantenesse a suo nipote il Regno di Spagna. Nel frattempo era morto l' Imperatore Leopoldo I (1700) e anche l' erede diretto Giuseppe I (1711) con la successione del pretendente [[Carlo_VI_d'Asburgo|Carlo]] con in titolo di Imperatore (1711-1740). Con la [[Trattato_di_Utrecht|Pace di Urecht]] (1713) la Francia di Luigi XIV ottenne la pace. Dovette però concedere alla Inghilterra le colonie dell' India e tutti i possedimenti francesi del Canada. Filippo VI venne riconosciuto come legittimo Re di Spagna mentre il Duca di Savolia riceveva la Sicilia e il titolo di Re appropriandosi di tutte le piazzaforti e le en clavi di Luigi XIV presenti in Piemonte. Il re di Spagna rinonciò a future pretese sul Regno di Francia.
{{Trattato
|Nome = Trattato di Rastatt
|Immagine = Western Europe Utrecht Treaty.jpg
|Didascalia = L'Europa nel 1713 come disegnata dal trattato di Utrecht
|Dimensione immagine = 280px
}}
 
Charles Irenée Castel de Saint-Pierre (1658-1743) nacque nel Castello di Saint-Pierre Eglise, vicino a Barfleur in Normandia nel 1658 da una famiglia nobile che aveva diversi figli. Poiché Charles era cagionevone di salute non fu indirizzato alla carriera mililare come i fratelli, ma alla carriera ecclesiastica. La famiglia lo fece frequentare diverse scuole giudate dai Gesuiti e con la loro formazione divenne sacerdote e Abate. Trasferitosi a Parigi nel 1686 si avvicinò a quel mondo intellettuale che orbitava attorno alla Accademie Francaise in particolare al salotto letterario della Marchesa di [[Madame_de_La_Fayette|Marie-Madeleine de la Faiette]] (1634-1693). Con il sostegno di questi amici ottenne di essere eletto alla Académie nel 1695.
 
Lo presentarono anche alla Duchessa d' Orleans [[Elisabetta_Carlotta_del_Palatinato|Elisabetta Carlotta del Palatinato]] (1652-1722) moglie del fratello del Re Lugi XIV [[Filippo_I_di_Borbone-Orl%C3%A9ans|Filippo I Duca d' Orleans]] (1640-1701), il quale condivideva con la moglie il mecenatismo per le arti, le lettere e le scienze. Il Duca di Orleans, in particolare, gareggiava con il fratello Re per dimostrare che il suo mecenatismo era più esteso e profondo. Non solo proteggeva Moliere e la sua compagnia teatrale ma anche sosteneva l' Accademia in tutte le sue necessità di fondi. L' Abate di Saint-Pierre, entrato in questo circolo di nobili e di studiosi fu nominato dalla Duchessa suo primo elemosiniere. In questa sua veste poté constatare quale fosse la politica del Re Sole verso le classi più povere che furono falcidiare dalle continue guerre e talvolta sottoposte ai soprusi dei loro padroni i nobili di cui coltivavano le terre. La sua formazione politica , economica e giuridica si accrebbe nell' ambiente dell' Academie, in cui egli maturò il proposito di utilizzare la '''ragione''' per affrontare i problemi che si dovevano sviscerare. Il primo risultato fu una sua sistematica opposizione all' ''''assolutismo'''' del Re Sole. Questa sua intuizione lo pose fra i moderni contro coloro che invece volevano restaurare il metodo antico che ricondueva il tutto, anche la storia umana, all' opera di Dio. Per questo l' Abate di Saint-Pierre fu da quel momento classificato come un precursore dell' illuminismo francese. Nel frattempo il Re Luigi XIV ricercava una via dì' uscita onorevole per la conclusione della [[Guerra_di_successione_spagnola|guerra di successione spagnola]]. A questo scopo nominò plenipotenziario il Cardinale [[Melchior_de_Polignac| Mechiorre de Ponignac]] ambasciatore di grande esperienza per trattate con gli avversari la pace dell' Aia del 1710 e quella di Uthecht 1713. Polignac, anche se non è chiaro, si avvalse anche dell' opera dell' Abbé de Saint-Pierre nominato suo segretario e collaboratore nella trattativa diplomatica.
[[file:Castel de saintpierre.jpg|thumb|left| Charles Irenée de Saint-Pierre]]
 
l' Abate di Saint-Pierre trascorse gli anni che intercorrono tra la trattativa dell' Aia e quella per Utrecht (1710-1713) intercalando gli impegni ufficiali allo studio di queste questioni di politica internazionale e di diritto nella sua casa di campagna fuori Parigi che nel silenzio e nell' ambiente rurale ne facilitava la concentrazione<ref>Si veda la prefazione dello stesso Abate alla prima edizione del Projet.</ref>. Nel 1713 egli pubblico la sua opera: '''Progetto per rendere la pace perpetua in Europa''' proprio a Utrecht in due volumi mentre il terzo prese vita nel 1717 sempre dallo steso editore<ref>Il Progetto per rendere la pace perpetua in Europa consta di tre tomi. I primi due furono pubblicati a Utrecht, nel 1713, da Antoine Schouten; il terzo, intitolato «Progetto di Trattato per rendere la pace perpetua tra i sovrani cristiani», fu pubblicato dalla stessa tipografia nel 1717. La versione critica, originale e integrale è stata ripubblicata dalla Librairie Fayard nel 1986. Per chi volesse visionarne una edizione moderna veda: Castel de Saint-Pierre, Charles Irénée: Projet pour rendre la paix perpétuelle en Europe. Paris: Fayard, 1986, 721 p.. Per la lingua italiana si veda: [http://www.thefederalist.eu/site/index.php?option=com_content&view=article&id=111&lang=it]</ref>, in cui espose le sue idee frutto di alcuni anni di studi.
La sua opera si svolse in sette discorsi in cui furono illustrate le considerazioni raggiunte, ordinate secondo uno schema razionale che per questo suo modo di procede può essere considerato il primo esempio di esposizione della politica estera, della natura della Comunità internazionale, anche se limitata alla Europa del 1700<ref>Per la situazione politica dell' Europa dopo na pace di Raastad si veda: carta d' Europa1714[http://slantchev.ucsd.edu/courses/ps143a/figures/01/03%201714%20Europe.png].</ref>.
 
Dopo di questo egli elaborò una teoria ritenuta da tutti i suoi contemporanei rivoluzionaria per proporre una soluzione del problemi della pace e della guerra.
Charles Ireneée de Saint-Pierre sviluppò il suo ragionamento partendo dalla osservazione dei 18 Stati esistenti in Europa, a quel tempo, e constatò che essi erano tutti retti da monarchie cristiane. Da qui nacque la domanda sul perché i Principi cristiani si facevano la guerra fra di loro e non si coalizzavano tutti insieme contro il nemico comune dichiarato l' [[ Impero-ottomano|Impero Ottomano]].
[[file:Principales ciudades de el imperio otomano.png|thumb|left|Impero Ottomano 1700]]
Il nostro scrittore non aveva dimenticato che i Principi Spagnoli del Nord (Pirenei) e quelli Francesi del versante nord occidentale si erano misurati con gli eserciti dei vari califfati spagnoli dalla [[Battaglia_ di_Poitiers|battaglia di Poitiers]] (732 d.c.) sino agli anni attorno al 1492. Questo periodo, chiamato nella storia spagnola della ''Reconquista'', segnò la fine della presenza del potere politico mussulmano nella Europa occidentale. Invece la storia della Europa orientale fu diversa.
Alla fine del 1299, essendosi indebolito il potere di Bisanzio, molti dei sultanati anatoli (attuale Turchia) si dichiararono indipendenti dall' Impero Romano d' Oriente (Bizantino). Uno di questi Osman I, con capitale [[Eslisehir]] nell'Anatolia occidentale, asserendo di aver avuto un sogno premonitore che lo rendeva padre di un grande impero, incominciò a conquistate i sultanati vicini e in breve tempo conquistò tutta l' Anatolia. Alla sua morte nei primi anni del 1300 d.C., i suoi successori continuarono questa politica di espansione e di sottomissione di quello che restava dell' Impero Buzantino, almeno per quello che riguarda la storia della Europa orientale. Conquistata Costantinopoli nel 1453 e liquidato l' Impero romano d' Oriente, l' Impero ottomano si estese in tutta la Europa orientale e arrivò lambire la capitale dell' Imperio Asburgico Vienna. Solimano il Magnifico riuscì nel suo intendo di conqusitare l' Ungheria nel 1541 e arrivò a minacciare la città di Vienna. In queste vicende si sperimentò l' alleanza Francia-Impero Ottomano. Gli Ottomani favorirono e protessero la Francia che occupò militarmente la città di [[Assedio_di_Nizza_(1543)|Nizza]] (1543) e conquistò la Corsica (1553). Francesco I e Solimano il Magnifico si aiutarono anche nella lotta contro l' Imperatore Carlo V, di cui abbiamo già scritto, al punto che Solimano il Magnifico riuscì a conquistare la città di Esztergom (Ungheria) sul Danubio e sede del vescovo primate di Ungheria (1547). Per questo Ferdinando I d' Asburgo altro non potè che riconoscere il dominio ottomano sull' Ungheria.
Con la [[Battaglia_di_Vienna|Vienna]] (1683) ci fu una strenua prova di forza fra il mondo cristiano e quello mussulmano rappresentato dall' Impero Ottomano. L' Imperatore ottamano Mehemed IV aveva deciso di riprire le ostilità con l' Impero asburgico è mandò un suo potente esercito al assediare Vienna. Il fatto si svolse all' interno di una rivolta ungherese contro il potere degli Asburgo e una alleanza con alcune fazioni ucraine che non volevano essere alleate dei russi e per questo avevano chiesto aiuto e allenaza all' Imperatore ottomano. L' esercito imperiale asburgico e i suoi alleati tra cui l' esercito polacco guidato da Giovanni Sobieski (1674-1696) sconfissero l' esercito ottomano lo ricacciarono in Ungheria e di lì lo costrinsero a ritirarsi in Serbia. Si deve poi ricordare che dopo la battaglia di Lepanto (1571) l' impero Ottomano non aveva mai più tentato di ottenere la supremazia marittima né tanto meno opporsi alla espansione delle potenze marinare del tempo nel Mediterraneo. Porlogallo, Spagna, Francia, Inghilterra, Olanda, a cui si aggiungevano Venezia e il Regno di Napoli. L' Impero ottomano sviluppò un insieme di traffici marittimi con vari porti del Mediterraneo meridionale e con il Mar Nero e tollerò che sulle stesse rotte le potenze europee facesseroo navigare le loro navi mercantili e da guerra. Una forma di convivenza si stabilì senza che venisse eliminata la presenza mussulmana che rimase tale sino alla fine della seconda guerra mondiale.
Il Quadro che abbiamo ricordato era quello che fu studiato dall' Abate di Saint-Pierre. Le varie Monarchie presenti, tutte monarchie assolute come quella francese del Re sole, poiché facevano coincidere la persona del monarca con lo Stato, erano di per se stesse la personificazione del potere statuale. Se esaminate in rapporto fra di loro, non si differenziavano allo '''Stato di natura''', come gli studiosi accademici francesi indicavano. Nelle loro relazioni politiche reciproche, però, vigeva l' anarchia, assenza di leggi, assenza di un potere riconosciuto che si imponesse sui contendenti ed una forma del diritto che fossero norme giuridiche effettive impossibili da eludere, in cui i precetti contenuti diventassero obbligatori per i consociati. Questi consociati erano per Saint-Pierre le Monarchie europee. Sui trattati l' Abate ebbe il coraggio di scrivere che essi erano una forma molto debole di normativa delle relazioni fra gli Stati. Infatti la loro durata è molto breve, il suo contenuto non era obbligatorio e poteva essere eluso dagli stessi sottoscrittori in ogni momento. Per cui il tempo privo di guerra era solo una tregua fra diverse guerre che si susseguivano. La verità constatabile era che la comunità delle monarchie europee viveva un uno stato di anarchia internazionale, i suoi membri possedevano la sola forza quelle delle armi per risolvere le loro controversie e il tutto era affidato all' equilibrio di potenza che i vari Stati e le loro alleanze determinavano. Per cui il quadro tracciato dai trattati di Westfalia era quello reale della situazione storica delle Monarchie europee a lui contenporanee. Inoltre la politica delle alleanze aveva fatto in modo che uno Stato come la Francia si fosse alleata sia con i mussulmani e sia con gli eretici (protestanti) per determinare, nella bilancia del potere europeo, una reale supremazia che permettesse la vittoria bellica sugli altri che la avversavano.
 
Questa visione era quanto mai rivoluzionaria per il fatto che essendo lui, uomo di Chiesa, non era concepibile per gli ambienti ecckesiastici e curali romani, che potesse sostenere delle idee distruttive delle fondamenta della '''Communitas cristiana''' <ref>Si veda sul punto nella voce [[Comunità_internazionale|Comunità internazionale]] e pure [[Comunità_internazionale#Il_problema_dell'origine_e_il_declino_della_Communitas_Christiana]]</ref>a cui il Papa sempre anche velatamente faceva riferimento. Nel concreto se era esistito il modello di Comunità internazionale detto Comunitas Cristiana, per l'Abate di Saint-Pierre, questo era definitivamente tramontato con le guerre di religione e i trattati conclusivi di Westfalia. Di questo egli invitava i contemporanei a prendere atto se volevano operare per la fondazione di una '''pace pertetua'''.
Una prima cosa rilevava per l' Abate. Per prepararsi alla guerra il Monarca doveva fare in modo che tutto il suo regno fosse una solo ''uomo'' con il re e che le sue risorse fossero tutte nelle mani del funzionari del Re che gestivano le casse dello stato. Di qui veniva conseguente che per assecondare la ''Ragion di Stato'' il Monarca dovesse essere titolare di un potere assoluto al quale nessuno si poteva opporre. Mentre i sudditi, messi nella condizione di essere come '''cose''' possedute dal monarca non poter dissentire, ma dovevano pagare le tasse fissate da lui, dovevano fare il servizio militare e morire in guerra, lasciando vedove le mogli e orfane i figli. Se alcuni come già avveniva, pensavano di indirizzare la Francia su una strada come quella dell' Inghilterra che aveva aperta una prospettiva democratica incarnata nel potere sovrano del Parlamento, l' Abate rispose alla luce di queste deduzioni, che la via era prechusa per il semplice fatto che gli '''stati''' sociali (nobili, ecclesiastici, e terzo stato) non erano stati corrotti nella loro monolicità da una mobilità sociale seppur minima e la rappresentanza sociale, riconosciuta all' inizio del regno di Luigi XIV, con le assemblee degli stati e dall' Assemblea comune degli stati generali di Francia si erano progressivante diradate e eliminate dalla politica di assolutismo perseguita dal re. Nonostante tutto, anche l' aver riconosciuto alle colonie lo status di estensione del territorio nazionale altro non evava fatto che riproporre la situazione interna in esse facendo in modo che la struttura sociale della società francese fosse tutta protesa alla funzione di servire la ragion di Stato.
Una seconda cosa era la debolezze delle teorie economiche a lui contemporanee. Si riferiva alle idee di [[Jean_Baptiste_Colbert|Jean-Baptiste Colbert]] che essendo un [[Mercantilismo|mercantilista]] sosteneva che le colonie e lo svolgimento della attività commerciale e il finanziamento della stessa, specialmente nei traffici da e per le colonie, fosse a sostegno della potenza dello Stato. Per l' Abate se lo Stato doveva agire per mantenere la sua potenza anche nelle colonie non poteva prescindere dal creare in patria dei potenti epifici, (grandi fabbriche) che permettessero la produzione degli armamenti, ne studiassero e portassero in produzione le innovazioni per efficentarli maggiormente e che queste attività si dovessero applicare anche ai cantieri di aramamento delle navi da guerra al fine di avere una marina da guerra di tutto rispetto. Poiché queste spese non producevano un effettivo ritorno, l' Abate scoprì che esse erano la ragione principale del debito della corona francese e che questo aumentava al prolungarsi della guerra. Imfatti l' Aja ed Utrecht furono condizionate grandemente dalla fretta per arrivare alla tregua a causa dell' insopportabile debito contratto dalla Francia.
Una ulteriore riflessione venne da lui fatta sulle confederazioni del tempo quella Svizzera e quella delle Reppubbliche unite<ref>Sul punto si veda sopra i capitoli dedicati ad entrambe.</ref>. Essento entrambe delle democrazie sicuramente avevano dei freni istituzionali che impedivano al Governo delle stesse di percorrere delle vie di potenza militare. Purtroppo la Confederazione delle Repubbliche unite che era una potenza coloniale dimostrò che all' aumentare dell' impegno bellico andava diminuendo il grado di democrazia interno. Anche se l' Abate di Saint-Pierre non conosceva bene le due Confederazioni si deve a lui l' ave scoperto la dipendenza interna dello Stato dai condizionamenti della politica estera. Infatti oggi sappiamo che una situazione di crisi internazionale, economica, politica, militare, può condizionare la vita politica interna e anche far collassare il sistema dello Stato. Di fatto con lo svilupparsi della riceca scientifica e delle invenzioni militari la guerra divenne una delle principali cause di questa trasformazione della società di uno Stato. All' Abate di Saint-Pierre deve essere riconosciuto il merito di aver dimostrato scientificamente questa interdipendenza.
Se lo scopo dell' opera dell' Abate era quello di rendere possibile la cpostruzione della '''''Pace Partetua''''' si doveva partire dalla constatazione che allo stato dei fatti non vi era nulla di sopraordinato a questi Stati. La situazione della comunità internazionale era tale che la costruzione di una autorità sopraordinata non era mai stata all' ordine del giorno. Se questa era il dato di partenza, lui stesso non potè negare che Pierre Dubois, William Penn avessero scritto dei libri con questo intento, purtroppo non andato a buon fine<Per questi autori invitiamo a legge irapitoli precedenti a loro dedicati.</ref>. Ma una nuova suggestione gli giunse dalla lettura delle memorie del Duca di[[Massimiliano_di_Béthune#Il_progetto_di_pace_europeo|Sully]] segretario e Ministro delle finanze del Re Enrico IV di Francia (1553-1610) che gli suggerì una strada nuova sino allora mai perseguita. Il Duca di Sully scrisse che prima del 1610 anno dell' asssinio del Re da parte di un famatico cattolico che voleva così vendicare l' emanazione del Trattato di Nantes, di aver ricevuto dal Re l' incarico di trattare a livello delle monarchie europee per arrivare ad una nuova forma di trattato che avrebbe dovuto costiture una forma di organizzazione assembleare fra tutti i Principi cristiani anche quelli considerati eretici e stabilire un potere denocratico di governo degli stessi. Il sicario aveva però posto fine a questo progetto.
Charles-Irenée de Saint-Pierre comprese che la strada era questa indicata dal Sully. Se un Monarca si impegnava per costuire una società pacifica, se la politica si poneva come il più importante obbliettivo la crostruzione della pace, si poteva realizzare un '''''Diritto posivo cosmopolitico''''' nel quale dovevano trovare posto le norme per istituire quella che noi chiamiano la organizzazione internazionale diretta a mantenere e far prosperare la pace. Questo diritto non si limitava alla disciplina delle Ambasciate e degli ambasciatori ma richiedeva di sostiture una consuetudine risalente al diritto romano, per far posto a norme positive che dovessero diventare quello che è una '''costituzione''' per uno stato: norme fondanti e difese da una corte arbitrale che ne sostenesse l' imperatività e le difendesse dalle violazioni. Per l' abate si trattò di mettere le fondamenta di una vera e propria forma di unione che a sua volta doveva generare una vera e concreta interdipendenza fra gli Stati membri. L' organismo che lui chiamò confederale senza sapere che cosa fosse in realtà, avrebbe dovutodo possedere delle funzioni che le monarchie membre le avrebbero affidate come l' esercito comune, la moneta, avere il potere di fare la guerra e redigere la pace con gli Stati esterni, mantenere la pace fra i mebri attraverso la Corte arbitrale e poter intervenire a sostegno delle forme di vessazione che i sudditi potrebbero subire dalle singole monarchie. La sede avrebbe dovuto essere una '''città della pace''' costruita nuova e il un luogo diverso dalle capitali a lui contemporanee e doveva essere la sede di una assemblea sovrana della Confederazione composta da Senatori eletti dai singoli Stati membri della confederazione. Questo governo dovera gestire l' eserciro comune, decidere le scelte di politica estera e interna per tutti.
E' chiaro che l' Abate prefigura una Stato di grado siperiore a quelle che sono le monarchie europee del momento, mandando in soffittà le politiche di espansione e di annessione territoriale che invere la Monarchia francese aveva perseguito sino alla reggenza di Luigi XV, fanciullo di 5 anni, succeduto al nonno Luigi XIV, e affidato alla reggenza di Filippo II d' Orlean allievo di Saint_Pierre e esponente di quella casata a cui l' Abate doveva tutta la sua carriera. Le sue idee erano così rivuluzionarie che [[Voltaire]]<ref> si Veda '''Voltaire''', ''Della pace perpetua''. In ''Scritti politici'', Torino, Utet, 1976 p. 834-837.</ref>, \[[Gottfried_Wilhelm_von_Leibniz|Leibniz]]<ref>Nei suoi ''Scritti politici e di Diritto naturale.'' Torino Utet, 1965 si veda il saggio Elementa iuris naturalis</ref>, [[Jean-Jacques_Rousseau|Jean Jacques Rousseau]]<ref> Si vedano le pagine su Saint-Pierre e sul contratto sociale.</ref> lo criticarono le lo considerarono un utopista. Cinquanta anni prima della Rivoluzione americana egli riuscì a prefigurare la soluzione di un problema che sembrava insoluto. Recenti riscontri sugli archivi di Alexander Hamilton e James Madison hanno dimostrato che entrambi avevano studiato l' opera di Saint-Pierre, tutte ma memori della sua indicazione hanno cercato nel concreto di trovare la soluzione istituzionale che facesse diventare realtà le idee di Saint-Pierre.
Saint-Pierre non si fermò qui, prima di tutto ipotizzo l' estensione del ragionamento ai regni dell' India, allora colonia francese, anche se menomata dal trattato di Utrecht che le aveva, quasi, trasferite all' Inghilterra e all' Impero cinese con cui il re Luigi XIV aveva rapprti e stretta amicizia. Fu fermato dai più stretti amici che lo consideravano una operazione azzardata che avrebbe potuto compromettere lo status dell' Abate già in odore di avversario per la reggenza.
Il terzo volume, edito nel 1717 era una proposta di trattato istitutivo di questa confederazione. Oltre alle sue norme egli invitava i Monarchi a riunirsi in una conferenza sofrana dei Principi critiani e a deliberare la formazione di questa confederazione con la firma del trattato proposto. I tutto fu osteggiato dal Reggente francese Fillo II d' Orleans che vedeva nelle proposte di Saint-Pierre un pericolo al consolidamento della posizione di potenza della Francia in Europa.
 
La gocchia che fece traboccare il vaso fu una sua lettura accademica, di fronte a tutta l' accademia di Francia in cui egli criticò la politica di Luigi XIV ed implicitamente quella del Reggente Filippo II di Orleans. La lezione si intotolò ''De la Polysynodie ou la pluralité des conseils'' (1718), in cui egli applicando le sue deduzioni dimostrò come il re Luigi XIV, ormai deceduto, fosse un giudice inguisto e non avesse fatto quello che serviva alla Francia per evitare tutte le guerre in cui aveva coinvolto il suo popolo. La lezione fu un attacco alla reggenza e come tale ottenne da questa una dura risposta. Il Reggente emise un ordine di estromissione dell' Abate all' Accademia. Questa riunitasi nella sua Assemblea plenaria, alla unanimità, meno un voto di un amico di Saint-Pierre, lo escuse dai membri toglientogli tutti gli appannaggi di cui aveva goduto. L' Abbate anche se continuò a frequentare i salotti letterari fu colpito da una progressiva povertà, e morì dimenticato da tutti (1743). Solo nel 1745 d' Alembert si prodigò per una sua riabilitazione postuma e un suo reinserimento nella Accademia Francese.
 
====Federalismo europeo====