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Quando il Parlamento inglese si oppose alla restaurazione cattolica voluta dal re, il Partito dei [[Whig_(Regno_Unito)|Whig]] prese contatto con la primogenita Maria e suo marito, progettando di esautorare il Re Giacomo II e di porre sul trono la figlia. Ai tentativi del Re si contrapposero azioni anche militari dell' esercito dei Whig e si giunse alla minaccia che Guglielmo d' Orange aveva preparato un esercito nei Paesi Bassi per correre in soccorso del Parlamento inglese. Il Re Giacomo II decise di fuggire in Francia alla corte di suo cugino Luigi XIV (Il Re sole) con la moglie e il figlio Giacono Francesco al fine di impedire che venissero uccisi. La fuga del Re fu un esilio definitivo e a nulla valsero i tentativi di riconquistare il trono con un esercito francese partendo dalla cattolica Irlanda. Intanto il Parlamento aveva nominato Maria II Stuart regina d' Inghilterra e aveva accettato di far condividere il potere anche a suo marito Guglielmo d' Orange. Maria regnò dal 1689-1694. Quando morì le successe il marito Guglielmo III d' Orange (1689-1702). Le lezioni del 1702 stabilirono una preponderante maggioranza del partito Whig e per questo un consolidarsi del potere nelle mani dei protestanti inglesi. Alla morte di Guglielmo il Parlamento accettò che Anna fosse la regina di Inghilterra (1702-1714) e durante il suo regno si combatte la '''''[[Guerra_di_successione_spagnola|Guerra di successione spagnola]]''''' (1701-1715).
Ora se passiamo ad esaminare la Francia, possiamo vedere come questo periodo coincida con il regno del Re Luigi XIV. [[Luigi_XIV_di_Francia|Luigi XIV]] fu un sovrano che agì, durante il suo regno, senza pensare alle conseguenze che la ricerca della potenza e dell' ampliamento dello Stato avrebbero potuto determinare. In lui si trovano le caratteristiche tipiche della forza di uno Stato che identificandosi con la sua persona, opera secondo le regole della ragion di Stato, per diventare più potente e più forte a spese di coloro che in Europa cercano di ostacolarne l' ascesa. Questo fenomeno storico-politico fu definito età dell' [[Assolutismo_monarchico|assolutismo]]. La sua ascesa al trono avvenne all' età di 5 anni. La madre [[Anna_d%27Asburgo_(1601-1666)|Anna d' Asburgo]] e il Cardinale [[Giulio_Mazzarino|Giulio Mazzarino]] (1602-1661) sino alla morte, esercitarono la reggenza sino al compimento della maggiore età. Per cui il Cardinale Mazzarino fu colui che decideva le sorti della Francia mentre il Re avvallava tutte le scelte del cardinale. Dal Mazzarino a Luigi XIV si incominciò a delineare una politica di potenza che si opponeva ai tentativi di limitazione dell' Impero e dei vicini confinanti: Spagna, Regni italiani, Principati tedeschi legati all' Impero. Il Re intendeva allargare i territori francesi annettendosi le terre a Nord che confinavano con i possedimenti spagnoli (Olanda e Belgio attuali), e desiderava allargarsi anche in Alsazia, Lorena e altri Principati che erano confinanti come la Baviera. A questa opera si aggiunse una azione sistematica diretta a conquistate un Impero coloniale di tutto rispetto. I Francesi attraverso le loro ''Compagnie
Il Re Luigi XIV fu il secondo attore di questo periodo storico, alla morte del Mazzarino, si dedicò ad una profonda riforma dello Stato per arrivare ad una forma di monarchia assoluta che accentrasse nella sua persona tutto il potere. Se da un lato egli si professava sostenitore delle arti, della scienza ed incentivava la ricerca scientifica, dall' altro si prodigò per il superamento definitivo dei privilegi medioevali ancora esistenti. Prima di tutto accentrò nella sua Corte la nobiltà in modo da allontanarla dai loro possedimenti e di permetterne la vita a spese dell' erario dello Stato attorno alla sua Reggia costruita per questo: [[Reggia_di_Versailles|Versailles]]. Univa ad esso una politica diretta a formare i quadri dell' esercito che aveva permanentemente creato alle sue dipendenze con nobili che, per capacità e per attitudine, fossero dei buoni comandanti. Si diede da fare perché, non solo, gli Arsenali militari, ma anche le officine private producessero tutte le armi di cui doveva disporre l' armata. Sotto consiglio di [[Jean-Baptiste_Colbert|Jean-Baptiste Cobert ]] riuscì a formare una nuova classe di imprenditori che permettessero alla Francia la produzione di tutte le cose che necessitavano in modo da ridurre la dipendenza dai prodotti realizzati all' estero. Purtroppo, essendo la Francia ancora contadina, Luigi XIV non superò mai la servitù della gleba, ma attraverso i suoi funzionari, nelle provincie, ridusse moltissimo l' arbitrio e le discriminazioni dovute al potere dei nobili sulla conduzione dei possedimenti agricoli. In breve la Francia ebbe a disposizione il più potente esercito dell'Europa. Introdusse la leva per creare un esercito permanente seguendo i consigli di [[François_Michel_Le_Tellier_de_Louvois| Fracois Michel Le Tellier]] Marchese di Louvois a cui aveva affidato la formazione, l' organizzazione e il comando centrale dell' esercito e della Marina. A questo ultimo si devono le innovazioni tecniche che resero la Marina da guerra e quindi anche quella commerciale competitiva rispetto alle marine olandesi e inglesi.
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Dopo questo successo Luigi XIV si impegnò nella [[Guerra_di_devoluzione|guerra di devoluzione]] (1667-1668) perché pretendeva le città di confine fra i Paesi Bassi meridionali e la Francia a quel tempo ancora sotto il dominio spagnolo. La paura di tutti gli altri Stati europei sulla potenza della Francia, il pericolo di scoppio di una guerra europea in cui la Francia sarebbe stata sola, e la rabbia degli Olandesi allora coinvolti nella guerra per l' atto di navigazione con l' Inghilterra fecero in modo che Luigi XIV desistesse dalla sua impresa. Con il [[Trattato_di_Aquisgrana_(1668)|Trattato di Aquisgrana]] l' attuale Belgio rimase alla Spagna, mentre tutto quelle terre che erano contigue alla Franca Contea e la stessa furono attribuite definitivamente al re Luigi XIV. Se dalla parte militare era stato un successo, sui mari e nelle colonie gli Inglesi e gli olandesi iniziarono a boicottare il commercio francese come ritorsione per questa vittoria militare.
A seguito di queste azioni Luigi XIV iniziò una guerra contro le Provincie Unite denominata dagli storici [[Guerra_d'Olanda|Guerra franco-olandese]] (1672-1678). La Francia non si trovò di fronte solo l' esercito olandese ma anche una coalizione di eserciti europei: Principato del Brandeburgo, Impero, Spagna, Danimarca. Dopo i primi avvi della guerra la Francia fu affiancata dalla Svezia e dai vescovati di Munster e di Colonia. La guerra si concluse con la Pace di Nimega in cui fu stabilito che la frontiera fra gli attuali Paesi Bassi e la Francia era costellata di minori enclave olandesi. Alla Franca Contea veniva unificata l' Alta Alsazia, mentre a Luigi XIV veniva riconosciuta la città di Friburgo in Bresgovia.
Il re Luigi XIV decise di affrontare gli altri stati al nord della Francia in modo da sistemare e accrescere le conquiste territoriali, forte del fatto che in Francia aveva abolito l' editto di [[Editto_di_Nantes|Nantes]] (1598) con l' Editto di Fontainebleau (1685) in cui si vietavano le altre religioni e si stabiliva che la sola religione praticabile in Francia doveva essere la Religione Cattolica. Per questo sia i Protestanti sia gli Ebrei furono costretti ad emigrare in massa e così aveva raggiunto una maggiore coesione interna che gli altri Stati europei non avevano ancora ottenuto (in quegli anni Giacomo II d' Inghilterra era stato costretto a fuggire e chiedeva sostegno al Re francese per ritornare sul trono inglese). Fu così che il Re Luigi XIV ingaggio' una guerra nel nord Europa diretta a ingrandire i suoi territori detta [[Guerra_della_Grande_Alleanza|Guerra della lega di Augusta]] (1688-1697). Gli schieramenti erano quanto mai variegati. La Francia appoggiò Giacomo II d' Inghilterra gli fornì un esercito e lo fece sbarcare in Irlanda con l' obbiettivo di marciare su Londra e riconquistare il trono a quel tempo affidato alla di lui figlia Maria. Dalla parte opposta si trovavano gli alleati contro la Francia l' Inghilterra, i sostenitori di Guglielmo e di Maria, le Provincie unite, l' Impero, i Regni di Spagna, di Danimarca, di Svezia e il Ducato di Savoia. Iniziata con l' invasione Francese del Palatinato, la guerra si protrasse con alterne vicende che però determinarono la sconfitta in Irlanda di re Giacomo II. Con il [[Trattato_di_Rijswijk|Trattato di Rijswijk]] furono definite le rispettive posizioni anche perché la Francia del Re sole aveva chiesto di arrivare alla pace perché era stremata da tutte queste guerre e dalla mole dei debiti sottoscritti per portarla avanti. L' Inghilterra ottenne la promessa del Re che non avrebbe più fatto delle azioni contro il Regno di Maria e Guglielmo d' Orange e riconosceva conclusa la quastione giacobita. L' Olanda otteneva un nuovo accordo commerciale e restituiva alla Francia Pondichery (India). La Spagna riottenne i territori della Catalogna attorno a Barcellona che l' Esercito francese aveva occupato. Venivano ritornate alla Spagna il Lussemburo e il Brabante (ora Belgio e Lussemburgo) e veniva riconosciuta alla Spagna la conquista di una parte di Hispanola colonia di San Domingo. Al Vescovo di Liegi Dinant e l' Isola di Ponza al Ducato di Parma e Piacenza. L' Impero asburgico ricevette indietro tutti i possedimenti conquistati dal Luigi XIV ad eccezione della Alsazia e della città di Strasburgo.
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[[file:Principales ciudades de el imperio otomano.png|thumb|left|Impero Ottomano 1700]]
Il nostro scrittore non aveva dimenticato che i Principi Spagnoli del Nord (Pirenei) e quelli Francesi del versante nord occidentale si erano misurati con gli eserciti dei vari califfati spagnoli dalla [[Battaglia_ di_Poitiers|battaglia di Poitiers]] (732 d.c.) sino agli anni attorno al 1492. Questo periodo, chiamato nella storia spagnola della ''Reconquista'', segnò la fine della presenza del potere politico mussulmano nella Europa occidentale. Invece la storia della Europa orientale fu diversa.
Alla fine del 1299, essendosi indebolito il potere di Bisanzio, molti dei sultanati dell' Anatolia (attuale Turchia) si dichiararono indipendenti dall' Impero Romano d' Oriente (Bizantino). Uno di questi Osman I, con capitale [[Eslisehir]] nell'Anatolia occidentale, asserendo di aver avuto un sogno premonitore che lo rendeva padre di un grande impero, incominciò a conquistate i sultanati vicini e in breve tempo conquistò tutta l' Anatolia. Alla sua morte nei primi anni del 1300 d.C., i suoi successori continuarono questa politica di espansione e di sottomissione di quello che restava dell' Impero
Con la [[Battaglia_di_Vienna|Vienna]] (1683) ci fu una strenua prova di forza fra il mondo cristiano e quello mussulmano rappresentato dall' Impero Ottomano. L' Imperatore
Il Quadro che abbiamo ricordato era quello che fu studiato dall' Abate di Saint-Pierre. Le varie Monarchie presenti, tutte monarchie assolute come quella francese del Re sole, poiché facevano coincidere la persona del monarca con lo Stato, erano di per se stesse la personificazione del potere statuale. Se esaminate in rapporto fra di loro, non si differenziavano allo '''Stato di natura''', come gli studiosi accademici francesi indicavano. Nelle loro relazioni politiche reciproche, però, vigeva l' anarchia, assenza di leggi, assenza di un potere riconosciuto che si imponesse sui contendenti ed una forma del diritto che fossero norme giuridiche effettive impossibili da eludere, in cui i precetti contenuti diventassero obbligatori per i consociati. Questi consociati erano per Saint-Pierre le Monarchie europee. Sui trattati l' Abate ebbe il coraggio di scrivere che essi erano una forma molto debole di normativa delle relazioni fra gli Stati. Infatti la loro durata era molto breve, il suo contenuto non era obbligatorio e poteva essere eluso dagli stessi sottoscrittori in ogni momento. Per cui il tempo privo di guerra era solo una tregua fra diverse guerre che si susseguivano. La verità constatabile era che la comunità delle monarchie europee viveva un uno stato di anarchia internazionale, i suoi membri possedevano la sola forza quelle delle armi per risolvere le loro controversie e il tutto era affidato all' equilibrio di potenza che i vari Stati e le loro alleanze determinavano. Per cui il quadro tracciato dai trattati di Westfalia era quello reale della situazione storica delle Monarchie europee a lui contemporanee. Inoltre la politica delle alleanze aveva fatto in modo che uno Stato come la Francia si fosse alleata sia con i mussulmani e sia con gli eretici (protestanti) per determinare, nella bilancia del potere europeo, una reale supremazia che permettesse la vittoria bellica sugli altri che la avversavano.
Questa visione era quanto mai rivoluzionaria per il fatto che essendo lui, uomo di Chiesa, non era concepibile per gli ambienti ecclesiastici e curali romani, che potesse sostenere delle idee distruttive delle fondamenta della '''Communitas cristiana''' <ref>Si veda sul punto nella voce [[Comunità_internazionale|Comunità internazionale]] e pure [[Comunità_internazionale#Il_problema_dell'origine_e_il_declino_della_Communitas_Christiana]]</ref>a cui il Papa sempre anche velatamente faceva riferimento. Nel concreto se era esistito il modello di Comunità internazionale detto Comunitas Cristiana, per l'Abate di Saint-Pierre, questo era definitivamente tramontato con le guerre di religione e i trattati conclusivi di Westfalia. Di questo egli invitava i contemporanei a prendere atto se volevano operare per la fondazione di una '''pace perpetua'''.
Una prima cosa rilevava per l' Abate. Per prepararsi alla guerra il Monarca doveva fare in modo che tutto il suo regno fosse una solo ''uomo'' con il re e che le sue risorse fossero tutte nelle mani del funzionari del Re che gestivano le casse dello stato. Di qui veniva conseguente che per assecondare la ''Ragion di Stato'' il Monarca dovesse essere titolare di un potere assoluto al quale nessuno si poteva opporre. Mentre i sudditi, messi nella condizione di essere come '''cose''' possedute dal monarca non potevano dissentire, ma dovevano pagare le tasse fissate da lui, dovevano fare il servizio militare e morire in guerra, lasciando vedove le mogli e orfane i figli. Se alcuni come già avveniva, pensavano di indirizzare la Francia su una strada come quella dell' Inghilterra che aveva aperta una prospettiva democratica incarnata nel potere sovrano del Parlamento, l' Abate rispose alla luce di queste deduzioni, che la via era preclusa per il semplice fatto che gli '''stati''' sociali (nobili, ecclesiastici, e terzo stato) non erano stati corrotti nella loro
Una seconda cosa erano le debolezze delle teorie economiche a lui contemporanee. Si riferiva alle idee di [[Jean_Baptiste_Colbert|Jean-Baptiste Colbert]] che essendo un [[Mercantilismo|mercantilista]] sosteneva che le colonie e lo svolgimento delle attività commerciali e il finanziamento delle stesse, specialmente nei traffici da e per le colonie, fosse a sostegno della potenza dello Stato. Per l' Abate se lo Stato doveva agire per mantenere la sua potenza anche nelle colonie non poteva prescindere dal creare in patria dei potenti epifici (grandi fabbriche), che permettessero la produzione degli armamenti, ne studiassero e portassero in produzione le innovazioni per una loro maggiore efficenza e che queste attività si dovessero applicare anche ai cantieri di armamento delle navi da guerra al fine di avere una marina da guerra di tutto rispetto. Poiché queste spese non producevano un effettivo ritorno, l' Abate scoprì che esse erano la ragione principale del debito della corona francese e che questo aumentava al prolungarsi della guerra. Infatti l' Aja ed Utrecht furono condizionate grandemente dalla fretta per arrivare alla tregua a causa dell' insopportabile debito contratto dalla Francia.
Una ulteriore riflessione venne da lui fatta sulle confederazioni del tempo quella Svizzera e quella delle Repubbliche unite<ref>Sul punto si veda sopra i capitoli dedicati ad entrambe.</ref>. Essendo entrambe delle democrazie sicuramente avevano dei freni istituzionali che impedivano al Governo delle stesse di percorrere delle vie di potenza militare. Purtroppo la Confederazione delle Repubbliche unite, che era una potenza coloniale, dimostrò che all' aumentare dell' impegno bellico andava diminuendo il grado di democrazia interno. Anche se l' Abate di Saint-Pierre non conosceva bene le due Confederazioni si deve a lui l' aver scoperto la dipendenza interna dello Stato dai condizionamenti della politica estera. Infatti oggi sappiamo che una situazione di crisi internazionale, economica, politica, militare, può condizionare la vita politica interna e anche far collassare il sistema dello Stato. Di fatto con lo svilupparsi della ricerca scientifica e delle invenzioni militari la guerra divenne una delle principali cause di questa trasformazione della società di uno Stato. All' Abate di Saint-Pierre deve essere riconosciuto il merito di aver dimostrato scientificamente questa interdipendenza.
Se lo scopo dell' opera dell' Abate era quello di rendere possibile la costruzione della '''''Pace
Charles-Irenée de Saint-Pierre comprese che la strada era questa indicata dal Sully. Se un Monarca si impegnava per costruire una società pacifica, se la politica si poneva come il più importante obbiettivo la costruzione della pace, si poteva realizzare un '''''Diritto positivo cosmopolitico''''' nel quale dovevano trovare posto le norme per istituire quella che noi chiamiamo la organizzazione internazionale diretta a mantenere e far prosperare la pace. Questo diritto non si limitava alla disciplina delle Ambasciate e degli ambasciatori ma richiedeva di sostituire una consuetudine risalente al diritto romano, per far posto a norme positive che dovessero diventare quello che è una '''costituzione''' per uno Stato: norme fondanti e difese da una corte arbitrale che ne sostenesse l' imperatività e le difendesse dalle violazioni. Per l' abate si trattò di mettere le fondamenta di una vera e propria forma di unione che a sua volta doveva generare una vera e concreta interdipendenza fra gli Stati membri. L' organismo che lui chiamò confederale senza sapere che cosa fosse in realtà, avrebbe dovuto possedere delle funzioni che
E' chiaro che l' Abate prefigurò una Stato di grado superiore a quelle che sono le monarchie europee del momento, mandando in soffitta le politiche di espansione e di annessione territoriale che invece la Monarchia francese aveva perseguito sino alla reggenza di Luigi XV, fanciullo di 5 anni, succeduto al nonno Luigi XIV, e affidato alla reggenza di Filippo II d'
Saint-Pierre non si fermò qui, prima di tutto ipotizzo l' estensione del ragionamento ai regni dell' India, allora colonia francese, anche se menomata dal trattato di Utrecht che le aveva trasferite all' Inghilterra e all' Impero cinese con cui il re Luigi XIV aveva rapporti e stretta amicizia. Fu fermato dai più stretti amici che lo consideravano una operazione azzardata che avrebbe potuto compromettere lo status dell' Abate già in odore di avversario per la Reggenza.
Il terzo volume, edito nel 1717 era una proposta di trattato istitutivo di questa confederazione. Oltre alle sue norme egli invitava i Monarchi a riunirsi in una conferenza sovrana dei Principi cristiani e a deliberare la formazione di questa confederazione con la firma del trattato proposto. Il tutto fu osteggiato dal Reggente francese Filippo II d' Orleans che vedeva nelle proposte di Saint-Pierre un pericolo al consolidamento della posizione di potenza della Francia in Europa.
La goccia che fece traboccare il vaso fu una sua lettura accademica, di fronte a tutta l' Accademia di Francia in cui egli criticò la politica di Luigi XIV ed implicitamente quella del Reggente Filippo II di Orleans. La lezione si
====Federalismo europeo====
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