Taddeo Orlando: differenze tra le versioni

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Con lo scoppio della [[seconda guerra mondiale]] prese parte all'[[Invasione della Jugoslavia|campagna]] di [[Jugoslavia]], e si distinse successivamente in [[Slovenia]] nella repressione dell'attività partigiana sul [[Fronte jugoslavo (1941-1945)|Fronte jugoslavo]]. Rimase al comando della [[Divisione (unità militare)|divisione]], fino al 13 novembre [[1942]] quando divenne comandante del XXXI Corpo d'armata.
 
[[File:Taddeo Orlando, Emilio Grazioli, Mario Robotti durante un corteo.jpg|thumb|270px|Taddeo Orlando, [[Emilio Grazioli]], [[Mario Robotti]] durante un corteo a [[Lubiana]]]]
Nel febbraio [[1943]] fu inviato in [[Tunisia]] per assumere il comando del [[XX Corpo d'armata (Regio Esercito)|XX Corpo d'armata]], operante in seno alla [[1ª Armata (Regio Esercito)|1ª Armata]] del generale [[Giovanni Messe]], venendo promosso [[generale di corpo d'armata]],<ref>Con la seguente motivazione: ''Ufficiale dotato di alto intelletto, di salda, dinamica e e tenace volontà realizzatrice, di capacità superiore in qualsiasi campo delle attività militari. Quale comandante di divisione in zona di occupazione, tormentata da attività di partigiani ribelli, guidava con istancabile e decisa azione le truppe ai suoi ordini, ottenendo nella lotta senza quartiere contro i ribelli stessi, risultati veramente cospicui. Al comando di un corpo d'armata al fronte tunisino, sempre presente tra le truppe, si prodigava in ogni campo infondendo fede e slancio alle grandi unità dipendenti, le quali in giornate di aspri e duri combattimenti, davano alte prove di grande valore e virtù guerriere. Slovenia, maggio 1941-XIX-novembre 1942-XXI, fronte tunisino, 16-22 maggio 1943-XXI.'' Regio Decreto 15 aprile 1943, registrato alla Corte dei Conti il 29 aprile 1943, registro 15, foglio 100.</ref> l'8 aprile 1943. Catturato dagli [[Gran Bretagna|inglesi]]<ref name=O3p151/> nel maggio dello stesso anno, dopo la resa delle forze dell'Asse in Africa settentrionale, fu trasferito in [[Inghilterra]] come [[prigioniero di guerra]].<ref name=O3p127>{{Cita|Osti Guerrazzi 2013|p. 127}}</ref>
Rimpatriato in Italia nel novembre successivo perché aveva aderito al [[Regno del Sud]], il giorno sedici dello stesso mese fu nominato [[Sottosegretario di stato]] al [[Ministero della guerra del Regno d'Italia|Ministero della guerra]] nel [[governo Badoglio I|primo Governo Badoglio]], carica che ricoprì fino al 12 febbraio [[1944]], quando fu nominato [[Ministro]] della guerra,<ref>''Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia'' serie speciale n.7, Salerno, mercoledì 16 febbraio 1944.</ref> incarico che ricoprì senza interruzioni anche nel [[governo Badoglio II|secondo gabinetto Badoglio]], fino al 18 giugno 1944. Caduto l'esecutivo, nel mese di luglio del 1944 assunse la prestigiosa carica di [[Comandante generale dell'Arma dei carabinieri]].