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Il terapista occupazionale ha come obiettivo la performance occupazionale, ovvero la capacità della persona di coinvolgersi nelle attività della vita quotidiana che deve o vuole compiere. La performance occupazionale è il risultato della interazioni tra le componenti della persona - ambiente - occupazione e viene definita come l’esperienza di una persona, impegnata in attività significative all’interno di un ambiente. La performance ha a che fare con la prestazione, ma non solo con il Buon/Bel risultato: una persona può agire competentemente se è in grado di assolvere tutte le richieste di un compito, di adempiere alle richieste che provengono dall’ambiente circostante e di interagire e reagire con l’aiuto di abilità e strategie adeguate, apprese in ogni situazione (Turner, Foster, Johnson, Churchill, Livingston).
 
== AreaScopi ddell'intervento ==
=== Autonomia ===
Il ruolo del terapista occupazionale permette di lavorare in molti contesti differenti. Ad esempio, il trattamento di acuti per la salute fisica o mentale avviene negli ospedali, sub - acuti nei servizi di assistenza, ma anche ambulatori e ambienti comunitari. I principali ambiti in cui è applicata sono:
Il termine autonomia è da intendere come “l’abilità di decidere per sé circa il livello di assistenza necessario per compiere le proprie decisioni”. Spesso confuso on il termine indipendenza, ovvero l’abilità di fare delle cose da sé, senza un supporto esterno<ref>Monclus P.G., Tarrès J.P. (2016), “Occupational Therapy: Autonomy, Governmentality and Subjectification”, February 12, 2016 DOI: http://dx.doi.org/10.7440/res57.2016.05 [ultima volta visionato il 30 Settembre 2017]</ref>.
* [[Neurologia]]. I terapisti occupazionali si occupano di incrementare l'autonomia in attività significative per la persona, appartenenti alla sfera di via quotidiana, ad esempio in attività di cucina, igiene, gestione della casa, ludiche.
=== Partecipazione ===
* [[Ortopedia]], cerca di riabilitare la persona in seguito a fratture, lesioni ai tendini ed ai nervi, amputazioni, malattie reumatiche e altre patologie che riguardano soprattutto l'arto superiore.
La partecipazione è un tema centrale in terapia occupazionale e amplia lo scopo dell’intervento centrato sul cliente. L’OMS definisce il termine di partecipazione come “coinvolgimento in una situazione di vita”<ref>World Health Organization. (2001). International classification of functioning, disability and health. Geneva: Author.</ref>.
* [[Geriatria]], si occupa di persone anziane affette da patologie d'origine neurologiche ([[Alzheimer]], [[Malattia idiopatica di Parkinson|Parkinson]]) e dell'educazione dei loro caregiver.
Per la terapia occupazionale ciò significa: coinvolgere la persona nelle situazioni di vita attraverso lo svolgimento di attività significative e soddisfacenti, in un ambiente fisico favorente la performance occupazionale e in un contesto socioculturale riconosciuto.
* [[Psichiatria]], con persone con schizofrenia, autismo, disturbi bipolari etc
=== Benessere Occupazionale ===
* [[Pediatria]]. I terapisti occupazionali lavorano con bambini, adolescenti e le loro famiglie, aiutandoli a costruire competenze che consentano loro di partecipare alle occupazioni significative. Trattano anche i bisogni psicosociali dei bambini e dei giovani per consentire loro di partecipare a eventi di vita significativi . Queste occupazioni possono includere: normale crescita e sviluppo, alimentazione, gioco, abilità sociali e istruzione. In ambito pediatrico può assumere una varietà di forme.
Il benessere è un termine che viene usato per descrivere la percezione della persona sulla sua condizione e si riferisce all'integrazione delle sue caratteristiche fisiche, mentali, emotive, spirituali e sociali. In Terapia Occupazionale, il significato e la soddisfazione che le persone traggono dalla loro vita occupazionale vengono intesi come benessere occupazionale. Il legame tra occupazione, salute e benessere è supportata dalla letteratura scientifica che evidenzia quanto l’intensità dell’effetto dell’occupazione sulla salute sia dipendente dalla relazione tra i fattori della persona, dell’ambiente e delle occupazioni in cui la persona decide di impegnarsi <ref>Doble S.E. & Santha J.C. (2008), “Occupational well-being: Rethinking occupational therapy outcomes”, Canadian Journal of Occupational Therapy, vol.75, n°3, pp. 184-190</ref> <ref>Law M., Steinwender S. & Leclair L. (1998), “Occupation, health and well-being”, Canadian Journal of Occupational Therapy, vol.65, n°2, pp. 81-91</ref>.
* Lesioni midollari
=== Inclusione sociale ===
L'obiettivo è di supportare le persone nel realizzare il proprio potenziale rendendole parte della propria vita e della società. I terapisti occupazionali prestano la loro professionalità attraverso:
* Identificazione dei fattori che facilitano la partecipazione della persona nelle attività di vita quotidiana e quelli che ne ostacolano la partecipazione;
* Sviluppo di programmi e politiche che si fondano sui principi dell'inclusione (accesso alle medesime risorse per tutte le persone, riconoscendo e valorizzando la diversità);
* Consulenza sulla modifica di strategie di insegnamento per includere tutti gli studenti, anche con bisogni differenti;
* Collaborazione per la costruzione di ambienti accessibili (parchi giochi, ambienti pubblici, locali, abitazioni, luoghi di lavoro...), oggetti e strumenti ergonomici, diffusione della filosofia dell'Universal Design e dell'ambiente protesico;
* Potenziamento delle organizzazioni (lavorative, sociali ecc) orientate alla salute e benessere.
La situazione ideale sarebbe che ogni persona, indipendentemente dalle sue caratteristiche personali, potesse vivere nel proprio ambiente senza incontrare ostacoli di nessun genere, questa visione desiderabile è rappresentata dal Design For All, o progettazione per un’utenza ampliata, e dai principi dell’Universal Design, o progettazione universale, sono due modalità̀ progettuali che esprimono una filosofia di interventi architettonici e di design finalizzata a rendere l’ambiente e le sue infrastrutture utilizzabili dalla maggior parte possibile delle persone che vi abitano o che vi si recano in visita.
Design For All significa considerare le caratteristiche delle persone come condizione di partenza, come stimolo per la progettazione e non come vincolo al progetto stesso.
Gli interventi che posso essere messi in atto seguendo una progettazione per un’utenza ampliata sono rappresentati da<ref>Marcolini V. e Ghensi R. (2007), “La Terapia Occupazionale e l’accessibilità all’ambiente domestico: creazione di una scheda valutativa per la visita domiciliare nel caso di soggetti con lesione midollare”, Tesi di laurea TO anno accademico 2006/2007.</ref>:
# Modificare ciò̀ che già̀ esiste, eliminando gli ostacoli all’accessibilità̀;
# Integrare ciò che già̀ esiste con soluzioni che facilitano l’accessibilità̀;
# Creare un ambiente flessibile che si adatti alle esigenze di chi lo utilizza;
# Rendere l’ambiente comodo, sicuro, semplice e che valorizzi le potenzialità della singola persona.
=== Competenze e benessere dei caregiver ===
All’interno di una situazione di assistenza, ovvero quando una o più persone si prendono cura di un’altra persona che presenta significativi limiti nell’autonomia e/o nell’indipendenza, le prime acquisiscono il ruolo occupazionale di “caregiver” (trad. “Colui che si prende cura di…”)<ref>Graff, M. Van Melick et al. (2016), “Curare la demenza a domicilio; indicazioni di terapia occupazionale per anziani e caregivers”, edizione italiana a cura di A. Fabbo, Franco Angeli, 978-88-917-2728-2, pp. 52.</ref>.
Il compito del terapista occupazionale è di coinvolgere, conoscere e comprendere la persona che presta assistenza, individuando lo svolgimento della routine, le difficoltà che incontra, le attività e i compiti che sono causa di stress, i bisogni e le aspettative. L’alleanza tra i due permette al caregiver di essere al centro dell’attenzione del TO, al pari della persona che riceve l’assistenza, grazie all’intervento di un terapista occupazionale ogni caregiver ha modo di trovare, provare e individuare quali strategie può utilizzare mettere in campo per superare e affrontare le difficoltà che rendono ripido il processo di assistenza e di cura<ref>Kielhofner G. (2008), “A model of Human Occupation: Theory and application”, 4th edition, Lippincott Williams & Wilkins, 0-7817-6996-5.</ref>.
=== Giustizia Occupazionale ===
La giustizia occupazionale è “il diritto di ogni individuo di essere in grado di soddisfare le esigenze di base e di avere uguali opportunità e possibilità di vita al fine di raggiungere il proprio potenziale per l'impegno in diverse e significative occupazioni”<ref>Townsend, E., & Wilcock, A. A. (2004). Occupational justice and client-centred practice: A dialogue in progress. Cana¬dian Journal of Occupational Therapy, 71, 75–87. http://dx.doi.org/10.1177/000841740407100203</ref>. La salute e la giustizia occupazionale concorrono insieme per consentire alle persone di impegnarsi in occupazioni che aumentino il loro benessere occupazionale. I diritti della giustizia occupazionale si riferiscono a<ref>Campbell D., Cooper J., Froese D., Head B., MacLeod-Schroeder N., McCarthy N. & Sheehan L. (2015), “Occupational justice: new concept or historical foundation of occupational therapy?”, CAOT Archives Committee, http://caot.in1touch.org/document/3763/f26.pdf [ultima visita il 09 Dicembre 2017]</ref>:
* Sperimentare occupazioni significative e arricchenti;
* Sviluppare la salute e l’inclusione sociale attraverso la partecipazione in occupazioni;
* Esercitare l'autonomia individuale o della popolazione attraverso la scelta in occupazioni;
* Beneficiare di privilegi equi volti alla partecipazione in diverse occupazioni<ref>Townsend, E., & Wilcock, A. A. (2004). Occupational justice and client-centred practice: A dialogue in progress. Cana¬dian Journal of Occupational Therapy, 71, 75–87. http://dx.doi.org/10.1177/000841740407100203</ref>.
I principi della giustizia occupazionale sono:
* Possibilità delle persone di esprimere le loro preferenze per organizzare le occupazioni;
* Ogni circostanza di vita e le esigenze occupazionali di ogni individuo sono diversi.
 
Questa individualità:
* Deve essere riconosciuta e onorata;
* Un terapista occupazionale può essere un agente di cambiamento.
 
== Ambiti d'interesse ==
=== Età evolutiva ===
Nell’ambito dell’età evolutiva, i limiti nella partecipazione alle attività di vita del bambino possono fargli sperimentare esperienze in cui vengono minati il senso di efficacia, di competenza, di controllo di sé (es. scarsa resistenza alla frustrazione) e dell’ambiente, influendo negativamente sull’autostima del bambino.
L'intervento svolto con i bambini e gli adolescenti (fascia 0-18) facilita il loro impegno nei loro stessi ruoli occupazionali nella vita quotidiana (es. studente di 1° o 2° elementare, membro della squadra di calcio della città, amico di "Mario", compagno di scuola di "Rosa", fratello maggiore di "Maria", appassionato di costruzioni, etc...). L'obiettivo dell'intervento di un TO in età evolutiva è di consentire ai bambini di svolgere le attività della vita quotidiana che hanno bisogno di svolgere (es. mettere le calze, temperare la matita,, fare i compiti, preparare lo zaino, allacciare le scarpe, etc..), o desiderano svolgere (es. prepararsi un panino, giocare da soli o con i bambini della loro età, fare uno sport e vestire la divisa per svolgerlo). Lo scopo di un TO è di ottimizzare e consentire ai bambini di svolgere ogni attività nel miglior modo possibile per la loro partecipazione e l'adempimento dei loro ruoli vitali. Il ruolo di Terapista Occupazionale Pediatrico, che interviene in età evolutiva e lavora in alleanza con bambini, adolescenti, i loro familiari e i membri della rete (es. insegnanti, altri professionisti, allenatori, etc..), richiede ai TO specifiche conoscenze, competene e abilità specifiche quali ad esempio<ref>Occupational Therapy Australia (2016), Occupational Therapy Guide to Good Practice: Working with Children, Occupational Therapy Australia’s National Paediatric Taskforce.</ref>:
* sviluppo dei bambini e degli adolescenti;
* occupazioni dei bambini (lavoro a scuola, gioco e tempo libero, cura di sè, sonno e riposo);
* pratica centrata sul bambino e sulla sua famiglia.
 
L’interveto di un TO con i bambini o adolescenti viene consigliato in presenza degli ostacoli di cui sopra, che spesso sono correlati ad alcune condizioni cliniche e quadri diagnosi tra cui vi ad esempio vi possono essere i seguenti: autismo, sindrome di down, disturbo dello sviluppo motorio (ICF: F82), della motricità fine (ICF: F82.1) o delle funzioni esecutive (ICF: F90), disturbo della coordinazione motoria, disprassia, disgrafia, paralisi celebrale infantile, ADHD, disturbo della processazione sensoriale (modulazione o discriminazione).
=== Età adulta ===
In riferimento all’ambito età adulta (18-65) si possono presentare dei limiti alla partecipazione alle attività di vita della persona a causa di diversi fattori, nello specifico è possibile riscontrare ostacoli nello svolgere attività come gestire il denaro, muoversi nella comunità, mantenere attivo il proprio ruolo occupazionale (es. genitore, operaio, compagno/a, personaggio attivo in ambito sociale o politico, etc..).
Le persone adulte vengono sostenute e aiutate a gestire la propria salute e il benessere al fine di essere quanto più attive e indipendenti possibile nell'immediato e nel tempo. L'aiuto di un TO può essere utile a persone con diverse condizioni sanitarie, come ad esempio il diabete, la sindrome del tunnel carpale, lesioni midollari, ictus (a.d. “stroke”), grave cerebropatia acquisita, sclerosi laterale amiotrofica (SLA), sclerosi multipla, Sindrome di Parkinson, malattie reumatologiche (es. artrite reumatoide), esiti di interventi di chirurgia della mano, salute mentale e disturbi psichiatrici (es. disturbi di personalità).
Il giardinaggio, così come la cucina o altre attività della vita quotidiana (es. lettura, guidare l’auto, prendere i mezzi pubblici, etc..), sono attività che possono essere ostacolate da alcuni dei fattori di cui sopra, il compito e lo scopo del TO in questi casi è quello di permettere alle persone che lo desiderano e ne fanno richiesta, di continuare a svolgere, riprendere o iniziare a svolgere ognuna di queste attività. Riguardo al giardinaggio o all’attività di cucinare ad esempio, l’intervento di un TO può permettere alle persone con artrite reumatoide di piantare gli arbusti o cucinare i cibi desiderati senza percepire dolore, o conservando l’energia per prolungare l’attività per un periodo di tempo più lungo o permettendo loro di poter utilizzare del tempo giovando dei risultati del loro lavoro<ref>Wagenfeld A & Bernice Buresh BA (2012), Ergonomic gardening: Teaching safe movement patterns, OT Practice, 17(9), 8–11</ref> <ref> Tavares Queiroz de Almeidaa PH, Barcelos Pontes T, Chieregato Matheus JP, Feitosa Muniz L, Henrique da Motab LM (2015), Occupational therapy in rheumatoid arthritis: what rheumatologists need to know?, r ev b ras r eumatol . 2 0 1 5;55(3):272–280</ref>.
Ritornare a lavorare e avere una posizione attiva nell’ambito del lavoro in seguito a un infortunio (es. lesione midollare, sindrome del tunnel carpale, intervento di chirurgia della mano) è un altro aspetto in cui l’intervento del TO in età adulta ha efficacia. Le persone in queste situazioni passano attraverso un periodo di transizione dal giorno dell’infortunio o intervento al loro primo giorno di rientro al lavoro. Questo lavoro di transizione è una fase del processo di recupero quando una persona è in grado di completare alcune attività lavorative ma non ancora a pieno regime. L’aiuto che un TO fornisce in questi casi è un programma di lavoro con addestramento al lavoro, l'introduzione e l'istruzione in pratiche di lavoro sicure per prevenire ulteriori lesioni e il mantenimento di attività lavorative che la persona è già in grado di eseguire in sicurezza. Un TO in questi casi può valutare la capacità di una persona di completare le sue mansioni lavorative e supervisionare il programma di ritorno al lavoro di un'azienda. Lo scopo della terapia occupazionale è di fornire al lavoratore di tornare a svolgere compiti significativi, favorire la sua indipendenza e permettergli di svolgere nuovamente quante più mansioni al completo durante il lavoro.
Nell’ambito della salute mentale ad esempio gli interventi di TO identificano le conoscenze e le abilità specifiche necessarie affinché un individuo abbia successo nelle aree di occupazione in cui ha bisogno o vuole avere successo; vengono individuati input e creati piani di trattamento basati sui desideri di ogni singola persona. L'allenamento delle competenze porta miglioramenti nelle abilità mirate che permettono lo svolgimento di un’attività, ciò influisce in modo significativo sulle capacità di una persona nel trovare un lavoro e riacquisire i suoi ruoli occupazionali (es. imprenditore, operaio, genitore, compagno, figlio, volontario, etc..)<ref>American Association of Occupational Therapy 2012), Guideline summary: Occupational therapy practice guidelines for adults with serious mental illness. In: National Guideline Clearinghouse (NGC). Rockville (MD): Agency for Healthcare Research and Quality (AHRQ); 2012 Jan 01. [cited 2017 Dec 12]. Available: https://www.guideline.gov</ref>.
=== Età anziana ===
Nell’ambito della geriatria (indicativamente dai 65 anni in poi), lo scopo della TO è di permettere alle persone anziane di vivere a casa propria in modo autonomo e indipendente per quanto più tempo possibile, mantenendo attivi i loro ruoli di genitori, nonni, mariti e mogli e preservando lo svolgimento di attività significative quali ad esempio la cura della casa, il giardinaggio, la partecipazione a gruppi di interesse (es. coro del paese, gruppo di fedeli in chiesa, etc…). Particolare attenzione viene fornita circa la prevenzione delle cadute, degli incidenti domestici o ad esempio il mantenimento del ruolo occupazionale di autista durante l’attività di guida di un veicolo a motore (es. l’auto).
Le persone anziane che possono ricevere beneficio dalla presa in carico di un TO in quanto riscontrano limiti nella partecipazione alle attività di vita quotidiana per loro significative, possono presentare ad esempio un quadro diagnostico relativo la demenza, patologie reumatiche, ortopediche, cardio-vascolari o disabilità visiva (es. cecità o ipovisione).
L’intervento di Terapia Occupazionale si rivolge sia alle persone anziane, sia ai loro caregiver, ovvero ai familiari o agli assistenti familiari da essi individuati come sostegno per la vita quotidiana.
Nel caso di coppie in cui sia il marito o sia la moglie sono anziane e uno dei due ha una diagnosi di demenza ad esempio, l’intervento di TO è efficace e utile affinché i due coniugi possano vivere una vita insieme e a casa loro, continuando a svolgere le attività della vita quotidiana che contraddistinguono la loro vita di coppia (es. fare la spesa, curare la casa, gestire le finanze, ospitare i nipoti, etc..)<ref>Graff, M. Van Melick et al. (2016), “Curare la demenza a domicilio; indicazioni di terapia occupazionale per anziani e caregivers”, edizione italiana a cura di A. Fabbo, Franco Angeli, 978-88-917-2728-2.</ref>.
 
== Modelli di terapia occupazionale ==