Assedio alla basilica della Natività: differenze tra le versioni
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Il 3 aprile l'IDF schierò alcuni carri armati vicino a piazza della Mangiatoia, di fronte alla chiesa, e le truppe presero posizione sugli edifici circostanti. Il governo israeliano affermò di considerare deplorevole la presenza di uomini armati all'interno di luoghi sacri e che i miliziani avevano sparato contro le truppe israeliane dalla chiesa. Il portavoce dell'IDF, il generale di brigata Ron Kitri, dichiarò: "È complicato perché la Basilica è un luogo sacro e non vogliamo usare munizioni letali. Esistono diversi canali di negoziazione per cercare di raggiungere il più presto possibile una soluzione pacifica". [[Michel Sabbah]], arcivescovo cattolico di Gerusalemme e capo della Chiesa cattolica nella regione, affermò che era stato concesso rifugio a uomini armati, e che "la basilica è un luogo di rifugio per tutti, anche per i combattenti, a patto che essi depongano le armi. Abbiamo l'obbligo di dare asilo sia ai palestinesi che agli israeliani".<ref name=Laguardia>{{Cita news |autore = Anton La Guardia |titolo = Bloody siege of Bethlehem |pubblicazione = Telegraph | url = http://www.telegraph.co.uk/news/worldnews/middleeast/israel/1389824/Bloody-siege-of-Bethlehem.html}}</ref> L'IDF posizionò il suo quartier generale in un centro congressi palestinese denominato "Peace Center".<ref name=Harel-2>{{cita|Harel Amos, Avi Isacharoff|p. 249|Harel}}</ref>
I
Il 7 aprile il [[Santa Sede|Vaticano]] esortò Israele a rispettare i luoghi di culto, in accordo con i suoi obblighi internazionali. Il portavoce Joaquin Navarro-Valls affermò che il Vaticano stava seguendo gli eventi "con estrema apprensione". Un portavoce dei preti cattolici in Terra Santa accusò i soldati israeliani di commettere "atti di una barbarie indescrivibile". Il papa esortò la gente a pregare per la pace in Medio Oriente e affermò che le violenze avevano raggiunto un livello "impensabile e intollerabile". Il primo ministro israeliano, [[Ariel Sharon]], affermò che i soldati israeliani non "profanano la santità del luogo, come fanno i palestinesi". Aggiunse inoltre che le truppe sarebbero rimaste sul posto fino a quando i
Il 16 aprile avvenne il più feroce scontro a fuoco vicino alla chiesa dall'inizio dell'assedio. Un uomo fu ferito allo stomaco e un altro subì un attacco di epilessia. Entrambi furono evacuati verso un vicino ospedale.<ref>{{Cita news |titolo = Heavy gunfire near Bethlehem church |pubblicazione = BBC |url = http://news.bbc.co.uk/2/hi/middle_east/1932688.stm}}</ref> Due turisti giapponesi entrarono per errore nel perimetro della chiesa, e furono portati al sicuro dai giornalisti.<ref>{{Cita news |titolo = Backpackers baffled by Bethlehem siege |pubblicazione = BBC |url = http://news.bbc.co.uk/2/hi/middle_east/1936241.stm}}</ref> Un sedicenne palestinese, Jihad Abu-Qamil, fuggì dalla chiesa e si consegnò nelle mani dell'IDF.<ref>{{Cita news |autore = Alan Philps |titolo = Survivor's tale of the siege of Bethlehem |pubblicazione = Telegraph |url = http://www.telegraph.co.uk/news/worldnews/middleeast/israel/1391612/Survivor%27s-tale-of-the-siege-of-Bethlehem.html}}</ref>
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