Presidenza di John Tyler: differenze tra le versioni

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Per prevenire l'incertezza costituzionale Tyler presterà il solenne giuramento già il 6 di aprile, si trasferirà alla [[Casa Bianca]] e assumerà tutti i poteri presidenziali, un precedente che avrebbe governato anche le future successioni straordinarie per poi essere alla fine codificato ufficialmente nel ''[[XXV emendamento della Costituzione degli Stati Uniti d'America]]''. All'età di cinquantuno anni fu la persona più giovane a ricoprire l'incarico fino a quel momento.
 
Nonostante sia stato candidato alla Vicepresidenza per il "Ticket" del [[Partito Whig (Stati Uniti d'America)|Partito Whig]], Tyler ebbe modo di differenziarsi da esso su diverse questioni assai rilevanti; in quanto rigoroso costruzionista troverà di fatto contrarie alle disposizioni della Carta fondamentale della nazione la maggior parte della piattaforma Whig e porrà il proprio diritto di [[veto]] a molte proposte presentategli dal suo Partito.
 
Credendo che il presidente dovesse stabilire una propria politica invece di rimandare tutto all'azione del [[Congresso degli Stati Uniti d'America|Congresso]], tenterà di aggirare la [[classe dirigente]] Whig, in particolare il potente senatore del [[Kentucky]] [[Henry Clay]]. La maggior parte del governo si dimise poco dopo l'inizio del suo mandato e i Whig, indignati per la situazione venutasi a creare, lo espulsero ufficialmente.
 
Il Congresso e il presidente si ritroveranno così trincerati in una guerra di opposte volontà. Una risoluzione che chiedeva il suo [[impeachment]] fu presentata alla [[Camera (Stati Uniti d'America)|Camera dei Rappresentanti]], anche se in seguito fu sconfitta. Sebbene avesse posto il veto a diverse leggi - e mentre non era stato il primo presidente ad esercitare questo potere - fu il primo a vedere il suo veto scavalcato a piè pari dall'Assemblea congressuale.
 
Tyler ebbe più successo negli affari internazionali e la sua amministrazione raccoglierà due notevoli vittorie in [[politica estera]]: il ''Trattato Webster-Ashburton'' con l'[[impero britannico]] e il ''[[Trattato di Wanghia]]'' con la [[Cina]] della [[dinastia Qing]]. Estenderà anche i principi della ''[[Dottrina Monroe]]'' alle [[Hawaii]] e inizierà il processo che alla fine avrebbe portato alla loro annessione.
 
Durante i suoi ultimi due anni in carica il presidente insistette per procedere all'annessione formale della [[Repubblica del Texas]] come stato schiavista, iniettando come un veleno il problema della schiavitù e dell'annessione nelle successive [[elezioni presidenziali negli Stati Uniti d'America del 1844|elezioni presidenziali del 1844]], che saranno vinte dal Democratico [[James Knox Polk]]. Il 1° marzo del 1845, tre giorni prima di consegnare la presidenza al [[presidente eletto degli Stati Uniti d'America|Presidente eletto]], Tyler firmò un [[disegno di legge]] per favorire l'[[annessione texana]]: il [[Texas]] sarebbe stato quindi ammesso come Stato nel primo anno della [[presidenza di James Knox Polk]].
 
La presidenza di Tyler ha provocato risposte altamente divergenti e contrastanti tra i principali commentatori politici. Sebbene alcuni abbiano elogiato la sua determinazione politica, la sua amministrazione viene generalmente valutata nella [[classifica storica dei presidenti degli Stati Uniti d'America]] a livelli di stima molto bassi. L'autore Edward P. Crapol ha iniziato la sua biografia ''John Tyler, the Accidental President'' (2006) facendo notare: "''altri biografi e storici hanno sostenuto che John Tyler era un dirigente sfortunato e inetto la cui presidenza era seriamente limitata ed imperfetta''"<ref name="Crapol, pp. 2–3">[[#Crapol|Crapol]], pp. 2–3.</ref>.
[[File:John Tyler Signature 2.svg|thumb|La firma autografa del presidente Tyler.]]
In ''The Republican Vision of John Tyler'' (2003), Dan Monroe ha osservato che la presidenza di Tyler "''è generalmente classificata come una delle meno riuscite''"<ref name="Monroe, p. 3">[[#Monroe|Monroe]], p. 3.</ref>. In un [[sondaggio (statistica)|sondaggio]] di 91 storici e altri osservatori presidenziali professionisti, condotto da [[C-SPAN]] nel 2017, ha classificato Tyler tra i presidenti meno efficaci di tutti i tempi. Dei 43 ex presidenti (incluso il presidente uscente [[Barack Obama]]) si è piazzato al 39° posto, proprio sotto la [[presidenza di William Henry Harrison]] ed appena sopra la [[presidenza di Warren G. Harding]]<ref>{{cita web|titolo=Historians Survey Results: John Tyler|collana=Presidential Historians Survey 2017|url=https://www.c-span.org/presidentsurvey2017/?personid=39793|date=2017|editore=National Cable Satellite Corporation|accesso=March 28, 2017}}</ref>.
 
== Successione ==
 
{|class="wikitable" style="margin:0 0 1em 1em; width: 250px; float:right;"
!Dipartimento /<br /> Funzione!! Foto !! Nome !! Data
|-
| [[Presidente degli Stati Uniti d'America|Presidente]] || [[File:JtylerCopperplate.png|center|100px]] || [[John Tyler]] || 1841 - 1845
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== Amministrazione ==
=== Gabinetto ministeriale ===
{{vedi anche|Gabinetto degli Stati Uniti d'America|Governo federale degli Stati Uniti d'America}}
Temendo di allontanare da sé i sostenitori di Harrison, il neopresidente deciderà di mantenere l'intero gabinetto precedente<ref>[[#Freehling|Freehling]].</ref> anche se diversi membri erano apertamente ostili nei suoi confronti e si risentirono per l'aver voluto egli assumere l'ufficio anche senza essere stato ufficialmente scelto per quell'incarico<ref name="TylerLiB">{{cita web|url=http://millercenter.org/president/biography/tyler-life-in-brief|titolo=John Tyler: Life in Brief|editore=Miller Center of Public Affairs, University of Virginia|accesso=January 29, 2017}}</ref>. Alla sua prima riunione ministeriale Tyler fu informato che il predecessore aveva permesso che le principali decisioni politiche venissero risolte a maggioranza. Il governo si aspettava pertanto che anch'egli continuasse questa pratica. Il presidente rimase a dir poco sbalordito e non esitò a correggerli immediatamente:
{{citazione|Chiedo scusa, signori; sono molto contento di avere nel mio Governo degli statisti così abili come voi avete dimostrato di essere. Sarò quindi lieto di avvalermi dei vostri preziosi consigli; ma non potrò mai consentire di essere limitato in ciò che farò o non farò. Io, come presidente, sarò interamente responsabile della mia amministrazione. Spero di avere la vostra cordiale collaborazione nello svolgimento delle sue misure. Fintanto che lo riterrete opportuno, sarò bien lieto di avervi l mio fianco. Quando comincerete a pensare diversamente, le vostre dimissioni saranno prontamente accettate<ref>[[#Chitwood|Chitwood]], p. 270.</ref><ref>[[#Seager|Seager]], p. 149.</ref>.}}
Tyler non aveva alleati nel gabinetto e inoltre scoprì ben presto di averne assai pochi anche tra le file dello stesso [[Congresso degli Stati Uniti d'America|Congresso]]. Aderendo al principio di autonomia degli Stati, all'[ideologia]] rigorista-costruzionista e d essendosi unito ai Whig solo per mettersi all'opposizione nei confronti della [[presidenza di Andrew Jackson]], non abbracciò il [[Sistema americano]] dei miglioramenti strutturali interni, delle tariffe doganali volte al [[protezionismo]] e del progetto d'istituire una banca nazionale centrale rivoltegli dai leader del Partito<ref name=EncycVa>{{cita web|url=http://www.encyclopediavirginia.org/Tyler_John_1790-1862|titolo=John Tyler (1790–1862)|collana=Encyclopedia Virginia|editore=Virginia Foundation for the Humanities|accesso=February 11, 2017}}{{PD-notice}}</ref> .
 
A seguito del [[veto]] messo da Tyler su diverse misure finanziarie prospettate dai Whig nel settembre del 1841 tutti i membri del gabinetto, ad eccezione del Segretario di Stato D. Webster, si dimisero in segno di protesta; una manovra questa progettata interamente da [[Henry Clay]]. Il presidente avrà però la capacità di rimanere in piedi ed elesse rapidamente un nuovo gabinetto<ref name=EncycVa/>.
 
Nel 1843 Tyler riorganizzò ancora una volta la sua amministrazione. Nella speranza di costituire un proprio Partito inglobando Whig del Sud e Democratici del Nord, la presidenza rimosse diversi importanti funzionari preesistenti a favore degli "uomini di Tyler". [[Abel Parker Upshur]] sostituì quindi [[Daniel Webster]] alla [[Segretario di Stato degli Stati Uniti d'America|Segreteteria di Stato]]; questi si concentrerà sulla priorità datagli da Tyler: l'annessione della [[Repubblica del Texas]]. Un altro lealista fedele al nuovo presidente, [[David Henshaw]], sostituì a sua volta Upshur come [[Segretario alla Marina degli Stati Uniti d'America|Segretario alla Marina]]<ref>[[#May|May]], pp. 99-101.</ref>.
 
Le battaglie tra Tyler e i Whig al Congresso portarono a rifiutare un certo numero di suoi candidati. In questo senso non riceverà alcun supporto neppure dai Democratici e, senza un grande sostegno da parte dei due maggiori partiti congressuali, alcune delle sue nomine verranno respinte senza porre alcun riguardo neppure alle qualifiche del candidato. In 4 verranno difatti respinti, uno dei numeri maggiori di qualsiasi altra presidenza fino ad allora.
 
Questi candidati erano [[Caleb Cushing]] (per il Tesoro), D. Henshaw (per la Marina), [[James Madison Porter]] (per il [[Segretario alla Guerra degli Stati Uniti d'America|Segretariato alla Guerra]]) e [[James Sproat Green]] (per il Tesoro); Henshaw e Porter serviranno in ogni caso come incaricati provvisori prima del loro definitivo rigetto. Il presidente tenterà ripetutamente di proporre Cushing, che sarà respinto per ben 3 volte nella stessa giornata, il 3 marzo del 1843, l'ultimo giorno di assise del 27° Congresso<ref name="cabinetnom">{{cita web |url=http://www.senate.gov/artandhistory/history/common/briefing/Nominations.htm |titolo=Powers and Procedures: Nominations |collana=Origins & Development of the United States Senate |editore=[[United States Senate]] |accesso=June 1, 2014}}</ref>.
 
Tyler è stato anche il primo presidente a farsi rifiutare dal [[Senato (Stati Uniti d'America)|Senato]] i suoi candidati al Gabinetto. Dopo il suo mandato un candidato a ricoprire la posizione di ministro non sarebbe più stato nuovamente respinto dall'assemblea senatoriale fino al 1868, al termine della [[presidenza di Andrew Johnson]]<ref>{{cita libro|titolo=The Advice and Consent of the Senate: A Study of the Confirmation of Appointments by the United States Senate|nome=Joseph Pratt|cognome=Harris|città=Berkeley, CA|editore=University of California Press|anno=1953|p. 48, 66|url=https://books.google.com/books?id=uNlAIYDH5ZcC&printsec=frontcover#v=onepage&q&f=false|oclc= 499448}}</ref>.
=== Nomine giuridiche ===
Come fecero con le sue nomine di gabinetto, gli oppositori di Tyler sventarono ripetutamente anche le sue nomine giudiziarie<ref>{{cita pubblicazione|cognome=Gerhardt|nome=Michael J.|cognome2=Stein|nome2=Michael Ashley|date= |titolo=The Politics of Early Justice: Federal Judicial Selection, 1789–1861|url=https://ilr.law.uiowa.edu/assets/Uploads/ILR-100-2-GerhardtStein.pdf|pubblicazione=Iowa Law Review|volume=100:551|pagine=592|accesso=February 10, 2017}}</ref>.
 
Nel proseguio dell'amministrazione si crearono due posti vacanti alla [[Corte suprema degli Stati Uniti d'America]] quando i [[giudicegiudici associatoassociati della Corte suprema degli Stati Uniti d'America|giudici associali]] [[Smith Thompson]] ed [[Henry Baldwin (giurista)|Henry Baldwin]] morirono rispettivamente nel 1843 e nel 1844; il presidente, costantemente in aperto contrasto con il [[Congresso degli Stati Uniti d'America|Congresso]] proporrà cinque persone alla conferma del [[Senato (Stati Uniti d'America)|Senato]] per un totale di nove volte.
 
[[John Canfield Spencer]], [[Reuben Hyde Walworth]], ed [[Edward King (giurista)|Edward King]] osserveranno tutti le proprie nomine affondare più di una volta, mentre non verrà mai neppure presa in seria considerazione la proposta di [[John Meredith Read]]<ref>{{cita web|url=http://content.time.com/time/specials/packages/article/0,28804,1895379_1895421_1895399,00.html|titolo=Supreme Court Nomination Battles: Tyler's Failures|editore=Time Magazine|accesso=February 10, 2017}}</ref>.
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Il presidente eleggerà con successo altri sei giudici per i tribunali distrettuali federali; dovrà però vedere anche tre nominati declinare l'invito e altrettanti essere respinti<ref name="FedJudges">{{cita web |url=http://www.fjc.gov/history/home.nsf/page/judges.html |collana=History of the Federal Judiciary |accesso=April 27, 2014|titolo=Biographical Directory of Federal Judges |editore=[[Federal Judicial Center]]}}</ref>.
=== Nuovi Stati ammessi nell'Unione ===
 
{{US-FL}} - 1843
== Politica economica e conflitti di partito ==
=== Dibattito su tariffe e distribuzione ===
=== TentativoTentativi di messa in stato d'accusa ===
Poco dopo i veti tariffari i Whig della Camera diedero avvio al primo processo di [[impeachment]] della storia americana contro un presidente. Questo non era solo dovuto alla questione del mancato sostegno della loro legislazione finanziaria su cui Tyler aveva posto il veto; fino alla [[presidenza di Andrew Jackson]] - l'arci-nemico dei Whig - i presidenti raramente ponevano il veto alle questioni economiche e quindi, in generale, solo sulla base del fatto che qualcosa in esse potesse risultare incostituzionale<ref>''The Presidents: A Reference History'', edited by Henry F. Graff, 2nd edition (1996), pg. 115-116 (saggio di Richard B. Latner).</ref>.
 
Le azioni di Tyler difatti si opponevano radicalmente all'opinione Whig secondo cui la presidenza avrebbe dovuto consentire al Congresso di prendere decisioni in merito alla politica da adottare. Nel luglio del 1842 il deputato [[John Minor Botts]] introdusse all'attenzione dell'aula parlamentare una risoluzione la quale elencava numerose accuse contro il presidente e chiedeva ad un comitato composto da 9 membri di indagare sul suo comportamento, con l'aspettativa che questo emettesse una raccomandazione formale di impeachment<ref>''The Presidents: A Reference History'', edited by Henry F. Graff, 2nd edition (1996), pg. 116-117 (saggio di Richard B. Latner).</ref>.
 
[[Henry Clay]] troverà però questa misura prematuramente aggressiva, favorendo invece una progressione più moderata verso l'"inevitabile" messa in stato d'accusa di Tyler. La risoluzione rimarrà depositata fino al gennaio seguente, quando sarà respinta con un voto di 127 contro 83<ref>[[#Chitwood|Chitwood]], p. 303.</ref><ref>[[#Seager|Seager]], p. 169.</ref>.
 
Un comitato selezionato della Camera guidato dall'ex presidente [[John Quincy Adams]] condannò l'uso del veto da parte di Tyler, finendo con l'aggredendirlo a livello personale, prospettando che non fosse per nulla adatto alla carica che ricopriva; Adams, un ardente sostenitore dell'[[abolizionismo negli Stati Uniti d'America]], non amava il fatto che il presidente parteggiasse invece in maniera del tutto scoperta per la [[schiavitù negli Stati Uniti d'America]]<ref>[[#Chitwood|Chitwood]], pp. 300–01.</ref>.
 
Mentre la relazione della commissione non raccomandava formalmente l'impeachment, ne stabiliva però chiaramente la possibilità. Nell'agosto del 1842, con un voto di 98 contro 90, l'Assemblea approvava la relazione finale presentatagli. Adams sponsorizzò un emendamento costituzionale per modificare il requisito dei 2/3 di entrambe le camere (per i veti eccessivi) e portarlo ad una maggioranza semplice, ma nessuna delle due approverà una tale misura<ref>[[#Seager|Seager]], pp. 167–68.</ref>.
 
I Whig non furono in grado di perseguire ulteriori procedimenti contro il presidente nel successivo 28° Congresso, poiché nelle elezioni del 1842 mantennero la maggioranza al Senato ma persero il controllo della Camera. Verso la fine del mandato di Tyler, il 3 marzo del 1845, il Congresso annullò il veto di una legge minore relativa al "Revenue Cutter Service". Questo fu il primo annullamento di un veto presidenziale nella [[storia degli Stati Uniti d'America]]<ref>[[#Seager|Seager]], p. 283.</ref>.
[[File:28 us house membership.png|thumb|left|400px|
{| align=center
! colspan=2 | Percentuale rappresentativa per Stato al 28° Congresso
|-
|{{legend|#00f|Dall'80 al 100% Democratici}}
|{{legend|#ff9|Dall'80 al 100% Whig}}
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|{{legend|#09f|Dal 60 all'80% Democratici}}
|{{legend|#ff6|Dal 60 all'80% Whig}}
|-
|{{legend|#0ff|Meno del 60% Democratici}}
|{{legend|#ff0|Meno del 60% Whig}}
|}]]
=== Elezioni di medio termine del 1842 ===
I Whigs subironanno gravi sconfitte nelle elezioni di medio termine, poiché il paese continuò a soffrire per gli effetti del ''[[Panico del 1837]]''; Essi avevano promesso "aiuti e riforme" e gli elettori punirono il Partito per la mancanza di cambiamento. I Democratici presero il controllo della [[Camera dei rappresentanti (Stati Uniti d'America)|Camera dei Rappresentanti]] e Tyler si sentì giustificato e appagato dal risultato. Entrambe le parti, intenzionate ad eleggere i propri candidati alle [[elezioni presidenziali negli Stati Uniti d'America del 1844|elezioni presidenziali del 1844]], continuarono in gran parte ad opporsi al presidente.
 
== Politica estera e affari militari ==
=== CommercioTrattati commerciali ===
Le difficoltà riscontrate dal presidente in campo interno si contrapposero a notevoli risultsti realizzati nella [[politica estera]]. Da lungo tempo strenuo sostenitore del [[libero scambio]] e dell'espansionismo in direzione dell'[[Oceano Pacifico]] si riveletà un appassionato evocatore delle tematiche inerenti ad un "destino nazionale" e della libertà di diffusione di tali concezioni<ref>{{cita libro | cognome1 = Berkin | nome1 = Carol | cognome2 = Miller | nome2 = Christopher | cognome3 = Cherny | nome3 = Robert | cognome4 = Gormly | nome4 = James | titolo = Making America: A History of the United States | editore = Cengage Learning | anno = 2011 | isbn = 978-0-495-90979-8}}</ref>.
 
Le sue politiche furono in gran parte in linea con i precedenti tentativi promossi dalla [[presidenza di Andrew Jackson]] di stabilire forti relazioni commerciali attraverso l'area Pacifica<ref>[[#Crapol|Crapol]], pp. 41–43.</ref>.
 
Desideroso di competere con l'[[impero britannico]] nei mercati internazionali invierà l'avvocato [[Caleb Cushing]] fino in [[Cina]] con il compito di negoziare con la [[dinastia Qing]] i termini di quello che diventerà il ''trattato di Wanghia'' nel 1844<ref>[[#Chitwood|Chitwood]], pp. 330–32; [[#Seager|Seager]], pp. 210–11.</ref>.
 
In quello stesso anno manderà l'[[agente diplomatico]] [[Henry Wheaton]] a [[Berlino]] ove negozierà e firmerà un accordo commerciale con la ''[[Zollverein]]'' (l'unione dganale tedesca), un'unione di Stati che gestivano le tariffe. Quest'ultimo trattato verrà però respinto dai Whig, principalmente come spettacolare dimostrazione di ostilità nei confronti dell'amministrazione.
=== Regno delle Hawaii ===
In un messaggio speciale del 1842 all'assemblea congressuale il presidente avrà anche modo di applicare la ''[[dottrina Monroe]]'' all'arcipelago delle [[Hawaii]] (tanto da venire soprannominata ''dottrina Tyler'')<ref>{{cita web|url=https://books.google.com/books?id=u4GVKXN8SWYC&lpg=PA112&ots=VgadxOMKQc&dq=%22tyler%20doctrine%22&pg=PA112#v=onepage&q=%22tyler%20doctrine%22&f=false|titolo=The Monroe Doctrine|collana=google.com}}</ref>; in esso esprimerà molto chiaramente un invito rivolto agli inglesi consigliando loro di non interferire nell'area. Inizierà quindi un procedimento di avvicinamento che avrebbe dovuto portare ad un'eventuale annessione delle isole a breve termine<ref>[[#Chitwood|Chitwood]], pp. 332–34; [[#Seager|Seager]], p. 211.</ref>.
=== Implementazione di marina e esercito ===
Tyler sosterrà inoltre un rafforzamento delle truppe militari tramite un proporzionale aumento dei suoi componenti. L'amministrazione intesserà ampi elogi nei riguardi dei maggiori leader tra i costruttori navali, che si vedranno in tal modo incaricati di accrescere il numero delle imbarcazioni in uso nell'[[United States Navy]]. Suppporterà la creazione di una catena di fortini a partire da [[Council Bluffs]] nell'[[Iowa]] e che si sarebbero dovuti espandere in direzione del [[West]].
=== Relazioni con l'impero britannico ===
Con quasi tutte le sue politiche interne frustrate dal Congresso il presidente, assistito dal proprio [[Segretario di Stato degli Stati Uniti d'America|Segretario di Stato]] [[Daniel Webster]], tenterà di condurre a buon fine un importante trattato con i britannici per porre fine alle tensioni latenti tra i due paesi; i due s'impegneranno in una campagna sotterranea di [[propaganda]] per influenzare l'[[opinione pubblica]] a favore di un accordo anglo-americano il quale giungesse una volta per tutte a stabilire il definitivo confine tra il [Maine]] e i territori canadesi del [[Québec (provincia)]] e di [[Nuovo Brunswick]]<ref>[[#May|May]], pp. 84-86.</ref>.
=== Florida ===
 
=== Ribellione Dorr ===
Tale questione, che non era stata risolta né dal ''[[Trattato di Parigi (1783)]]'' né dal successivo ''[[Trattato di Gand]]'' a conclusione della [[guerra anglo-americana]] del 1812-14, aveva già messo a dura prova le relazioni tra i due paesi per interi decenni<ref name="May, pp. 82-83">[[#May|May]], pp. 82-83.</ref>. [[Alexander Baring, I barone Ashburton]] giungerà nella capitale statunitense ai primi di aprile del 1842 e dopo mesi d'intense trattative si accetterà infine la risoluzione nota come ''trattato Webster–Ashburton'' e controfirmata ad agosto<ref>[[#May|May]], pp. 86-88.</ref>.
 
Riuscirà ad ottenere la ratifica senatoriale con un voto di 39 contro 9 e diverrà ben presto assai popolare tra gli americani, anche se non permise un altrettanto aumento del credito dei consensi concessi al presidente<ref>[[#May|May]], pp. 89-90.</ref>. Tale accordo migliorerà sostanzialmente le relazioni bilaterali le quali avevano assai sofferto a seguito del ''[[Caso Caroline]]'' (1837) e dello scontro civile di Aroostook del biennio 1838-39 tra coloni americani e anglo-canadesi<ref name="May, pp. 82-83"/>.
 
Il trattato rappresenterà un punto di svolta importante nel riavvicinamento reciproco e nell'aumento delle relazioni bilaterali che, dal 1812 in poi, erano fino ad allora rimaste assai critiche. Esso primariamente venne a dimostrare che entrambi i paesi accettavano il controllo congiunto dell'[[America settentrionale]]. Le volontà espansioniste si sarebbero da questo momento in poi concentrate invece in direzione del Sud, mentre dall'altra parte il [[governo di Sua Maestà]] guidato da [[Robert Peel]] avrebbe potuto rivolgere lasua massima attenzione alle questioni nazionali ed europee<ref>[[#Herring|Herring]], pp. 184-187.</ref>.
 
Il presidente cercherà anche di trovare un accordo riguardo alla spinosa questione delle ripartizione dell'[[Oregon Country]], che i due paesi avevano occupato congiuntamente dopo la firma del ''[[trattato del 1818]]'', ma Tyler non sarà in grado nell'immediato di raggiungere un contratto che potesse soddisfarlo pienamente<ref>[[#Seager|Seager]], p. 213.</ref>. Dopo il cosiddetto ''[[panico del 1837]]'' numerosi coloni americani avevano cominciato ad insediarsi nella regione, fatto questo che molti interpreteranno come la possibilità di offrire uno sbocco iideale per espandere le proprie attività commerciali nel [[continente asiatico]].
 
L'acquisizione del territorio sarebbe divenuta uno dei temi di maggior spessore nel corso della [[campagna elettorale]] per le [[elezioni presidenziali negli Stati Uniti d'America del 1844|elezioni presidenziali del 1844]], con diversi fautori del concetto di ''[[destino manifesto]]'' che inizieranno a reclamare a gran voce l'annessione dell'intera regione<ref>[[#Herring|Herring]], pp. 188-189.</ref>. Statunitensi e britannici riusciranno a raggiungere un accordo per suddividersi la zona - seguendo le linee sostenute da Tyler - nel 1846 nel corso della successiva [[presidenza di James Knox Polk]]<ref>{{cita libro|cognome=Merry |nome=Robert W. |titolo=A Country of Vast Designs, James K. Polk, the Mexican War, and the Conquest of the American Continent |editore=Simon & Schuster |anno=2009 |pp. 170-171}}</ref>.
[[File:Second Seminole War map-es.svg|thumb|left|La zona interessata dalla 2° [[Guerra seminole (1835-1842)]] nella regione dell'allora [[territorio della Florida]].]]
=== Territorio della Florida ===
{{vedi anche|Guerre indiane|Guerra seminole (1835-1842)}}
Il presidente porrà termine alla lunga e sanguinosa 2° guerra contro i [[Seminole]] (1835-1842) scoppiata nel [[territorio della Florida]], manifestando il suo personale interesse nei riguardi dell'assimilazione culturale forzata dei [[nativi americani degli Stati Uniti d'America]]<ref>[[#Chitwood|Chitwood]], p. 330.</ref>. Il 3 marzo del 1845 la Florida diventerà il 27° degli [[Stati federati degli Stati Uniti d'America]], quando Tyler approverà una legislazione appositamente pensata per l'ammissione futura di nuovi territori<ref>{{cita web| url=http://dos.myflorida.com/florida-facts/florida-history/a-brief-history/statehood/ |titolo=Statehood |editore=Florida Department of State |città=Tallahassee |accesso=April 23, 2017}}</ref>.
[[File:Thomas Wilson Dorr Rhode Island.jpg|thumb|[[Thomas Wilson Dorr]] capeggerà un tentativo insurrezionale nel [[Rhode Islad]].]]
=== Ribellione Dorr nel Rhode Island ===
Nel maggio del 1842, quando la ''ribellione Dorr'' nel [[Rhode Island]] toccò il suo picco con un'esplosione improvvisa il presidente mediterà sulla richiesta rivoltagli dal [[governatore del Rhode Island] e dal parlamento statale d'inviare truppe federali per aiutarlo a reprimere i rivoltosi; gl'insorti, capeggiati dal politico riformatore [[Thomas Wilson Dorr]], si erano armati e proposti d'instaurare una nuova legge costituzionale statale. Prima di tali azioni il Rhode Island aveva sempre seguito la stessa struttura legislativa che era stata costituita nel lontano 1633<ref>[[#Chitwood|Chitwood]], pp. 326–327.</ref>.
 
Tyler invocò la calma da entrambe le parti e raccomandò al governatore di allargare la [[franchigia]] elettorale per poter in tal maniera consentire alla maggior parte degli uomini adulti di votare. Il presidente promise che nel caso si fosse verificata una reale insurrezione organizzata nel territorio non avrebbe esitato a far impiegare la forza per portare il proprio soccorso al governo regolare legittimamente eletto. Mise inoltre in chiaro che 'assistenza federale sarebbe stata concessa non per prevenire, ma solamente per abbattere l'insurrezione e che non si sarebbe rivelata dispnibile fino a quando non fossero stati commessi chiari atti di violenza<ref>[[#Chitwood|Chitwood]], pp. 327–328.</ref>.
 
Dopo aver attentamente ascoltato le notizie riportategli dai suoi agenti confidenziali Tyler prenderà la decisione riguardante il fatto che tutti gli "assmbramenti illegali" sembravano oramai essersi dispersi ed espresse la sua fiducia in un "temperamento di conciliazione, oltre che di energia e cappacità decisionali"; non invierà alcuna forza federale. I ribelli si troveranno nella condizione di dover fuggire abbandonando lo Stato quando la [[milizia]] iniziò a marciare contro di loro; ma l'incidente porterà ad un ampliamento del suffragio maschile in tutta la regione<ref>[[#Chitwood|Chitwood]], pp. 329–330.</ref>.
 
== Annessione del Texas e abortita candidatura del 1844 ==
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* [[Dipartimenti dell'Esecutivo federale degli Stati Uniti d'America]]
* [[Diritti umani negli Stati Uniti d'America]]
* [[Economia degli Stati Uniti d'America]]
* [[Elezioni presidenziali negli Stati Uniti d'America del 1840]]
* [[Elezioni presidenziali negli Stati Uniti d'America del 1844]]
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* [[Governo federale degli Stati Uniti d'America]]
* [[Linea di successione presidenziale negli Stati Uniti d'America]]
* [[Nativi americani degli Stati Uniti d'America]]
* [[Ordine delle cariche degli Stati Uniti d'America]]
* [[Presidente degli Stati Uniti d'America]]
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* [[Religioni negli Stati Uniti d'America]]
* [[Schiavitù negli Stati Uniti d'America]]
* [[Stati federati degli Stati Uniti d'America]]
* [[Sistema politico degli Stati Uniti d'America]]
* [[Vicepresidente degli Stati Uniti d'America]]