Fausto Caffarelli: differenze tra le versioni
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Dopo la salita al soglio di [[papa Urbano VIII]], il 29 gennaio 1624 fu nominato [[Arcidiocesi di Crotone-Santa Severina|arcivescovo di Santa Severina]] e dovette allontanarsi dalla [[Curia romana]]; dato che aveva ottenuto solo nello stesso mese gli ordini maggiori, fu necessaria una prima dispensa ''super eo, quod non est in sacris ordinibus ante sex menses constitutus'' ed una seconda per l'età ''super defectu 14 mensium a 30 annis''. Il 12 marzo [[1624]] fu consacrato vescovo dal cardinale Caffarelli-Borghese e il 18 marzo ricevette il pallio. Sin dal 3 gennaio si era dimesso dalla sua carica di avvocato concistoriale.
Preso possesso della sua diocesi dal 6 giugno [[1624]], vi rimase per una decina di anni, ma già dopo breve tempo chiese di poter tornare al servizio della [[Curia romana]], sia per la grande distanza che separava la sua sede arcivescovile da qualsiasi centro di attività politica, sia per il forte contrasto con le condizioni di vita cui era abituato ed anche per il desiderio di avanzare ulteriormente nella carriera ecclesiastica. Sono conservate alcune lettere indirizzate al cardinale [[Francesco Barberini (cardinale 1623)|Francesco Barberini]], nipote di [[papa Urbano VIII]], in cui il Caffarelli chiedeva di essere nominato nunzio apostolico; inoltre, durante la grave crisi finanziaria del [[1630]], alla richiesta di donazioni rivolta ai vescovi da [[papa Urbano VIII]], rispose inviando un regalo in danaro, anch'esso però accompagnato dalla richiesta di essere tenuto in considerazione in caso vi fosse da provvedere a un ufficio adatto a lui.
==Bibliografia==
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