Fausto Caffarelli: differenze tra le versioni

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Preso possesso della sua diocesi dal 6 giugno [[1624]], vi rimase per una decina di anni, ma già dopo breve tempo chiese di poter tornare al servizio della [[Curia romana]], sia per la grande distanza che separava la sua sede arcivescovile da qualsiasi centro di attività politica, sia per il forte contrasto con le condizioni di vita cui era abituato ed anche per il desiderio di avanzare ulteriormente nella carriera ecclesiastica. Sono conservate alcune lettere indirizzate al cardinale [[Francesco Barberini (cardinale 1623)|Francesco Barberini]], nipote di [[papa Urbano VIII]], in cui il Caffarelli chiedeva di essere nominato nunzio apostolico; inoltre, durante la grave crisi finanziaria del [[1630]], alla richiesta di donazioni rivolta ai vescovi da [[papa Urbano VIII]], rispose inviando un regalo in danaro, anch'esso però accompagnato dalla richiesta di essere tenuto in considerazione in caso vi fosse da provvedere a un ufficio adatto a lui.
 
Nel [[1634]] fu finalmente accontentato, quando venne nominato nunzio apostolico in [[Savoia]]: il 24 maggio, insieme con [[Malatesta Baglioni]], neo nunzio presso la corte imperiale, fu ricevuto tra gli assistenti pontifici nel corso di una solenne cerimonia religiosa vespertina nella cappella del [[Quirinale]] alla vigilia dell'Ascensione.
 
==Bibliografia==