Repubblica di San Marco: differenze tra le versioni

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Gli emissari dei vari governi giunti a Venezia poterono inoltre constatare la natura moderata degli esponenti della nuova Repubblica e furono ulteriormente rassicurati sull'atteggiamento che questa intendeva perseguire nei confronti delle province e sull'appoggio alla causa della unità nazionale.<ref name=GNS132/> Per assicurarsi inoltre l'appoggio del popolo Manin fece seguire due decreti con i quali aboliva la tassa personale e riduceva di un terzo l'imposta sul sale. Questi decreti destarono grande entusiasmo in tutto il Veneto.<ref name=GNS132/> Così tra il 24 e il 29 marzo [[Treviso]], [[Padova]], [[Belluno]], [[Rovigo]], [[Udine]] e [[Vicenza]] aderirono alla Repubblica.<ref>{{cita|Ginsborg|p. 132-133}}</ref>
 
== L'inizio della prima guerra d'indipendenza italiana e l'annessione al Regno di Sardegna (marzo-luglio 1848) ==
 
=== La guerra regia ===
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Si procedette allora anche alla nomina di un nuovo governo. Manin, che fu eletto a grande maggioranza come presidente, rifiutò l'incarico.<ref name=CDL251/> Venne allora nominato Jacopo Castelli. Gli altri membri dell'esecutivo furono Francesco Camarata, [[Giovanni Battista Cavedalis]], [[Leopardo Martinengo]], [[Pietro Paleocapa]], Giuseppe Reale.<ref name=CDL251/> Questi ultimi due furono inviati a [[Torino]] per trattare le modalità dell'annessione. Il [[Parlamento del Regno di Sardegna|parlamento piemontese]] accettò la fusione con le stesse modalità con cui, il 28 giugno, era stata approvata la fusione della Lombardia e delle province di Padova, Treviso, Vicenza e Rovigo: Venezia avrebbe fatto parte di una consulta veneta composta da due delegati per ognuna delle province annesse.<ref name=CDL251/>
 
== Gli sviluppi della guerra nel Veneto (aprile-giugno 1848)==
===La battaglia Montebello e di Sorio===
[[File:Friedrich Liechtenstein Litho.jpg|thumb|right|upright=0.7|Il generale Friedrich von Liechtenstein.]]