Dioscorea communis: differenze tra le versioni
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|sinonimi=''Dioscorea communis''<br/>(L.) Caddick & Wilkin, 2002
|nomicomuni=Tamaro<br/>Cerasiola<br/>Vite tamina<br/>Vite nera<br/>Uva nera<br/>Viticella
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Il '''Tamaro''' (''[[Tamus communis]]'' [[Carl von Linné|L.]], [[1753]]) è una [[Plantae|pianta]] [[erba|erbacea]] [[
==Caratteri botanici==
[[Immagine:Illustration Tamus communis0.jpg|230px|thumb|left|Tavola botanica]]
La pianta è provvista di una radice [[tubero|tuberosa]] da cui sono emessi, ogni primavera, fusti erbacei eretti e flessuosi, che si arrampicano utilizzando come sostegni i fusti degli [[albero|alberi]] e [[arbusto|arbusti]] vicini. I giovani fusti sono molto simili ai [[turione|turioni]] degli [[Asparagus|asparagi]], da cui si differenziano per l'apice incurvato verso il basso. Lo sviluppo della pianta può essere rilevante, raggiungendo in condizioni favorevoli anche i 4 metri di lunghezza.
Le [[foglia|foglie]] sono alterne e glabre, lucenti da giovani, lungamente picciolate, con picciolo di 4-10 cm. La lamina è cuoriforme ed espansa, lunga 5-10 cm e larga 4-8 cm. L'apice è acuminato e la base ha un seno [[picciolo|peziolare]] conformato a U, più o meno profondo e aperto. Le nervature principali divergono dalla base e tendono a convergere in corrispondenza dell'apice.
I [[Fiore delle angiosperme|fiori]] sono unisessuali, con entrambi i sessi portati sulla pianta in [[infiorescenza|infiorescenze]] [[ascella|ascellari]] separate (pianta monoica). I fiori maschili sono riuniti in lunghi [[racemo|racemi]] (fino a 15 cm), hanno un [[Fiore delle angiosperme#Perianzio|perianzio]] regolare suddiviso in sei lobi profondi. I fiori femminili sono riuniti in brevi racemi (circa 1 cm) di 3-5 elementi e hanno un perianzio tubulare suddiviso in sei lobi poco profondi. Fiorisce da aprile a maggio.
Il [[frutto]] è una [[bacca]] globosa di colore rosso brillante, contenente 6 piccoli semi. In piena fruttificazione le bacche si presentano numerose, riunite in apparenti grappoli.
==Habitat e distribuzione==
Il tamaro è una specie spontanea diffusa in tutta l'[[Europa]], nel [[Nordafrica]] e nell'[[Asia]] occidentale. Pianta tipica del sottobosco, vegeta dal mare alla regione montana, in genere in boschi densi e macchie fitte, ma può ritrovarsi anche nelle radure e nelle siepi.
==Utilità==
I giovani getti del tamaro possono essere consumati come i turioni degli asparagi, ma l'interesse più rilevante è offerto dalle proprietà officinali della radice.
{{disclaimer soccorso}}
Il tamaro è da considerarsi pianta velenosa per la presenza di alcuni principi attivi tossici, soprattutto nelle bacche e nella radice. Fra i principi attivi si segnalano l'[[ossalato di calcio]] e di [[potassio]], le [[saponina|saponine]], i [[tannino|tannini]] e una sostanza simile all'[[istamina]].
La droga vera e propria è la radice, usata in passato nella farmacopea popolare per la cura dei [[gelone|geloni]] e dei [[reumatismo|reumatismi]] e come [[lassativo]]. Ha proprietà [[emetico|emetiche]], [[rubefacente|rubefacenti]], [[purgativo|purgative]]. Per le proprietà rubefacenti e stimolanti può essere utile anche come rinforzante del [[cuoio capelluto]]. Le caratteristiche dei principi attivi sconsigliano fortemente l'uso non controllato anche per via esterna, in quanto può comportare effetti collaterali di una certa gravità (reazioni allergiche, vomito, diarrea).
==Nomi regionali==
{{Vernacoliere|Sardegna=asparagi de cannittu, sparau de cannittu, ligadolza, reti|Sicilia=viticedda, sparaci niuri|Liguria=tanno, velugon|Lombardia=tossegh, fasoei de bosch|Piemonte=pan d'la serp|Emilia-Romagna=vida salvadga, curaj d'la volp|Veneto=ligabosco, tambar|Toscana=uva tamina, vite nera}}
[[Categoria:Dioscoreaceae]]
[[Categoria:Piante medicinali e officinali]]
[[Categoria:Piante velenose]]
[[bg:Брей (растение)]]
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