Giovanni Verga: differenze tra le versioni

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Frequentando i ristoranti, come il Cova e il Savini, ritrovo di scrittori e artisti, conosce [[Gerolamo Rovetta]], [[Giuseppe Giacosa]], [[Emilio Treves]] e il [[Felice Cameroni]] con il quale intreccerà una fitta corrispondenza epistolare molto interessante sia per le opinioni sul [[verismo]] e sul [[Naturalismo (letteratura)|naturalismo]] espresse, sia per i giudizi dati sulla narrativa contemporanea, da [[Émile Zola|Zola]] a [[Gustave Flaubert|Flaubert]], a [[Gabriele D'Annunzio|D'Annunzio]]. Conoscerà inoltre il De Roberto con il quale sarà amico per tutta la vita.
 
Gli anni milanesi saranno ricchi di esperienze e favoriranno la nuova poetica dello scrittore. Risalgono a questi anni ''[[Eva (romanzo)|Eva]]'' ([[1873]]), ''[[Nedda (novella)|Nedda]]'' ([[1874]]), ''[[Eros (romanzo)|Eros]]'' e ''[[Tigre reale (romanzo)|Tigre reale]]'' ([[1875]]). Sono opere che si iscrivono nella poetica tardoromantica del primo Verga, ad eccezione di ''Nedda'', anticipo verista, corrente di cui lo scrittore catanese sarà il massimo esponente dalle novelle di ''[[Vita dei campi]]'' in poi.
 
Lo scrittore intanto si era avvicinato ad autori nuovi per tematiche e forme, come [[Émile Zola|Zola]], Flaubert, [[Honoré de Balzac|Balzac]], [[Guy de Maupassant|Maupassant]], [[Alphonse Daudet|Daudet]], [[Paul Bourget|Bourget]], e aveva iniziato un abbozzo del romanzo ''[[I Malavoglia]]''.