Viterbo: differenze tra le versioni

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Con l'[[unità d'Italia]], aggregato quasi tutto il [[Lazio]] nella provincia di Roma, Viterbo perse la qualifica di capoluogo, che le fu restituita solo nel [[1927]] con il [[riordino delle circoscrizioni provinciali]], attuato da [[Benito Mussolini]].
 
In questa occasione però, aspirava al rango di provincia anche [[Civitavecchia]] ma Viterbo riuscì ad avere la meglio, incrementando il proprio territorio e numero di abitanti, sopprimendo e inglobando come frazioni, con assenso governativo, i comuni di [[Bagnaia (Viterbo)|Bagnaia]], [[San Martino al Cimino]], [[Grotte Santo Stefano]], ed altri piccoli centri limitrofi. (vedi [[comuni italiani soppressi]]).
 
Durante la [[seconda guerra mondiale]] la città venne rapidamente occupata dopo l'[[Proclama Badoglio dell'8 settembre 1943|8 settembre 1943]] dalle truppe tedesche della [[3. Panzergrenadier-Division]] che erano in movimento verso [[Roma]]. Durante l'occupazione fu sede di un comando tedesco e fu quindi sottoposta dall'aviazione alleata a ripetuti bombardamenti, di cui particolarmente pesante fu quello del 17 gennaio [[1944]], che portò alla morte di centinaia di civili ed alla distruzione di vaste zone del centro storico e di altri territori vicini.
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==== Villa Lante a Bagnaia ====
{{vedi anche|Villa Lante (Bagnaia){{!}}Villa Lante}}
* Nella frazione di [[Bagnaia (Viterbo)|Bagnaia]] importantissima è la [[Villa Lante (Bagnaia)|Villa Lante]], celeberrima per il suo [[giardino formale|giardino all'italiana]] attribuito al [[Jacopo Barozzi da Vignola|Vignola]], e definita dal Sitwell: ''One of the most beautiful places in the world''.<ref>Cioè ''Uno dei posti più belli del mondo'', cfr. Sacheverell Sitwell, ''Great Houses of Europe'', George Weidenfeld and Nicolson Ltd., Londra, ISBN 0-600-33843-6</ref>
 
==== San Martino al Cimino ====