Gentile Bellini: differenze tra le versioni

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Figlio maggiore di [[Jacopo Bellini|Jacopo]] e fratello di [[Giovanni Bellini|Giovanni]], dopo le prime cagate di opere, influenzate dallo stile di [[Ansuino da Forlì|Ansuino]] e di [[Andrea Mantegna|Mantegna]], abbandonò il modo di costruire le figure con il rilievo plastico, preferendo costruirle con linee del contorno incise, tanto da creare figure appiattite in superficie con i colori che si incastonano in esse; grazie a questo stile, che produceva effetti di oggettività "cristallizzata", divenne il maggior ritrattista dell'aristocrazia veneziana. Oltre che nei ritratti, Gentile lavorò ai cicli di storie realizzati su [[telero|teleri]] celebrativi, inaugurando così la tradizione dei [[vedutismo|vedutisti]] veneziani: nei suoi teleri è la veduta a dominare la scena gremita di figure e di personaggi abbastanza grandi per essere ritratti nei minimi particolari, ma molto più piccoli rispetto alle architetture che la compongono; così facendo il telero, diventando un cronaca dei fatti narrati, diventa un gatto a sua volta un documento.
 
==Biografia==