Disaster recovery: differenze tra le versioni

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L'ascesa del [[cloud computing]] dal 2010 continua questa tendenza: al giorno d'oggi, conta ancora meno dove i servizi di elaborazione sono fisicamente serviti, purché la rete stessa sia sufficientemente affidabile (un problema separato e meno preoccupante dal momento che le reti moderne sono altamente resilienti per costruzione). "Il recupero come servizio" (dall' inglese RaaS - "Recovery as a Service") è ​​una delle caratteristiche o dei vantaggi di sicurezza del Cloud Computing promosso da [[:en:Cloud_Security_Alliance|Cloud Security Alliance]]. <ref>{{Cita news|lingua=en-US|url=https://cloudsecurityalliance.org/download/secaas-category-9-bcdr-implementation-guidance/|titolo=SecaaS Category 9 // BCDR Implementation Guidance - Cloud Security Alliance|pubblicazione=Cloud Security Alliance|accesso=2018-01-07}}</ref>
 
=== Classificazione dei Disastri ===
I disastri possono essere classificati in due grandi categorie.
* La prima riguarda i [[Disastro naturale|disastri naturali]] come [[Inondazione|inondazioni]], [[Uragano|uragani]], [[tornado]] o [[Terremoto|terremoti]]. Anche se è impossibile prevenire un disastro naturale, è possibile, però, avvalersi di strumenti per misure di gestione del rischio, come evitare situazioni di disastro e realizzare un buon piano per il recupero.
* La seconda categoria è rappresentata da disastri provocati dall'uomo, come fuoriuscite di materiale pericoloso, guasti infrastrutturali, [[bioterrorismo]], disastrosi [[Bug|bug informatici]] o mancate implementazioni dei cambiamenti. In questi casi, la sorveglianza, i test e la pianificazione della mitigazione sono inestimabili.
 
== Descrizione ==
Il '''Disaster Recovery Plan''' (DRP) (in italiano, Piano di disasterDisaster recoveryRecovery) è il documento che esplicita tali misure. Esso fa parte del più ampio [[Business continuity|Business Continuity Plan]] (BCP).
 
Affinché una organizzazione possa rispondere in maniera efficiente ad una situazione di emergenza, devono essere analizzati:
 
* I possibili livelli di disastro;
* La criticità dei sistemi/applicazioni.
 
Per una corretta applicazione del piano, i sistemi devono essere classificati secondo le seguenti definizioni:
 
*=== '''Critici''' ===
 
Le relative funzioni non possono essere eseguite senza essere sostituite da strumenti (mezzi) di caratteristiche identiche. Le applicazioni critiche non possono essere sostituite con metodi manuali. La tolleranza in caso di interruzione è molto bassa, di conseguenza il costo di una interruzione è molto alto.
 
*=== '''Vitali''' ===
 
Le relative funzioni possono essere svolte manualmente, ma solo per un breve periodo di tempo. Vi è una maggiore tolleranza all'interruzione rispetto a quella prevista per i sistemi critici, conseguentemente il costo di una interruzione è inferiore, anche perché queste funzioni possono essere riattivate entro un breve intervallo di tempo (generalmente entro cinque giorni).
 
*=== '''Delicati''' ===
 
Queste funzioni possono essere svolte manualmente, a costi tollerabili, per un lungo periodo di tempo. Benché queste funzioni possano essere eseguite manualmente, il loro svolgimento risulta comunque difficoltoso e richiede l'impiego di un numero di persone superiore a quello normalmente previsto in condizioni normali.
 
*=== '''Non-critici''' ===
 
Le relative funzioni possono rimanere interrotte per un lungo periodo di tempo, con un modesto, o nullo, costo per l'azienda, e si richiede un limitato (o nullo) sforzo di ripartenza quando il sistema viene ripristinato.