Abate laico: differenze tra le versioni

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[[Ludovico il Pio]] aiutò [[Benedetto d'Aniane]] nel suo tentativo di riformare la vita monastica. Al fine di realizzare ciò fu necessario ripristinare la libera elezione degli abati, come pure la nomina di monaci irreprensibili come capi delle case monastiche. Sebbene Ludovico condividesse questi principi continuò a conferire abbazie ai laici, e i suoi figli lo imitarono.<ref name=":0" /> Sebbene non fosse un chierico [[Eginardo]] fu abate del monastero di St. Bavo in [[Gand|Ghent]] e alla sua fondazione di quello di [[Michelstadt]].<ref>{{Cita web|url=https://books.google.it/books?id=SO9Zkm8zdSAC&pg=PA37&lpg=PA37&dq=Lay+abbot&source=bl&ots=ndueV8IjIc&sig=K90va2Pe3GWRQTqrr-jw4lKe-DI&hl=en&sa=X&redir_esc=y#v=onepage&q=Lay%20abbot&f=false|titolo=Lay Intellectuals in the Carolingian World|cognome=Ganz|nome=David|editore=Cambridge University Press|data=2007|lingua=inglese}}</ref>
 
Vari concili del Xi secolo emanarono decreti contro questa usanza; il Concilio di Diedenhofen (Ottobreottobre 844) decretò nel suo terzo canone, che le abbazie non dovrebbero più rimanere sotto il potere dei laici, ma che i monaci avrebbero dovuto essere i loro abati<ref>{{Cita libro|wkautore=Karl Josef von Hefele|titolo=Konziliengeschichte}}</ref>
 
== La gestione delle abbazie ==