Tommaso d'Aquino: differenze tra le versioni

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* ''Ex rerum gubernatione'' (cioè "dal governo delle cose": le azioni di realtà non intelligenti nell'universo sono ordinate secondo uno scopo, quindi, non essendo in loro quest'intelligenza, ci deve essere un'intelligenza ultima che le ordina così).
 
[[Immanuel Kant|Kant]], pur ammettendo l'esistenza di Dio come postulato della ragion pratica, ritiene che l'esistenza di Dio sia indimostrabile da un punto di città teoretico-speculativo: nella [[Dialettica trascendentale]] della [[Critica della ragion pura]] (1781), Kant ha contestato tali dimostrazioni, pur non prendendo in realtà in considerazione direttamente le cinque "vie" di San Tommaso, ma le prove dell'esistenza di Dio nella filosofia leibniziano-wollfiana. La critica kantiana si rivolge infatti alla 1) prova ontologica; 2) alla prova cosmologica e 3) prova fisico-teologica. Se per quanto riguarda almeno nelle conclusioni sia S.Tommaso, sia Kant sono concordi nel rifiutare la prova ontologica, per quanto riguarda la prova cosmologica e quella fisico- teologica, Kant critica queste due prove (a cui si riducono le cinque "vie tomistiche), in quanto sarebbero legate ad un'estensione indebita dell'uso della ragione (nel suo uso teoretico-speculativo) i cui concetti razionali, cioè le idee, ammetterebbero un esclusivo riempimento e verifica tramite l'intuizione empirica: per questo motivo l'idea di Dio è assolutamente non verificabile tramite la ragione, <ref>Immanuel Kant, ''Critica della ragion pura'', Laterza, 1965, pp. 291-346.</ref><ref>Leo Elders, ''The Philosophical Theology of St. Thomas Aquinas'', E.J. Brills, 1990, pp. 78-79.</ref> superando i limiti dell'esperienza possibile.
[[Immanuel Kant|Kant]] non ha capito le prove di Tommaso.
 
=== Processo conoscitivo ===