Storia del caffè: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
fix delle età scritte in formato non wiki standard |
m typos fixed using AWB |
||
Riga 20:
Il caffè contiene [[caffeina]] - un [[alcaloide]] naturale - e fa parte delle cosiddette "[[bevande nervine]]".
Infine il [[caffè d'orzo]] e il [[caffè decaffeinato]] sono privi del [[principio attivo]] di base. La [[Coca-Cola]] invece contiene anch'essa caffeina, seppur in quantità variabile (generalmente 100 [[milligrammo|mg]]/[[litro|l]])<ref>L'esatto contenuto di caffeina deve essere indicato per legge negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]], nell'[[Unione europea]] e in altri paesi.</ref>.
==
[[File:Cafe origine0.jpg|thumb|Zona d'origine del caffè.]]
La parola "coffee" entrò nella [[lingua inglese]] nel 1582 tramite il "koffie" della [[lingua olandese]]<ref>''[[Oxford English Dictionary]]'', voce "Coffee".</ref>, preso a sua volta in prestito dal "kahve" della [[lingua turca ottomana]], derivante dal "qahwah" della [[lingua araba]] (قهوة)<ref name=OED>''[[Oxford English Dictionary]]'', 1st ed. "coffee, ''n.''" Oxford University Press (Oxford), 1891.</ref>.
Riga 31:
[[File:Un-ethiopia.png|thumb|left|La provincia di Kaffa (Kefa) si trova all'estremo Sudovest dell'[[Etiopia]].]]
==
Gli antenati etiopi del [[gruppo etnico]] degli [[Oromo]] furono con buone probabilità i primi ad aver riconosciuto l'effetto energizzante della pianta di caffè la quale cresceva spontanea nei loro territori<ref name=Bennett/>. Studi di [[diversità genetica]] sono stati eseguiti su molte varietà di ''[[Coffea arabica]]'', che si sono rivelate scarsamente differenziate ma con la conservazione di una certa eterozigosità residua proveniente dai materiali ancestrali. È pertanto risultata essere strettamente correlata alle specie diploidi di ''[[Coffea canephora]]'' e ''[[Coffea liberica]]''<ref>{{Cita pubblicazione|nome1=L.|cognome1=Steiger|nome2=C.|cognome2=Nagal|cognome3=Moore|nome3=H.|cognome4=Morden|nome4=W.|cognome5=Osgood|nome5=V.|cognome6=Ming|nome6=R.|titolo=AFLP analysis of genetic diversity within and among ''Coffea arabica'' cultivars|rivista=Theoretical and Applied Genetics|volume=105|numero=2–3|anno=2002|pp=209–215|doi=10.1007/s00122-002-0939-8|pmid=12582521}}</ref>.
Riga 44:
Un altro racconto riguarda un cavaliere etiopico del IX secolo, Kaldi; notando gli effetti energizzanti che subiva il suo gregge dopo aver brucato le bacche di un color rosso brillante di un certo cespuglio, si mise egli stesso a masticarle; l'euforia che ne derivò lo spinse a portare le bacche ad un monaco in un vicino monastero. Questi però non approvò il loro uso e le gettò nel fuoco; subito dopo ne fuoriuscì un intenso profumo, che fece accorrere altri monaci incuriositi. Le bacche arrostite furono rapidamente tratte fuori dalle braci, polverizzate e sciolte in acqua calda: la prima tazzina di caffè al mondo era stata creata. Dal momento però che questa storia non è nota per essere apparsa per iscritto prima del 1671, 800 anni dopo rispetto al tempo in cui viene ambientata, è molto probabile che sia spuria<ref name=Bennett />.
==
Delle 90 specie di caffè inventate, meno di 10 sono poi state effettivamente coltivate e solo 2 sono sopravvissute fino al XX secolo: la ''Coffea arabica'' e la ''Coffea canephora''<ref name="pinard"/>. La 1° è nata da un antico incidente cromosomico, che ha quadruplicato la propria sequenza di [[DNA]]; questa è l'unica varietà autogoma. I suoi fiori si autfecondano, anche se nel 10-20% dei casi si verifica l'allogamia ovvero l'[[impollinazione]] grazie ad insetti<ref name="pinard"/>.
Riga 62:
[[File:Mocha-map.jpg|thumb|left|Ubicazione di [[Mokha]] nell'attuale [[Yemen]].]]
==
L'uso del caffè era molto antico in [[Abissinia]]. Shehabeddin Ben, autore di un manoscritto arabo del XV secolo citato nella dissertazione di John Ellis ''Historical account of Cojfee'' (1774), scrive ch'esso è stato impiegato fin da epoche immemorabili; ma la pratica non si diffuse durante il periodo delle [[Crociate]] in quanto gli occidentali non ne vennero a conoscenza. Il medico del XIII secolo [[Ibn al-Baytar]], che attraversò l'intero [[Nordafrica]] fino a giungere in [[Siria]], non ne fa alcuna menzione<ref name="AdeC.p.970">Géographie botanique raisonnée: ou exposition des faits, Volume 2, par Alphonse de Candolle, page 970</ref>.
Riga 87:
[[File:Evolution of the word Coffee.svg|thumb|Evoluzione del nome "caffè" nel [[continente europeo]] (in tedesco-kaffe; in inglese-coffe; in spagnolo, portoghese e francese-café; in olandese-koffie; in finlandese-kahwi; in polacco-kava; in ungherese-kavea; in romeno-cofea; in turco-kahwe ed infine in esperanto-kafo.]]
==
Secondo il [[documentario]] televisivo ''Mararna'' il caffè sarebbe stato introdotto per la prima volta in Europa sull'isola di [[Malta]] nel XVI secolo, attraverso gli schiavi [[musulmani]] [[turchi]] imprigionati dai [[Cavalieri Ospitalieri]] nel 1565, l'anno dell'[[Assedio di Malta (1565)|Assedio di Malta]]; ne fecero subito la loro bevanda tradizionale.
Riga 101:
[[File:The Vertue of the COFFEE Drink..jpg|thumb|left|Pubblicità del 1652 per una delle prime [[caffetteria|caffetterie]] del [[Regno Unito]], la "St. Michael's Alley" di [[Londra]].]]
==
===
Secondo la descrizione fatta da Rauwolf il caffè sarebbe divenuto un bene disponibile in [[Inghilterra]] già entro la fine del XVI secolo, in gran parte attraverso gli sforzi congiunti della [[Compagnia britannica delle Indie orientali]] e della [[Compagnia olandese delle Indie orientali]].
Riga 135:
Al "Procope" Thévenot inventò una modalità del tutto innovativa di preparare il caffè, facendo cioè scorrere l'acqua bollente nella polvere contenuta in un [[filtrazione|filtro]]. Nel [[Regno Unito]] vi furono più di 2.000 caffetterie nel 1700, in piena "rivoluzione finanziaria britannica". La celebre compagnia assicurativa del "[[Lloyd's di Londra]]" nacque originariamente proprio all'interno di una di esse, la "[[Lloyd's Coffee House]]" aperta nel 1688<ref name="ODNB_Palmer">{{Cita web|url=http://press.oxforddnb.com/index/16/101016829 |titolo=Lloyd, Edward (''c''.1648–1713) |nome=Sarah |cognome=Palmer |data=October 2007 |sito=Oxford Dictionary of National Biography |editore=Oxford University Press |doi=10.1093/ref:odnb/16829 |accesso=16 febbraio 2011 |urlmorto=yes |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110715030319/http://press.oxforddnb.com/index/16/101016829/ |dataarchivio=15 luglio 2011 }}</ref><ref name=Marcus192>{{Cita libro|cognome=Marcus|nome=G. J.|titolo=Heart of Oak: A Survey of British Sea Power in the Georgian Era|p=192|editore=Oxford University Press|isbn=0-19-215812-0}}</ref>.
La [[Borsa di Londra]] nella sua versione moderna nacque anch'essa in una caffetteria, la famosa "Jonathan's Coffee-House"<ref>{{en}} [http://www.georgianlondon.com/john-castaing-jonathans-coffee-house-and-the John Castaing, Jonathan's Coffee House and the birth of the Stock Exchange]
La prima caffetteria dell'[[impero austro-ungarico]] venne inaugurata a [[Vienna]] nel 1683 dopo la [[battaglia di Vienna]], usando le forniture acquisite dopo la sconfitta dei turchi. L'ufficiale che ricevette i chicchi, [[Jerzy Franciszek Kulczycki]] - un militare polacco di origine ucraina - creò un mercato interno e aiutò a diffondere l'abitudine di aggiungere lo [[zucchero]] e il [[latte]] al caffè<ref>{{Cita web|titolo= O tym jak Polak otworzył pierwszą kawiarnię w Wiedniu i wymyślił kawę z mlekiem|url= http://historia.org.pl/2011/06/22/o-tym-jak-polak-otworzyl-pierwsza-kawiarnie-w-wiedniu-i-wymyslil-kawe-z-mlekiem/|sito= HISTORIA.org.pl – historia, kultura, muzea, matura, rekonstrukcje i recenzje historyczne|accesso= 30 novembre 2015}}</ref>. Il "[[Melange Viennese]]" è il tipico caffè della capitale austriaca, che viene miscelato con latte caldo schiumato e un bicchiere d'acqua.
Riga 148:
[[File:Mocha1692.jpg|thumb|Incisione olandese che ritrae lo scalo commerciale marittimo di [[Mokha]] nel 1692.]]
===
Come detto nel 1614 una delegazione di commercianti e specialisti d'[[orticoltura]] olandesi visitò Aden per poter studiare come gli [[arabi]] riuscissero a creare il caffè; due anni dopo la "Compagnia" cominciò qui a rifornirsi di chicchi. Il caffè rimase un bene di lusso, anche se la sua coltivazione venne estesa nell'[[India olandese]] (a [[Ceylon]]) nel 1658 e nelle Indie orientali olandesi nel 1696<ref name="ONLB_VpKx24C">{{fr}} {{cita web |url=http://books.google.fr/books?id=ONLB_VpKx24C&pg=PA5&dq=%22histoire+du+caf%C3%A9%22&lr=&as_brr=3&as_pt=ALLTYPES&ei=mHDGSeyEEJ3CMqa_je0N#PPA11,M1 |titolo=Le café et la santé par Gérard Debry |sito=books.google.fr |accesso=26 avril 2010.}}</ref>.
[[File:Nicolaas Witsen 1674-1717 by Petrus Schenk 1701.jpg|thumb|[[Nicolaes Witsen]] trapiantò per la prima volta il caffè a Batavia (l'odierna [[Giakarta]]) e nella [[Guyana olandese]].]]
Riga 160:
[[File:Map commune FR insee code 35288.png|thumb|left|Mappa di [[Saint-Malo]]. Da questo porto della [[Bretagna]] partirono le spedizioni corsare volte ad introdurre il caffè di [[Mokha]] nel [[Regno di Francia]].]]
==
Di fronte ad un brusco aumento della domanda fin dall'inizio del XVIII secolo, la coltura di ''Coffea arabica'' si amplio rapidamente, seppur su una base [[genetica]] assai limitata<ref name="pinard"/>; solo alcune delle varietà "Typica" e "Bourbon" vennero esportate e duplicate in tutto il mondo<ref name="pinard"/>. Nel 1706 4 piante vennero riportate dagli olandesi da Giava ad Amsterdam e in seguito offerte - nel 1714 - a vari orti botanici europei: questa rappresenta la cosiddetta specie "Typica"
Entro il 1730 vi sono già tre denominazioni di caffè in competizione: [[Java (caffè)|Java]], "Mokha" (comprendente il caffè delle attuali [[Antille olandesi]]) e "Bourbon pointu" francese a partire dal 1715 (quello di [[La Réunion]] e successivamente di [[Saint-Domingue]])<ref name="daviron2013">{{cita|Daviron e Ponte|2013}}</ref>. Ad Amsterdam si svolse un'asta prima semestrale, poi trimestrale ed infine mensile; lo Java entro il 1790 scenderà più di 6 volte di prezzo, segnato dall'esplosione produttiva.
[[File:Études prises dans le bas peuple ou les Cris de Paris - Caffé Caffé.jpg|thumb|Venditore ambulante di caffè nelle strade di [[Parigi]] nella prima metà del XVIII secolo.]]
Vi fu scarsità di prodotto fino al 1730; nel frattempo la moda accrebbe notevolmente la richiesta. il [[Regno di Francia]] se lo procurò con la forza già nel 1708. Lo Yemen proibì totalmente qualsiasi esportazione delle piante o delle "bacche verdi", mentre il mercato di Amsterdam favorì un monopolio di cui approfitto ampiamente. I pochi arbusti trasferiti con velocità prima nell'[[Europa occidentale]] e poi nelle Indie orientali olandesi e nelle [[Indie occidentali]] del tutto prive di qualsiasi certezza sulla qualità
La caffeicoltura di La Réunion e Giava decollerà tra il 1726 e il 1727, spodestando lo Yemen sul mercato di Amsterdam, seguita dalla [[Guyana olandese]] negli anni 1750 quando il monopolio della [[Compagnia olandese delle Indie occidentali]] si allentò; Santo Domingo crebbe molto rapidamente a metà degli anni 1760 fino ad arrivare a schiacciare l'intero mercato mondiale negli anni 1790.
Riga 185:
Con lo scoppio della [[rivoluzione francese]] oltre l'80% della produzione mondiale giunse dalla Guyana olandese, dalla Colonia del Brasile e da Saint Domingue; quest'ultimo sarà principalmente riesportato, sia nel [[continente europeo]] ma anche nel Vicino Oriente, a tutto discapito del "Java" Nel 1820 Giava fornirà solo il 6% di tutto il consumo europeo e nel 1840 lo Yemen dal 2 al 3% di quello mondiale<ref name="topic" />. A Marsiglia il 90% degli arrivi prendevano la via di [[Istanbul]]<ref name="napoleon"/>.
[[File:VOC duit.jpg|thumb|Una moneta della Compagnia olandese delle Indie orientali coniata nel 1735, anno in cui il suo monopolio sul caffè venne scosso per la prima volta.]]
===
* 1704: conquista della rocca di [[Gibilterra]] da parte degli anglo-olandesi durante la [[guerra di successione spagnola]].
* 1706: gli olandesi impiantano la Coffea a Giava, una pianta viene depositata nell'orto botanico di Amsterdam.
Riga 205:
* 1727: decollo del raccolto a [[Riunione (isola)|Riunione]].
[[File:Louis XIV of France.jpg|thumb|[[Luigi XIV di Francia]], il "Re Sole" - qui in un ritratto di [[Hyacinthe Rigaud]] del 1701 - fu un sostenitore entusiasta del caffè.]]
===
La caffeicoltura, al termine del monopolio olandese sulle importazioni, moltiplicò di 25 volte le sue dimensioni tra il 1735 e il 1743. Gli inizi furono più lenti; i corrieri-[[corsari]] di Saint-Malo organizzarono tra il 1708 e il 1715 ben 3 "spedizioni di Mokha" doppiando il [[Capo di Buona Speranza]]. La prima permise loro di portare 1.500 tonnellate di caffè in patria.
Riga 218:
Réunion ebbe solamente 734 abitanti nel 1704; nel 1754 erano saliti a 17.000, soprattutto grazie alla [[tratta araba degli schiavi]] provenienti da [[Zanzibar]]. Il caffè cominciò a venire coltivato in quantità significative a partire dal 1726. In una lettera indirizzata al ministro della marina il governatore dell'isola Pierre-Benoît Dumas dichiarò entusiasta: "''non possiamo vedere qualcosa di più bello delle piantagioni di caffè che si moltiplicano all'infinito. Quest'isola sarà in breve tempo capace di rifornire ben oltre le capacità di consumo del regno''".
[[File:Mlynek.jpg|thumb|Un antico [[macinacaffè]]. I primi prototipi risalgono al XVII secolo.]]
===
Sul mercato di Amsterdam il caffè venne messo all'asta ogni sei mesi, poi ogni trimestre ed infine mensilmente<ref name = "topic" />; i mercanti olandesine confrontavano le differenti origini: nel 1721 essi importarono il 90% di Moka, nel 1736 la percentuale si ribaltò a favore del Java<ref name="topic" /> ed in seguito si aggiunse la [[Guyana olandese]] la cui produzione raggiunse il suo livello massimo di 7.615 tonnellate nel periodo 1772-76<ref name="topic" />. Prima del 1750 le importazioni dalla Guyana furono all'incirca corrispondenti alle acquisizioni giavanesi<ref name="topic" />.
Il "Java" di Amsterdam sfidò inizialmente il "Mokha" yemenita del [[Cairo]] e Marsiglia; i due monopoli si dovettero in seguito adattare rinunciando ai propri margini elevati a causa dei massicci arrivi da Riunione e Saint-Domingue<ref name="topic" />. Nel frattempo i costi di produzione relativamente più bassi della colonia francese resero il suo caffè più appetibile<ref name="topic" />. A Marsiglia il 90% del caffè riesportato prese la via di Istanbul<ref name="napoleon"/>
Dagli anni 1770 sostituì quasi del tutto i propri concorrenti sulla piazza dell'Impero ottomano<ref name="topic" />. Da 12 a 15.000 tonnellate di caffè annuali prodotte dallo Yemen provennero da piccole aziende agricole del tutto prive di una qualsisi vocazione professionale; cominciò inoltre ad essere commercializzata anche una varietà proveniente da [[Surat (India)|Surat]].
Nella seconda metà del XVIII secolo i prezzi sul mercato di Amsterdam stabiliti su base mensile furono abbastanza simili tra le importazioni giavanesi e quelle americane<ref name="topic" />; ciò dimostrò come l'economia globale del caffè si stesse facendo sempre più integrata. Durante il secolo precedente i prezzi oscillarono molto di più, a seconda dell'arrivo di ogni battello carico, ancora abbastanza raro<ref name="topic" />. I prezzi yemeniti seguirono una regolarità minore, ma anch'essi entro la fine del secolo di avvicinarono a quelli di Amsterdam<ref name="topic" />.
Riga 235:
Il commercio coloniale di Bordeaux nel corso della rivoluzione americana rappresentò il 25% dell'intero commercio di zucchero (derivato dalla [[canna da zucchero]]), il 70% di quello del caffè, il 30% di quello dell'[[indaco]]<ref name="bu" />; il singolo prodotto che invece registrò un calo delle importazioni pari al 38% fu il [[cacao]]<ref name="bu" />.
[[File:ID - Java.PNG|thumb|Localizzazione di Giava, una delle [[Isole dell'Indonesia]].]]
===
Nel 1720 gli olandesi imposero la coltura del caffè alla popolazione della regione colonica di Batavia (oggi [[Giakarta]]) e della zona montagnosa di Priangan a [[Giava Occidentale]]. Ai capi distrettuali venne richiesto per contratto di consegnare una certa quantità di caffè ogni anno<ref name="batav" />; si dovettero assicurare che gli indigeni lo piantassero, ne mantennessero la coltivazione ed infine che ne fornissero la quantità necessaria e di buona qualità<ref name="batav" />.
[[File:Biji Kopi.jpg|thumb|left|Grani di ''Coffea'' ad [[Aceh]].]]
Riga 266:
Tra il 1748 e il 1790 furono invece la [[Capitaneria generale di Cuba]], il [[Vicereame della Nuova Spagna]] e la [[Capitaneria generale del Guatemala]] ad ottenere risultati assai proficui.
[[File:Tazza caffelatte.jpg|thumb|Una tazza di [[caffelatte]], bevanda divenuta assai comune in tutta la [[penisola italiana]] dalla seconda metà del XVIII secolo<ref name="lemmiedilemmi" >{{cita web|url=http://lemmiedilemmi.it/post/2637872959|titolo=Caffellatte|accesso=8 ottobre 2011}}</ref><ref name="treccani" >{{Treccani|caffellatte|Caffellatte|accesso=8 ottobre 2011|v=1}}</ref><ref name="corriere" >{{cita news|url=http://archiviostorico.corriere.it/1998/luglio/10/senza_titolo_co_0_9807104399.shtml|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/1998/luglio/10/senza_titolo_co_0_9807104399.shtml|dataarchivio=pre 1/1/2016|titolo=Caffellatte|pubblicazione=Corriere della Sera|data=10 luglio 1998|p=37|accesso=8 ottobre 2011}}</ref>.]]
===
{{vedi anche|Caffeicoltura in Brasile}}
All'incirca nel 1727 [[Giovanni V del Portogallo]] inviò il sergente [[Francisco de Melo Palheta]] nella [[Guyana francese]] per ottenere i primi semi di caffè che sarebbero diventati parte del mercato dell'[[impero portoghese]]. Francisco ebbe inizialmente notevoli difficoltà ad ottenerli ma, affascinando la moglie del governatore francese, riuscì a farsene consegnare abbastanza per poter avviare la caffeicoltura nella [[Colonia del Brasile]]<ref name="davids">Kenneth Davids, ''Coffee: a guide to buying, brewing, and enjoying'', 2001, {{ISBN|0-312-24665-X}}, p. 13.</ref>.
Riga 277:
[[File:Reunion in France.svg|thumb|left|Localizzazione di [[Riunione (isola)|Riunione]], un [[dipartimento d'oltremare]] francese.]]
===
La caffeicoltura di Riunione, nel bel mezzo dell'Oceano Indiano, decollò nel 1735, un anno prima dell'abolizione del monopolio sulle importazioni detenuto dalla Compagnia olandese delle Indie orientali<ref name="siret">"Si l'or vert m'était conté", par STÉPHANE SIRET, dans ''[[Le Point]]'' du 31/10/2003 [http://www.lepoint.fr/actualites-region/2007-01-18/si-l-or-vert-m-etait-conte/1556/0/41651]</ref>. Il flusso di "caffè Bourbon" raggiunse la cifra di 100.000 libbre annuali, per schizzare a 2,5 milioni nell'anno record 1744<ref name="monoreu">« LA TRAITE DES ESCLAVES VERS LES MASCAREIGNES AU XVIIIe SIECLE. Tome « 1, par JM Fillot, de la Section Histoire du Centre de TANANARIVE de l'OFFICE de la RECHERCHE SCIENTIFIQUE et TECHNIQUE OUTRE-MER [http://horizon.documentation.ird.fr/exl-doc/pleins_textes/divers12-12/04520.pdf]</ref>: il raccolto sarà moltiplicato di 25 volte in 8 anni.
{| class=wikitable
Riga 303:
Infine i parassiti naturali ridussero la produzione a quasi zero nei 5 anni che seguirono<ref name="monoreu" />. Nel 1747 giunsero a danneggiare gravemente il caffè, facendo diminuire le colture e morire gli alberi; nel 1749 "''il progresso dei parassiti è tale che non si osa contare su di un solo carico caffè all'anno''"<ref name="monoreu" />. I movimenti speculativi si diressero verso le [[spezie]], mentre fu la Guyana olandese a passare dallo zucchero al caffè<ref name="monoreu" />.
[[File:European settlements in India 1501-1739.png|thumb|I primi insediamenti europei nel [[subcontinente indiano]].]]
===
Gli odierni alberi di caffè dello [[Sri Lanka]] e dei [[Nilgiri]] appartengono alla specie di montagna originaria dalla ''Coffea arabica'' dello Yemen; si trovano in vallate a media altitudine con notti molto fresche e asciutte. I suoi inizi risultarono però essere relativamente difficili.
Riga 310:
A partire dagli 1740 gli amministratori della Compagnia olandese delle Indie orientali nell'India olandese, il [[barone]] Gustaaf Willem van Imhoff<ref>{{Cita libro|nome1=M. O.|cognome1=Koshy|titolo=The Dutch Power in Kerala, 1729-1758|url=https://books.google.com/books?id=ro8SLhyAc9AC|anno=1989|editore=Mittal Publications|isbn=978-81-7099-136-6|cid=harv}}</ref> e i suoi successori van Golleness e Joan Gideon Loten<ref>{{cita libro|titolo=Dutch and British Colonial Intervention in Sri Lanka, 1780-1815: Expansion and Reform|autore=Schrikker, Alicica|anno=2007|editore=Brill|isbn=978-90-04-15602-9|p. 35}}</ref> tentarono di coltivare il caffè associandosi anche al [[Regno di Kandy]], ottenendo però dei ben magri risultati; alla fine non fu abbastanza competitivo nei confronti di quello di Giava<ref>{{cita libro| titolo=In the Shadows of the Tropics: Climate, Race and Biopower in Nineteenth Century Ceylon | autore=Duncan, James S. | editore=Ashgate Publishing, Ltd. | anno=2007 | città=[[Aldershot]] |p=34 | isbn=978-0-7546-7226-5}}</ref>. Nel 1762 la produzione non riuscì a superare le 50 tonnellate<ref>{{cita libro|titolo=Ceylon: A General Description of the Island, Historical, Physical, Statistical|autore=Suckling, Horatio John|editore=Chapman & Hall|anno=1876|città=London|p=333|isbn=978-81-206-0934-1}}</ref>.
[[File:Suriname in its region.svg|thumb|Territorio corrispondente all'ex Guyana olandese, l'odierno [[Suriname]].]]
===
Il territorio della [[Guyana olandese]] venne perduto dagli inglesi nel 1667 a causa dell'attacco navale sferrato da Abraham Crijnssen con la sua nave Zelanda durante le [[seconda guerra anglo-olandese]] contro una colonia che contava 175 piante di caffè e poco più di 4.000 persone<ref name="surimi">"Agriculture et système agricole au Suriname dé la fin du XVIIe à la fin du s XVIII", par François J.-L. Souty, dans la ''[[Outre-mers|Revue française d'histoire d'outre-mer]]'' de 1982 [http://www.persee.fr/doc/outre_0300-9513_1982_num_69_256_2379]</ref>, numero che scese a 50<ref name="surimi" /> al momento dell'arrivo del governatore olandese Cornelis Aerssen van Sommelsdijk, la cui famiglia arrivò a detenere 1/3 delle azioni sociali del nuovo possedimento; il resto fu diviso fino al 1770 tra Amsterdam e la [[Compagnia olandese delle Indie occidentali]]<ref name="surimi" />, quando cominiciarono ad essere vendute globalmente<ref name="surimi" />.
Riga 323:
La "guerra contro gli schiavi" costò la vita di quasi 1.100 soldati e proseguì per 4 anni<ref>"Chez nos Indiens - Quatre années dans la Guyane française (1887-1891)", par Henri Coudreau [https://books.google.fr/books?id=cKEvDwAAQBAJ&pg=PT26&lpg=PT26&dq=colonel+suisse+Fourgeoud&source=bl&ots=3Ihh5PNfpH&sig=XklJBLog9IwBhlkRiSnhX7LyNUs&hl=fr&sa=X&ved=0ahUKEwjxrIyEhOzVAhXqC8AKHdEoDZgQ6AEINDAE#v=onepage&q=colonel%20suisse%20Fourgeoud&f=false]</ref>, perturbando in maniera significativa lo sfruttamento della risorsa rappresentata dal caffè.
[[File:Saint Domingue Mole Saint Nicolas 1780.jpg|thumb|[[Saint-Domingue]] nel 1780, vista dal molo Saint-Nicolas (disegno di [[Pierre Ozanne]]).]]
===
Il territorio francese oltremare di Saint-Domingue vide il primo caffè coltivato a partire dal 1734; già nel 1788 fornì la maggior parte dell'offerta mondiale. La caffeicoltura avrà in seguito una grande influenza sulla geografia dell'intera [[America Latina]]<ref>{{Cita pubblicazione|titolo=A Place Unbecoming: The Coffee Farm of Northern Latin America|nome=Robert A.|cognome=Rice|rivista=Geographical Review|volume=89|numero=4|anno=1999|pp=554–579|jstor=216102|doi=10.2307/216102}}</ref>. Le piantagioni coloniali si basarono essenzialmente sulla manodopera gratuita rappresentata dagli schiavi africani, acquistati tramite la [[tratta atlantica degli schiavi africani]]. Tuttavia le terribili condizioni di vita in cui si trovarono a lavoravare vennero a costituire uno dei principali fattori scatenanti della [[rivoluzione haitiana]] degli anni 1790. L'industria del caffè da allora in poi non fu mai più completamente recuperata<ref name="Pendergrast16">Pendergrast, p. 16</ref>.
L'[[impero coloniale francese]] visse una "rivoluzione del caffè" a Saint-Domingue tra il 1755 e il 1789. In 3 decenni la produzione aumentò di 11 volte, passando da 7 a 77 milioni di libbre<ref name="SIe2E8EC PP1">{{fr}} {{cita web |url=http://books.google.fr/books?id=gthmSIe2E8EC&pg=PP1&dq=%22nombre+d%27esclaves%22+martinique+1659&lr=&as_brr=3&as_pt=ALLTYPES&ei=gAjISeD0NZPMNcfEgO0N#PPT1,M1 |titolo=Les Nouvelles-Frances: la France en Amérique, 1500-1815, par Philip P. Boucher |sito=books.google.fr |accesso=26 avril 2010.}}</ref>; da 34.000 a 37.500 tonnellate, con alcune fonti che arrivano ad ipotizzarne fino a 40.000<ref name="bez" />. Solo nel 1789 la produzione crebbe del 15%<ref>Jean Baptiste G. Walle, ''Précis historique des négociations entre la France et Saint-Domingue'', par page 359 [http://books.google.fr/books?id=l3gOAAAAQAAJ&pg=PA48&lpg=PA48&dq=histoire+caf%C3%A9+boyer+ha%C3%AFti&source=bl&ots=VE2dJZCoRo&sig=fIB03IellVtGm5IIFyv-QEEhL_0&hl=fr&sa=X&ei=emtjULfEEsSThgfc-oAo&ved=0CD4Q6AEwAg#v=onepage&q=%20caf%C3%A9&f=false]</ref>; l'esplosione della coltura fu interamente dovuta alla progressiva [[deforestazione]], liberando in tal modo nuove terre. Nello stesso periodo, dal 1763 al 1789, la produzione di zucchero si attestò invece al 40% del fabbisogno mondiale<ref name="SIe2E8EC PP1"/>.
Riga 342:
Il caffè di Saint-Domingue venne principalmente riesportato, in Europa ma anche in Oriente, a scapito di quello di Giava. Si attuò anche il [[contrabbando]] con i porti della [[Nuova Inghilterra]], sconfiggendo i rivali della Guyana olandese e della [[Giamaica]]. Dopo la rivolta degli schiavi del 1791 e le guerre che ne seguirono la produzione di caffè ad [[Haiti]] scese di 3/4 fino a sprofondare a 9.000 tonnellate nel 1818, facendo in tal modo montare rapidamente - ancora una volta - i prezzi globali<ref name="topic" />.
[[File:Political Evolution of Central America and the Caribbean 1700 and on.gif|thumb|Evoluzione della [[colonizzazione]] europea nel bacino del [[Mare Caraibico]] a partire dal XVIII secolo.]]
===
La [[Colonia della Giamaica]] conobbe il caffè a partire dal 1728, anno in cui il suo governatore inglese Nicholas Lawes (1652-1731) fece acclimatare la pianta nell'isola.
Riga 369:
Nell'ottobre del 1786 i francesi fecero delle concessioni comerciali accettando l'uso di navi americane per l'esportazione del loro caffè, i cui prezzi risultavano in costante decremento<ref name="party" />; arrivarono nel 1791 a rifornire per più di 3/4 l'intero fabbisogno dell'[[America del Nord]]<ref name="party" />.
[[File:Bronze Franklin Mint Boston Tea Party Bicentennial 1973 (866996487).jpg|thumb|Medaglia commemorativa statunitense per il bicentenario del [[Boston Tea Party]].]]
===
A seguito del [[Boston Tea Party]] del 1773, preludio alla ''[[Dichiarazione d'indipendenza degli Stati Uniti d'America]]'' e della [[guerra d'indipendenza americana]], un gran numero di americani si mise a bere il caffè come sostituto del tè il quale era divenuto un [[simbolo]] di "collusione col nemico", assurgendo in tal modo a ideale di [[patriottismo]]<ref>(1) {{Cita web|cognome=Adams |nome=John |urlarchivio=https://www.webcitation.org/6Nf94i40v?url=http://www.masshist.org/publications/apde/portia.php?id=AFC01d090 |dataarchivio=26 febbraio 2014 |url=http://www.masshist.org/publications/apde/portia.php?id=AFC01d090 |titolo=John Adams to Abigail Adams |wkautore=John Adams |data=6 luglio 1774 |sito=The Adams Papers: Digital Editions: Adams Family Correspondence, Volume 1 |citazione=I believe I forgot to tell you one Anecdote: When I first came to this House it was late in the Afternoon, and I had ridden 35 miles at least. “Madam” said I to Mrs. Huston, “is it lawfull for a weary Traveller to refresh himself with a Dish of Tea provided it has been honestly smuggled, or paid no Duties?”<br>“No sir, said she, we have renounced all Tea in this Place. I cant make Tea, but I'le make you Coffee.” Accordingly I have drank Coffee every Afternoon since, and have borne it very well. Tea must be universally renounced. I must be weaned, and the sooner, the better. |editore=[[Massachusetts Historical Society]] |accesso=25 febbraio 2014 |urlmorto=yes }}<br>(2) {{Cita libro|cognome=Stone|nome=William L.|urlcapitolo=https://books.google.com/books?id=q4UBAAAAMAAJ&pg=PA147#v=onepage&q&f=false|capitolo=Continuation of Mrs. General Riedesel's Adventures|titolo=[[Frederika Charlotte Riedesel|Mrs. General Riedesel]]: Letters and Journals relating to the War of Independence and the Capture of the Troops at Saratoga (Translated from the Original German)|p=147|città=Albany|editore=Joel Munsell|anno=1867|citazione=She then became more gentle, and offered me bread and milk. I made tea for ourselves. The woman eyed us longingly, for the Americans love it very much; but they had resolved to drink it no longer, as the famous duty on the tea had occasioned the war.}} At [[Google Books]]. Nota: Fredricka Charlotte Riedesel era la moglie del generale [[Friedrich Adolf Riedesel]], comandante in capo di tutte le truppe tedesche e indiane durante la [[campagna di Saratoga]] di [[John Burgoyne]] nonché [[prigioniero di guerra]] nel corso della "Rivoluzione americana".<br>(3) {{Cita libro|url=https://books.google.com/books?id=gxCBfNmnvFEC&pg=PA21#v=onepage&q&f=false |cognome1=Heiss |nome=Mary Lou |cognome2=Heiss |nome2=Robert .J |anno=2007 |titolo=The Story of Tea: A Cultural History and Drinking Guide |capitolo=A History of Tea: The Boston Tea Party |pp=21–24 }} At [[Google Books]].<br>(4) {{Cita web|url=http://www.npr.org/blogs/thesalt/2013/04/24/178625554/how-coffee-influenced-the-course-of-history |urlarchivio=https://www.webcitation.org/6Nf7LDbUd?url=http://www.npr.org/blogs/thesalt/2013/04/24/178625554/how-coffee-influenced-the-course-of-history |dataarchivio=26 febbraio 2014 |titolo=How Coffee Influenced The Course of History |cognome=Zuraw |nome=Lydia |data=24 aprile 2013 |editore=[[National Public Radio|NPR]] |accesso=25 febbraio 2014 |urlmorto=yes }}<br>(5) {{Cita web|cognome=DeRupo |nome=Joseph |url=http://www.ncacoffeeblog.org/tag/american-revolution/ |urlarchivio=https://www.webcitation.org/6Nf9tue1L?url=http://www.ncacoffeeblog.org/tag/american-revolution/ |dataarchivio=26 febbraio 2014 |titolo=American Revolution: Stars, Stripes—and Beans? |sito=NCA News |editore=[[National Coffee Association]] |data=3 luglio 2013 |accesso=25 febbraio 2014 |urlmorto=yes }}<br>(6) {{Cita libro|cognome=Luttinger |nome=Nina |cognome2=Dicum |nome2=Gregory |url=https://books.google.com/books?id=jP99B9uAdv4C&q=un-American&f=false#v=snippet&q=un-American&f=false |titolo=The coffee book: anatomy of an industry from crop to the last drop |editore=The New Press |anno=2006 |p=33 }} At [[Google Books]].</ref>.
Riga 378:
Nel 1774 il "Primo congresso" creò una commissione composta da 3 esperti, [[John Jay]], [[John Adams]] (futuro [[presidente degli Stati Uniti d'America]]) e [[Benjamin Franklin]] per sorvegliare i negoziati che avrebbero dovuto condurre agli accordi commerciali con i singoli paesi europei<ref name="party" />.
===
Come conseguenza immediata della [[rivoluzione haitiana]] degli anni 1790 i commercianti francesi non poterono più fornire ai loro clienti europei gli approvigionamenti necessari di caffè, la cui coltura era metà di quella mondiale e proveniva perlopiù da [[Saint-Domingue]], che producava quasi 40.000 tonnellate annuali.
Riga 391:
L'intensa [[speculazione]] sullo [[zucchero]], sul caffè e sul [[cotone (fibra)|cotone]] creò un eccesso di fornitura nel 1799, il che portò nelle casse degli speculatori meno [[denaro]] favorendo al contempo i maggiori commercianti. L'azienda finanziaria di [[Caspar Voght]] e del suo partner commerciale Georg Heinrich Sieveking in particolare riuscì a costruirsi un'enorme fortuna<ref name="Marzagalli p76" />.
La variazione del numero di mercantili attraccati nel porto di Amburgo tra il 1790 e il 1799 crebbe del 43% e
===
Anche se il commerciò cominciò a spostarsi già prima dell'occupazione francese dei territori olandesi nel 1795, la chiusura del [[Reno]] ne amplificò ancor più la consistenza in direzione dei porti tedeschi. Tra il 1795 e il 1866 39 mercanti indipendenti e 80 case commerciali britanniche si traformarono in [[borghesia]] amburghese. Il porto di [[Amburgo]] si specializzò in caffè di origine francese fin dalla metà del XVIII secolo, importando dal 1763 al 1776 circa 25 milioni di kilogrammi di caffè e 22,5 milioni di zucchero; questo grazie ai trattati stipulati tra il [[regno di Francia]] e la [[Lega anseatica]].
Riga 416:
Gli haitiani non disponevano quasi più di navi, mentre gli americani s'indebitarono per poter sviluppare rapidamente una propria flotta indipendente, essendo quella inglese stata rimpatriata a seguito dell'indipendenza.
==
Il XIX secolo ha veduto l'[[abolizione della tratta degli schiavi]] sia nell'[[impero coloniale francese]] che nell'[[impero britannico]], ma lo [[schiavismo]] persistette nella [[Capitaneria generale di Cuba]] spagnola, nel [[Regno del Brasile]] prima e nell'[[Impero del Brasile]] poi. Questi furono i due maggiori produttori emergenti i quali, l'uno dopo l'altro, fecero deprimere il prezzo del caffè in precedenza beneficiato dalle guerre e rivoluzioni scatenatesi tra il 1800 e il 1830. [[Londra]] assunse la funzione di centro delle aste del caffè, laddove nel corso del XVIII secolo [[Bordeaux]] e [[Le Havre]] si erano messe in competizione con [[Amsterdam]]<ref name="daviron2013" />.
Nel gennaio del 1813 il prezzo al [[quintale]] scese a 40 [[scellini]], quando veniva precedentemente venduto fino a 500 scellini al mercato di [[Amburgo]] durante la corsa al rialzo a causa della sua carenza<ref>
La produzione brasiliana fu superiore a quella cubana e delle [[Indie occidentali britanniche]] a partire dalla fine degli anni 1820<ref name="bergad">"The Comparative Histories of Slavery in Brazil, Cuba, and the United States", par LAIRD W. BERGAD, Stuart Schwartz, Yale University [http://www.cambridge.org/catalogue/catalogue.asp?isbn=9780521694100&ss=fro]
{| class =wikitable
|Anni
Riga 445:
|1826-1830
|-
|[[Indie occidentali britanniche]] (verso il [[Regno Unito]])<ref name="Eltis, 1987, p. 294">Eltis, 1987, p. 294</ref>
|13.300
|12.500
|-
|[[Capitaneria generale di Cuba]]<ref
|10.200
|19.800
|-
|[[Impero del Brasile]]<ref
|12.500
|25.700
Riga 519:
|1%
|}
===
La [[rivoluzione haitiana]] si tradusse in 3 decenni di conflitti armati, in primo luogo contro gli eserciti coloniali francesi e successivamente contro gli inglesi alla fine del XX secolo, ma anche contro gli spagnoli e le diverse fazioni del nuovo governo haitiano.
Riga 526:
Alla morte di quest'ultimo avvenuta il 18 marzo del 1818 per colpa della [[febbre gialla]] il comandante della sua guardia personale [[Jean-Pierre Boyer (politico)|Jean-Pierre Boyer]] gli succedette e riuscì a riunire il Nord sotto il proprio controllo il 26 ottobre del 1820 a seguito di una rivolta conclusasi vittoriosamente contro Christophe.
[[File:Haiti topographic map-fr.png|thumb|[[Carta topografica]] di [[Haiti]].]]
====
Già nel 1801 il caffè soppiantò bruscamente lo zucchero nelle esportazioni haitiane, rappresentando un tonnellaggio di 3 volte superiore<ref name="Mauro">"Histoire du café", par Frederic MAURO</ref>; con appena 0,65 milioni di [[libbre]] esso scomparve praticamente a partire dal 1822<ref>"L'art de vérifier les dates" [http://books.google.fr/books?id=mjIFAAAAIAAJ&pg=PA41] p. 41</ref>.
Riga 551:
|160-162
|}
====
In una situazione totalmente fallimentare alla fine del XVIII secolo la produzione di caffè giamaicano venne improvvisamente moltiplicata di 30 volte per merito della carenza globale provocata dalla rivoluzione haitiana entro i primi 15 anni del XIX secolo, prima di essere dimezzata dall'aumento esponenziale proveniente dall'[[Impero del Brasile]], dalla [[Capitaneria generale di Cuba]] e dal Costa Rica.
Con lo scoppio della [[rivoluzione haitiana]] nel 1791 la maggior parte dei piantatori [[francesi]] di Saint-Domingue cercò di sfuggire ai massacri e alle espropriazioni andandosi a stabilire nella [[Capitaneria generale di Cuba]] spagnola e nella [[Colonia della Giamaica]] britannica. Tra questi vi fu anche Pierre-Joseph Laborie, segretario della "Camera dell'agricoltura" e deputato; prima di morire a [[Kingston]] nel 1800 riuscì a far pubblicare in [[lingua inglese]] un manuale tecnico sulla caffeicoltura (1798)<ref>''The Coffee Planter of Saint Domingo'', par [[Pierre-Joseph Laborie]], en 1798
Spinta dall'arrivo dei piantatori francesi la colonia inglese vide la sua produzione di caffè passare da 1 a 34 milioni di [[libbre]] tra il 1789 e il 1814. Nel 1804 raggiunse per la prima volta i 22 milioni, molto più avanti dei suoi diretti rivali, la [[Capitaneria generale del Venezuela]] (1 milione) e Cuba (2,5 milioni), prima di essere trattenuta nel 1807 dal divieto della [[tratta atlantica degli schiavi africani]] in tutte le colonie britanniche.
Riga 565:
[[File:Jamaica Blue Mountain Coffee 9494.JPG|thumb|left|Sacchi di caffè "Jamaica Blue Mountain".]]
Il caffè giamaicano divenne gradualmente scarso, facendolo così diventare nuovamente appetibile e ricercato. Situate alle pendici delle [[Blue Mountains (Giamaica)|Blue Mountains]] a 2.000 m sul livello del mare (della regione "Cockpit") le piantagioni di caffè fornirono un'ottima qualità, ma ad un costo eccesivo: fu la celebre varietà "Jamaica Blue Mountain".
====
La Capitaneria generale di Cuba visse anch'essa un'autentica "rivoluzione del caffè"; le esportazioni crebbero da 0 nel 1789 a 10.000 tonnellate nel 1810 a 20.000 nel 1820.
[[File:Vallée de Viñales-Café Robusta (3).jpg|thumb|A [[Cuba]] viene coltivata sia la [[Coffea canephora]] (nella foto) che la [[Coffea arabica]]. ]]
Riga 574:
I rifugiati francesi contribuirono in maniera notevole ad avviare la "rivoluzione del caffè" cubano sulle alture di Santiago, ove ancor oggi si possono vedere le imponenti rovine delle loro piantagioni sparse in tutta la [[Sierra Maestra (catena montuosa)|Sierra Maestra]]<ref name="yaya" />. Una stima condotta nel 1807 rilevò 192 aziende di caffè, che impiegavano 1.676 schiavi per 4,3 milioni di piedi di colture<ref>''La Ville en Amérique espagnole coloniale : premier colloque, 4 et 5 juin 1982'', par Séminaire interuniversitaire sur l'Amérique espagnole coloniale. Actes du colloque, page 204</ref>. Con 1.540 piedi per [[ettaro]], la densità di coltivazione rimase però leggermente inferiore a quella esistente precedentemente a Saint-Domingue<ref name="yaya" />. Un po' alla volta le piantagioni si diressero verso la costa occidentale, soprattutto tra il 1808 e il 1810<ref>''Essor des plantations et subversion antiesclavagiste à Cuba (1791-1845)'' par Alain Yacou, page 50</ref>.
Molti immigrati giunsero poi anche dal Sudovest della [[Francia]], in particolare da [[Bordeaux]]; si stabilirono quindi nel settore ribattezzato "Vuelta Abajo", nella parte occidentale dell'isola, per produrre [[tabacco]]<ref name=habanos>[http://www.habanos.com/article.aspx?aid=27 Tobacco Regions of Cuba]: rudimentary map and some additional infos at [[Habanos S.A.]] webpage</ref><ref name=cubancigar>[http://www.cubancigarshistory.com/cigars_production/the_five_tobacco_regions/the_five_tobacco_regions_in_cuba.html The five Tobacco Regions of Cuba]</ref>: questo secondo lo storico Bernard Lavallé<ref>
Il successo fu talmente impressionante da innescare le rivolte antifrancesi del marzo 1809. Tre settimane dopo i disordini, l'11 di aprile, le autorità spagnole decisero di espellere i francesi<ref>''The Pirates Laffite: The Treacherous World of the Corsairs of the Gulf'', par William C. Davis, page 45</ref>, in special modo i residenti a [[L'Avana]] e tutti quelli che non disponevano di un reddito certo. Una "Giunta di rappresaglia" fu incaricata di confiscare le proprietà degli espulsi; ma anche i ricchi armatori e piantatori di Santiago fuggirono.
Riga 622:
|}
{{Doppia immagine|left|José Gumilla S.XVIII 000.jpg|150|Juan Vicente Gómez.jpg|150|Il membro della [[Compagnia di Gesù]] [[José Gumilla]] (alla sinistra) introdusse massicciamente la caffeicoltura in [[Venezuela]] nel 1832, mentre il [[dittatore]] [[Juan Vicente Gómez]] (sulla destra) utilizzerà i proventi del caffè prima e i ricavi del [[petrolio]] poi per modernizzare il paese.}}
====
Nel XVIII secolo la Capitaneria generale del Venezuela si ritrovò in una posizione quasi del tutto monopolistica nel mercato del [[cacao]] e nei primi anni del XIX secolo coprì ancora più della metà della domanda mondiale<ref>{{es}} Anecacao, [http://www.anecacao.com/es/historia-del-cacao/ Historia del Cacao].</ref><ref>{{es}} Marco Flores González, ''La protección jurídica para el cacao fino y de aroma del Ecuador'', Abya Yala, 2007, [https://books.google.fr/books?id=TinecBWfsB8C&pg=PA74&dq=%22la%20mitad%20del%20cacao%22 p. 74].</ref>. La ceffeicoltura fu un'attività complementare, diffusa ma su piccola scala e confinata soprattutto nella regione di [[Táchira]]<ref name="ma" />; i chicchi cominciarono ad essere consegnati dai grandi proprietari<ref name="Tulet" /> agli schiavi per impiantare colture a partire dal 1793<ref name="Lavaysse1820">{{cita libro|nome1=Jean-J. Dauxion|cognome1=Lavaysse|titolo=A statistical, commercial, and political description of Venezuela, Trinidad, Margarita, and Tobago: containing various anecdotes and observations, illustrative of the past and present state of these interesting countries; from the French of M. Lavaysse: with an introduction and explanatory notes, by the editor [Edward Blaquière]|editore=G. and W.B. Whittaker|anno=1820|pagine=222–|url=https://books.google.com/books?id=u0QUAAAAYAAJ&pg=PA222}}</ref>; rapidamente si verificò un passaggio al caffè tra i maggiori piantatori e nel 1830<ref name="Nikita">"Le cacao vénézuélien : une plantation à front pionnier", par [[Nikita Harwich]], dans la revue ''[[Caravelle]]'', 2005 [http://www.persee.fr/doc/carav_1147-6753_2005_num_85_1_2898]</ref> sorpassò oramai il cacao, diventando così il 3º paese maggior esportatore mondiale di caffè nel corso di quello stesso decennio (quando il paese si era ormai separato dalla [[Grande Colombia]].
[[File:Maracaibo drainage basin map-cropped-fr.svg|thumb|Mappa del bacino del [[Lago di Maracaibo]], una delle prime zone di coltivazione del caffè venezuelano.]]
Entro il 1810 la coltura raggiunse 13.000 tonnellate nella sola provincia di [[Caracas]]. Molti tra i nuovi piantatori venezuelani passarono dal cacao al caffè dopo la [[rivoluzione haitiana]] principalmente per 4 motivi:
Riga 630:
* La caffeicoltura richiese solamente 3 anni per poter crescere e maturare, rispetto ai 6 anni necessari al cacao<ref name="frontier" />.
* Le élite venezuelane aspirarono ad intrattenere relazioni con altri paesi importanti oltre all'[[impero spagnolo]] il quale favorì sempre la produzione del cacao<ref name="yar" />.
====
Nella speranza che venissero pagate le indennità per i coloni (penalizzati dalle sommosse, dalla successiva espropriazione e dall'[[abolizione della tratta degli schiavi]]) la [[restaurazione francese]] incoraggiò la produzione haitiana; 82 navi assicurarono l'importazione già nel 1821, contro le 39 del 1817. Nel 1824 la metà dei 10 milioni di tonnellate di caffè importato in territorio francese provenne da [[Haiti]], il 45% in più rispetto ai 3,86 milioni del 1821. Tuttavia esso costituì apena 1/3 dell'intera produzione haitiana.
L'[[impero britannico]] importò 35,1 milioni di kg di caffè da Haiti nel 1822, più del doppio rispetto alla [[Capitaneria generale di Cuba]]. Nel frattempo [[Ceylon britannico]] moltiplicò la sua produzione tra il 1820 e il 1840, giungendo ad assicurasi metà delle importazioni inglesi, mentre l'[[Impero del Brasile]] divenne uno dei leader mondiali dell'esportazione. Il prezzo del caffè haitiano a [[Filadelfia]] perse il 75% del suo valore in vent'anni, passando da 22 cent per [[libbra]] nel 1822 a 6 cent nel 1843<ref name="rêve brisé">
Il prezzo di acquisto scese a soli 75 franchi per quintale nel 1843<ref name="quintal" />, l'anno della rivolta popolare contro [[Jean-Pierre Boyer (politico)|Jean-Pierre Boyer]], che si era permesso di ripristinare il [[lavoro forzato]]. [[Carlo X di Francia]] riconobbe nel 1825 la republica haitiana, ma alla condizione che venissero indennizzati tutti gli ex coloni di Saint-Domingue con 150 milioni di franchi in [[oro]]. Boyer negoziò la somma a 90 milioni, ma dovette introdurre pesanti tassazioni e ripristinare la [[corvè]] nell'economia agricola; facilitò inoltre la migrazione di 6.000 neri liberi in direzione della caffeicoltura<ref>''Main d'œuvre haïtienne, capital dominicain : essai d'anthropologie historique'', par Rénald Clérismé, page 164 [http://books.google.fr/books?id=0EWLQf4m9eUC&pg=PA164 p. 164]</ref>.
Riga 641:
Ancora nel 1874 il caffè rappresentava la metà di tutto il fatturato derivante dall'esportazione del paese, continuando però un irreversibile decremento causato dalla [[deforestazione]] selvaggia, mentre alcuni abitanti hanno cominciato a preferire la produzione di [[carbone vegetale]]<ref>{{cita web|cognome1=Ward Barber|nome1=Jenniffer|titolo=Haiti's Coffee: Will it Come Back?|url=https://www.theatlantic.com/life/archive/2010/01/haitis-coffee-will-it-come-back/34264/#}}</ref> il quale costringe a periodiche operazioni di correzione e conservazione delle acque e del suolo.
[[File:Bassin du commerce au Havre, par Jules Girard.jpg|thumb|left|Il porto di [[Le Havre]] nel XIX secolo.]]
====
I commercianti di caffè provenienti da famiglie dell'[[Europa centrale]] furono per lo più degli affiliati al [[protestantesimo]]<ref name="hav">"Le Havre, port d’accueil du café", par JEAN-CLAUDE RASPIENGEAS, dans ''[[La Croix]]'' du 14 juillet 2015 [http://www.la-croix.com/Actualite/France/Le-Havre-port-d-accueil-du-cafe-2015-07-14-1334348]</ref> e a partire dal 1815 si stabilirono a [[Le Havre]], trasformando la città nella principale importatrice francese. Tra questi vi fu il [[barone]] Ferdinand Kronheimer, fondatore del 1840 della "Società commerciale interoceanica" e bisnonno del futuro sindaco Antoine Rufenacht<ref name="Malon, page 233">{{cita libro |titolo=Le Havre colonial de 1880 à 1960 |autore=Claude Malon |passage=233 |lire en ligne={{Google Livres |id=LApFoq9fbYg |p=233 |surligner=Ferdinand Kronheimer}} }}.</ref>.
Riga 652:
Ad inizio secolo 600 lavoratrici furono impiegate nell'industria del caffè; vennero soprannominate le "dactylos du café" e pagate da 4 a 6 [[franco francese|franchi francesi]] ogni 100 kg di caffè ordinato<ref name="siret" />. I nomi maggiori tra i negozianti di caffè vi sono gli Egloff, i Rufenacht, i Foerster e Raoul-Duval, i Loevenbruck, i Langlois, i Traumann, i Jobin e Louis Delamare.
===
Il [[Regno del Brasile]]-Impero del Brasile, la Grande Colombia e il [[Primo Impero messicano]] prima e la [[Repubblica Federale del Centro America]] poi, i nuovi stati sorti dalle [[guerre d'indipendenza ispanoamericane]], svolsero un ruolo importante nel lancio del caffè (tra il 1821-22), fino a quel momento assai poco sviluppato. Essi videro il caffè come un prodotto d'esportazione orientato verso i paesi a più rapida crescita della [[rivoluzione industriale]]; ciò consentì loro di voltare le spalle agli ex colonizzatori [[spagnoli]] e di dotarsi inoltre anche di un'indipendenza economica.
====
Nel decennio 1810 un primo ciclo produttivo di caffè sostituì timidamente quello del cacao. Questo movimento di sostituzione godette di un'accelerazione dopo i gravi danni causati dalla [[guerra d'indipendenza del Venezuela]] (1810-23).
L'odierno [[Venezuela]], il paese maggiormente disputato durante le "Guerre d'indipendenza", si ritrovò praticamente distrutte tutte le sue regioni del cacao (il [[Distretto Capitale]], [[Aragua]] e la costa di San José de Barlovento) e la dispersione degli schiavi. La manodopera schiavista venne reclutata per servire negli eserciti sia realisti che patriottici; particolarmente colpita rimase la regione di Barlovento la quale vide le proprie ''[[hacienda]]'' di cacao cambiare molte volte mani diverse con combattimenti e conseguenti esecuzioni di sequestri delle proprietà. Spesso infine furono lasciate in un uno stato di completo abbandono<ref name="Nikita">"Le cacao vénézuélien : une plantation à front pionnier", par [[Nikita Harwich]], dans la revue ''[[Caravelle]]'', 2005 [http://www.persee.fr/doc/carav_1147-6753_2005_num_85_1_2898 Le cacao vénézuélien : une plantation à front pionnier - Persée]</ref>.
Il "boom del caffè" tuttavia divise la popolazione del nuovo [[Stato]], che continuò la pratica dello [[schiavismo]] fino al 1854. A seguito dell'indipendenza ottenuta nel 1821 le 3 maggiori fonti creditizie, la [[Chiesa cattolica in Venezuela]], il grande capitale locale e le [[metropoli]] spagnole si prosciugarono<ref name="fiv">"The first venezuelan coffee cycle", di James V. Lombardi e John A. Hanson, dell'Universita della Florida, "Histoire agronomique"; [http://jvlone.com/VenCoffee_1970.pdf pag. 357]</ref>; gli speculatori esteri e le banche presero il sopravvento mettendo un [[tasso d'interesse]] dal 2 al 3% mensile alla fine degli anni 1820 al fronte di ricavi di appena l'1% ancora nel 1830<ref name="fiv"/>.
La "Sociedad Económica de Amigos del País" fondata nel 1829 riuscì a promuovere la crescita economica nel corso degli anni 1830<ref name="manuel">"Historia de Venezuela", di Yépez, Aureo et autres auteurs. Editorial Larense. Caracas y otros (1988) [http://www.monografias.com/trabajos12/guefed/guefed2.shtml#ixzz4sYsqauMD].</ref>. L'abolizione nel 1834 della legge spagnola atta alla protezione dei debitori accelerò il processo d'indebitamento<ref name="fiv"/>. Tra il 1830 e il 1842 la terra coltivata a caffè triplicò<ref name="fiv"/>.
=====
Una legge del 1836 stabilì una divisione delle terre comuni indigene tra i vari clan, creando piccoli proprietari terrieri individuali i quali ricevettero la terra a seconda del numero di figli<ref name="yar">"A Coffee Frontier: Land, Society, and Politics in Duaca, Venezuela, 1830–1936", par Douglas Yarrington University of Pittsburgh Press, 1997, page 21</ref>. Negli anni seguenti non venne però più fatta applicare in quanto i coloni bianchi si opposero ad essa, sostenendo di essere stati volutamente lasciati da parte nelle ripartizioni<ref name="yar"/>.
Riga 671:
Nei decenni successivi metà del cacao prodotto nella valle del Rio Yaracuy continuò a scorrere attraverso il [[contrabbando]] olandese, contribuendo ad un dimezzamento netto dei prezzi.
[[File:Rio de Janeiro in Brazil.svg|thumb|[[Rio de Janeiro (stato)|Rio de Janeiro]], sede originaria del caffè brasiliano.]]
====
{{vedi anche|Caffeicoltura in Brasile}}
A seguito della [[rivoluzione haitiana]] degli anni 1790 l'importazione di schiavi aumentò nelle regioni brasiliane che producevano cotone, zucchero e caffè<ref name="bergad" />. La cospicua lievitazione dei prezzi di quest'ultimo nei mercati mondiali a seguito delle rivolte degli schiavi a [[Saint-Domingue]] permise al caffè di diffondersi ovunque, nell'[[Isola Bananal]] ma soprattutto nella valle di Paraíba ([[Mesoregione di Vale do Paraíba Paulista]] e [[Microregione di Vale do Paraíba Fluminense]]).
Riga 686:
La coltura di ''Coffea'' non decollò definitivamente fino all'indipendenza ottenuta nel 1822 contro l'[[impero portoghese]]<ref name="Pendergrast19">Pendergrast, p. 19</ref>; da questo momento in poi massicci tratti di [[foresta pluviale]] vennero eliminati prima dal territorio di [[Rio de Janeiro (stato)]] e successivamente anche dallo Stato di [[San Paolo (stato)|San Paolo]] per lasciare il posto alle piantagioni di caffè<ref name="Pendergrast204">Pendergrast, pp. 20–24</ref>.
L'arrivo di schiavi africani raggiungerà il suo picco di 43.000 all'anno tra il 1820 e il 1829. La caffeicoltura, che approfittò della crisi haitiana, fu la ragione principale della compravendita di schiavi in questo periodo; questo secondo lo studio dettagliato condotto dallo storico Herbert S. Klein<ref name="Slave Trade">
Il caffè si esportò e vendette esclusivamente grazie ai lunghi convogli di [[muli]] diretti a [[Rio de Janeiro]]. Grandi domini terrieri creati praticamente da zero vennero affidati alle antiche famiglie della corte reale, ai militari e ai governatori, parlanti perlopiù la [[lingua francese]]<ref name="paul1">"Les « barons » du café, un épisode de la grande Histoire du café", par Paul Dequidt, le 22 septembre 2016 [http://blog.pauldequidt.com/bresil-barons-cafe-napoleon/]
Contemporaneamente a Rio le esportazioni di zucchero ebbero un decremento del 60% tra il 1829 e il 1847-50, laddove quelle del caffè schizzeranno all'83% del totale; in ogni caso nel suo complesso lo zucchero continuò comunque a progredire leggermente nel paese<ref name="Eltis 1987" />. La quota brasiliana raddoppio tra il 1821-25 e il 1846-50<ref name="Eltis 1987" />, in anticipo sui rivali della [[Colonia della Giamaica]] e della Capitaneria generale di Cuba a partire dal 1825-30; approfittando dell'abolizione della schiavitù nel 1825 in tutte le [[Indie occidentali britanniche]] raddoppieranno il volume esportato.
Già nel 1831 l'impero brasiliano divenne il maggior esportatore di caffè a livello mondiale con 14 milioni di [[libbre]] (a fronte dei 25 milioni di [[Haiti]] nel 1820)<ref>"Food and Globalization: Consumption, Markets and Politics in the Modern World", par Alexander Nützenadel, Frank Trentmann, page 127 [https://books.google.fr/books?id=-WqtAwAAQBAJ&pg=PA127&lpg=PA127&dq=HAMBURG+COFFEE+BRAZIL+1820S&source=bl&ots=km19dJswJx&sig=JjlKeba9K6vUnn9AjW4FrNkglMk&hl=fr&sa=X&ved=0ahUKEwjNwePu6NvVAhVBcBoKHaIxC18Q6AEITzAI#v=onepage&q=HAMBURG%20COFFEE%20BRAZIL%201820S&f=false]
La veloce crescita economica degli anni 1830 accelerò la [[speculazione]] sul territorio; la deforestazione si moltiplicò. La caffeicoltura si estese a Sudovest lungo la valle del Paraíba, verso le regioni orientali e le pianure occidentali del San Paolo<ref name="bergad" />. Una terza area di sviluppo si stabilì lungo il confine Sudorientale del [[Minas Gerais]], lontano dalle regioni minerarie e geograficamente più accostate a [[Paraíba]] e Rio; un territorio densamente boscoso e gradualmente colonizzato durante gli anni 1830<ref name="bergad" />.
====
Gli investitori europei introdussero la [[ferrovia]] nella Capitaneria generale di Cuba, da cui trasse beneficio innanzitutto lo zucchero, ma anche in primo luogo la coltivazione del caffè la quale si estese sempre più verso Ovest tramite tecniche aggiornate. Il 12 ottobre del 1834 [[Isabella II di Spagna]] autorizzò i lavori per la prima linea che avrebbe condotto da [[L'Avana]] a [[Güines]]. Venne negoziato un prestito di 2 milioni di [[peso (moneta)|pesos]] e lo statunitense Alfred Cruger<ref>[https://books.google.it/books?id=sDSTWTiAPuEC&pg=PA518&lpg=PA518&dq=Alfred+Cruger+cuba&source=bl&ots=YoE44JJfBA&sig=wPj3awkCDRz5luAv5gPU_F26aFs&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwip5Ii93cLWAhWGvBQKHTAXDFEQ6AEIPDAH#v=onepage&q=Alfred%20Cruger%20cuba&f=false Cruger]</ref> fu assunto in funzione d'ingegnere capo e supervisore generale<ref>[https://books.google.it/books?id=Sr2hQkCIihMC&pg=PA89&lpg=PA89&dq=Alfred+Cruger+cuba&source=bl&ots=0HLQASi8Fu&sig=21MS-JLYSF4-8yHznKQKYs6HjxI&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwip5Ii93cLWAhWGvBQKHTAXDFEQ6AEITDAK#v=onepage&q=Alfred%20Cruger%20cuba&f=false The Cuba Reader: History, Culture, Politics]</ref><ref>[https://books.google.it/books?id=jDZqAAAAMAAJ&pg=PA189&lpg=PA189&dq=Alfred+Cruger+cuba&source=bl&ots=msRy-6hSjo&sig=s1gXNMsXSEgvOLz8nl0tmIcArJc&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwjzqrGm3sLWAhWEUBQKHQpfDo8Q6AEIVTAM#v=onepage&q=Alfred%20Cruger%20cuba&f=false Travels in the West: Cuba: With Notices of Porto Rico, and the Slave Trade]</ref>.
[[File:Matanzas (Cuban municipal map).png|thumb|La municipalità (in rosso) e la provincia di [[Matanzas]] a [[Cuba]].]]
Il 10 novembre del 1837 la via su rotaie, la prima esistente all'interno dell'intero [[impero spagnolo]]<ref>{{Cita libro|autore=Comisión Oficial para la Conmemoración del Primer Centenario del Ferrocarril en España|titolo=Cien años de ferrocarril en España, 1|editore=Comisión|città=Madrid|anno=1948}}</ref>, sarà inaugurata con un tratto di 27,5 chilometri che mise in collegamento la capitale con [[Bejucal]]. Alla fine del 1839 la ferrovia raggiunse finalmente la sua destinazione prefissata, la cittadina di Güines, nel cuore di una ricca regione agricola coltivata a zucchero posta a Sudest dell'Avana. Altre reti locali si svilupparrono successivamente anche a [[Matanzas]], area di caffeicoltura, a [[Cárdenas (Cuba)|Cárdenas]], [[Cienfuegos]] e [[Sagua la Grande]], tutte nell'Ovest e nel Centro dell'isola.
Il 10 gennaio del 1837 nel frattempo una seconda compagnia di lavori ottenne la concessione per collegare [[Camagüey]] al porto di [[Nuevitas]]. La costruzione era già iniziata nel 1836 per interessamento di Gaspar Betancourt Cisneros<ref>[https://cubaysuhistoria.wordpress.com/2014/10/08/gaspar-betancourt-cisneros/ Gaspar Betancourt Cisneros]</ref><ref>[http://www.historiadecuba.info/2013/04/14/gaspar-betancourt-cisneros/ Biografiaa]</ref> e il primo troncone nelle vicinanze di Nuevitas venne completato nel 1846, ma per giungere fino alla sua conclusione a Camagüey ci vollero altri 5 anni. L'ingegnere francese Jules Sagebien<ref>[https://books.google.it/books?id=VsivBQAAQBAJ&pg=PT401&lpg=PT401&dq=Jules+Sagebien&source=bl&ots=48k42RXxox&sig=_vcjRCa_dncXOZVdP60azcJFdcA&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwi9jNyS5sLWAhXrB8AKHeMQD_IQ6AEIdDAP#v=onepage&q=Jules%20Sagebien&f=false Jules Sagebien]</ref>, che investì anch'egli nell'opera di Cienfuegos, a [[Guantánamo (città)|Guantánamo]] e nella "West Railway" all'Avana, costruì una ferrovia a [[scartamento ridotto]] nel 1844 per servire le miniere di El Cobre nei pressi di [[Santiago de Cuba]]<ref>
L'investimento diretto nelle imprese sarà patrocinato in maniera diretta anche dalla "zuccherocrazia" [[Creolo|creola]]<ref name="cail">«Histoire du chemin de fer sucrier de Beauport, 1863-1990» pdi Philippe Mioche, nel le ''Bulletin de la Société d'Histoire de la Guadeloupe'' di Maggio–Agosto 2013</ref>, nonché incoraggiato dai militari i quali intravidero nella creazione di una solida rete ferroviaria un elemento importante d'appoggio in un'eventuale necessità difensiva dell'isola<ref name="cail" />.
Riga 711:
Avrà infine anche l'onore di venire menzionato da [[Jules Verne]] in ''[[Ventimila leghe sotto i mari]]'' ("Cail e Co." realizzò i serbatoi del [[Nautilus (Verne)|Nautilus]]<ref>{{cita libro|autore=Jules Verne|titolo=Vingt mille lieues sous les mers|editore=Le Livre de poche - Hachette |capitolo=XIII|anno=1966 |p. 135}}.</ref>), ''[[I naufraghi del Chancellor]]''<ref>{{cita libro|autore=Jules Verne|titolo=Le Chancellor|città=Toulouse|editore=Petite Bibliothèque Ombres |anno=1996|capitolo=IV|p. 22}}.</ref> e ''[[Il mondo sottosopra]]''<ref>{{cita libro|autore=Jules Verne|titolo=Sans dessus dessous|editore=Grama|anno=1994|p. 94}}.</ref>.
[[File:Coffee plantation in Costa Rica.jpg|thumb|left|Piantagione costaricana nel XIX secolo.]]
====
Tra il 1840 e il 1880 l'[[America centrale]] si dotò d'infrastrutture prima degli altri paesi dell'[[America Latina]], con moderne vie di comunicazione dirette alle piantagioni di caffè e soprattutto si mobilitò per accogliere l'emigrazione europea, seguita dai mercanti [[tedeschi]] che investirono nel [[Guatemala]] prima di spostarsi verso il [[Secondo Impero messicano]].
Anche [[francesi]], [[belgi]], [[argentini]] e [[colombiani]] contribuirono notevolmente al progredire dalla coltivazione oltre che nel Guatemala anche in Costa Rica (due paesi precursori), su terreni di origine vulcanica favorevoli ad una ''Coffea arabica'' leggera e di qualità: divenne presto molto ricercato in [[Europa]]. Le popolazioni indigene delle zone vulcaniche lo resero una specialità e nel 1892 il solo Guatemala produsse 70.000 tonnellate del caffè più caro al mondo<ref>Walsh, 1902, p. 163</ref>.
[[File:Coffee Plants Cafe Britt Costa Rica.JPG|thumb|Piantagione costaricana odierna.]]
=====
{{vedi anche|Caffeicoltura nella Costa Rica}}
Nel 1821 il Costa Rica ottenne l'indipendenza nell'ambito della Repubblica Federale del Centro America. Juan Mora Fernández, il primo dei [[presidenti della Costa Rica]], dal 1825 al 1833 incoraggiò la coltivazione del caffè attrverso esenzioni e sgravi fiscali<ref name="Persée 130_1_1275">"L'entrée en gare de la modernité au Costa Rica : L'histoire mouvementée du "train de la jungle" (1820-1940) ", par Rafaël Matos, dans la revue ''[[Le Globe]]''. Revue genevoise de géographie, en 1990 [http://www.persee.fr/doc/globe_0398-3412_1990_num_130_1_1275]</ref>; il terreno libero venne distribuito a coloro che si occuparono della caffeicoltura e le autorità di alcuni comuni richiesero persino il possesso di almeno un certo numero di alberi di caffè<ref name="Persée 130_1_1275" />. Nel 1826-27 l'inventore gallese [[Richard Trevithick]] propose la costruzione di una linea ferroviaria tra [[Limón (Costa Rica)|Limón]] sulla costa caraibica e il porto di [[Puntarenas]] situato sul versante pacifico, passando per la capitale [[San José]] per unificarla così con le preesistenti derivazioni ai siti minerari<ref name="Persée 130_1_1275" /><ref>"Chronology of the Railroad in Costa Rica", compilation de Pedro Erik Wessen [http://costaricarailroad.blogspot.fr/]</ref>.
Durante gli anni 1830 il sovrano dei [[Miskito]] stanziati lungo la [[Costa dei Mosquito]], Robert Charles Frederic, favorì le concessioni<ref>"British and Foreign State Papers (1849–50)", vol. 38, London, 1862, p. 687 e 689</ref> ai mercanti giamaicani di origini britanniche William Hodgson e Samuel Shepherd<ref>{{cita libro |lingua=en |titolo=Penny Ante Imperialism: The Mosquito Shore and the Bay of Honduras, 1600–1914: A Case Study in British Informal Empire |autore=Robert A. Naylor |editore=Fairleigh Dickinson University Press |città=London |anno=1989 |p. 99–100}}
Gli stranieri, soprattutto [[spagnoli]], acquistarono numerose piantagioni. Nel 1839 il paese esportò 9.000 tonnellate; la produzione costaricana levitò da 50.000 [[sterline]] di fatturato nel 1832 a 8 milioni nel 1853 fino a 20,7 milioni nel 1868, quando i commercianti britannici cominciarono ad interessarsi all'eccellente caffè prodotto nelle vallate centrali; ad un'altitudine variabile da 700 a 1.500 m su terreni fertili e ben drenati. Nel 1843 il navigatore William Le Lacheur istituì un percorso commerciale regolare e diretto tra i produttori costaricani e i compratori europei<ref name="fm">
Questo fu anche l'anno in cui i produttori costaricani con un patrimonio superiore ai 1.000 [[peso (moneta)|pesos]] furono già 101, più numerosi di quelli con una somma minore e quasi quanti come i 160 proprietari in posseso di [[capitale (economia)|capitale]] ma operanti in altri campi<ref name = "costa">"Costa Rica Before Coffee: Society and Economy on the Eve of the Export Boom", par Lowell Gudmundson, page 78 [https://books.google.fr/books?id=l3NINJYv-ZgC&pg=PA163&lpg=PA163&dq=costa+rica+%22George+Stiepel%22&source=bl&ots=6JE8d8Mosu&sig=FkifqqBjh0SBR4Qz3-hoPdCxXXE&hl=fr&sa=X&ved=0ahUKEwjThMXlk5zVAhXF5xoKHTEZD0IQ6AEIJzAB#v=onepage&q=%20%22George%20Stiepel%22&f=false]</ref>.
[[File:Coffeetransport1910.jpeg|thumb|Trasporto del caffè costaricano (1910).]]
=====
All'inizio degli anni 1840 il leader della Costa Rica Braulio Carrillo ordinò la costruzione della "Highway atlantica" con l'intento di collegare i porti britannici. La "Sociedad Econômica Itinérante"<ref>[https://marcosoto34.wordpress.com/tag/sociedad-economica-itineraria/ Sociedad Econômica Itinérante]</ref> fu creata nel novembre del 1843 per opera dei coltivatori di caffè i quali aprirono una nuova strada tra il 1844 e il 1846 in direzione dello sbocco di [[Puntarenas]]<ref>[http://www.nacion.com/archivo/Puentes-aroma-cafe_0_1132486858.html Storia]</ref> - questa volta sulla sponda dell'[[Oceano Pacifico]] - grazie ad un'imposta speciale applicata sul caffè d'esportazione.
I muli vennero presto sostituiti da carri trainati dai buoi; avrebbero potuto trasportare fino a 300
[[File:Finca El Platanillo 1.JPG|thumb|left|Una piantagione di caffè costruita dai tedeschi a [[San Rafael Pié de la Cuesta]], all'ombra del [[Tajumulco (vulcano)|Tajumulco]].]]
=====
Il coltivatore Juan Rafael Mora Porras giunse a fornire nel 1849 l'8% delle esportazioni e il 16% della manifattura del caffè costaricano; in quello stesso anno venne eletto [[Presidenti della Costa Rica|Presidente della Costa Rica]]. La [[primavera dei popoli]] europea e la [[rivoluzione francese del 1848]] in particolare generò folte schiere di esuli, ma cominciarono anche ad essere stabilite le prime relazioni diplomatiche con la [[Confederazione germanica]]. Porras le rafforzò aiutando a creare numerose colonie tedesche.
Nella [[provincia di Heredia]] 37 nuclei familiari tedeschi vi si stabilirono nel 1851<ref name="mira">" El Río San Juan en la lucha de las potencias (1821-1860)" par Clotilde María Obregón page 137 [https://books.google.fr/books?id=iACOaiasV1oC&pg=PA136&lpg=PA136&dq=%E2%80%8BCrisanto+Medina,%E2%80%8BMiravalles%E2%80%8B&source=bl&ots=o-gFsJB3SK&sig=n69jwnKMyevIN3SHMBIphRGMfyM&hl=fr&sa=X&ved=0ahUKEwi9iuXR16nVAhVMVxoKHcADDKMQ6AEINzAG#v=onepage&q=%E2%80%8BCrisanto%20Medina%2C%E2%80%8BMiravalles%E2%80%8B&f=false]</ref>; furono i responsabili della costruzione di una strada tra la loro colonia ("Míravalles")<ref>"Costa Rica y la Guerra Contra Los Filibusteros" - Page 289, par Rafael Obregón Loría - 1991 [https://books.google.fr/books?id=JbAWAAAAYAAJ]</ref> e il golfo di Nicoya posizionato nella penisola omonima<ref name="mira" />. Erano partiti da [[Brema]] il 13 aprile del 1850<ref name="mira" />..
[[File:Turrialba Volcano cone Sept 2005 .jpg|thumb|Il [[Turrialba (vulcano)|Turrialba]], sui cui fianchi venne fondata la colonia tedesca di Angostura.]]
Nella [[provincia di Cartago]] si stabilirono nel 1853 un altro centinaio di famiglie bremesi<ref>Imperialism from Below: Informal Empire and the Private Sector in Nineteenth-Century German [http://www.academia.edu/24137726/Imperialism_from_Below_Informal_Empire_and_the_Private_Sector_in_Nineteenth-Century_Germany]</ref> guidate dal [[barone]] Alexander von Bülow, creatore nel 1849 della "Berlin Colonial Association" in cooperazione con la già esistente "Hamburg Association for Colonisation in Central America" rivale. Assieme fondarono Angostura<ref name = "esp">"Crónica de una Gran Familia - Capítulo II La Compañía Alemana de Colonización", par Oscar C. Rohrmoser Volio [http://rohrmosercr.com/rohrmoser/menu-01b.html]</ref>, sui fianchi del [[Turrialba (vulcano)|Turrialba]] ad un'altitudine media di 1.000 m, dedicandosi alla coltivazione di [[avocado]], [[mango]], [[cacao]] e caffè<ref>
L'ingegnere Franz Kurtze tentò di tracciare una strada in direzione della costa atlantica per poter trasportare più facilmente i loro prodotti; purtroppo la quasi totalità del prestito destinato all'opera si esaurì in fretta gettando la colonia nella rovina finanziaria. Venne pertanto spostata verso la costa pacifica attraverso un percorso già tracciato. Nell'agosto del 1853 vi si aggiunsero immigrati provenienti dalla [[Pomerania]] condotti da "Herr" Von Chamieux originario di [[Konigsberg]] e da Franziska Bibend, una ricca ereditiera successivamente trasferitasi nel [[Cantone di Sarapiquí]].
Riga 759:
A partire dal 1858 rappresentò la compagnia ferroviaria in tutte le proprie attività, così come l'amburghese Hapag operò tra il porto di [[Colón (Panama)]] e l'Europa<ref name="hcg" />. Il caffè guatemalteco seguì la costa pacifica e attraversò in treno l'[[istmo di Panama]] per poi navigare alla volta dei maggiori porti europei. Venne anche esportato dalle compagnie di spedizione inglesi<ref name="hcg" />. Fu fondata anche un'altra società commerciale tedesca, la "Rieper Augener", agente in loco della [[Norddeutscher Lloyd]]<ref name="MGI">"Modernización capitalista, racismo y violencia.: Guatemala (1750-1930)", di Matilde González-Izás [https://books.google.fr/books?id=_snaCQAAQBAJ&pg=PT84&lpg=PT84&dq=%22Rieper+Augener%22&source=bl&ots=QFi-GStfOQ&sig=_6IE4oxwXF5zanJVJuhDVqbzI6k&hl=fr&sa=X&redir_esc=y#v=onepage&q=%22Rieper%20Augener%22&f=false]</ref>.
[[File:Madagascar-expansion of Merina rule under Ranavalona I.png|thumb|left|Il [[regno del Madagascar]] e le zone costiere autonome.]]
===
Il [[trattato di Parigi (1814)]] non si pronunciò sul possesso del [[Madagascar]], lasciando pertanto direttamente alle potenze europee una libera ed autonoma azione. Il [[baronetto]] Robert Townsend Farquhar<ref name="Fisher2009">Fisher, David R. "History of Parliament Online." The History of Parliament: TOWNSEND FARQUHAR, Sir Robert Townsend, 1st Bt. (1776-1830), of 13 Bruton Street and 2 Richmond Terrace, Whitehall, Mdx. The History of Parliament Trust, Institute of Historical Research (U.K.), n.d. Web. 28 April 2015. [http://www.historyofparliamentonline.org/volume/1820-1832/member/townsend-farquhar-sir-robert-1776-1830 Robert Townsend Farquhar]. Originally published as Fisher, D. R. (ed). The History of Parliament: the House of Commons 1820-1832, ed. 2009. Print.</ref>, governatore britannico di [[Mauritius]], volle tentare di ostacolare l'influenza francese nell'[[Oceano Indiano]]; riuscì a convincere il sovrano del [[regno del Madagascar]] [[Radama I]] ad attaccare i principati della costa orientale dominani dai "Malata" (stirpe di [[mulatto|mulatti]] discendenti da europei e donne indigene) alleati dell'[[impero coloniale francese]] nella [[tratta atlantica degli schiavi africani]] ed in seguito a far firmare il 23 ottobre del 1817 un accordo che riconoscesse di fatto la sovranità sulla regione.
L'aiuto inglese permise a Radama I di avviare una [[modernizzazione]] militare del paese in cambio dell'[[abolizione della tratta degli schiavi]]<ref name="ODNB">[http://www.oxforddnb.com/view/article/9180/?back=,9180,9181,9180,9181 Farquhar, Sir Robert Townsend], ''[[Oxford Dictionary of National Biography]]'', (subscription required), G. B. Smith, Retrieved 20 January 2009</ref>. Oltre ai francesi anche i tedeschi e gli statunitensi lo ratificarono. Nel 1820 una piantagione venne nel frattempo creata nell'[[Île Sainte-Marie]] per opera dell'ufficiale d'artiglieria Jean-Louis Joseph Carayon<ref>[https://books.google.it/books?id=Va8yAQAAQBAJ&pg=PA413&lpg=PA413&dq=Jean-Louis+Joseph.+Carayon,&source=bl&ots=YgrKhyHp5T&sig=6AsiqWi1TlqhWAwGGVAYbiq9ljs&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwjm_ZCPxMLWAhXK6RQKHeVBCDUQ6AEIPjAI#v=onepage&q=Jean-Louis%20Joseph.%20Carayon%2C&f=false CARAYON]</ref><ref>[http://www.persee.fr/doc/outre_0300-9513_1974_num_61_222_1737 Biografia e bibliografia]</ref> - a 10
In quello stesso anno la coltivazione iniziò anche sull'isola maggiore grazie a Julien Gaultier de Rontaunay<ref>[http://pedagogie2.ac-reunion.fr/lp-rontaunay/historique.htm Qui était Julien de Rontaunay ?]</ref>, un'importante operatore di [[commercio al dettaglio]] di Mauritius anche se registrato come residente a [[Saint-Denis (Riunione)]]<ref name="gwyn"/>. Egli piantò 150.000 alberi a Manajanty, sulla costa orientale<ref name="gwyn"/> e, dopo essere entrato in affari con Jean-Joseph Arnoux<ref>[https://books.google.it/books?id=7pDNL4apVpgC&pg=PA70&lpg=PA70&dq=Jean-Joseph+Arnoux&source=bl&ots=LQ8x-emHlz&sig=yg772Wm_ZCJ3Cwy58bBZtV1oZWA&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwicwJHWx8LWAhWM7BQKHbXhDTUQ6AEIOjAH#v=onepage&q=Jean-Joseph%20Arnoux&f=false Jean-Joseph Arnoux]</ref> fondò la prima attività commerciale di un qualche spessore nella regione. Diede vita per tale scopo ad una flotta commerciale che nel 1857 consisteva di 19 navi, più 47 noleggiate a tempo determinato<ref name="gwyn" />.
Riga 777:
Nel [[Regno Unito dei Paesi Bassi]] si rese necessario trovare nuovi ricavi coloniali per poter finanziare il conflitto contro la [[rivoluzione belga]] la quale porterà il [[Belgio]] all'indipendente nel 1830 e con esso anche il grande porto del caffè di [[Anversa]]. Come diretta conseguenza il caffè olandese venne rilanciato a Giava, nelle Indie orientali olandesi, fissando nuovi e più elevati vincoli di redditività.
====
Nelle Filippine spagnole il cacao rimase saldamente la coltura ufficiale, impedendo così lo sviluppo di piantagioni di caffè d'una qualche rilevanza, come fece notare anche Tomas de Comyn<ref>[https://books.google.it/books/about/State_of_the_Philippines_in_1810_By_Tom.html?id=pC4CMwEACAAJ&redir_esc=y Comyn Google Books]</ref>, direttore della "Real Compañia de Filipinas" in una sua relazione fatta pubblicare nel 1810<ref name="lipdem">"Demythologising the History of Coffee in Lipa, Batangas in the 19th Century" par Bel S. Castro, Université d'Adélaïde, 2013 [http://www.academia.edu/12326071/Demythologising_the_History_of_Coffee_in_Lipa_Batangas_in_the_19th_Century]</ref>. Nonostante gli sforzi messi in atto dagli [[Agostiniani]] Elias Nebreda e Benito Varas per incoraggiarne la coltivazione<ref>The Augustinians in the Philippines and Their Contribution to the Printing Press, Philology, Poetry, Religious Literature, History and Sciences", par Policarpo F. Hernandez, éditions du Colegio San Agustin, 1998</ref> ancora nel 1830 l'arcipelago esportò solo 160 tonnellate, contro le 16.620 di Giava.
[[File:Paul Proust de La Gironière.jpeg|thumb|''Vent'anni nelle Filippine'' di Paul Proust de La Gironière.]]
Riga 786:
Il caffè filippino sarà esportato in [[Australia]] e nel [[Regno Unito]] via [[Hong Kong]] a partire dal 1855 e nel [[Secondo impero francese]] dal 1859<ref name="lipdem"/>; i 2/3 di [[Lipa (Batangas)]], nella parte occidentale di Luzon, furono piantati a caffè<ref name="lipdem"/>. Il sito concentrò il 97% di tutte le esportazioni di caffè dell'intero arcipelago e permise la creazione delle fortune finanziarie di grandi clan familiari come gli Aguilera, i Solis e i Katigbak. Mezzo milione di chili all'anno furono esportati negli Stati Uniti d'America tra il 1860 e il 1872.
La raccolta toccherà il suo picco con 7.500 tonnellate nel 1884<ref name="lipdem"/><ref>"Feeding Manila in Peace and War, 1850–1945", par Daniel F. Doeppers, University of Wisconsin Pres, 2016</ref
[[File:Ceylan-map.png|thumb|L'isola di Ceylon, l'odierno [[Sri Lanka]].]]
====
L'isola di Ceylon passò sotto il diretto controllo dell'impero britannico con la "Conferenza di [[Kandy]]" nel 1815; l'India olandese divenne così Ceylon britannico. Nel 1823 il caffè era nuovamente coltivato - questa volta dal piantatore George Bird - a Singhapitiya, nei presi di [[Gampola]]<ref name="med">« Le café en Méditerranée: Histoire, anthropologie, économie. XVIII-XX siècle » Institut de recherches et d'études sur le monde arabe et musulman, 21 mai 2013 [https://books.google.fr/books?id=1PoXCwAAQBAJ&pg=PT121&lpg=PT121&dq=1869+caf%C3%A9+de+Ceylan.&source=bl&ots=A5F0EqaODy&sig=JWGM89Io2oeMcVMBc91Mi2aoS0M&hl=fr&sa=X&ved=0ahUKEwjd2929sunVAhVrCsAKHZJeCVcQ6AEISjAJ#v=onepage&q=1869%20caf%C3%A9%20de%20Ceylan.&f=false]
Le piantagioni su una scala più vasta furono invece opera di Jeronis di Soysa<ref name=Peebles>[https://books.google.co.uk/books?id=SxO0eISluqEC&pg=PA59&lpg=PA59&dq=the+story+of+ceylon+coffee+Soysa&source=bl&ots=9jabZZVdUe&sig=hqpmnwYKFMmlQeu1jRlbctR483E&hl=en&sa=X&ei=qxGwVJrEMIfxUs2WgFg&ved=0CCsQ6AEwBA#v=snippet&q=One%20Lankan%20purchased%20scale%20Soysa&f=false The History of Sri Lanka] By Patrick Peebles, p. 59 (Greenwood) {{ISBN|9780313332050}}</ref><ref name=Lives>[https://books.google.co.uk/books?id=vVYABwAAQBAJ&pg=PA263&lpg=PA263&dq=Jeronis+de+soysa&source=bl&ots=I-gHTj-iPC&sig=l3OMEIfFG7rnQZP6nDH8eAv0eTI&hl=en&sa=X&ved=0CEcQ6AEwCGoVChMIkrG4g7WDxgIVibUUCh1a-wA9#v=onepage&q=Jeronis%20de%20soysa&f=false Great Lives From History: Incredibly Wealthy], Howard Bromberg, p. 263-5 (Salem Pr Inc), {{ISBN|9781587656675}}</ref> e 1/4 dell'intera produzione proveniva da fattorie indigene di piccoli commercianti<ref>[https://books.google.co.uk/books?id=gbephDS9AIUC&pg=PA38&lpg=PA38&dq=the+story+of+ceylon+coffee+soysa&source=bl&ots=tOYzkpjDSh&sig=IN5dCiHCITjMVS9XsOZN41jG1UE&hl=en&sa=X&ei=KgawVKPUI8aqU7uagZgJ&ved=0CEIQ6AEwCQ#v=onepage&q=the%20story%20of%20ceylon%20coffee%20soysa&f=false In the Shadows of the Tropics: Climate, Race and Biopower in Nineteenth Century Ceylon], by James S Duncan, p. 38 (Ashgate) {{ISBN|9780754672265}}</ref>, ma l'esperimento si concluderà con un fallimento a causa dell'introduzione massiccia della coltura dl tè e dell'altitudine troppo bassa la quale non favoriva certo la crescita della varietà di ''Coffea arabica''.
=====
Il caffè incrementò in maniera massiccia a partire dal 1834, col successo delle prime piantagioni create nel 1827 nella zona semi-montuosa di Candy sottomessa dagli inglesi, a 500 m di altitudine in una vallata dotata di una vegetazione lussureggiante. L'abolizione della schiavitù nelle [[Indie occidentali britanniche]] creò al caffè ceylonese una buona possibiltà di crescita. La produzione iniziò nel 1836 attraverso la distribuzione di terre demaniali<ref name="Aix" />.
Riga 806:
L'eccedenza dei ricavi fu utilizzata per creare la "Cooly Transport Company" e la "Ceylon Agency" le quali si stabilirono nei maggiori porti dell'[[impero anglo-indiano]] per reclutare manodopera ad infimo costo<ref name="Kurian p174" />.
Tra il 1838 e il 1843 nacquero non meno di 130 piantagioni a Ceylon britannico, dove nel 1845 la forte caduta dei prezzi del caffè condusse i piantatori ad una visione più realistica dell'avvenire<ref>[https://books.google.fr/books?isbn=9558095923 "A History of Sri Lanka", par K. M. De Silva, K. M. - 2005
[[File:COLLECTIE TROPENMUSEUM Teuku Umar met gevolg TMnr 10018820.jpg|thumb|Lavoratori indonesiani nelle piantagioni di caffè (1876).]]
====
Le Indie orientali olandesi rafforzarono la loro produzione verso la metà del secolo, giungendo a rappresentare quasi 1/5 della fornitura globale attorno al 1880; poco prima che la "ruggine del caffè" non la facesse crollare da 13.000 tonnellate nel 1879 a 2.500 nel 1893. Tra il 1830 e il 1860 le casse statali olandesi ricevettero dagli insediamenti occidentali 800 milioni di [[fiorino olandese|fiorini olandesi]] i quali furono perlopiù reinvestiti in [[infrastrutture]] cittadine<ref>"Les sociétés coloniales à l'âge des Empires" par Dominique Barjot, Jacques Frémeau</ref>.
Riga 814:
I conflitti militari derivanti dalla [[Rivoluzione belga]] resero necessario trovare fondi per poterli finanziare. Il lavoro forzato venne istituzionalizzato nel 1832 dopo lunghi dibattiti interni all'amministrazione coloniale la quale sostenne largamente gli abusi compiuti dai commercianti privati ai danni dei piantatori locali<ref name="batav" />. Questa "Cultuurstelsel" (l'obbligo di consacrare a maggior parte della produzione agricola all'[[export]]) costrinse i contadini a coltivare prodotti dedicati al mercato estero in almeno il 20% delle proprie terre o, in alternativa, fornire 60 giorni all'anno di lavoro non remunerato per "progetti pubblici rivolti al benessere comune"<ref name="batav" />.
=====
Il governo olandese creò anche nel 1833 il [[monopolio]] del commercio del caffè a [[Giava]] e decise d'impiantare nuove colture in 1/12 delle aree già sfruttate, sia per sostituire gli alberi morti che per espandere le piantagioni<ref name="Aix" />. L'isola contò 137.000 alberi nel 1834, i 2/3 dei quali piantati di recente. La produzione triplicò in 10 anni, da 25.000 tonnellate nel 1832 a 76.000 nel 1843<ref name="Aix" />, producendo così da 2/5 a 1/4 di tutto il caffè mondiale; per i 3/4 sotto la diretta autorità governativa e il 20% dalle grandi piantagioni indipendenti.
Come accadde anche nell'India olandese la quota dei piccoli proprietari fu molto bassa, crollando al 10% nel 1830, al 5% nel 1845 e a meno dell'1% nel 1848. Dal 1845 al 1880 il numero delle colture di caffè passò da 400 a 700.000, rappresentando il 60% del lavoro contadino totale di Giava. Tra il 1830 e il 1840 il prezzo del "caffè Java" aumentò al mercato lodinese del 12,5%, quello brasiliano del 18,5% e quello cubano del 21%<ref name="Aix" />; ma il giavanese continuò a rimanere tra i più costosi: nel 1840 a [[Londra]] il brasiliano valeva 125 [[scellini]] al quintale, il giavanese 155 e il Mokha più di 200<ref name="Aix" />.
La caffeicoltura procurò il 65% di tutte le vendite agricole coloniali olandesi<ref name="Aix" /> e fu l'unica che non partecipò alla liberalizzazione nel corso degli anni 1860<ref name="Aix" />. Le piantagioni fecero crescere le migrazioni interne tutt'attorno alle aree di raccolta; i giavanesi furono costretti a fornire una data percentuale di caffè ad un prezzo fisso, ossia 25 fiorini olandesi per ogni sacco da 62
La riscossione delle imposte venne trasferita agli agenti di raccolta pagati con le commissioni<ref name="batav" />, il peso dei prodotti acquistati fu regolarmente falsificato; a ciò si aggiunsero i 60 giorni di lavoro non pagato, spesso prolungati o spesi per progetti privati degli ufficiali coloniali regionali o dei reggenti<ref name="batav" />. I funzionari intimidirono brutalmente gli agricoltori per aumentare la loro commissione, generando un diffuso malcontento, ampie sacche di [[povertà]] e una [[carestia]] generale<ref name="batav" />.
=====
Il prezzo di acquisto dai piantatori venne poi abusivamente abbassato fino a 8 fiorini nel 1844, durante la depressione mondiale dei prezzi. Questa decisione ridusse i rendimenti, nonostante le aree coltiate fossero in forte crescita, attraverso una frenesia di compensazione dei grandi proprietari terrieri. I contadini non protessero più le piantagioni contro le depredazioni degli animali selvatici e non tennero conto dell'invecchiamento degli alberi di caffè, trascurando infine di rinnovarli<ref name="Aix" />.
Nel 1867 la paga ai coltivatori risalì a 13,5 fiorini<ref name="Aix" /> e le raccolte aumentarono nuovamente, toccando il loro picco nel 1879 raggiungendo le 113.000 tonnellate<ref name="Aix" />.
===
A partire dal 1821 le [[isole dei Caraibi]], l'[[impero del Brasile]], il [[Venezuela]] e l'[[Asia]] alimentarono la sovrapproduzione mondiale la quale cominciò a scendere solo verso la metà degli anni 1840. Contemporaneamente la forte domanda di schiavi impose all'[[impero britannico]] un controllo sempre più stretto della [[tratta atlantica degli schiavi africani]] - con prequisizioni a sorpresa delle [[navi negriere]] per opera della [[Royal Navy]] - grazie alla stipulazione di trattati internazionali e il diritto di visita sulle imbarcazioni straniere.
Riga 834:
Viceversa il [[continente asiatico]] rallentò, mentre il lavoro obbligatorio fu imposto a Ceylon britannico nel 1848, un decennio dopo che nelle Indie orientali olandesi; una tale disposizione incontrò una forte resistenza da parte delle popolazioni locali e danneggiò lo sviluppo della caffeicoltura (a causa di frequenti proteste le quali a volte condussero ad autentiche sollevazioni anticolonialiste).
====
Nel [[Regno Unito]] e negli [[Stati Uniti d'America nord-orientali]] l'[[abolizionismo]] divenne una delle principali cause nazionali nella prima metà del secolo, quando l'[[impero britannico]] si trovò a dominare lo spazio marittimo. Il graduale passaggio degli inglesi in direzione di un decremento del consumo di tè e l'enorme crescita di popolazione degli [[Stati Uniti d'America]] condusse entrambi i paesi a dominare il mercato mondiale della fornitura di caffè.
Riga 841:
Da parte sua [[Amburgo]] crebbe da 28.000 tonnellate nel 1840 a 115.000 (5 volte e mezzo in più) nel 1876 e a 200.000 nel 1903, disputandosi poi il passaggio attraverso l'[[Europa centrale]] con il porto di [[Trieste]]<ref name="Fabre et al. 1981 p70" />. Nel corso della [[prima guerra mondiale]] i finanziatori di [[New York]] dominarono l'apertura di prestiti agli esportatori brasiliani<ref name="cci" />: la riesportazione di Le Havre cadde sotto le 10.000 tonnellate annuali, 1/4 del volume rispetto al 1913<ref name="cci">{{cita libro|Auteur= Jean Fremigacci|titolo=Les difficultés d'une politique coloniale : le café de Madagascar à la conquête du marché français (1930-1938)|editore =Revue française d'histoire d'outre-mer |1986}}</ref>.
====
Dagli anni 1700 il "Movimento per la [[temperanza]]" idealizzò il tè inglese, un'argomentazione morale utilizzata a favore del [[libero mercato]], ma contro l'[[oppio]] venduto ai [[cinesi]] in un mercato ancora completamente orientato verso estero<ref name="temp">« Une soif d'Empire: comment le thé a façonné le monde moderne », par l'historien Erika Rappaport , dans le ''[[Financial Times]]'' du 21 août 2017 [https://www.ft.com/content/77112998-80ec-11e7-94e2-c5b903247afd]</ref>. Nel 1711 la [[Compagnia britannica delle Indie orientali]] istituì una propria sede a [[Canton]] per lo scambio del tè, mentre l'iterdizione al traffico d'oppio venne ribadita nel 1799 nell'[[impero cinese]]; si creò quindi un ampio [[contrabbando]] con luogo di partenza il [[Bengala]]. Le imprese di negozianti e rivenditori inglesi come la [[Jardine Matheson Holdings]] ne rimasero largamente coinvolte.
Nei primi anni del XIX secolo la [[rivoluzione haitiana]] permise alle piantagioni inglesi di caffè della [[Colonia della Giamaica]] di beneficiare di un monopolio mondiale virtuale
{| class=wikitable
|Anno
Riga 868:
I fruitori di tè contribuirono a creare un "grande e nobile progetto, che serve le cause della famiglia, della nazione e della civiltà"<ref name="temp" />. Durante la [[seconda guerra mondiale]] diventerà anche un'attività sociale e densa di [[patriottismo]] che facilitava l'elevazione dei soldati. Il consumo inglese di caffè quindi diminuì con regolarità nella seconda metà del XIX secolo, passando da 1,25 [[libbre]] "[[pro capite]]" nel periodo 1846-60 a solo 0,96 sterline nel 1880<ref>{{cita|Thurber|1881}}</ref>, mentre il consumo di tè fu più che raddoppiato passando da 3,42 a 8,51 libbre "pro capite" tra il 1821 e il 1886<ref>{{cita|Walsh|1902}}</ref>.
[[File:A cup of Americano.JPG|thumb|left|Tazza di [[caffè americano]].]]
====
L'esplosione della popolazione negli [[Stati Uniti d'America]] nel corso del XIX secolo fece sì che le importazioni di caffè si moltiplicarono di 24 volte in un secolo<ref name="topic" />; da solo il paese rappresentò metà della crescita del consumo mondiale<ref name="topic" />. A partire dalla ''[[Dichiarazione d'indipendenza degli Stati Uniti d'America]]'' (1776) il caffè divenne la bevanda nazionale in contrapposizione al [[tè]] inglese. Gli Stati Uniti furono inoltre l'unico mercato libero da tassazione, con una fiscalità che passò da 10 cent per [[libbra]] nel 1812 a 5 nel 1814 ed infine a 0 dopo il 1823<ref name="topic" />.
{| class="wikitable"
Riga 931:
Il risultato di quest'enorme espansione, accompagnato alla repressione sempre più rigorosa del commercio colonico schiavista da parte dei britannici, fece aumentare il prezzo degli schiavi del 150% tra il 1836 e il 1845 e poi ancora dal 1856 al 1865. Il costo in [[dollari]] fu quasi 4 volte superiore a quello presente nell'[[impero del Brasile]] 15 anni prima.
Per l'intero periodo 1831-50 le operazioni britanniche di contrasto alla tratta negriera accrebbero drasticamente il valore del lavoro servile cubano, 300<ref name = "eltis">"Economic Growth and the Ending of the Transatlantic Slave Trade", di David Eltis, professore di storia all'Universita Emory, Oxford University Press, 1987 [https://books.google.fr/books?id=ZT1kLJOtt94C&printsec=frontcover&dq=Economic+Growth+and+the+Ending+of+the+Transatlantic+Slave&hl=fr&sa=X&ved=0ahUKEwiK-szHs-fVAhXGIMAKHTgrC24Q6AEIJzAA#v=onepage&q=Economic%20Growth%20and%20the%20Ending%20of%20the%20Transatlantic%20Slave&f=false]
I piantatori di zucchero dovettero quindi introdurre altra [[manodopera]], trovata tra gli indiani [[Maya]] dello [[Yucatan]] catturati dall'esercito messicano e verso il 1860 tra i "turchi" (di fatto [[egiziani]] e [[siriani]]); in seguito, in massa, tra i [[cinesi]] (150.000 tra il 1847 e il 1874) provenienti da [[Macao]] e [[Canton]].
Lo sviluppo della rete ferroviaria la quale collegò le regioni dello zucchero alla costa ne facilitò la crescita, così come il prezzo più alto degli schiavi spinse i coltivatori di caffè a prendere atto dell'aumento della concorrenza mondiale per realizzare il proprio [[patrimonio]] e non investire più<ref>Haïti, la République Dominicaine et Cuba: État, économie et société (1492-2009), di Sauveur Pierre Étienne, [http://books.google.fr/books?id=b6BM_m0yCb0C&pg=PA81&lpg=PA81&dq=caf%C3%A9+tonnes+cuba+br%C3%A9sil&source=bl&ots=U7Ztlzq23o&sig=l9IH7I2IYNYG_sn4qK_bbGL1u0A&hl=fr&sa=X&ei=5VRYUJOoJ8il0AX63IGYCQ&ved=0CDkQ6AEwAg#v=onepage&q=caf%C3%A9%20tonnes%20cuba%20br%C3%A9sil&f=false pag. 81]
[[File:Guantanamo in Cuba.svg|thumb|La [[Provincia di Guantánamo]] all'estremo Est di [[Cuba]] è sempre stata storicamente una regione caffeicola.]]
Ciò fu accresciuto dal fatto che le regioni del caffè situate nella metà orientale dell'isola - a Est di [[Santa Clara (Cuba)|Santa Clara]] e [[Caibarién]] - beneficiarono dello sviluppo ferroviario solo molto più tardi, intorno al 1898 a differenza dell'Ovest e del Centro favorito già dagli anni 1840. L'Ovest concentrò l'80% dell'intera rete ferroviaria cubana. La produzione di caffè declinò allora rapidamente.
Riga 955:
|5,1
|}
====
{{vedi anche|Caffeicoltura in Brasile}}
Tra il 1822 e il 1843 il caffè venne suddiviso in 4 categorie di prezzi a seguito delle prime ondate di [[deforestazione]] eseguite nell'[[impero del Brasile]], in [[America Centrale]], nella [[Colonia della Giamaica]] e nella [[Capitaneria generale di Cuba]], ma questi ebbero due cali rispettivamente negli anni 1830 e 1840; recuperarono il 50% del loro valore entro il 1858<ref name="quintal" /> per poi riprendere la discesa con una perdita del 18% fino al 1861<ref name="quintal" />.
Riga 971:
Il Brasile giocò allora una nuova carta, lanciandosi in audaci progetti ferroviari, che alla fine riuscirono a realizzare. Decisa nel 1852, la prima linea ferroviaria stabilita in territorio brasiliano sarà inaugurata 2 anni dopo<ref>[http://fctp.petropolis.rj.gov.br/fctp/modules/xt_conteudo/index.php?id=194 Fundação de Cultura e Turismo Petrópolis] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20110706160218/http://fctp.petropolis.rj.gov.br/fctp/modules/xt_conteudo/index.php?id=194 |data=6 luglio 2011 }}</ref>; essa venne a collegare [[Magé]] allo scalo merci portuale di Mauá<ref>http://www.estacoesferroviarias.com.br/efl_rj_petropolis/efl_petropolis.htm</ref><ref>http://www.estacoesferroviarias.com.br/efl_rj_petropolis/guia.htm</ref>, sotto l'impulso dell'imprenditore e banchiere Irineu Evangelista de Sousa (ribattezzato il "Rothschild sudamericano")<ref>"The Great Coffee Product of Brazil-- New-York Losing the Trade-- Brazilian Emancipation-- Railway Loans and Amazonian Navigation Contracts", in [[New York Times]] del 22 agosto 1871, [http://query.nytimes.com/gst/abstract.html?res=9D07E0DD163DE43BBC4A51DFBE66838A669FDE&scp=10&sq=San+Paulo&st=p|title=SOUTH AMERICA.;]</ref>.
Nel 1859 de Sousa (soprannominato "Barão de Mauá")<ref name="Enders p147">Armelle Enders, ''Histoire du Brésil contemporain: XIXe-XXe siècles'', Éditions Complexe, 1997, 282 p. (ISBN 9782870276372, [https://books.google.it/books?id=r1nhY5Cw368C&pg=PA147&redir_esc=y#v=onepage&q&f=false Testo online pag. 147], [http://archive.wikiwix.com/cache/?url=https%3A%2F%2Fbooks.google.com%2Fbooks%3Fid%3Dr1nhY5Cw368C%26pg%3DPA147 Archivio])</ref> spinse in direzione della creazione di una [[ferrovia]] lunga 79
Il "cammino ferrato" brasiliano nelle sue fasi iniziali rimase focalizzato sulle esigenze della [[Regione Sudest del Brasile]] ove operavano i maggiori coltivatori; la concessione di prestiti si mantenne relativamente difficoltosa<ref>"The Rise of the Global Company: Multinationals and the Making of the Modern World", di Robert Fitzgerald, Cambridge University Press, 2016 [https://books.google.fr/books?id=FOg_CwAAQBAJ&pg=PA78&dq=java++telegraph+coffee+1879&hl=fr&sa=X&ved=0ahUKEwidp5Le6ZXWAhWJNhoKHct6CnoQ6AEINzAC#v=snippet&q=ceylan&f=false]</ref>, laddove invece i piantatori più ricchi investirono in [[azioni]] di società ferroviarie come la "São Paulo Railway" riuscendo in tal maniera ad opporsi agli sconti tariffari da fornire ai concorrenti<ref name="topic" />. A cavallo del XX secolo il trasporto via treno rappresentò in media il 15-22% dei costi di produzione<ref name="topic" />.
Intanto la repressione sempre più decisa del commercio degli schiavi e l'impoverimento progressivo del suolo influenzarono anche il caffè brasiliano. Tra i primi anni 1840 e la metà degli anni 1860 la produzione nel medio periodo si mantenne stabile, nonostante i relativi alti e bassi. Tra il 1846 e il 1864 la produzione ristagnò e fu accompagnata da un movimento dei prezzi mondiali altalenanti; la raccolta fu di 1,5 milioni di sacchi da 60
[[File:Sacos de café, Casa do Bandeirante 2.JPG|thumb|Sacchi di caffè brasiliano.]]
La politica di donazione dei terreni iniziata nel 1850<ref>"Le soutien politique à la plantation de café et à l’immigration internationale dans l’état brésilien de Sao Paulo, 1850-1930, par Sylvain Souchaud [https://hal.archives-ouvertes.fr/halshs-00553008/document]</ref> cominciò a dare i suoi primi frutti.
Riga 985:
|1867
|-
|Milioni di sacchi da 60
|1,5
|2,5
Riga 991:
|2,7
|}
L'entusiasmo dei paesi della [[civiltà occidentale]] nei confronti del caffè provocò un rapido sviluppo delle piantagioni nella regione di [[Rio de Janeiro (stato)]] e l'organizzazione di un sistema economico originale in cui le ''[[fazenda]]'' garantirono la coltivazione, la raccolta, la [[torrefazione]] (dagli anni 1860) ed infine la spedizione verso i porti di [[Le Havre]] e [[Bordeaux]]<ref name="ma">
La [[Microregione di Vale do Paraíba Fluminense]] partì per prima, con 100.000 schiavi che lavorarono nelle piantagioni nel 1860, cifra che salì a 129.000 nel decennio successivo. [[San Paolo (stato)|San Paolo]] si unì a questa espansione a partire dagli anni 1840, quando si videro impiegati 25.000 schiavi africani<ref name="Slave Trade"/>. I collegamenti europei vennero rafforzati quando il ventenne Théodore Wille giunse nel 1838 e quivi fondò le aziende commerciali tedesche "Wille Schimillinski and Co" a [[Rio de Janeiro]] e "Theodor Wille & Co." a [[Santos]] (il più grande porto della regione).
La delocalizzazione ed il conseguente trasferimento del potere politico e finanziario nella [[Regione Sud del Brasile]] facilitò lo sviluppo della produzione<ref name="Guinard" /> in direzione di [[Itu (Brasile)|Itu]] e [[Campinas]], territori fino a quel momento dedicati alla [[canna da zucchero]]<ref>
Nel 1864 l'apertura della "São Paulo Railway", in costruzione dal 1859, permise un aumento fino a 2,65 milioni di sacchi per l'esportazione, di cui 1,43 verso l'Europa e 1,2 milioni in direzione degli Stati Uniti d'America. Costruita con [[capitale (economia)|capitale]] britannico la [[ferrovia]] fece arrivare il caffè direttamente al porto di Santos, attraversando [[Jundiaí]], [[San Paolo (Brasile)|San Paolo]] e Paranapiacaba (costruita appositamente in montagna e arricchita ulteriormente con una riproduzione a grandezza naturale del [[Big Ben]]).
Riga 1 006:
[[File:Cultures café Llanos (André & Riou, 1869).JPG|thumb|Colture di caffè nel [[Los llanos]]: schizzo di [[Édouard André]] (1869).]]
====
Le piantagioni di caffè concentrate inizialmente sulla [[Cordillera Central (Colombia)|Cordillera Central]] della [[Grande Colombia]] e poi ai confini del nuovo [[Venezuela]] appena costituitosi furono in prima linea quando la crisi economica causata dalla sovrapproduzione globale e il calo dei prezzi di 1/3 in 17 anni ebbe inizio nel 1840; dai 9 [[peso (moneta)|peso]] nella stagione 1831-32 caddero a 6 nel 1848-49<ref name="manuel"/>. Nello stesso periodo quelli del [[cacao]] saliranno da 13 a 16 pesos per [[libbra]]<ref name="
{| class =wikitable
|Anni
Riga 1 070:
Nel 1867 il prezzo d'acquisto del Java venne fortemente incrementato, anticipando l'aumento dei prezzi mondiali e rianimando le piantagioni cadute in una fase di stallo. Il desiderio di acconsentire agli interessi commerciali privati di essere maggiormente coinvolti nella produzione di colture condusse nel 1870 all'abrogazione del "Cultuurstelsel" (il consacrare la maggior parte della produzione agricola all'[[export]]). Ma a causa della sua redditività la coltivazione del caffè preminentemente da esportazione rimase in vigore fino agli inizi del 1900<ref name="batav" />.
====
Tra il 1850 e il 1880, per reagire ai "colli di bottiglia", un gran numero di compagnie europee di battelli a vapore iniziò un servizio regolare verso l'impero del Brasile dove le infrastrutture portuali vennero gradualmente migliorate, riducendo così in maniera decisiva i costi di trasporto<ref name="topic" />.
Riga 1 083:
Nel 1871 11 case commerciali amburghesi fondarono la compagnia di spedizioni "Hamburg Süd" guidata da Heinrich Amsinck. Tre vapori da 4.000 tonnellate lorde servirono mensilmente oltre al Brasile anche l'[[Uruguay]] e l'[[Argentina]]. I costi di spedizione inferiori<ref name="topic" /> inoltre aumentarono la redditività dei coltivatori della Costa Rica.
La colonizzazione tedesca si rivolse poi alle terre vergini del [[Guatemala]], facilitata dalle lettere di presentazione del proprietario terriero Rodolfo Dieseldorff, installatosi a partire dal 1862 nel [[Dipartimento di Alta Verapaz]] e a [[Quetzaltenango]] come coltivatore di caffè. Nel 1876 iniziò a costruzione dell'originaria tratta ferroviaria guatemalteca<ref>
Alta Verapaz già nel 1890 ebbe i 2/3 dell'intera produzione di caffè sotto il diretto controllo tedesco<ref name="z8GpZWsAjXsC">{{cita libro|lingua = es|nome1 = Regina|cognome1 = Wagner|titolo = Historia del café de Guatemala|editore = Villegas Asociados|anno = 2001|isbn = 978-958-96982-8-0|url = http://books.google.com.gt/books?id=z8GpZWsAjXsC&printsec=frontcover&dq=history+of+the+coffee+in+guatemala&hl=es&sa=X&ei=_qpOVMm3J47KgwTSkoGIBQ&ved=0CB0Q6AEwAA#v=onepage&q=history%2520of%2520the%2520coffee%2520in%2520guatemala&f=false|accesso = 24 giugno 2015}}</ref>. Nel 1900 vi furono 1.000 persone, salite a 3.000 nel 1930, soprattutto a [[Cobán]] e nelle vicine zone montuose al confine col [[Chiapas]] messicano. Solo a seguito delle forti pressioni esercitate dal governo statunitense la maggior parte dei coloni venne espulsa nel corso degli anni 1940.
Riga 1 089:
In [[Nicaragua]] i tedeschi si stabilirono a Matagalpa, [[Estelí]] e [[Jinotega]], ove a tutt'oggi esistono ancora molti nicaraguensi d'origini tedesche.
[[File:Isthme de Suez 1862.jpg|thumb|left|Lo stato dei lavori nell'[[istmo di Suez]] nel 1862, 5 anni prima dell'apertura del [[Canale di Suez]] il quale contribuirà in maniera determinante all'aumento del flusso degli scambi commerciali tra l'[[Asia]] e l'[[Europa]].]]
====
Nel 1867 si inaugurò la "São Paulo Railway". In quello stesso anno il tratto ferroviario [[Colombo (Sri Lanka)|Colombo]]-[[Kandy]] si spinse fino a [[Nuwara Eliya]] da un lato e [[Matale]] dall'altro.
Ma fu soprattutto l'apertura del [[canale di Suez]] a rappresentare un avvenimento fondamentale nella storia della caffeicoltura di [[Ceylon britannico]], delle [[Indie orientali olandesi]] e di tutta l'area dell'[[Oceano indiano]]<ref name="Aix">"Le café de l'Océan Indien au s-XIXe et la Méditerranée", di Jean-Louis Miege, de l'Institut de recherches et d'études sur le monde arabe et musulman, associant CNRS et Université Aix Marseille, [http://books.openedition.org/iremam/1201?lang=fr]</ref>, con un forte calo dei costi di trasporto negli anni immediatamente seguenti e una completa mancanza di presa di coscienza relativa al dramma agronomico che si stava verificando. Quest'ultimo scoppiò in tutta la sua virulenza nel 1869, solo dopo 2 anni l'entrata in funzione del "Canale" e porterà alle più tragiche conseguenze nei decenni 1880-90 spargendosi ampiamente in tutta l'[[Asia]] e l'[[Oceania]].
===
[[File:LocationMascarene.PNG|thumb|Localizzazione delle [[Isole Mascarene]] nell'[[Oceano indiano]].]]
====
Il successo del [[Canale di Suez]] consentì di riprendere la coltivazione nell'area esterna dell'[[arcipelago]] costituito dalle [[Isole Mascarene]] (soprattutto [[Mauritius]] e [[Riunione (isola)|Riunione]]; il proposito si svolse in 2 fasi: dal 1865 al 1871, quando s'incrementò da 2 a 4.000 ettari e poi dal 1878 al 1881, quando vennero raggiunti i 6.000 ettari coltivabili.
Fino a quel momento la produzione aveva continuato incessantemente a diminuire passando da circa 7.000 piantagioni negli anni 1817-19 a 4.000 nel biennio 1829-30, fino a toccare un fondo con meno di 3.000 nel 1850. Furono coinvolte la concorrenza proveniente da quei paesi in cui lo [[schiavismo]] sarebbe stato abolito solo in seguito nonché determinanti fattori botanici: esaurimento del suo, imbastardimento delle specie con conseguente abbassamento di qualità, malattie agricole<ref name="Aix" />.
[[File:Indian Mysore Kingdom 1784 map.svg|thumb|L'antico [[Regno di Mysore]].]]
====
Con solo 355 tonnellate prodotte nel 1866 (a partire dalle 62 del 1857) la caffeicoltura nell'impero anglo-indiano crebbe ancora molto timidamente, ma poi cominciò a beneficiare di forti risorse finanziarie - in gran parte europee - da cui trassero il maggior profitto le grandi proprietà costituitesi nel corso degli anni 1850 nell'[[India meridionale]] tra le colline del [[Distretto di Hassan]] e quelle di Kuder nel [[Regno di Mysore]], con rendimenti alti quasi quanto quelli di [[Ceylon britannico]]<ref name="Aix" />.
Riga 1 119:
Una tale diversificazione geografica ridusse gli effetti delle crisi produttive causate dalla malattia che decimò le piantagioni e che obbligherà in parte a rimpiazzare l'"arabica" con la ''[[Coffea liberica]]'' e successivamente con la ''Coffea canephora''<ref name="Aix" />. La produzione delle Indie orientali olandesi in realtà decrebbe solamente nel quinquennio 1885-90, scendendo di 2/3 nel 1887 a 43.000 tonnellate<ref name="Aix" /> e ancora alla metà del 1893 scese fino a 24.000 tonnellate<ref name="Aix" />.
[[File:Kopi Indonesia Februari 2009.jpg|thumb|left|Il [[Kopi Luwak]] in [[Indonesia]].]]
====
I prezzi del caffè raddoppiarono tra il 1870 e il 1876 passando da 12 a 23 centesimi per kilogrammo, per poi declinare a partire dal 1879 quando il raccolto di [[Java (caffè)|Java]] toccò una vetta storica di 120.000 tonnellate<ref>{{cita|Topik|p. 8|2004}}</ref>. Già nel 1868 la produzione era temporaneamente diminuita sia nell'[[America centrale]] che nel [[Regno del Brasile]], mentre il consumo continuò a progredire fortemente negli [[Stati Uniti d'America]]<ref name="Mauro" />.
Riga 1 128:
La speculazione montante fece affondare i prezzi nel 1880, provocando fallimenti a ripetizione tra i professionisti; il caffè fu costretto ad entrare nella sua "fase moderna" tramite i "[[Futures]]" (contratti a termine), una qualità d'origine maggiormente codificata, il totale evitamento della [[monocoltura]] e la ricerca di nuove specie più resistenti alle infezioni derivate dai [[fungi|funghi]].
[[File:Wardian Case.jpg|thumb|Un "Wardian Case" utilizzato per il trasporto di piante.]]
=====
Tra il 1865 e il 1880 i piantatori ceylonesi importarono arbusti di ''Coffea'' dalla [[Colonia della Giamaica]], dalla [[Guyana francese]], dalla Capitaneria generale di Cuba, dalla [[Liberia]] e da Giava<ref name="McCook">(en) Stuart McCook, ''Global rust belt: Hemileia vastatrix and the ecological integration of world coffee production since 1850'', Journal of Global History ([https://www.researchgate.net/publication/4735404_Global_rust_belt_Hemileia_vastatrix_and_the_ecological_integration_of_world_coffee_production_since_1850 Testo online])</ref> utilizzando il metodo del "Wardian Case" (un contenitore protettivo appositamente studiato per facilitare il trasporto e la protezione dei vegetali)<ref name="McCook" />, una specie di [[serra]] portatile inventata da [[Nathaniel Bagshaw Ward]] a [[Londr]] attorno al 1829 per il trasporto a lunga distanza.
Nel 1866 le piante di caffè selvatiche vennero importate in gran numero dalla Liberia, ove esisteva una malattia parassitaria che era con molte probabilità quella che fece nascere la "ruggine del caffè"<ref name="McCook" />.
[[File:Hemileia vastatrix Leaf symptoms.png|thumb|left|I danni provocati dall'''Hemileia vastatrix''.]]
=====
Le piantagioni ceylonesi vennero rapidamente attaccate dalla nuova malattia crittogamica prodotta dai [[fungi|funghi]] [[Basidiomycota]] ''Hemileia vastatrix'' e ''Hemileia coffeicola''. Favorito dall'umidità e da una temperatura ottimale compresa tra i 22 e i 24° infett prima le foglie e quindi portò a perdite di produzione e declino della qualità<ref name="med" />.
Riga 1 142:
Ma nel suo rapporto redatto nel 1882 Ward negò qualsiasi relazione tra la presenza di rigature e strati cerosi sulla superficie delle foglie con con l'infezione, che è invece in realtà legata alla presenza di [[enzimi]], [[tossine]] e [[antitossina|antitossine]] esistenti sia nel [[parassita]] che nell'ospite. La relazione tra la pianta e l proprio parassita durante l'infezione fu il soggetto principe della sua "Croonin Lecture" nel 1890. Le proposte di Ward furono il passagggio dalla monocultura alla policoltura con l'intento di prevenire la diffusione di [[spore]] nel vento e di creare "schermi biologici" diversificando per l'appunto le colture.
Vennero purtroppo formulate troppo tardivamente: il fungo si era
[[File:Hemileia vastatrix uredinial pustules.png|thumb|Pustole di ''Hemileia vastatrix'' sulla parte inferiore di una foglia.]]
=====
Le piantagioni ceylonesi contribuirono ampiamente a far diffondere il male<ref name="McCook" />. Venne rinvenuto nel 1872 in [[Madagascar]], poi nelle piantagioni di un grande coltivatore<ref name="McCook" /> a Giava nel 1876 (allora la 2° più grande produttrice del mondo)<ref name="McCook" />; per essere successivamente rilevata nella [[Colonia del Natal]] nel 1878 e nelle isole [[Fiji]] l'anno seguente<ref name="McCook" />. Nel 1903 uno scienziato di [[Puerto Rico]] richiese ed ottenne facilmente la distruzione dell'intero carico in arrivo da Giava<ref name="McCook" />.
Riga 1 157:
Intorno al 1900 la varietà di ''Coffea canephora'', maggiormente resistente al male, sarà importata nel [[Congo belga]], un po' prima che l'"Institut national pour l'étude agronomique du Congo belge" riuscisse a sviluppare un processo di selezione della "Robusta africana"<ref name="cirad1">''Évolution de la culture de Coffea canephora en Afrique et problématique de développement'', di Jagoret e Descroix, ricercatori al [http://www.cirad.fr/ Cirad] (Centre de coopération internationale en recherche agronomique pour le développement), maggio 2002</ref>.
[[File:Sao Paulo in Brazil.svg|thumb|left|Localizzazione dello Stato brasiliano del [[San Paolo (stato)|San Paolo]], patria del "Caffè Paulista".]]
====
{{vedi anche|Caffeicoltura in Brasile}}
Grazie alla strada ferrata la coltura raggiunse poco prima del 1870 le terre rosse e fertili del Nordest dello Stato di [[San Paolo (stato)]], nei pressi di [[Ribeirão Preto]], vedendo presto apparire le piantagioni di caffè più vaste e maggiormente produttive al mondo. Al fine di assoldare manodopera il governo incoraggio l'[[immigrazione]] di [[italiani]], [[portoghesi]], [[spagnoli]] e [[arabi]].
Riga 1 168:
[[File:Culture du café en Colombie (1997).png|thumb|Caffeicoltura nella [[Cordillera Oriental (Colombia)|Cordillera Oriental]] e nella [[Cordigliera Occidentale (Colombia)|Cordigliera Occidentale]] in Colombia.]]
====
Il caffè colombiano è fiorito a partire dalla provincia di Santadeur nel vicino [[Venezuela]], in risposta alla crisi dell'[[artigianato]] locale<ref name="Minaudier170">{{cita|Minaudier|1997|p. 170}}</ref> e soppiantando le coltivazioni di [[cacao]] e cotone; si stabilì dapprima nel [[Dipartimento di Cundinamarca]] e nel [[Dipartimento di Tolima]] verso il 1870 approfittando degli elevati prezzi mondiali. Questo fu anche il periodo in cui ci s'interessò alla futura linea ferroviaria di Antiouqia, un progetto iniziato nel 1878 ma rimasto ad una fase incompleta.
L'avvio fu tuttavia relativamente lento; Santander continua a fornì il 90% della produzione nazionale con 10-25.000 tonnellate annue verso il 1875<ref
name="Minaudier200">{{cita|Minaudier|1997|p. 200}}</ref>; il caffè rappresentò però solamente il 7% delle esportazioni totali del paese nel corso degli anni 1870, rispetto al 74% tra il 1920 e il 1924. La crescita accelerò quando gli esiliati tornarono nel 1881; contribuirono alla colonizzazione delle regioni più fertili del [[Dipartimento di Antioquia]] di cui erano originari, utilizzando la loro esperienza tecnica acquisita in Guatemala<ref name="McGreevey39">
Le colture si diffusero gradualmente sulle 3 ramificazioni della Cordigliera delle [[Ande]], a 1.800 m d'altitudine in zone con [[clima temperato]]<ref name="Tulet-240-241">{{cita|Tulet|1994|p. 240-241}}</ref>.
Riga 1 182:
Le famiglie riunite nel cartello "Ospina, Vasquez e Jaramillo" guidata da Julián Vásquez Calle - un ex leader politico di Antiouqia, possedette le miniere d'oro della regione - dovettero mettersi in salvo in Guatemala dopo lo scoppio della [[guerra civile]] colombiana del 1860-62, lasciando tutto nelle mani di [[Mariano Ospina Rodríguez]].
Installatesi nella municipalità messicana di Cuajinicuilapa prima e a [[Flores Costa Cuca]] poi acquisirono la proprietà "Las Mercedes", prima operazione guatemalteca a scala nazionale sotto la direzione di Leon Ospina Rodríguez<ref>[https://books.google.it/books?id=z8GpZWsAjXsC&pg=PT70&lpg=PT70&dq=Leon+Ospina+Rodr%C3%ADguez&source=bl&ots=ATbDHK9Czk&sig=GgOzldw3quKK43wTcyZ2Ui28CFE&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwi7_a35m8zWAhVJIsAKHb4zCxcQ6AEIUjAL#v=onepage&q=Leon%20Ospina%20Rodr%C3%ADguez&f=false Google Books]</ref>. Riuscirono ad ottenere il permesso governativo per poter far costruire una propria strada volta ad evitare la deviazione per [[Retalhuleu]], che allungavano il trasporto con i muli da 39 a 66
L'azienda detenne 6 pantagioni<ref name="ospina">"La construcción del poder económico: La tarnllla Ospina, 1850 - 1960", par José Ernesto Ramírez [http://www.bdigital.unal.edu.co/22629/1/19264-63209-1-PB.pdf]</ref>. Ospina Rodríguez e Eduardo Vásquez svilupparono la coltivazione ad Antiouqia, ove si crearono i più vasti appezzamenti, e risultarono tra i più attivi nella fondazione della prima "Federación Nacional de Cafeteros de Colombia". Tra il 1888 e il 1896 piantarono più di mezzo milione di alberi a [[Fredonia (Colombia)|Fredonia]], [[Amagá]] e a [[Titiribí]]<ref name="ospina" />.
Riga 1 194:
A seguito dei negoziati svoltisi nel 1877-79 venne firmato un trattato nel 1882 col tentativo di formalizzare reciprocamente il [[Confine Guatemala-Messico]]: ciò divise Soconusco - la maggior parte del quale rimase sotto il Messico - e portò ad una politica lberale di colonizzazione dei "terreni vergini", ma che in realtà appartenevano ai Nativi americani.
Il [[cancelliere del Reich]] [[Otto von Bismarck]] incoraggiò il [[Regno di Prussia]] a giocare la "carta coloniale", alleandosi con i governi filoeuropei guatemalteco e messicano; finanziò l'introduzione della ferrovia e la creazione di grandi aree depresse da coltivare a caffè lungo tutta la costa pacifica.
Edward Delius sostenne anche la partecipazione tedesca nella creazione della ferrovia costaricana, con l'aiuto d'ingegneri tedeschi ed in cambio di una presenza navale fissa. Franz Kurtze venne assoldato nel 1866 per dare inizio all'operazione. Il progetto sarà fortemente ostacolato dagli atti di [[sabotaggio]] perpetrati dalla pirateria statunitense; la Costa Rica si sentì pertanto in obbligo di appellarsi a [[John Charles Frémont]], un ex alto ufficiale della guerra di secessione americana, assegnandogli il controllo organizzativo. I lavori saranno però in seguito diretti dal generale [[Tomás Guardia Gutiérrez]] dopo che questi attuò un [[colpo di stato]] nel 1870<ref name="Persée 130_1_1275" />, ma essi si scontrarono soprattutto con le difficoltà rappresentate dalla [[giungla]], le abbondanti piogge stagionali, le malattie tropicali e la [[topografia]] estremamente accidentata.
Riga 1 203:
Con l'istituzione dell'[[impero tedesco]] (1870-71) Bismarck incoraggiò le aziende nazionali a costruire per conto proprio i tratti ferroviari verso i [[Grandi Laghi (Africa)|Grandi Laghi]] e i vulcani dell'[[Africa orientale tedesca]], là ove i botanici (appassionatisi per le difficoltà incontrate nelle Indie orientali olandesi) entraranno nella grande sfida imposta dalla "ruggine del caffè" rilevando piantagioni ad alto potenziale da situare tra la zona vulcanica e i laghi interni.
=====
Come già detto dopo aver partecipato ad un tentativo di [[colpo di stato]] nel 1871 il generale [[Justo Rufino Barrios Auyón]] venne eletto [[Presidenti del Guatemala|presidente del Guatemala]] nel 1873; fece attuare un cospicuo piano di [[privatizzazione]] delle terre: gli immigrati tedeschi ne risultarono i grandi vincitori. Sequestrò le proprietà ecclesiastiche e abolì i contratti a lunga scadenza concessi dalle autorità precedenti; creò al loro posto terreni municipali e comunali emettendo titoli di proprietà i quali saranno poi venduti ai coltivatori di caffè.
Riga 1 212:
Nel frattempo la privatizzazione guatemalteca accelerò tra il 1896 e il 1918. Nei 7 dipartimenti con maggior popolazione indigena, il 45% dei rivenditori di lotti terrieri furono di origine spagnola o comunque europea ed approfittarono ampiamente dei massicci investimenti nati dalle prime colture, così come fecero anche i commercianti, i venditori di [[liquore]] e i fornitori di manodopera. Già la riforma del 1873 aveva reso il caffè il prodotto principale<ref name="diaz">"La Réforme Agraire guatémaltèque de 1952 : Un épisode méconnu et controversé", thèse soutenue par Johanna Diaz, Institut d'Etudes Politiques de Lyon, Université Lyon II [http://doc.sciencespo-lyon.fr/Ressources/Documents/Etudiants/Memoires/Cyberdocs/MFE2007/diaz_j/pdf/diaz_j.pdf]</ref>, approccio questo ribadito anche attraverso la creazione del "Banco de Occidente" nel 1881<ref name="diaz" />. Le proprietà comunali e municipali poco per volta finirono con l'essere del tutto destrutturate e scomparvero<ref name="diaz" />.
[[File:Temporerascafe1875.jpg|thumb|[[Lavoro forzato]] stagionale tra i [[nativi americani]] del [[Guatemala]] nel 1875.]]
Il ''Ley de Jornaleros'', promulgato definitivamente nel 1877, istituì il lavoro forzato gratuito. Esso costrinse i lavoratori rurali a portare con sé un documento contenente gli obblighi del loro [[contratto di lavoro]] e si distinsero principalmente in tre categorie: i lavoratori residenti, quelli stagionali ed infine gli operatori agricoli liberi (quest'ultima rimase
Un decreto prescrisse la "trasmissione ereditaria dei debiti", gonfiata da varie pratiche relative quali il cibo acquistato giornalmente presso il negozio della piantagione, la paga anticipata e la gestione dei conti. Nella pratica il sistema permise di adibire gli indigeni a "[[servi della gleba]]", secondo l'istituzione coloniale del "mandamiento" la quale diede il potere di reclutare forzosamente all'interno di ogni comunità nativa squadre di 30 o 60 lavoratori.
Riga 1 224:
Nella sua costante preoccupazione di modernizzazione la seconda generazione liberale guatemalteca promosse progetti d'immigrazione sia nel 1868 che nel 1877. Nel [[Dipartimento di Alta Verapaz]] nel 1890 i tedeschi inglobarono sotto il loro controllo i 2/3 della caffeicoltura nazionale. Lo storico e economista Julio Castellanos Cambranes ha definito il concetto di "Stato oligarchico basato sul caffè"; negozianti e coltivatori, proprietari terrieri, commercianti e ufficiali pubblici vollero riorganizzare il paese attraverso la promozione di una rapida modernità sottomessa ai loro precisi interessi<ref name="mathilde">"Guatemala : modernisation capitaliste et racisme dans les circuits du café", par Matilde González-Izás, historienne et sociologue guatemaltèque, traduit de l’espagnol, par Véronique Jamart, [[Centre tricontinental|Alternatives Sud]] [http://www.cetri.be/IMG/pdf/guatemala.pdf]</ref>.
In un primo momento si scontrarono contro gli ostacoli posti dalle rivalità e le tensioni esistenti tra la vecchia oligarchia [[creolo|creola]] della capitale e l'élite provinciale di [[Los Altos (America centrale)|Los Altos]] (a [[Quetzaltenango]]) dall'altra. La popolazione indigena riuscì a difendere a fatica la proprietà comunitaria della terra e a conservare aree di memoria e/o [[cultura popolare]]<ref name="mathilde" />; questo almeno fino ai primi anni 1870, quando la nuova
I possidenti terrieri indigeni di Boca Costa e a [[Verapaz]] rimasero molto coinvolti nella moltiplicazione delle proteste<ref name="mathilde" /> e delle azioni legali, dando luogo anche a vere e proprie ribellioni<ref name="mathilde" />. Le disuguaglinze razziali ereditate dal periodo coloniale non fecero altro che rafforzarsi grazie ai discorsi (allora considerati perfettamente "scientifici") sulla superiorità e la degenerazione della "[[razza (categorizzazione umana)|razza]]" promossi dal [[razzismo scientifico]]; opinioni del tutto condivise da buona parte degli immigrati europei<ref name="mathilde" />.
Riga 1 232:
Servire militarmente nelle zone del caffè diede libero accesso a posizioni più alte nel governo regionale e nazionale, oltre che alla terra per la creazione di nuove aiende. I soldati e le milizie locali monitorarono l'analisi e l'assegnazione dei terreni, frenando e reprimendo le rivolte sobillate dagli indigeni<ref name="mathilde" />. Gli alti ufficiali assieme alle loro famiglie divennero proprietari di vasti appezzamenti ad Alta Verapaz e a Boca Costa, nel [[Dipartimento di Suchitepéquez]] e a Quetzaltenango (al tempo la seconda città gutemalteca per dimensioni)<ref name="mathilde"/>, le cui economie crebbero con la creazione della ferrovia a [[San Marcos (Guatemala)]]<ref name="mathilde" />.
I dirigenti statali ricevettero una gran quantità di terreni, ma i villaggi indigeni resistettero e si sollevarono. Durante il "boom del caffè" le
[[File:Soconusco.png|thumb|[[Soconusco]] - in verde scuro - nel Sudovest del [[Chiapas]] messicano, al confine guatemalteco sulla costa pacifica.]]
Riga 1 248:
Nel 1890 Díaz e Otto von Bismarck collaborarono per inviare 450 famiglie tedesche a Soconusco, nei pressi di [[Tapachula]]. Le principali aziende agricole vennero costruite nella [[giungla]] dei "Chapaneca" e presero nomi tedeschi quali "Amburgo, Brema, Lubecca, Agrovia, Bismarck, La Prussia e Hannover". Anche svariati messicani, statunitensi e giapponesi crearono le proprie coltivazioni nelle parti più alte, fino a 1.800 m di altitudine, laddove invece il cacao poteva essere impiantato solo tra i 200 e i 500 m.
Tra il 1895 e il 1900 11.500 tonnellate di caffè furono raccolte nel Soconusco; tra il 1890 e il 1910 la regione divenne quindi la più grande produttrice messicana<ref>{{cita libro |lingua=es |titolo=Atraso económico, Migración y remesas: el caso del Soconusco, Chiapas, México Convergencia: Revista de Ciencias Sociales |autore1=Santacruz de León |autore2=Eugenio Eliseo |editore=Elba Pérez Villalba |data=mai-août 2009}}.
[[File:African Great Lakes.svg|thumb|La regione dei [[Grandi Laghi (Africa)]].]]
===== Africa orientale tedesca, paradiso perduto dei botanici =====
Riga 1 261:
Gli scienziati studiarono il [[Java (caffè)|Java]] nel tentativo di farlo acclimatare in posizioni strategiche; questo avvenne in special modo a [[Bujumbura]], zona calda, umida e paludosa a Nord del Tanganika, dove vollero implementare una grande stazione di ricerca botanica, il futuro "Istituto di ricerca botanica Amani" lanciato nel 1901<ref>Henderson, W.O.; "German East Africa 1884 – 1918," in Vincent Harlow, E.M. Chilver, Alison Smith, eds., ''History of East Africa, II'', London: Oxford University Press, 1965</ref><ref>Henderson, 1965, p. 134.</ref>. Engler, leader del progetto, convinto del grande potenziale agricolo rappresentato dai [[monti Usambara]], s'immerse completamente nell'idea a partire dai primi anni 1890.
[[File:Usambara Mountains map.png|thumb|Localizzazione dei [[Monti Usambara]], la zona inizialmente prescelta per sviluppare la caffeicoltura nell'[[Africa orientale tedesca]].]]
Dal 1892 fu effettuata un massicci [[dissodamento]] per potervi impiantare le colture. Molto rapidamente emersero però seri conflitti d'interesse tra gli investitori i quali desiderarono una redditività rapida - innanzitutto attraverso il caffè - e gli scienziati che invece spingevano per un centro di ricerche. Il loro sogno fu quello di arrivare a disegnare una mappa completa di tutte le
Il "Comitato economico coloniale tedesco" venne creato nel 1896 a immagine e somiglianza dell'"Unione coloniale francese" fondata nel 1893. L'[[industrializzazione]] sembra aver dominato dopo il 1907, riunendo 1.200 aziende o enti nel 1913 e incassando 480.000 [[Goldmark]] di quote azionarie partecipative; la diffusione capillare di ''Der Tropenpflanzer'' permise inoltre la sottoscrizione di 144 istituzioni.
Riga 1 269:
La ferrovia che avrebbe dovuto collegare [[Tanga (città)|Tanga]] al lago Vittoria, destinata a servire la regione di Usambara, venne giudicata assai favorevolmente e propizia alla colonizzazione europea; i lavori iniziarono nel 1892 grazie a una compagnia privata la quale impiegò 10 anni per aprire la prima linea.
Nel 1899 le piantagioni montuose di Usambara ebbero già 6,5 milioni di [[piede (unità di misura)|piedi]] coltivati a caffè, con ampiezze singole fino a migliaia di [[ettari]]. Ma un anno dopo l'apertura dell'"Istituto" si ritrovarono con centinaia di migliaia di alberi malati; non si riuscì a trovare la soluzione al problema, un'eccessiva acidità del suolo. Il prezzo del caffè diminuì di 3/4, passando da 175 marchi per 200
Nel 1903 Engler constatò il saldo negativo tra l'imperativo alla redditività e l'acidità del suolo e ordinò l'interruzione dei disboscamenti. Il bilancio del 1903 stimò i bilanci a metà dei costi d'esercizio della ferrovia, ma si decise ugualmente la sua estensione per altri 132
Un'altra ipotesi ferroviaria rimase però in sospeso per oltre 2 anni; avrebbe dovuto partire da [[Dar es Salaam]] e congiungersi dopo 232
La tratta Usambara-[[Kigoma]]-Dar-es-Salaam è a tutt'oggi la via d'accesso principale che collega il [[Ruanda]]-[[Burundi]] con i paesi d'oltremare; ma si dovrà attendere almeno fino al 1912 per far arrivare la strada ferrata fino a [[Moshi]]<ref name="baroin">"L'impact social de la caféiculture en Tanzanie du nord", par Catherine Baroin, dans ''[[Etudes rurales
Dal momento che la foresta si rivelò molto spessa e difficile da penetrare ancora nel 1906 ne erano stati rimossi solamente 2.000 ettari tutt'attorno agli Usambara. Le nuove piantagioni attirarono gli immigrati, che si misero al lavoro su terreni di 100 ettari nella gran parte sul lato Ovest; ma il caffè si crebbe fragile e cedette molto presto a parassiti e malattie, costringendo Engler a richiedere l'immediata cessazione dell'intera coltivazione. I terreni vulcanici del
Riga 1 285:
{{legend|green|Repubblica del [[Camerun]]}}
]]
=====
I primi commercianti tedeschi giunsero nel futuro [[Camerun tedesco]] nel 1868. Gustave Nachtigal venne iniviato a negoziare e il 14 luglio del 1884 il "Kamerun" divenne una colonia dell'impero tedesco; gli occidentali si stabilirono inizialmente a [[Douala]] e a [[Buéa]], cittadine dal clima più mite. Quest'ultima rimase sinistrata a seguito di una violenza eruzione del [[Monte Camerun]]. A Douala la popolazione di oppose senza alcun successo all'esproprio delle loro terre ancestrali<ref name="ocde">Rapport de synthèse sur l'évolution de la caféiculture au Cameroun, pour l'[[OCDE]], par Félix Bokagné Minader, de l'école Nationale Superieure Agronomique de Dschang-Cameroun.</ref>.
Riga 1 296:
La coltura caffeicola del periodo coloniale tedesco, fino alla perdita di tutte le colonie dopo il 1919, si espanse fino a toccare le zone di [[Limbe (Camerun)]], [[Ebolowa]], Nkongsamba e successivamente [[Yokadouma]], [[Abong-Mbang]], Doumé, [[Lomié]] e [[Akonolinga]] poste tutte a meridione.
[[File:Bundesarchiv Bild 163-051, Kamerun, Weihnachten am Mungo.jpg|thumb|tedeschi e indigeni nel [[Dipartimento di Moungo]] ([[Camerun tedesco]], 1901).]]
=====
* 1866: Edward Delius, commerciante di Brema, propone che i tedeschi finanzino la ferrovia della Costa Rica.
* 1870: Colpo di stato del generale [[Tomás Guardia Gutiérrez]] in Costa Rica.
Riga 1 309:
* 1907: La "linea ferrata di caffè e cacao" viene completata nel Togoland.
* 1907: La "linea ferrata del caffè" giunge alle pendici del Kilimangiaro.
====
Ispirata dalla malattia del caffè la speculazione sull'aumento dei prezzi della Coffea arabica negli anni 1870 venne condotta principalmente negli Stati Uniti d'America<ref name="Hukers 1935" /> dalla cosiddetta "Trinità""<ref name="Hukers 1935" /> dei grossi commercianti: il giovane O. G. Kimball di [[Boston]] insieme a Benjamin Green Arnold (il primo "re del caffè")<ref name="Hukers 1935" /><ref name="Newman 2014 p81">(en) Kara Newman, ''The Secret Financial Life of Food: From Commodities Markets to Supermarkets'', Columbia University Press, 2014 ([https://books.google.it/books?id=9c4zCgAAQBAJ&printsec=frontcover&redir_esc=y#v=onepage&q&f=false Testo online], [http://archive.wikiwix.com/cache/?url=https%3A%2F%2Fbooks.google.com%2Fbooks%3Fid%3D9c4zCgAAQBAJ%26printsec%3Dfrontcover Archivio])</ref
Le loro operazioni iniziarono nel 1869, quando Arnold divenne milionario grazie ai suoi cospicui acquisti di "Java"<ref name="Meister p21">(en) Erin Meister, ''New York City Coffee: A Caffeinated History'', Arcadia Publishing, 2017 (ISBN 9781439662359, [https://books.google.it/books?id=94stDwAAQBAJ&redir_esc=y Presentazione online]), p. 21</ref>. Conservò le scorte nonostante il raddoppio dei prezzi, speculando sulla diminuzione dei raccolti causata dalla "ruggine del caffè", rilevata Giava nel 1876<ref name="McCook" /> quand'era ancora la 2° produttrice mondiale. Nel 1878 le regioni costiere dell'isola, divenute molto sensibili alla malattia, dovettero essere abbandonate. Ma la produzione con cadde a picco immediatamente; nella seconda metà degli anni 1870 le piantagioni si trasferirono verso [[Sumatra Settentrionale]], Bali, Celebes e [[Timor Est]]. I raccolti delle Indie orientali olandesi non precipitarono davvero almeno fino al 1885-90.
Riga 1 413:
Alcuni piantatori tuttavia riuscirono a mantenere la lucidità, cominciando a rivolgersi prima alla [[Cinchona]] (dalla cui corteccia si estrae il [[Chinino]]) e successivamente al cacao e al tè<ref name="brill" />; tra di essi vi fu anche il botanico ed entomologo [[George Henry Kendrick Thwaites]], direttore dell'[[orto botanico]] di Peradeniya a Kandy dal 1857 al 1880: egli riferì che il caffè non poteva più avere alcun futuro, ma i suoi avvertimenti rimasero del tutto inascoltati<ref name="brill" />.
[[File:Fazenda Da Lagoa.jpg|thumb|Piantagione a [[Santo Antônio do Amparo]] nel [[Minas Gerais]].]]
====
Molti dei commercianti fallimentari<ref name="Newman 2014 p81" /> crearono i primi Futures (mercati con [[contratto a termine (finanza)|contratto a termine]]) del caffè per impedire agli speculatori di strangolare il mercato<ref name="topic" />, la "New York Coffee Sugar and Cocoa Exchange" (oggi "New York Board of Trade"). Benjamin Green Arnold ospitò le riunioni nei propri uffici newyorkesi<ref name="
Occorreranno invece altri 50 anni per poter creare la prima "future" sulla ''Coffea canephora'', lanciata a [[Le Havre]] negli anni 1930. Nel 1928 si darà il via ad un accordo contrattuale sul 100% del 4º tipo di [[Santos]], sulla base di tutto il "[[melange Viennese]]"<ref name="daviron2013" />; preceduto nel 1886 da un contratto che distinse 18 differenti tipi di "arabica"<ref name="daviron2013" />. L'istituzione della "future" generò una rigorosa classificazione, con controlli di cassa e qualità, una piattaforma per la raccolta e la diffusione d'informazioni oltre che le opportunità di coprire i finanziameente i professionisti del settore (come sottolineano Joel, David e Ethal Schapira in ''The Book of coffe and tea'' del 1975)<ref name="Meister p21" />.
Riga 1 429:
[[File:Brazil Coffee production regions.svg|thumb|Le principali zone di produzione del caffè brasiliano (in arancio) sono concentrate nella [[Regione Sud del Brasile]] e nella [[Regione Sudest del Brasile]].]]
====
{{vedi anche|Caffeicoltura in Brasile}}
Grazie all'avanzata della colonizzazione interna e alla creazione di grandi piantagioni nel [[San Paolo (stato)|San Paolo]] il Brasile raddoppierà la produzione in trent'anni. All'inizio del XX secolo fornirà il 75% del raccolto mondiale, la metà del quale proveniente dal San Paolo<ref name="regu" />. La produzione brasiliana negli anni 1890-1910 rappresentarà la maggior parte della variazione dell'offerta mondiale.
Riga 1 452:
La banca privata francese "Neuflize Schlumberger Mallet" partecipò al finanziamento delle operazioni commerciali dei grandi mercanti amburghesi; queste si estesero via via sempre più alla copertura dei Futures atraverso la redistibuzione<ref name="bb" />. Gli altri istituti bancari rimasero invece ben poco presenti. I mediatori di Le Havre del mercato internazionale dei "Futures" non furono fisicamente presenti, svolsero però un ruolo fondamentale<ref name="bb" />: riesportarono nel continente europeo il caffè brasiliano quasi nella stessa quantità di quanto ne importarono nella [[Terza Repubblica Francese]]<ref name="cci" />.
====
Nell'ultimo terzo del XIX decolo la domanda di caffè fu talmente alta che l'espansione della ''Coffea arabica'' risultò essere del tutto insufficiente, ciò aggravato anche dal fatto ch'essa fosse assai fragile alle malattie (oltre alla "ruggine" anche l'antracnosi<ref>[http://farmextensionmanager.com/English/Coffee%20technology%20bank/pest%20doctor/Anthracnose.html Antracnosi]</ref>, una malattia crittogamica fungina). Si passò quindi a cercare di reperire e identificare altre specie, il cui miglioramento sarebbe risultato essere più semplice che per l'"arabica", grazie all'accesso alla [[diversità genetica]] delle regioni in cui crescevano.
* "Coffea liberica", coltivata dalla fine del XVIII secolo nei pressi di [[Monrovia]].
Riga 1 458:
* "Coffea congensis"<ref>[http://tropical.theferns.info/viewtropical.php?id=Coffea+congensis Coffea congensis]</ref>, che cresce come specie selvatica nello [[Stato Libero del Congo]].
* "Coffea eugenioides"<ref>[http://uses.plantnet-project.org/en/Coffea_eugenioides_(PROTA) Coffea eugenioides]</ref>.
* "Coffea stenophylla", che cresce nell'[[Africa Occidentale Francese]] (l'attuale [[Costa d'Avorio]]) allo stato selvatico
[[File:WOHLTMANN(1904) p062 - 8-jähriger Liberiakaffee mit Früchten, im Kulturgarten zu Misahöhe.jpg|thumb|Una pianta di [[Coffea liberica]] a Missahoe nel [[Togoland]] (1904).]]
===== "Liberica" impiantata in Congo, Costa d'Avorio e Asia =====
Riga 1 477:
Nelle Filippine spagnole durante gli anni 1880 la [[Provincia di Batangas]] divenne la più grande produttrice di "liberica", con un picco di 7.500 tonnellate raccolte nel 1884; ma in seguito scomparve quasi del tutto con la distruzione delle piante a causa della "ruggine del caffè".
[[File:CongoLualaba watershed topo.png|thumb|Il corso e il [[bacino del fiume Congo]], con indicazioni topografiche.]]
=====
L'area centrale del [[bacino del fiume Congo]] e le odierne [[Repubblica Centrafricana]] e [[Gabon]] risultarono particolarmente ricche, con 10 diverse specie di ''Coffea'' selvatica<ref name="shj"/>; questo secondo il botanico militare nonché amministratore coloniale britannico [[Harry Johnston (esploratore)|Harry Johnston]]. Ma solamente i [[missionari]], gli esploratori e gli appassionati di botanica fino a quel momento si erano avventurati nell'impresa di risalire il [[Congo (fiume)|Congo]]. Il caffè selvatico venne coltivato in maniera rapida in loco, mentre richiese del tempo per poter essere trasportato fino agli orti botanici europei.
I testi di Johnston affermano che nel Nord e Nordest del bacino fluviale lungo l'[[Aruwimi]] - un [[affluente]] del Congo - la pianta fosse più promettente, ma anche più lontana da qualsiasi via di comunicazione<ref name="shj"/>.
Le prime piante selvatiche furono scoperte in [[Africa Centrale]] nel 1887 dal [[pastore]] inglese George Grenfell<ref name="shj">{{cita libro|autore=Sir Harry Johnston|titolo=George Grenfell and the Congo |editore=London|anno= 1908}}
Nel maggio dl 1889 François-Romain Thollon la riscoprì a sua volta sulle rive dell'Ubangi<ref name=orstom>''LES CAFÉIERS SAUVAGES EN CENTRAFRIQUE'', di J. BERTHAUD ( del laboratorio di [[genetica]] presso I’"Institut de recherche pour le développement" à [[Man (Costa d’Avorio)]]) e J.-L. GUILLAUMET del laboratorio di [[botanica]] presso I’"Institut de recherche pour le développement" a Adiopodoumé ([[Costa d’Avorio]]), 1975. [http://horizon.documentation.ird.fr/exl-doc/pleins_textes/pleins_textes_5/b_fdi_08-09/09430.pdf]</ref>. Sarà battezzata "Coffea congensis" da Pierre ex A. Froehner nel 1897<ref name=orstom/>, dopo averne esaminato un campione raccolto l'anno precedente sugli isolotti congolesi e tutt'attorno a [[Mbandaka]] da Émile Laurent - professore dell'"Institut supérieur industriel agronomique de Gembloux" - durante il suo viaggio nell'Alto Congo in una missione d'ispezione su precisa direttiva di [[Leopoldo II del Belgio]]<ref name=orstom/>.
Riga 1 489:
Tra il 1902 e il 1904, durante il suo lungo viaggio alla ricerca di un collegamento tra il bacino Congo e il [[Lago Ciad]], il giovane botanico [[Auguste Jean Baptiste Chevalier]] riportò due campioni delle specie precedenti e ne rinvenne due di nuove, sempre sulle rive dell'Ubangi a monte di Bangui<ref name=orstom/>. La "Coffea sylvatica" presente nelle terre della "Mission St Paul des Rapides" venne creata 9 anni prima dal missionario della [[Congregazione dello Spirito Santo]]
Prosper Philippe Augouard<ref>
Nel 1905 il francese Alfred Baudon scoprì nelle vicinanze d'[[Impfondo]] la ''Coffea canephora''<ref name=orstom/>, coltivata in seguito a [[Libreville]] da Père Théophile-Joseph Klaine, appassionato di botanica e scopritore dell'''[[Aucoumea]]''; egli contribuì significativamente alla conoscenza della flora del Gabon attraverso la raccolta di un [[erbario]] composto da non meno di 3.359 esemplari<ref name=orstom/><ref>«Les Plantes utiles du Gabon. Essai d'inventaire et de concordance des noms vernaculaires et scientifiques» di André Walker e Roger Sillans, presso il ''Journal d'agriculture tropicale et de botanique appliquée'' 1955 [http://www.persee.fr/doc/jatba_0021-7662_1955_num_2_5_2222]</ref>. Padre Klaine selezionò queste piante di caffè a partire dai semi raccolti nel 1885 accanto a un affluente della "[[Laguna]] Fernan Vaz" dal futuro [[vicario apostolico]] Alexandre Le Roy<ref name=orstom/>, missionario in "Zanguebar" (l'odierna [[Provincia di Zambezia]]) dal 1881 al 1892<ref name=orstom/><ref>{{cita libro | autore= Bernard Ducol | titolo= Le père Alexandre Le Roy missionnaire au Zanguebar 1881-1892| editore= Missions et histoire chrétiennes| anno= 2007|url=https://www.cairn.info/revue-histoire-monde-et-cultures-religieuses1-2007-4-page-47.htm }}</ref>.
Riga 1 500:
[[File:Africa 1885 map.png|thumb|Il [[continente africano]] alla vigilia della spartizione.]]
=====
Tra il [[gruppo etnico]] degli [[Haya (popolo)|Haya]] la pratica di coltivare la ''Coffea'' esisteva già prima della [[spartizione dell'Africa]]<ref name="cirad1" /> in quella che ai nostri giorni è la [[regione del Kagera]], a Nordovest della futura [[Tanzania]] e sulla riva Sud-occidentale del [[Lago Vittoria]] attorno a [[Bukoba]]. Il terreno produsse dei piccoli chicchi che i bambini mangiavano come fossero dolcetti a causa del loro buon sapore<ref name="Leplae 1936" />.
Riga 1 510:
Sotto la dominazione degli inglesi, dopo il 1918, la versione "Robusta Haya" si trasformerà in [[esportazione]] coloniale sotto forma di caffè in stile europeo, ma rimarrà per lungo tempo meno ricercata. Grandi quantità ne verranno piantate a partire dal 1919, ma nel 1930 il caffè Sud-ugandese sarà venduto a metà del prezzo rispetto a quello del vicino [[Territorio della Tanganica]] o del [[Congo belga]]<ref name="Leplae 1936" />.
====
Il caffè, che rappresentava solo il 40% delle esportazioni brasiliane negli anni 1830, salì fino al 61,6% negli anni 1880 per poi tornare rapidamente al 51,3% negli 1900, segnato da un calo dei prezzi nella seconda metà del decennio. Il 1896 fu caratterizzato da un'imponente sovrapproduzione brasiliana la quale giunse a 22 milioni di sacchi<ref name="ciz">''Les Représentations du Brésil lors des Expositions universelles'', di David Cizeron; [http://books.google.fr/books?id=36PuJl0cRfIC&pg=PA65&lpg=PA65&dq=histoire+du+caf%C3%A9+br%C3%A9sil+production+sacs&source=bl&ots=TK_8_1QpUq&sig=j5Ml2a3yWSjHyp-ufB8Nwtx4YTs&hl=fr&sa=X&ei=_WRXUNefBoaZ0QWNmYCICw&ved=0CHAQ6AEwCQ#v=onepage&q=histoire%20du%20caf%C3%A9%20br%C3%A9sil%20production%20sacs&f=false pag. 64]</ref>; il prezzo mondiale passò da 32 a 8 centesimi in 2 anni<ref name="z8GpZWsAjXsC" /> e si mantenne a questo livello per tutto il triennio 1898 e il 1900.
[[File:Cafe Tonkin.jpg|thumb|left|Caffeicoltura nel [[Tonchino]] (1898).]]
Riga 1 524:
[[File:COLLECTIE TROPENMUSEUM Java koffiestruiken onder dadap met peperranken op een onderneming TMnr 10024162.jpg|thumb|Piantagione di caffè a [[Giava]] (1907-31).]]
==
L'inizio del XX secolo vide il mercato della caffeicoltura schiacciato dal gigante brasiliano, che controllò dal 73<ref name="Daviron et Ponte p 90" /> all'80% dell'intera produzione mondiale tra il 1900 e il 1909<ref name="Tulet" />; apprese inoltre in questo periodo anche l'abilità di pilotare i prezzi utilizzando appositi
"piani di conservazione" rispettivamente nel 1906, 1917 e 1921. Tutto ciò fu accresciuto dalla massiccia distruzione della [[foresta amazzonica]].
Riga 1 559:
|8,5 milioni<ref name="pouch" />
|}
[[Brasile]] e [[Colombia]] continuarono a dominare il mercato mondiale fino al 1929, secondo le [[statistiche]] del 1927 le quali mostrano anche la progressiva marginalizzazione della caffeicoltura nell'[[impero coloniale francese]]; là ov'era stata introdotta nei secoli precedenti. Le raccolte della [[Nuova Caledonia]] (810 tonnellate
{| class =wikitable
|[[Brasile]] (media 1923-27)
Riga 1 671:
Negli ultimi trent'anni del secolo la produzione mondiale è più che raddoppiata. L'ultimo decennio ha visto la rinascita di grandi operatori commerciali in un mercato liberalizzato e diversificato che la permesso la risalita delle quote di Vietnam e [[Indonesia]] coltivate a ''Coffea canephora''.
===
[[File:Coffee Processing in Ahuachapan, El Salvador.jpg|thumb|left|Processo di [[lavorazione del caffè]] a [[Ahuachapán]].]]
Nel 1895 il generale Tomás Regalado, futuro presidente di [[El Salvador]], comincia assieme alla famiglia ad acquirire il controllo di 6.000 ettari di piantagioni di caffè in 6 diverse province. Dopo la fine del suo mandato nel 1903 altri "baroni del caffè" assumeranno la stessa carica per quasi 3 decenni, adottando misure che rafforzeranno il dominio economico del caffè; contemporaneamente sorgeranno importanti patrimoni agricoli.
Nel corso di tutti gli anni 1920 e 1930 le esportazioni di caffè rppresenteranno il 90% del totale nazionale. Nel 1925 El Salvador divenne il 7° produttore mondiale, approfittando del mantenimento di alti prezzi globali. Grazie all'[[irrigazione]] meccanizzata e all'utilizzo di [[concime]] e [[pesticidi]] raccolse il 50% in più rispetto al vicino [[Guatemala]] 5 volte più esteso<ref>
[[File:Lavoura de café.jpg|thumb|Coltivazione di caffè a [[San Paolo (stato)|San Paolo]] verso il 1900.]]
=== Piani di conservazione brasiliani del 1906, 1917 e 1921 ===
Riga 1 688:
Vennero lanciati altri 2 "piani di conservazione" nel 1917 e 1921, finanziati questa volta dalla [[funzione monetaria]]. In tutti e 3 i casi i prezzi riuscirono a recuperare, tra la "grande sorpresa degli economisti" come osservò [[Georges Clemenceau]] durante la sua visita di Stato<ref name="Enders"/>. L'espansione del caffè brasiliano culminò in 26 milioni di sacchi nel 1937, corrispondenti ai 2/3 dell'intera fornitura mondiale. Tornò poi a 14 milioni nel 1951, quando emersero nuovi Stati produttori e mentre il consumo mondiale era entrato in fase recessiva<ref>''Le Café au Burundi au s-XXe'', di Alexandre Hatungimanah, aux éditions Karthala; [http://books.google.fr/books?id=VXWVNeOnh_sC&pg=PA219&lpg=PA219&dq=caf%C3%A9++production+br%C3%A9silienne+sacs&source=bl&ots=QQzzNRTXn0&sig=nAgQFkUw0nPfJ5nSPyG3NWtYJHY&hl=fr&sa=X&ei=TGdXUP2RMa6W0QXSxoCYBg&ved=0CDYQ6AEwAA#v=onepage&q=caf%C3%A9%20%20production%20br%C3%A9silienne%20sacs&f=false pag. 219]</ref>.
[[File:El café en México.png|thumb|Principali regioni caffeicole messicanane.]]
===
Nel 1910 i coltivatori messicani si concentrarono nella provincia di [[Simojovel de Allende]]<ref name="aida">"Histories and Stories from Chiapas: Border Identities in Southern Mexico", par Rosalva Aída Hernández Castillo« - 2010; [https://books.google.fr/books?id=AWvKAgAAQBAJ&pg=PA35&dq=coffee+togo+germans+plantation&hl=fr&sa=X&ved=0ahUKEwit3sC688fWAhUMVxoKHY5FDV4Q6AEIPDAD#v=onepage&q=coffee%20togo%20germans%20plantation&f=false]</ref> nel Centronord del Chiapas, dopo l'impianto alla fine del secolo precedente in quel di Soconusco sulla costa Pacifica al confine col Guatemala. Vennero accordate concessioni di terre anche a [[Huitiupán]], [[Tila]], [[Yajalón]] e [[Tumbalá]]<ref name="aida" />. Nel 1911 furono preesnti complessivamente 167 piantagioni solo sui settori di Simojovel e Huitiupán<ref name="aida" />.
Riga 1 713:
In una posizione di forza economica nazionale riusciranno a sfuggire alle riforme rivoluzionarie, tra cui quella che prevedeva lo status di piccola piantagione la quale poteva essere ottenuto fino ad 8.000 ettari. Le gravi e sempre più profonde disuguaglianze sociali pertanto persistettero; una relazione del 9 marzo del 1934 presentata dal ministero federale per gli affari amerindi descrisse le condizioni di lavoro degli indigeni presenti nelle piantagioni come "assai prossime alla schiavitù"<ref name="neil" />.
[[File:Loyalty Islands map.png|thumb|Localizzazione della [[Nuova Caledonia]].]]
===
Nel 1894 il [[governatore]] della Nuova Caledonia Paul Feillet avviò un piano ambizioso: 47.000 ettari e 90.000 tonnellate di caffè per approfittare dei problemi climatici affrontati dal Brasile e dalla Colombia. Incoraggiò l'arrivo di lavoratori stranieri con intere famiglie sotto contratto, chiedendo a ciscuno di loro un capitale di partenza di 5.000 franchi; i "coloni Feillet" si occuparono sia del caffè che delle miniere di [[nichel]] in pieno sviluppo.
Riga 1 727:
La produzione occidentale crollò, laddove invece quella melanesiana crebbe su piccoli appezzamenti con piantagioni di 2.000 ettari che esportarono sufficientemente bene. Verso il 1965 i pochi produttori Kanak che erano rimasti si ritirarono. Come epilogo tra il 1978 e il 1988 il "Caisse Café" promosse un'"Opération Café" nel tentativo di riequilibrare il paese, vittima della crisi del nickel. Il piano di [[Paul Dijoud]] prevedeva di piantare 2.000 nuovi ettari, 1/3 dei quali in [[agricoltura intensiva]] sulla costa orientale, sotto il sole e senza ombra. Il fallimento del "caffè di sole" è stato confermato dagli eventi della produzione 1987-1988ː da 270 tonnellate nel 1988 a 60 nel 1994.
===
[[File:Boeganda.png|thumb|left|Localizzazione del regno di [[Buganda]].]]
====
La coltura della ''Coffea canephora'' nel [[continente africano]] cominciò seriamente all'alba del XX secolo, anche se era già stata realizzata prima della [[spartizione dell'Africa]] nei territori del regno di [[Buganda]]<ref name="cirad1"/>.
Riga 1 740:
I primi tentativi di coltivare differenti tipi di arabica vennero eseguiti con le specie spontanee dell'[[Africa occidentale]] e dell'[[Africa centrale]]<ref name="cirad1" />. La ''Coffea liberica'' oiginaria della [[Liberia]] venne introdotta e diffusa a partire dal 1881 negli attuali Costa d'Avorio e Camerun oltre che nel Congo belga<ref name="cirad1" />.
La caffeicoltura africana si amplierà su larga scala durante il [[periodo interbellico]]<ref name="cirad1" /> con la dffusione della canephora sia dalle varietà importate che da quelle spontanee locali come la "Koillou" avoriana, la "Niaouli" degli attuali [[Togo]] e [[Benin]] e la "Nana" scoperta nel 1926 in Centrafrica<ref name="cirad1" />;
Una "Régie des Plantations de la Colonie" venne creato per regio decreto il 3 dicembre del 1926<ref name="Leplae 1936" /> per consolidare le piantagioni sperimentali pubbliche, che diedero un utile di 1,2 milioni di [[franco belga|franchi belgi]] a Gazi, Lula, Barumbu e Yangambi<ref name="Leplae 1936" />; sede quest'ultima della "Stazione di selezione" dal 1926 per il migioramento delle varietà<ref name="Leplae 1936" />. Diventerà "Istituto nazionale" nel 1933-34<ref name="Leplae 1936" />.
Riga 1 748:
Il progetto di estendere le piantagioni condusse al trasferimento forzoso di contadini provenienti dalle popolazioni della [[savana]] o dagli insediamenti del [[Sahel]], al fine di soddisfare le crescenti esigenze di manodopera<ref name="cirad1" />.
[[File:Democratic Republic of the Congo (26 provinces) - Sud-Kivu.svg|thumb|La [[provincia del Kivu Sud]] all'estremo Est del [[Congo belga]] ai confini con [[Ruanda-Urundi]].]]
====
[[Timor Est]] pacificata dai [[portoghesi]] lanciò, sotto gli auspici del governatore Filomeno da Câmara, la caffeicoltura nei primi anni del XX secolo<ref name="sevin">"Le café au Timor-Oriental", par Olivier Sevin, dans les "Cahiers d'Outre-mer" de 2006 [https://com.revues.org/191]</ref>; ogni famiglia dovette piantare almeno 600 alberi<ref name="sevin"/>. Nel 1911 la "Società agricola Patria e Lavoro", colonia fondata nel 1897 da Celestino da Silva, ebbe un milione di piante<ref name="sevin"/>. La scoperta nel 1917 di una specie di ''Coffea canephora'' selvatica, battezzata "Hdt", resistente alla "ruggine del caffè"<ref name="pinard"/> (che aveva decimato le piantagioni negli anni 1870) venne utilizzata per i nuovi impianti e distribuita<ref name="sevin"/>.
La scoperta fece anche accrescere l'interesse per il lavoro già in fase d'attuazione nel Congo belga volto al rinnovamento della coltivazione; esso fu realizzato interamente in esclusiva dall'"Institut national pour l'étude agronomique du Congo belge" fondato nel 1911 a Lula<ref name="Leplae 1936" />. Possedette 113 ettari di caffè più altro terreno su scala ridotta a Lemba, nel distretto di Kinshasa a 450 m d'altitudine<ref name="Leplae 1936" />. La rivista tecnico-scientifica ''Bulletin agricole du Congo belge'' - attiva fin dal 1910 - venne fatto distribuire nelle missioni e stazioni di ricerca private<ref name="Leplae 1936" />, come quella del britannico William Lever screata nel 1911.
====
Le specie coltivate dal 1911 al 1913 a Lula compresero la "canephora" e l'"excelsa"<ref name="Leplae 1936" /> e rappresentarono 1.500 giovani piante studiate sulle 50.000 totali<ref name="Leplae 1936" />. La "ruggine" riapparve nel 1913 sulla ''Coffea'' di 1 anno e mezzo e colpì in particolar modo le "Liberica", "Dewevrei" e "Abeocuta", ma anche vari altri tipi di "canephora"<ref name="Leplae 1936" /> ritenuti fino a quel momento promettenti: "Kwiluensis", "Sankaruensis", "Bobusta" (di Giava, "Uganda" e "Kouillou". Le "Coffea aruivimiensis" e "Excelsa" rimasero invece colpite solamente in una maniera minimale<ref name="Leplae 1936" />.
Il Congo belga beneficiò ampiamente nel corso degli anni 1920 della dell'"Institut", che reintrodusse nel 1916 il [[cultivar]] della "canephora" selezionata nelle Indie orientali olandesi<ref name="cirad1" />. Una stazione per la ricerca agricola venne fondata nel 1925 nella [[provincia del Kivu Sud]] a 30
Tali studi accelerarono la diffusione della "robusta" e ridussero la sua sensibilità al "coleottero del grano" attraverso una fruttificazione maggiormente sviluppata<ref name="cirad1" />. Questa varietà rinnovata trovò il proprio spazio subito dopo la [[prima guerra mondiale]], con una progressiva rincorsa all'interno dei mercati mondiali, in particolar modo in quello di Anversa già durante i primi anni 1920 ove la si contrattò in franchi belgi per kg<ref name="Leplae 1936">Edmond Leplae, ''Les plantations de café au Congo belge: Leur histoire (1881-1935)-Leur importance actuelle'', Institut royal colonial belge, 1936; ([http://www.kaowarsom.be/documents/MEMOIRES_VERHANDELINGEN/Sciences_naturelles_medicales/Nat.Sc.(IRCB)_T.III,5_LEPLAE,%20E._Les%20plantations%20de%20caf%C3%A9%20au%20Congo%20belge.%20%E2%80%93%20Leur%20histoire%20(1881-1935)%20%E2%80%93%20Leur%20importance%20actuelle_1936.PDF Testo online]), [PDF])</ref>. Le Havre creerà invece nel 1937 i primi mercati di Futures sulla "robusta".
Riga 1 781:
|12,55
|}
L'operazione permise di aumentare la produttività da 250
Lo studioso di agronomia Edmond Leplae, "il padre dell'agricoltura coloniale belga", direttore generale del ministero dell'agricoltura dell'[[impero coloniale belga]] nonche responsabile dell'"Université coloniale de Belgique" promosse l'introduzione del lavoro forzato sin dal 1917; un atto molto controverso ispirato da ciò che aveva osservato nelle Indie orientali olandesi, ma anche nell'Africa Orientale Britannica e nell'[[impero portoghese]] (l'odierno [[Mozambico]]). Il sistema Lepleae consistette nell'imporre sia colture alimentari (come la [[manioca]] e il riso) per il mercato interno sia colture industriali (come cotone, caffè e [[tè]]) destinate all'esportazione.
Riga 1 791:
Tra il 1945 e il 1962 la produzione avoriana, ancora sotto il controllo francese, aumentò di ben 20 volte. Nel corso degli anni 1970 l'Angola prima portoghese e poi indipendente risultò uno dei maggiori produttori africani. La [[guerra d'indipendenza dell'Angola]] e la seguente [[guerra civile]] devastò le piantagioni spingendo molti agronomi ad emigrare in Brasile.
[[File:Tanzania Kilimanjaro ___location map.svg|thumb|La [[regione del Kilimangiaro]] ai confini con il [[Kenia]], sede della caffeicoltura dei [[Chaga]].]]
====
Nell'[[Africa orientale tedesca]] si scoprì rapidamente che i terreni vulcanici del Kilimangiaro e del [[Monte Meru (Tanzania)|Monte Meru]] erano più adatti al caffè rispetto ai terreni acidi dei [[Monti Usambara]]<ref name="bar">« L'impact social de la caféiculture en tanzanie du nord » par Catherine Baroin dans ''Etudes rurales'' en 2007</ref>. Il "caffè Chaga" della [[regione del Kilimangiaro]], come anche le popolazioni del Meru, quelle ruandesi e gli abitanti di [[Arusha]] saranno trasportati a Sudovest dalla ferrovia la quale condusse a partire dal 1911 fino alle coste dell'Oceano Indiano.
Riga 1 811:
Il caffè si situò principalmente ai piedi dell'Elgon, sul versante orientale del Monte Kenya e attorno a [[Nairobi]], futura capitale. La durata delle concessioni a loro riconosciute venne prorogata nel 1915, così com'era avvenuto nel 1897 e nel 1902. Nel 1920 ottennero il diritto di far eleggere propri rappresentanti al "Consiglio legislativo"; masse di indigeni furono confinati nelle riserve, alcune delle quali diverranno in seguito [[parchi nazionali del Kenya]] (tra cui il [[parco nazionale di Nairobi]], [[Masai Mara]], la [[riserva nazionale Samburu]], il [[Lago Nakuru]], il [[parco nazionale del lago Manyara]], l'[[area di conservazione di Ngorongoro]], il [[parco nazionale del Serengeti]] e il [[parco nazionale dello Tsavo]]).
[[File:Unknown liner and small vessels, Le Havre? 1920s (detail) (5434489826).jpg|thumb|Traffico marittimo a [[Le Havre]] negli anni 1920.]]
====
I [[broker]] del mercato dei Futures internazioni a Le Havre svolsero un ruolo globale prima del 1914<ref name="cci" />, quando i flussi brasiliani verso l'estero raggiunsero i 2/3 nelle importazioni della [[Terza Repubblica Francese]]<ref name="cci" />. Ma a seguito dello scoppio della prima guerra mondiale i finanzieri di New York soppiantarono i broker francesi nei maggiori titoli di credito rivolti agli esportatori brasiliani<ref name="cci" />; le riesportazioni di Le Havre scesero al di sotto delle 10.000 tonnellate annue, 1/4 della quantità del 1913<ref name="cci" />.
Riga 1 822:
La "Société commerciale interocéanique" venderà il proprio reparto dedicato al caffè nel 1985 alla famiglia Raoul-Duval di Le Havre<ref name="Malon, page 233" />. Nel 1992 gli azionisti dell'impresa di Louis Delamare (creata nel 1897) rivenderanno le proprie azioni ai dipendenti i quali metteranno in piedi l'[[holding]] "Delcafé", reindirizzando l'attività ad altri mercati a termine<ref name="aubin">"Le tribunal du Havre juge une escroquerie sur les marchés à terme" par DOMINIQUE AUBIN - LES ECHOS du 02/04/1996 [Le tribunal du Havre juge une escroquerie sur les marchés à terme DOMINIQUE AUBIN - LES ECHOS | LE 02/04/1996]</ref>. Alla fine degli anni 1990 il fallimento di Unidad, un importante [[trader]] guidato dalla famiglia Vigan, sarà causato dal calo dei prezzi del caffè in [[Costa d'Avorio]]<ref name="siret" />.
[[File:Lakevictoriafr.png|thumb|Il [[Lago Vittoria]], frontiera dei tre paesi caffeicoli dell'[[Africa orientale]] ([[Uganda]], [[Kenya]] e [[Tanzania]]).]]
====
I coltivatori del [[gruppo etnico]] degli Haya nella regione di [[Bukoba]], a Nordovest del [[Territorio della Tanganica]] e sulla riva Sud-occidentale del [[Lago Vittoria]] furono evangelizzati dai [[Missionari d'Africa]] alla fine del XIX secolo. Dopo di che, non avendo l'occasione di trovarsi ad affrontare l'ostilità dei piantatori europei, localmente assenti, vennero ingaggiati e incoraggiati dall'amministrazione coloniale<ref name="bar" />. Già nel 1919 fu intrapresa una massiccia campagna d'impianto, che richiese a ciascun produttore Haya di piantare almeno 100 alberi di ''Coffea''<ref name="bar" />.
Questa politica risultò ben accolta in quanto la specie di ''Coffea canephora'' utilizzata era più antica della versione ''Coffea arabica'', introdotta già dalla fine del XIX secolo dai [[missionari]] e dai coloni<ref name="bar" />; essa era stata coltivata dagli Haya nell'area
[[File:Tanzania Kagera ___location map.svg|thumb|left|La [[Regione del Kagera]] in Tanzania, zona storica della caffeicoltura degli Haya.]]
L'arrivo della ferrovia ugandese completò la circumnavigazione del Vittoria, facilitò lo smercio e l'arrivo di lavoratori stagionali i quali giunsero rapidamente dal [[Ruanda-Urundi]], fermandosi proprio sulla strada ove avveniva la raccolta<ref name="tulet" />.
Riga 1 854:
|395.000
|}
Il caffè ebbe un cammino più lento in quanto i contadini vi s'interessarono solo dopo il 1910, quando il suo valore incrementò. A partire dal 1912 nella [[Regione Orientale (Uganda)|Regione Orientale]] di Bugisu ai piedi del [[Monte Elgon]] le autorità cominciarono a distrbuire terreni e semi ai nativi; si creò così la prima caffeicoltura<ref>
[[File:Masaka District Uganda.png|thumb|Il [[Distretto di Masaka]], sede primaria della caffeicoltura in [[Uganda]].]]
Nel 1922 vi fu la svolta, quando i prezzi del [[caucciù]] crollarono e gli ugandesi non poterono più coltivare l'[[albero della gomma]] contemporaneamente al caffè. Nel corso degli anni venti i vivai si moltiplicarono, i semi furono ampiamente distribuiti e i coltivatori formati da istruttori e messi sotto l'autorità dei capi locali. Il caffè si coltivò principalmente nel [[Distretto di Masaka]] e sulle pendici occidentali dell'Elgon.
Riga 1 873:
|}
[[File:Coffee zones of tanzania.png|thumb|left|Caffeicoltura in [[Tanzania]] per varietà.]]
La coltivazione tra i Chaga della Regione del Kilimangiaro progredì fortemente dopo il 1925, mentre poco dopo si accelerò sui bordi del vulcano minore e nelle vicinanze del Monte Meru, 50
{| class=wikitable
|Anno
Riga 1 935:
|}
====
Gli anni 1920 videro forti investimenti da parte delle amministrazioni coloniali e sforzi volti all'agronomia del caffè. Nel [[Dahomey]] francese, il futuro stato del [[Benin]], vennero creati giardini agricoli di prova a [[Porto-Novo]], Niaouli e [[Abomey]] nel tentativo di far acclimatare nuove specie utili allo sviluppo economico dell'agricoltura. L'[[orto botanico]] di Porto-Novo fu aperto nel 1901.
[[File:Kouilou in Congo.svg|thumb|left|Il [[dipartimento di Kouilou]] nella [[Repubblica del Congo]].]]
Riga 1 947:
[[File:Use of a coffee press.ogv|thumb|Uso della [[caffettiera a stantuffo]], che si ritiene essere stata inventata dal [[designer]] italiano Attilio Calimani nel 1929<ref>{{Cita libro |titolo = Coffee knowledge |nome = James |cognome = Grierson |editore = Galla coffee |città = [[Regno Unito|UK]] |accesso = 23 dicembre 2009 |url = http://www.gallacoffee.co.uk/coffee-knowledge/history-of-cafetiere.html |lingua = en |urlmorto = sì |urlarchivio = https://web.archive.org/web/20111114103011/http://www.gallacoffee.co.uk/coffee-knowledge/history-of-cafetiere.html |dataarchivio = 14 novembre 2011 }}</ref>.]]
===
La politica brasiliana di esaurimento delle scorte venne lanciata nel giugno del 1931 e raggiunse il suo picco nel 1933-34, permettendo in tal modo di attenuare il calo generalizzato dei prezzi mondiali<ref name="cci" />; mentre gli incentivi concessi dall'amministrazione coloniale francese al caffè del Madagascar svolse un ulteriore ruolo di tamponamento, in un momento in cui gli impianti stavano raggiungendo la loro massima estensione tra il 1924 e il 1929<ref name="cci" />.
{| class= wikitable
Riga 1 968:
|5,06
|}
====
All'inizio del XX secolo il Venezuela era ancora tra i massimi produttori di caffè e cacao. Sotto l'amministrazione di [[Antonio Guzmán Blanco]] come governatore di alcune regioni dal 1871 e poi verso la fine degli anni 1880 la caffeicoltura crebbe rapidamente, beneficiando di un ulteriore sostegno sotto forma di prestiti provenienti dai paesi stranieri<ref>{{cita|Denova|2005|p.70}}</ref>, il che consenti anche l'ampliamento della rete ferroviaria.
Riga 1 990:
|}
Dopo la [[seconda guerra mondiale]] il raccolto diminuì costantemente e con estrema rapidità; altri paesi emersero tra i 20 maggiori produttori mondiali. Negli anni 1990 era meno della metà di tutti gli Stati andini. Le [[drupe]] selezionate, di un verdazzurro molto chiaro e generalmente di buona qualità<ref name="welter"/>, presero i loro nomi dalle principali città marittime: [[Puerto Cabello]], [[La Guaira]] (o [[Caracas]]) e [[Maracaibo]]<ref name="welter" />.
====
Il [[Martedì nero]] di [[Wall Street]] il 29 ottobre de 1929 innescò una catena di crolli finanziari (la cosiddetta "[[Grande depressione]]") che fecero affondare il prezzo del caffè di oltre la metà del proprio valore nominale tra il 1929 e il 1933<ref name="demyk" />.
Riga 2 009:
La repressione fu senza precedenti: da 10 a 25.000 persone massacrate secondo alcune fonti<ref name="demyk" />. Alcune comunità indigene vennero quasi del tutto decimate<ref name="paige" />; le testimonianze oculari riferirono che tutti coloro che avevano un abbigliamento o un aspetto marcato riconducibile ad un'origine amerinda furono considerati come colpevoli di sovversione. Questo aiutò in seguito a rimuovere tutte le caratteristiche esterne della cultura dei gruppi indigeni (lingua, abbigliamento ecc.) dal paese.
In luglio il quotidiano ''El Cafe de El Salvador"'' dell'"Associazione dei caffeicoltori" guidata da Augustin Alvara e Henrique Fernandez<ref name="paige" />, due tra i principali produttori nazionali, fece
Nella Costa Rica la rivolta non ebbe grandi emuli<ref name="demyk" />. L'"Associazione nazionale dei coltivatori di caffè" fondata nel 1932 riuscì ad incanalare le richieste dei piccoli piantatori<ref name="demyk" /> e nel corso degli anni 1930 si attuarono riforme di grande rilevanza; la [[previdenza sociale]], i [[diritti civili]], nuove disposizioni del [[codice del lavoro]] vennero tutte condotte dalle alleanze politiche tra l'élite riformista della [[Chiesa (istituzione)|Chiesa]] (fortemente marcata dal [[cristianesimo sociale]]) e un Partito Comunista tra i più riformisti dell'intera America Centrale<ref name="demyk" />.
In Guatemala il [[Martedì nero]] del 1929 si trasmise anche a causa del crollo del valore mondiale dei beni di esportazione, mettendo in chiara evidenza i rischi che comportavano l'estrema specializzazione dei prodotti mantenuta dalle maggiori tenute agricole, tutte di proprietà tedesca: "Nottebohm Hnos", "Koch & Hagmann", "Schlubach & Thiemer", "Bulh" e "Lüttmann"<ref name="izas">"Guatemala : modernisation capitaliste et racisme dans les circuits du café", di [[Matilde González-Izás]], storica e sociologa guatemalteca, tradotto dallo spagnolo, a cura di Véronique Jamart, [[Centre tricontinental|Alternatives Sud]]; [http://www.cetri.be/IMG/pdf/guatemala.pdf]</ref>. Esse avevano acquisito vastissimi terreni in Boca Costa e sulle sponde dell'Oceano Pacifico<ref name="izas" />, introdcendo nuove colture ed intensificando l'intero processo di produzione (la semina, la raccolta, l'essiccazione, l'imballaggio e finanche lo stoccaggio)<ref name="izas" />.
[[File:Entregadelcafe1890.jpg|thumb|Consegna del caffè in una [[masseria]] tedesca del [[Guatemala]] (1920 circa).]]
La raccolta del caffè guatemalteco passò da 11.500 a 23.000 tonnellate annuali tra il 1910 e il 1930<ref name="htt">"Paysanneries du café des hautes terres tropicales: Afrique et Amérique latine", par Jean-Christian Tulet, KARTHALA Editions, 1994; [https://books.google.fr/books?id=4Tn3I06GEzYC&printsec=frontcover&dq=%22+Paysanneries+du+caf%C3%A9+des+hautes+terres+tropicales:+Afrique+et+Am%C3%A9rique+latine%22&hl=fr&sa=X&ved=0ahUKEwicn5W1za3WAhXmAMAKHaE2ACoQ6AEIJzAA#v=onepage&q=%22%20Paysanneries%20du%20caf%C3%A9%20des%20hautes%20terres%20tropicales%3A%20Afrique%20et%20Am%C3%A9rique%20latine%22&f=false pag. 338]</ref>, di cui appena la metà poté essere venduta nel corso del 1931<ref name="htt" />. Solo le aziende agricole che riuscirono a contare su altri redditi forniti da prodotti diversificati ebbero la possibilità di salvarsi dal fallimento. Le altre finiranno con l'essere vendute e gli ingegneri agronomi, i militari (guardie private) e gli amministratori delle piantagioni approfittarono in larga parte dell'opportunità di acquisto. Un decreto consentì l'uso gratuito dei terreni statali per le colture cerealicole<ref name="diaz" />.
Nel 1934 il [[dittatore]] guatemalteco [[Jorge Ubico]] fece approvare una legge la quale, almeno teoricamente, proibiva il lavoro forzato<ref name="htt" />; ma un'altra disposizione inerente
====
Dal mantenimento del valore finanziario del caffè brasiliano trasse giovamento anche il rivale colombiano, che rappresentò il 50% delle esportazioni nazionali a partire dal 1875.
[[File:Colombia Antioquia loc map.svg|thumb|Il [[Dipartimento di Antioquia]], regione caffeicola della [[Colombia]].]]
Riga 2 030:
Gli aiuti vennero implementati dai governi insediatisi sotto la presidenza di [[Rafael Núñez (politico)|Rafael Núñez]] e dai [[presidenti della Colombia]] suoi successori; per lo più prestiti a [[tasso d'interesse]] molto favorevole.
Con lo scoccare del nuovo secolo le tratte ferroviarie cominciarono a trasportare la maggior parte del caffè a partire dal quinquennio 1904-09<ref name="Greevey" />, subito dopo la fine della guerra civile. Il "Ferrocarril del Pacífico" e la ferrovia di Antioquia furono portate a termine in questo periodo<ref name="Greevey" />; il tragitto del caffè poté quindi passare da 783 a 122
L'Ovest del paese offrì di meno le conseguenze del conflitto, in particolare la regione antioquiena la quale offrì buone condizioni climatiche; essa possedeva già una classe imprenditoriale dinamica che aveva prosperato grazie all'estrazione mineraria<ref name="Minaudier171-173">Minaudier, 1997, pp. 171-173</ref> e disposta a correre rischi. La caffeicoltura si stabilìzzò soprattutto in questa zona e contribuì a creare la fortuna di molti.
Riga 2 049:
La ferrovia condusse fino alle rive dell'Oceano Pacifico ove il caffè veniva imbarcato al porto di [[Buenaventura (Colombia)|Buenaventura]]; il [[canale di Panama]], aperto nel 1914, ampliò ulteriormente il mercato Atlanticio<ref name="Greevey" />. In precedenza i porti colombiani affacciati sul Pacifico non furono mai d'importanza vitale in quanto il caffè attraversava la costa Nord via [[Cúcuta]], per giungere al poi al [[Golfo del Venezuela]] e da qui prendere la via dell'Oceano Atlantico<ref name="Greevey" />.
Il paese beneficiò anche dei piani brasiliani di
[[File:Hermanos Rodríguez - Las Chapoleras 1910.jpg|thumb|Raccoglitrici di caffè colombiano nel 1910.]]
La Colombia accrebbe la sua quota mondiale dal 3% nel 1905<ref name="Greevey" /> al 3,35% nel 1910<ref name="Greevey" /> al 7,61% nel 1920<ref name="Greevey" /> fino al 14,57% nel 1933<ref name="Greevey" />. L'evoluzione della raccolta tra il 1874 e il 1940 risultò essere la seguente:
Riga 2 065:
|71.447
|}
Il caffè colombiano rappresentò il 9,5% della superficie coltivata nel 1915 per passare al 21,9% nel 1937, impiegando un milione di agricoltori distribuiti in 150.000 aziende agricole, una buona metà delle quali concentrate nell'Antioquia. La Colombia innalzò le proprie tariffe doganali del 70% nel 1907 e passò da 1.480
Alla fine del XX secolo la coltura colombiana è il risultato dei "simbiotici sforzi privati di pianificazione da parte di potenti imprenditori capitalisti e della spontanea migrazione contadina in cerca di terra e di lavoro, con alle spalle una politica di relativa passività statale"<ref name="Tulet" />. Gli alberi vengono coltivati da piccoli gruppi agricoli indipendenti, o viceversa da grandi proprietà denominate "''hacienda''"; malpagati i loro dipendenti non si prendono cura delle piante, rendendo così la loro qualità mediocre.
[[File:Carte du Triangle du café.svg|thumb|center|700px|Il "Triangolo del caffè" colombiano.]]
[[File:Broca.png|thumb|Lo "Scolyte delle ciliegie di caffè", un minuscolo [[coleottero]] parassita.]]
====
Nonostante i "piani di conservazione" del 1906, 1917 e 1921 il paese ricominciò a produrre massicciamente nella seconda metà degli anni 1920. Il crollo del 1929 e il profondo rallentamento economico globale produsse una seconda contrazione nel 1930 sul mercato internazionale del caffè, i cui effetti vennero aggravati dall'invasione dello "scarabeo dei grani del caffè" (''Hypothenemus hampei''), un minuscolo [[coleottero]] parassita d'un colore bruno scuro denominato anche "Stephanoderes"<ref name="aug" />; esso rallentò significativamente la produzione a partire dal 1928<ref name="aug" />.
Riga 2 077:
Nel corso degli anni 1930 l'"Ufficio del caffè brasiliano" chiese anche alla [[Nestlé]] diretta dalla famiglia di Auguste Roussy di creare i "cubetti di caffè", che con semplice aggiunta di acqua calda avrebbero dovuto permettere la realizzazione del [[caffè istantaneo]] (solubile); un modo per poter smaltire le scorte di caffè grezzo. L'invenzione del caffè solubile da parte del neozelandese David Strang o dell'[[asioamericano]] Satori Kato nel 1901<ref name="bez" /> non aveva fino ad allora ottenuto un grande riscontro nel pubblico<ref>[http://www.wikiwand.com/fr/Caf%C3%A9_instantan%C3%A9 Caffé istantaneo solubile]</ref>.
[[File:Instant coffee.jpg|thumb|[[Caffè solubile]] istantaneo]]
In [[Svizzera]] venne istituita un'équipe a cui parteciparono il professor Paul Dutoit e il chimico tedesco Max Morgenthaler. I primi test effettuati risultarono inconcludenti e la direzione generale chiese di interromperli; ma Morgenthaler proseguì privatamente la ricerca nella propria abitazione. Alla fine trovò la formula; il grano tostato e macinato venne passato in grosse [[caffettiera|caffettiere]] per essere disidratato, con l'aggiunta di [[glucidi]] insapori per facilitarne l'
[[File:Nescafé wordmark.svg|thumb|left|[[Logo]] della [[Nescafé]], specializzata nel [[caffè solubile]] istantaneo.]]
I processi di [[liofilizzazione]] saranno ulteriormente sviluppati durante la seconda guerra mondiale; contribuirono indirettamente alla popolarità del caffè istantaneo. Originariamente pensati per la preparazione della [[penicillina]], del [[plasma (biologia)|plasma]] sanguigno e della [[streptomicina]] per le [[United States Army]], questi procedimenti vennero riciclati anche per il caffè.
Riga 2 083:
[[File:Der-Kilimandscharo.jpg|thumb|Illustrazione che rappresenta una scena di [[colonialismo]] tedesco alle "falde del [[Kilimangiaro]]" (1911).]]
====
Creata negli anni 1880 l'Africa orientale tedesca (comprendente gli attuali Burundi, Ruanda e Tanzania continentale introdusse la coltura della ''Coffea arabica'' negli anni 1900; essa però si sviluppò compiutamente solo a partire dai primi anni 1930 sotto la colonizzazione belga del Ruanda-Urundi. Questo territorio di media altitudine venne assegnato al Congo belga a seguito del [[Trattato di Versailles (1919)|Trattato di Versailles]] il quale decise la spartizione della colonia tedesca africana.
Riga 2 105:
Il risultato fu che nel 1935 le zone caffeicole britanniche orientali produssero 20.777 tonnellate su una superficie totale di 42.317 ettari.
[[File:StoryoftheCongoFreeState 398.jpg|thumb|Depositi di caffè all'aperto a [[Mbandaka]] all'inizio de XX secolo.]]
====
Il Martedì nero del 1929 si verificò proprio nel bel mezzo del boom agricolo che spinse la moltiplicazione delle piantagioni congolesi, in particolar modo quelle di caffè nel periodo 1928-29 da parte delle maggiori società coloniali, come ben dimostra l'attività di gruppi e società. Il gruppo Crégéco per la "banca di [[Bruxelles]] fu interessato a 3 filiali che piantarono caffè su grandi aree; la società Sécia s'impegnò a piantare alberi inserendoli ad intercalare in centinaia di acri impiantati con l'albero della gomma; la società Socouélé acquisì diverse centinaia i ettari per coltivare caffè ed infine il Comanco si appropriò di 300 ettari destinandoli alla caffeicoltura<ref name="Leplae 1936" />.
Riga 2 120:
Ryckmans tentò di rassicurare a sua ex compagnia; l'amministrazione cedette alle pressioni della "Association des Planteurs de Café du Congo belge" presentando al Consiglio un progetto di decreto coloniale sulle [[licenze]] d'importazione, che prevedeva anche una limitazione delle superfici investite a caffè<ref name="ryck" />.
Del tutto improvvisamente la raccolta congolese cominciò a stagnare nel corso degli anni 1930, mentre quella del cotone lievitò da 220 a 370.000 ettari<ref name="ryck" />. Nonostante la loro volontà di partecipare all'espansione del caffè le etnie congolesi ancora nel 1939 ebbero appena 3.500 ettari di caffeicoltura sui 56.000 appartenenti ai coloni<ref name="ryck" />; tra il 1937 e il 1939 vi fu un incremento del 30%<ref name="gaet">"La colonisation belge sous l'oeil inquisiteur des événements du Rwanda, du Burundi et du Congo/Zaïre" par Gaétan Feltz Revue française d'histoire d'outre-mer, 1998</ref> nel raccolto. Ma la necessità di frenare la coltivazione per impedire un calo dei prezzi mondiali rimase all'[[ordine del giorno]] delle aziende come fronte delicato, soprattutto dal comparto del commercio coloniale belga<ref>
Dopo il 1940 vennero creati dei "Comitati di difesa" a [[Kisangani]]<ref name="gaet" /> nella [[provincia di Tshopo]], il luogo più lontano che si potesse raggiungere in barca risalendo il [[Congo (fiume)|Congo]] da Kinshasa e [[Bukavu]]<ref name="gaet" /> sulla riva Sudovest del [[Lago Kivu]]; i piantatori di caffè e del ''[[Cocos nucifera]]'' si dichiararono vittime della situazione accusando di passività il governo e la sua complicità con le grandi aziende<ref name="gaet" />.
Riga 2 129:
Egli fece avviare un'indagine per le camere di commercio dei principali porti (Le Havre, Bordeaux e Nantes) e nei maggiori centri di consumo (a Lione e Lilla), per arrivare a definire 3 tipologie di varietà del caffè a disposizione in Madagascar, la ''Coffea liberica'', l'"excelsa" congolese e la ''Coffea arabica''<ref name="cci" />. Gli intervistati risposero che la loro preferenza andava al "Congo", comunemente venduto sotto il nome di "Kouilou" o "Bourbon" malgascio; pronunciarono invece una condanna assoluta nei confronti del "Liberico"<ref name="cci" />.
[[File:MadagascarBiodiversityNoaaNasaCBC.jpg|thumb|left|Modello di mappa sulla distribuzione della [[biodiversità]] nel [[Madagascar]]. La regione caffeicola nativa si trova concentrata sulla costa orientale montuosa a Nord.]]
La politica brasiliana dei prezzi elevati si unì alla sottostima del valore del franco francese nel 1926-28<ref name="cci" /> per poter permettere il flusso del caffè coloniale, anche quello di qualità modesta, a "prezzi molto remunerativi"<ref name="cci" />. Nel 1930 il Brasile esportò nella [[Terza Repubblica francese]] 116.000 tonnellate sulle 179.000 totali, mentre il Madagascar ne raccolse 6.671 e tutte le altre colonie francesi messe insieme toccarono le 1.720 tonnellate (quasi 4 volte in meno); in totale le esportazioni coloniali rappresentarono il 4,6% dell'importazione francese di caffè<ref name="cci" />. Il [[Camerun]] anglo-francese, che volle intraprendere la coltura, si rivolse al Madagascar consultandone le autorità<ref name="cci" />.
Nel corso degli anni 1920 e 1930 i coloni francesi tentarono di proibire le piantagioni di caffè indigene sulla costa orientale<ref name = "est">"La transition caféière: Côte est de Madagascar", par Chantal Blanc-Pamard, et François Ruf, page 11 [https://books.google.fr/books?id=WmSTBNcWxTAC&pg=PA11&dq=histoire+du+caf%C3%A9+%C3%A0+madagascar&hl=fr&sa=X&ved=0ahUKEwie6aKC37DVAhUkAcAKHd9PC6EQ6AEIJzAA#v=onepage&q=histoire%20du%20caf%C3%A9%20%C3%A0%20madagascar&f=false]</ref>. Una [[petizione]] venne fatta inviare nel mese di ottobre del 1930 al governatore generale Léon Cayla, giunto a maggio, delineando "''il pericolo di un [[proletariato]] di stile europeo in una massa indigena che finirà col ridursi alla [[povertà]], alla fame e alla delusione per aver voluto malamente imitare l'esempio occidentale''"<ref name="est" />.
Ma l'amministrazione prese le parti dei popoli indigeni riconoscendo molto semplicemente le loro colture essere maggiormente efficaci<ref name="est" />. Le strade per il trasporto radoppiarono da 12 a 25.000
Dopo il primo sforzo d'impianto del 1924-29 il Martedì nero e il conseguente forte calo dei prezzi internazionali che diedero il via alla "Grande depressione"<ref name="cci" /> causò forti scosse tra i piantatori; a luglio 1926, durante l'"età d'oro", un kg
Cayla richiese alla madrepatria di poter disporre di misure eccezionali, ma il ministero per il commercio con l'estero - il quale volle mantenere buone relazioni commerciali sia con il Brasile che con Haiti - rifiutò l'incorporazione delle imposte di consumo e d'importazione nei diritti di dogana, così come reclamato da Cayla. In cambio le colonie ottennero il sistema dei "premi sul caffè" istituito dalla legge del 31 marzo del 1931 e dai decreti a seguire del 31 maggio, sulla base della redistribuzione degli esportatori coloniali; produsse una tassa speciale di 0,1 franchi al kg su tutto il caffè che entrò nel territorio francese<ref name="cci" />.
Riga 2 157:
Le piantagioni si trovarono per lo più nel distretto di [[Manakara]], mentre a caffeicoltura promossa da Georges Ancel (un altro agente commerciale di Le Havre) sarà impiantata nella [[provincia di Toamasina]]<ref name="Malon, page 232">"Le Havre colonial de 1880 à 1960", par Claude Malon, page 232</ref>.
====
[[File:Ubangirivermap.png|thumb|Il corso dell'[[Ubangi]] che attraversa [[Bangui]], capitale dell'odierna [[Repubblica Centrafricana]].]]
====
La caffeicoltura si praticò nell'[[Ubangi-Sciari]] allora facente parte dell'[[Africa Equatoriale Francese]] a partire dagli anni 1920<ref name="suche" />, seppur il suo ruolo rimase modesto rispetto al cotone; si estese perlopiù a Sud, nella zona boschiva pre-forestale a clima in prevalenza umido<ref name="suche"/>.
Dal 1934 al 1939 la [[tracheomicosi]] giunse a distruggere interamente le piante di "excelsa", scomparendo così quasi totalmente dalle piccole piantagioni africane<ref name="suche"/>. L'esperto di agronomia Figuières, direttore della "Station expérimentale du café" e del "Centre d'apprentissage de Bossembilé" lungo l'[[Ubangi]], isolò per primo la malattia<ref name="aug"/> dai tessuti coltivati e infettati a [[Bangui]]: il terreno era divenuto molto povero e acido in quanto lo strato di [[humus]] era stato rimosso dal sistema fungino<ref name="aug"/>. Nel 1940 scrisse una relazione dettagliata all'ufficio coloniale.
In seguito il [[parassita]] venne rinvenuto anche da René Léopold Steyaert<ref name="aug"/>, direttore della divisione di patologia vegetale presso l'"Institut national pour l'étude agronomique du Congo belge"<ref>
Alla stazione di Boukoko J. Guillemat studiò la malattia e nel 1946 ne trovò le cause; cattive condizioni di crescita, troppo concentrata sulla produttività di [[piantagione]] "en plein vent", oltre al taglio che limitava le dimensioni dell'albero a 2,5 m rimasto del tutto privo di ombra. Infine il danno si accrebbe anche per colpa del mancato intercalare della coltura con le [[leguminose]]; tale fatto affaticò il ruolo troppo rapidamente<ref name="aug"/>.
===
I combattimenti della seconda guerra mondiale alleviarono la pressione nella maggior parte degli insediamenti europei, che avevano fino a quel momento operato su regole molto rigide, mentre la supervisione delle piantagioni venne a volte ammorbidita.
Una delle conseguenze primarie del conflitto fu l'[[espropriazione]]
del [[latifondismo]] tedesco nel [[Guatemala]]<ref name="sang">"Orphelins de sang", par Patrick Bard, Editions Le Seuil
[[File:French Union.svg|thumb|left|L'[[Unione francese]] creata nel 1947.]]
====
Nel corso degli anni 1940-45 la separazione dell'impero coloniale francese dalla madrepatria provocò rivolte<ref name="aug" />, a cui seguirono una grave carenza di manodopera<ref name="aug" /> e scarsità di trasporti<ref name="aug" />, il che contribuì notevolmente a ostacolare la crescita delle piantagioni nei paesi d'oltremare dell'[[Unione francese]]; ci si rese presto conto ch'esse erano state del tutto improvvisate, basandosi preminentemente sulle sovvenzioni statali della produzione elargite a coloni e nativi completamente ignoranti sulla migliore tecnica da adottare nella coltivazione de caffè<ref name="aug" />.
Riga 2 181:
Il Regno Unito ricevette 52.800 tonnellate, più del doppio rispetto alle 22.561<ref name="aug" /> del decennio precedente; anche la Svizzera quasi raddoppiò le importazioni, da 19.224 a 34.740<ref name="aug" />.
[[File:Las Merceditas 18.jpg|thumb|Piantagione a [[San Rafael Pié de la Cuesta]]. [[Masseria]] (Finca) "Las Merceditas".]]
====
Tra il 1944 e il 1954 la produzione guatemalteca cambiò il suo volto, dopo una serie di riforme agrarie e una nuova ondata di espropriazione delle piantagioni tedesche<ref name="htt" />. Il [[dittatore]] [[Jorge Ubico]] venne rovesciato ad un gruppo di dirigenti della [[sinistra politica]] (la "Rivoluzione del '44"); tra questi il neoletto [[presidenti del Guatemala|presidente del Guatemala]] [[Juan José Arévalo]] e il suo futoro successore [[Jacobo Arbenz Guzmán]] incaricato del ministero della Difesa Nazionale. Il loro obiettivo principale fu quello di tentare di riformare un paese in cui il 2% della popolazione deteneva il 72% del terreno arabile, principalmente coltivato a caffè<ref name="diaz" />; ma di esso solamente il 12% effettivamente utilizzato.
Riga 2 230:
[[File:Mount Kilimanjaro and Mount Meru map-fr.svg|thumb|[[Carta topografica]] del Monte M a Sudovest del Kilimangiaro.]]
====
All'inizio degli anni 1950 la storia della caffeicoltura tanzanese venne segnata dall'espropriazione altamente conflittuale dei Rwas, che vivevano ad Est del Monte Meru proprio sulle pendici della montagna; fu una battaglia di territorio che li rese famosi sotto il nome di "Meru Land Case"<ref name="bar" />. I britannici amministrarono il territorio del Tanganica sotto il preciso mandato dell'[[Organizzazione delle Nazioni Unite]]<ref name="bar" />.
Riga 2 239:
Egli fu molto attivo a partire dal 1949 presso i piantatori di caffè residenti all'altra estremità del paese, dove contribuirono alla creazione di [[cooperative]]<ref>{{cita libro | autore= Assa Okoth| titolo= A History of Africa: African nationalism and the de-colonisation process | editore= East African Publishers | anno= 2006|p= 54}}</ref>. Durante il suo soggiorno statunitense Japhet instauro contatti con i suoi correligionari luterani<ref name="bar" />. Attraverso queste amicizie due anni più tardi un altro giovane luterano - americano stavolta - di nome Anton Nelson e autodefinitosi "volontario del progresso" fu inviato dai Rwas perché venisse ad aiutarli a sviluppare la loro cooperativa e la relativa produzione di caffè<ref name="bar" />.
[[File:Karte Zentral-Kenia 1952.jpg|thumb|Riserve Africane e "Highlands Bianche" in [[Kenya (colonia britannica)]] nel 1952.]]
====
Nell'Africa Orientale Britannica, divenuta a partire del 1920 "[[protettorato]] del Kenya", l'insediamento ei coloni fu portato avanti in maniera decisa. L'area della contea di [[Nairobi]], dominata dagli agricoltori Kikuyu, fornì da sola l'83% della produzione di caffè kenyota africano già nel 1927, mentre i coloni incassarono l'80% delle entrate provenienti dall'allevamento. L'[[invasione di terreni o edifici]] (squatter) nella zona degli altopiani venne messa in atto sulle proprietà lasciate inattive di bianchi fino al 1937.
Riga 2 255:
[[File:Cultural activities around the foot of Kilimanjaro( coffe tour)..jpg|thumb|Turisti in visita ad una piantagione ai piedi del [[Kilimangiaro]].]]
====
Dal 1947 al 1956 il prezzo del caffè passò da 25 centesimi a 70, quasi triplicando in 10 anni; ciò favori la crescita dell'offerta in molti paesi<ref name="regu" />, ma in una maniera assi differente tra un continente e l'altro. Il Brasile esportò nel 1962 più del 40% del caffè mondiale, contro il 50-60% prima del 1939; entro il 1914 la sua quota aveva invece raggiunto l'80% del caffè consumato<ref name="Lachiver" />.
Riga 2 264:
* Africa Orientale Britannica: che produceva soprattutto ''Coffea arabica'' ad eccezione di Buganda e Madagascar.
* Africa Centrale: in declino. La produzione dell'Angola scese nettamente a partire dal 1975, mentre quella della Repubblica Democratica del Congo dal 1982 entrambe a causa della forte instabilità politica prodottasi.
=====
Tra il 1945 e il 1962 la caffeicoltura dell'Africa Occidentale Francese (nell'odierna Costa d'Avorio) moltiplicò di 20 volte<ref name="Lachiver" />, mentre quella dell'Africa Equatoriale Francese (nell'attuale Camerun) di 15<ref name="Lachiver" />. Quest'enorme incremento fu dovuto principalmente alla politica coloniale di sostegno e finì con l'assorbire la maggior parte della produzione; mentre stava emergendo l'adesione di questi paesi alla richiesta d'indipendenza. Ciò rischiò di avere un impatto significativo sulle opportunità che si poterono trovare negli anni a venire<ref name="Lachiver" />.
Riga 2 275:
Ciò innescò il "boom del caffè"<ref name="Ibo" /> il quale consistette nella deforestazione massiva per lasciare più spazio possibile alle piantagioni, secondo la particolare strategia di partire da una pista liberata e subito occupata da gruppi familiari allargati<ref name="Ibo" />; il piantatore apriva un sentiero il quale veniva ad isolare quella zona di foresta che s'intendeva valorizzare. Seguì la parcellizzazione dei terreni disboscati situati in ogni angolo nelle vicinanze della costa. Questa marcia pionieristica è stata favorita dagli operatori forestali che avevano aperto numerosi tracciati in aree rimaste spesso fino ad allora al di fuori dei centri agricoli tradizionali.
Furono terre entrate sotto la proprieà di coloro che le usavano per la prima volta; sorsero numerosi conflitti tra le radure confinanti<ref name="Ibo" />, in una regione dove si trovavano più di 20
Nel 1956 vennero creati l'11,5% dei terreni coltivati a caffè presenti nel 1963, ovvero più di 7.000 ettari<ref name="Ibo" />. L'estensione della deforestazione creò rapidamente una paura di sovrapproduzione; nel 1961 saranno intraprese misure con lo scopo di fermare la creazione di ulteriori piantagioni<ref name="Ibo" />. La compensazione nella provincia di Adzopé allora copriva solamente l'1% dei terreni coltivati, all'incirca 620 ettari<ref name="Ibo" />.
Riga 2 283:
Tra il 1960 e il 1970 la produzione ivoriana di cacao triplicò, raggiungendo 312.000 tonnellate; il caffè quasi raddoppiò passando da 185.500 a 275.000 tonnellate, progressi rinforzati ancora da prima dell'indipendenza.
[[File:Togoland.png|thumb|Il [[Togoland francese]] (in violetto), a destra del [[Togoland britannico]] (in verde chiaro).]]
=====
La regione Nordovest del Togo possiede 30.000 ettari di ''Coffea canephora'' ("robusta" e "niaouli"), mentre la maggior parte delle colture rimanenti sono confinate al Centro-ovest del paese; altri 20.000 ettari distribuiti in un [[triangolo rettangolo]] con i lati che misurano decine di km attraversato dala via di comunicazione che congiunge [[Kpalimé]] a [[Atakpamé]]<ref>Histoire du café, par Frederic MAURO - 2014</ref>.
Gli alti tassi di scolarizzazione in alcune aree, l'85% solo a Kpalimé (capitale del cacao oltre che del caffè togolese), riflette una forte disparità rispetto al 10-30% delle aree rurali<ref name="benoit">“Le café au togo : Chronique d'une émergence de la modernité rurale(1920-1960) » Benoît Antheaume Dans la revue ''[[Etudes rurales]]'' de 2007 [https://etudesrurales.revues.org/8547]</ref>; questo fatto facilita in molti casi l'apprendimento delle tecniche di coltivazione. Un altro forte sostegno alla "linea caffè-cacao" fu la costruzione delle rete ferroviaria nel 1907, portata avanti durante il periodo coloniale tedesco e conclusasi in 119
Gli anni 1930 e l'immediato dopoguerra ha assistito all'emersione di un piccolo capitalismo nero il quale valorizzò la rendita fondiaria caffeicola dei piantatori, grazie all'aiuto della manodopera sia nativa che proveniente dalla confinante Costa d'Oro<ref name="benoit"/>.
Riga 2 306:
|6.400 tonnellate
|}
La caffeicoltura, passata a 1.700 tonnellate nel 1948, risalì a 2.843 nel 1953 e a 6.406 3 anni dopo per poi stabilizzarsi a circa 10.000 tonnellate annue nel 1975<ref name="benoit"/>; in seguito è ristagnata attestandosi a questo livello. Le piantagioni si trovano su altopiani pedemontani composti di terreno fertile e dove le precipitazioni consistono in poco più di 1.000
[[File:Railways in Angola.svg|thumb|left|Rete ferroviaria angolana ([https://sharemap.org/jkan/railway/Railways_in_Angola#!webgl Versione interattiva]).]]
=====
Al momento dell'indipendenza dall'[[impero portoghese]] nel 1974 l'Angola risultava essere il 4 produttore mondiale di caffè; ma da quel momento in poi il suo raccolto è affondato<ref>''Histoire mondiale du communisme: Les bourreaux'', di [[Thierry Wolton]] Grasset, 2015 [https://books.google.fr/books?id=DIaDCgAAQBAJ&dq=histoire+1970+angola+caf%C3%A9+tonnes&hl=fr&source=gbs_navlinks_s]</ref>. La [[guerra civile in Angola]] ha devastato le piantagioni e la maggior parte degli esperti di agronomia sono dovuti emigrare in Brasile; le aree di coltivazione non tardarono molto a diventare cespugli selvatici.
Riga 2 315:
Le coltivazioni indigene rimasero gravemente penalizzate, a tutto favore degli europei i quali si moltiplicarono grazie alla massiccia immigrazione portoghese, molto spesso del tutto privi di capitale e senza alcuna formazione specifica<ref name="cirad1"/>.
Nel 1958 risultarono esservi 435 piantagioni, quai completamente messe in piedi dai nuovi arrivati<ref name="cirad1"/>. Dal 1937 al 1961 si registrò una raccolta accresciutasi da 16.000 a 120.000 tonnellate; la produttività rimase comunque molto più bassa rispetto agli altri paesi caffeicoli<ref name="cirad1"/>, con rese non superiori a 400
Nel 1959, in pieno "boom del caffè", i piantatori coloniali cominciarono ad essere serviti dalla tratta ferroviaria che da [[Luanda]] conduceva verso l'interno del paese; produssero 65.772<ref name="tmo">''Problèmes économiques dans les provinces portugaises d'Afrique continentale (Angola, Guinée, Mozambique)'', di Philippe Comte, presso la ''[[Revue internationale des études du développement]]'' (Tiers Monde) del 1964 [http://www.persee.fr/doc/tiers_0040-7356_1964_num_5_18_1020]</ref> tonnellate suddivise per 257.962 ettari e usufruendo della forza lavoro di 86.360 nativi<ref name="tmo" />, per lo più [[Ovimbundu]] reclutati con la forza verso le terre espropriate ai [[Kongo (popolo)|Kongo]]. La "Compagnia congolese dell'agricoltura" e la "Società agricola Cassequel" detennero le più vaste piantagioni<ref name="tmo" />.
Riga 2 322:
[[File:Slice of Tiramisu with rosette topping (446918604).jpg|thumb|Una fetta di [[Tiramisù]], dolce italiano risalente agli anni 1960<ref name="Artusi">{{cita libro|titolo=La Scienza in cucina e l'arte di mangiar bene|autore=Pellegrino Artusi|linkautore=Pellegrino Artusi|editore=Giunti editore| ISBN= 88-09-00386-1|pagine=571|capitolo=Torte e dolci al cucchiaio|anno=1960-1991}}</ref><ref>{{cita libro|autore=Fernando Raris|autore2=Tina Raris|titolo=La Marca gastronomica: amore e nostalgia per la cucina e i vini di nostra tradizione|città=Treviso|editore=Canova Editore|pagine=31|anno=1998|ISBN= 88-87061-55-6}}</ref><ref name="TCI">{{cita libro|editore=[[Touring Club Italiano]]|titolo=Italia dei dolci|anno=2004|pagine=57| ISBN=88-365-2931-3}}</ref>.]]
===
Alcuni segni di pilotaggio del mercato mondiale da parte degli Stati appaiono negli anni immediatamente precedenti al primo "Accordo internazionale su caffè" tra i paesi produttori e i principali consumatori. Un convegno internazionale si tenne a Rio de Janeiro dal 20 al 27 gennaio del 1958 su diretta richiesta dei paesi dell'America Centrale e della Colombia, membri della "Féderacion cafetera de America".
Riga 2 332:
[[File:International coffee organisation.svg|thumb|center|700px|Membri dell'[[International Coffee Organization]] istituito a Londra nel 1963; in verde gli esportatori, in marrone scuro gli importatori.]]
[[File:LocationRwanda-Urundi.PNG|thumb|Il vecchio territorio coloniale belga di Ruanda-Urundi.]]
====
[[Ruanda]] e [[Burundi]] hanno visto crescere costantemente i loro raccolti nel corso degli anni 1950 per poi declinare all'inizio del decennio successivo, prima di recuperare. Il Burundi ha prodotto 7.842 tonnellate di caffè commercializzato nel 1948, poi quasi 4 volte di più nel 1959 toccando le 27.279 tonnellate, ma è sceso a 8.060 tonnellate nel 1963, subito dopo l'indipendenza<ref name="rwandatm">"Le financement du développement au Burundi : la filière café", par Charles Kazungu et Joseph Akilimali, dans la revue ''Tiers-Monde'' de 1986</ref>.
Riga 2 343:
Ciò ha permesso ai ricavi da caffè di costituire oltre il 60% degli introiti in valuta estera pregiata<ref name="uwi" />.
[[File:Mungo valley, Cameroon.svg|thumb|Vallata del fiume Moungo. La costa e i monti formano la frontiera anglofona-francofona del paese.]]
====
La coltivazione di ''Coffea arabica'' ha registrato una forte crescita, un più 10% annuo, negli anni 1960 grazie alla creazione dell'"Unione delle cooperative occidentali di Arabica"; si tratta della maggiore impresa agricola camerunense la quale riunisce 50.000 piantatori situati negli altopini occidentali e del Nord-ovest ad oltre 1.000 m di altitudine. Ha preso il posto delle più grandi cooperative di [[Dschang]] e [[Foumban]] fondate nel 1932-33; riunisce sotto la sua direzione le 7 associazioni di "arabica" esistenti, 2 a Dschang e una ciascuno negli altri dipartimenti occidentali (Foumban, [[Bafoussam]], [[Mbouda]], [[Bangangté]] e [[Bafang]]).
Riga 2 352:
Dal 1970 al 1990 la raccolta camerunense passò da 50.000 a 90.000 tonnellate, quasi un raddoppio; ciò fece seguito a precedenti periodi crescita. Il Camerun rimane tuttavia uno dei paesi a più alto costo in quanto i siti di produzione si trovano lontano dalla costa e la situazione assai carente delle strade rurali si aggiunge alle spese di raccolta. Nonostante tutto ciò nel corso degli anni 1980 il caffè camerunense è stato meno tassato di quello in Costa d'Avorio, il che lo ha reso maggiormente competitivo.
La produzione camerunense di ''Coffea canephora'' è altamente concentrata nel "Bacino del Moungo", che ha beneficiato di una forte crescita fino al 1974-75 grazie all'estensione delle aree coltivate, prima di arrivare ad una relativa saturazione di terra e all'esaurimento dei flussi migratori<ref name="ocde"/>. La coltivazione è cresciuta molto rapidamente, circa il 10% all'anno durante gli anni 1960<ref name="ocde"/>. Il rendimento medio degli anni 1980 invece si è attestato a
La caffeicoltura è più estesa ad Est<ref name="ocde"/>, regione che gode di una maggiore disponibilità di terreni, ma ha una manodopera minore; le piantagioni non superano i 200-250 ettari di ampiezza<ref name="ocde"/>.
====
[[File:Evolution conso cafe US.png|thumb|center|700px|Consumo di [[caffeina]] negli Stati Uniti d'America tra il 1970 e il 2000.]]
====
Molti dei produttori africani approfittarono largamente dell'impennata dei prezzi mondiali verificatasi nel biennio 1976-77, provocata dalla grande ondata di
gelate con [[brina]] e [[neve]] in abbondanza che investì e decimò le piantagioni di [[Paraná (stato)|Paraná]] (nella [[regione Sud del Brasile]]) nel luglio del
Riga 2 364:
L'estensione dei danni causati dal freddo nel Paraná imposero prezzi assai elevati in ragione dell'enorme calo delle scorte, operatosi per far fronte all'emergenza; ma i maggiori effetti si fecero sentire solamente negli anni a venire. Nel 1976 venne registrata una produzione brasiliana che ammontò a circa 558.000 tonnellate, contro 1.380.000 dell'anno prima; una raccolta più che dimezzata. Il prezzo mondiale raggiunse così un valore record nel 1977 di 3,30 dollari per libbra, un picco quasi raggiunto nuovamente solo nel 1997 con 3,03 dollari.
[[File:Café conilon Timbuí.JPG|thumb|left|Piantagione a [[Fundão (Brasile)]].]]
I punti più alti e più bassi toccati dal mercato caffeicolo a New York a partire dal 1969<ref>
{| class=wikitable
|Punti massimi e minimi
Riga 2 431:
La canna da zucchero iniziò parallelamente ad occupare il Nord-ovest del territorio, espandendosi in aree con terreni più sabbiosi ove soia e grano non riuscivano a crescere bene; la sua [[monocoltura]] divenne sempre più strategicamente importante, con un incremento dei terreni stimolato politicamente<ref name="Meurer" />.
====
Nel 1975 il [[Primi ministri del Sudafrica|primo ministro sudafricano]] [[Balthazar Johannes Vorster]] esitò nel far intervenire le forze armate del Sudafrica per installare un governo filo-occidentale in Angola, mentre il ministro della difesa [[Pieter Willem Botha]] e il capo dell'esercito generale Magnus Malan che temettero la presa del potere in [[Africa del Sud]] da parte dei sovietici richiesro a gran voce l'invasione.
Riga 2 438:
La guerra civile in Angola proseguì e devasto le piantagioni di caffè; entro il 1976-77 la produzione s'interruppe definitivamente<ref>"Histoire mondiale du communisme: Les bourreaux", par [[Thierry Wolton]] Grasset, 2015 [https://books.google.fr/books?id=DIaDCgAAQBAJ&dq=histoire+1970+angola+caf%C3%A9+tonnes&hl=fr&source=gbs_navlinks_s]</ref>. Dalla posizione di 4° maggiore produttore mondiale nel 1975, il paese vide il proprio raccolto affondare; l'instabilità duratura rese le attrezzature improduttive e ciò causò l'emigrazione dei piantatori.
====
Dall'ottobre del 1980 all'ottobre del 1989 la maggior parte della discussione nell'ambito dell'accordo internazionale sul caffè ha ruotato attorno alla "quota extra" dell'esportazione, cioè a quei paesi che non sono firmatari dell'accordo, il Nordafrica, il [[Medio Oriente]], i paesi dell'[[Europa orientale]] e del [[sudest asiatico]], ma anche il [[Giappone]], dove il consumo di caffè ha fatto un notevole passo avanti.
Riga 2 614:
|}
Dopo il 1989 l'accordo è diventato solo simbolico: la sua durata reale è stata poco più di 1/4 di secolo<ref name="regu" />. Negli anni che sono seguiti molte iniziative lo hanno sostituito, allo scopo di bilanciare l'offerta e la domanda mondiali attraverso piani di restrizione all'esportazione<ref name="pouch" />, come quelli avviati dapprima nel 1994 e successivamente nel luglio del 2000 dall'"Associazione dei Paesi produttori di caffè" (APPC), istituita nel 1993 ed entrata nel pieno delle proprie funzioni nel febbraio del 2002.
====
[[File:Carte Coffea robusta arabic.svg|thumb|center|700px|Ripartizione geografica mondiale della caffeicoltura: R-"robusta" (''Coffea canephora'' in verde scuro); M-mista ("robusta" e ''Coffea arabica'' in verde chiaro); A-"arabica" (in giallo.]]
====
====
Nei primi anni 1980 Haiti ha lottato per soddisfare la sua quota di 22.000 tonnellate di caffè nell'ambito dell'"Accordo internazionale sul caffè" del 1962<ref name="regu">"LA REGULATION DU MARCHE INTERNATIONAL DU CAFE : UNE PERSPECTIVE HISTORIQUE", [http://sites-final.uclouvain.be/econ/Ouvrages/RENARD/12.CHAPIT2.HAVELAAR/12.CHAPIT2.HAVELAAR.html]</ref>. La popolazione impegnata nel [[settore primario]] è scesa del 66% nel decennio 1980-1989<ref>{{cita web|titolo=Haiti Agriculture|url=http://countrystudies.us/haiti/48.htm|editore=U.S. Library of Congress}}</ref><ref>{{cita web|titolo=Cash Crops|url=http://countrystudies.us/haiti/51.htm|editore=U.S. Library of Congress}}</ref>.
Il [[terremoto di Haiti del 2010]] lascerà alla fine l'intero paese in uno stato di completa desolazione.
===
Gli anni 1990 sono caratterizzati da una crisi della produzione africana, soprattutto nella prima parte del decennio, ma più che compensata dalla forte crescita asiatica, particolarmente rilevante dopo le riforme agricole strutturali messe in atto in [[Vietnam]]. Il risultato è un continuo calo dei prezzi medi, innanzitutto della ''Coffea canephora'', ma anche della ''Coffea arabica'' a New York:
{| class= wikitable
Riga 2 651:
|67,31 cent
|}
====
[[File:Brazilian coffee growing regions (arabica and robusta).png|thumb|Produzione brasiliana contemporanea. ''Coffea arabica'' in giallo: Bahia, Minas Gerais, San Paolo, Paraná e Santa Catarina. ''Coffea canephora'' in rosso: Espírito Santo, Rio de Janeiro e Rondônia.]]
====
[[File:Cafeine consommation.png|thumb|center|700px|Quantità di caffeina giornaliera assorbita "pro capite" per nazione: caffè (in marrone), tè (in verde) e somma dei due (in bianco) nel 1995 (secondo i dati [[FAO]]).]]
[[File:Looking across coffee fields in Vietnam.jpg|thumb|Piantagione a [[Da Lat]].]]
====
[[File:Coffee Plantation1.jpg|thumb|left|Piantagioni in [[Karnataka]].]]
====
Il caffè indiano, coltivato principalmente nell'[[India meridionale]] nella condizione ambientale procurata dal [[monsone]], viene anche designato come "caffè monsonico indiano"<ref name=Indian>{{cita web|url=http://www.coffeeresearch.org/coffee/india.htm|titolo=Indian Coffee|accesso=6 ottobre 2010|curatore=Coffee Research Organization|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20101228183932/http://www.coffeeresearch.org/coffee/india.htm|dataarchivio=28 dicembre 2010}}</ref>.
[[File:CoffeaRobustaFlowers.jpg|thumb|[[Infiorescenza]] di [[Coffea canephora]] a [[Chikmagalur]].]]
Riga 2 670:
Nel 1991 l'introduzione di misure di liberalizzzione economica ha permesso all'industria del caffè di beneficiare di costi di produzione più bassi che altrove<ref name="illy">"Espresso Coffee: The Science of Quality", par Andrea Illy et Rinantonio Viani, Editions Academic Press, 2005, page 48</ref>. Quasi 250.000 persone coltivano caffè in Karnataka e il 98% di esse riguardano piccole aziende a conduzione familiare<ref name="Lee">{{Cita libro|url=https://books.google.com/books?id=BuwFF2JLw1MC&pg=PA293|cognome1= Lee|nome1=Hau Leung|cognome2=Lee |nome2=Chung-Yee|titolo=Building supply chain excellence in emerging economies|anno=2007|pp=293–94|isbn=0-387-38428-6}}</ref>. Nel 1993 la "quota di vendita interna", una nuova forma di regolamentazione, ha permesso ai coltivatori di vendere il 30% della loro produzione nel mercato interno; modificata l'anno seguente è diventata "quota di libera vendita", il che ha autorizzato i più poveri di loro a vendere dal 70 fino al 100% del raccolto a chi meglio desiderano tra esportatori e grossisti del mercato interno<ref name="illy" />.
Lo schema è stato ultimato nel settembre del 1996 quando tali libertà sono state previste in tutto il settore, indipendentemente dalla quantità<ref name="illy" />. Ad accompagnare questa politica la produzione è aumentata tra il 1984 e il 1994 da 105 a 208.000 tonnellate<ref name="illy" />, venendo in tal modo ad inscriversi alla 5ª posizione tra i maggiori produttori mondiali assieme al Guatemala<ref>
I piccoli agricoltori che lavorano con meno di 10 ettari coltivano il 75% dei 347.000 ettari dedicati in India al caffè, mentre il raccolto nazionale si suddivide tra il 30% di "arabica" e il 70% di ''Coffea canephora''. Per adattarle al monsone i contadini hanno utilizzato i derivati dell'"[[ibrido]] di Timor" denominato "Arabusta", un misto naturale di "arabica" e "robusta" somigliante all'arabica<ref name="comfr">"Les aspects botaniques du café", par le Comité français
Riga 2 680:
[[File:CoffeeWorldYield.png|thumb|center|700px|Volume mondiale di caffè prodotto ed esportato dal 1975 al 2004 (in mille migliaia di tonnellale).]]
===
[[File:Prix cafe 2003 2006.png|thumb|500px|Cambiamenti nel prezzo del caffè sui mercati internazionali tra il 2003 e il 2006.]]
[[File:Medición8.jpg|thumb|Monitoraggio del carbonio in una piantagione di caffè peruviana.]]
[[File:Coffee Harvest Laos.jpg|thumb|Raccolta di caffè in [[Laos]] nel 2012.]]
==
{| class=wikitable
|Superficie coltivata in caffè<ref name="Tulet" />
Riga 2 754:
[[File:Pocket coffee.jpg|thumb|left|Un [[Pocket Coffee]], cioccolatino a base di caffè della [[Ferrero (azienda)|Ferrero]] commercializzato per la prima volta in [[Italia]] nel 1968<ref>[http://www.ferrero.it/main.php?w=TGV4JHDJ8AUXVW415YN7&path=IT/Prodotti&subpath=Prodotti/Praline/Pocket+Coffee/Il+prodotto Scheda del prodotto su ferrero.it]</ref>.]]
[[Kimbo Caffè]] è italiano e smercia il prodotto brasiliano, [[Illycaffè]] è stata fondata nel 1939 a [[Thalwil]]; anche [[Caffè Vergnano]], [[Vescovi Caffè]], [[Splendid (caffè)|Splendid]], [[Segafredo Zanetti]], [[Goppion Caffè]], [[Caffè Molinari]], [[Emporio Artari]], [[Hausbrandt]], [[Zicaffè]], [[Saicaf]], [[Passalacqua]], [[Ninfole Caffè]] e l'[[Luigi Lavazza (azienda)|azienda Lavazza]] sono tutte imprese storiche italiane.
===
[[File:Ethiopan Coffee Ceremony 006 (6061106189).jpg|thumb|La "[[Cerimonia del caffé]]" in [[Etiopia]], un rito socio-culturale acquisito e rafforzatosi nel tempo. La ''Coffea'', originaria di Kaffa, dopo un viaggio transcontinentale durato più di 3 secoli è ritornata in terra etiope nel corso del XX secolo.]]
Riga 2 766:
Il governo sta cercando di promuovere il prodotto per far progredire l'[[export]] dalle 190.837 tonnellate nel 2013-2014 fino a 200.000<ref name="cnn" />.
La raccolta è incrementata con regolarità a partire dal 1961, da 75.000 a più di 111.000 tonnellate nel 1972<ref>"Ethiopia", par Paulos Milkias 2011, page 132
Le piantagioni contadine si trovano nei pressi delle abitazioni, in particolare a Sud e ad Est del paese<ref name="Tulet" />, mentre una strada lunga 890
L'espansione della ''[[Catha edulis]]'', che si è piazzata alla 2ª posizione tra le esportazioni etiopi nel 2005 rimane una valida concorrenza, dato che i prezzi pagati ai produttori sono un po' più alti di quelli per il caffè<ref name="Tulet" />.
Riga 2 775:
[[File:Salvadorcoffeegrower.jpg|thumb|Una raccoglitrice di caffè a [[El Salvador]].]]
===
[[File:Café importé par pays en 2005(USDA).PNG|thumb|center|700px|Maggiori importatori (dati 2005).]]
[[File:Coffee consumption map-en.svg|thumb|center|700px|Maggiori consumatori (dati 2007).]]
===
[[File:Maejantai Chiang Rai province 04.JPG|thumb|Piantagione di caffè nella [[provincia di Chiang Rai]] in [[Thailandia]] (2011).]]
L'evoluzione dei principali produttori globali di caffè negli anni 2010 rimane dominata dal gigante brasiliano e più in generale dai paesi dell'America Latina; assieme alla Colombia, al Messico, al Perù e a quattro paesi dell'America centrale sono tutti inseriti nei primi 15 più grandi raccolti mondiali, quasi uno su due<ref>Secondo "Arcadia", presentazione africana del "[http://www.ocppc.ma/sites/default/files/Book-Cyclope-Afriquev1_1.pdf Rapporto Cyclope]"</ref>.
{| class="wikitable"
|Produzione in milioni di sacchi da 60
|2011
|2012
Riga 2 914:
Per la stagione 2016-17 l'[[Initial coin offering]] (ICO) ha aumentato la sua previsione di produzione a 153,9 milioni di sacchi, dai 151,6 milioni precedenti, in crescita dell'1,5% e con un record indonesiano e peruviano di 11,5 milioni di sacchi. La produzione di ''Coffea arabica'' è stimata dall'ICO a 97,3 milioni di sacchi, in aumento del 10,2%; mentre la ''Coffea robusta'' viene attestata a 56,6 milioni, in calo del 10,6%.
==
===
Il caffè fu introdotto in Giappone dagli olandesi già nel XVII secolo, ma rimase una "curiosità" fino al ritiro delle restrizioni commerciali avvenuto nel 1858. La prima caffetteria in stile europeo si aprì a [[Tokyo]] nel 1888, ma venne chiusa quattro anni dopo<ref>{{Cita web|url=http://d-cage.blogspot.com/2005/03/brief-history-of-coffee-in-japan.html|titolo=Brief history of Coffee in Japan |sito=d-cage}}</ref>.
[[File:DOUTOR-Coffee.jpg|thumb|Un "Doutor Coffee Shop" alla [[stazione di Furukawabashi]].]]
Riga 2 921:
L'introduzione del [[caffè solubile]] istantaneo e liofilizzato, del caffè in lattina e le aziende di [[franchising]] come [[Starbucks]] e "Doutor Coffee" alla fine del XX secolo ha continuato questa tendenza, fino a fare del paese uno dei principali consumatori di caffè al mondo pro capite.
===
I primi appassionati coreani del caffè furono gli imperatori del XIX secolo [[Sunjong di Corea]] e [[Gojong di Corea]], che preferivano consumarlo al termine dei lauti banchetti in stile occidentale<ref>{{Cita web|url=http://www.rjkoehler.com/2010/09/21/the-korean-coffee-myth/|titolo=The Korean Coffee Myth|sito=The Marmot's Hole|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130116072134/http://www.rjkoehler.com/2010/09/21/the-korean-coffee-myth/|dataarchivio=16 gennaio 2013}}</ref>.
Riga 2 931:
== Cronologie tematiche: quadro politico, commerciale e logistico della caffeicoltura ==
[[File:Curiosity tea coffee chocolate title page.jpg|thumb|''Traitez Nouveaux & Curieux du Café, du Thé et du Chocolate'' di Philippe Sylvestre Dufour (1622–87).]]
*
*
[[File:Houghton EB65.A100.B675b v.2 - coffee.jpg|thumb|''The virtues of coffee, chocolette, and thee or tea, experimentally known in this our climate'', [[Londra]] 1690.]]
*
===
Molte popolazioni si sono appropriate della coltura del caffè, a volte dopo il periodo del [[colonialismo]] segnato da violenze e espropri delle terre indigene. La prima caffeicoltura libera dalla schiavitù, dal lavoro forzato o dalle pressioni coloniali emerse ad Haiti e nel Venezuela nei primi decenni dopo l'acquisizione dell'indipendenza, quando la diminuzione dei prezzi mondiali facilitò le intromissioni commerciali.
* I Tamil vennero fatti mobilitare in massa nel corso dell'espansione caffeicola degli anni 1840 a Ceylon britannico.
Riga 2 981 ⟶ 2 980:
[[File:Berlin carwash 17.07.2013 17-55-44.JPG|thumb|Distributore automatico di caffè a [[Berlino]] nel 2013.]]
*
====
* [[HAPAG]] (compagnia di spedizioni fondata nel 1847).
* Linea ferroviaria di Mauá nell'impero del Brasile (aperta dal 1854).
Riga 2 996 ⟶ 2 995:
[[File:Une bouteille de Coca-Cola 2 Litres.JPG|thumb|Una bottiglia di [[Coca-Cola]] da 2 litri.]]
====
* [[Benjamin Green Arnold]] (New York, 1868-1883).
* [[Théodore Wille]] (Amburgo e Santos)<ref name="bb"/>.
Riga 3 010 ⟶ 3 009:
* "Gruppo Lacerda" (Santos)<ref name="ridding"/>.
* Famiglia di Philippe Jobin (Le Havre)<ref>''Les Cafés produits dans le monde'', Philippe Jobin - édition française, SAAA, Le Havre 1982</ref><ref>''Le Café'', Philippe Jobin & Bernard Van Leckwyck - Éditions Nathan, 1986</ref><ref>''L’Heure du café'', Philippe Jobin - Paris, édit. Gentleman, 1987, 107 pages</ref><ref>''Les Cafés produits dans le monde'', Philippe Jobin - édition trilingue révisée, SAAA, Le Havre 1990</ref>.
* Famiglia di Louise Delamare (Le Havre)<ref
* Famiglia Rufenacht-"Société commerciale interocéanique" (Le Havre)<ref name
* Jacques Siegfried (Le Havre)<ref>"La Compagnie Cotonnière, un négociant singulier" par Gérald Estur, Consultant international et expert cotonnier, septembre 2012 [http://www.commodafrica.com/20-09-2012-la-compagnie-cotonniere-un-negociant-singulier]</ref>.
* Charles Latham (Le Havre)<ref name="Malon, page 233" /><ref>"L'échelle du monde. Essai sur l'industrialisation de l'Occident", par Patrick Verley - 2016</ref
* Georges Ancel (Le Havre)<ref name="Malon, page 232" />.
* Louis Drouin (Nantes)<ref name="pineau">"Un modèle d'expansion économique à Nantes de 1763 à 1792 : Louis Drouin, négociant et armateur", par Laure Pineau-Defois, dans la reveu ''Histoire, économie et société'' en 2004</ref>.
* Hermann Sielcken (New York e [[Baden-Baden]])<ref name="carcel"/>.
==
<references/>
==
* {{Cita web|url=http://harowo.com/2006/06/19/1377/ |titolo=The Blessed Bean – history of coffee |accesso=19 giugno 2006 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20061108172030/http://harowo.com/2006/06/19/1377/ |dataarchivio=8 novembre 2006}}
* 1949 Encyclopædia Britannica. Otis, McAllister & Co. 1954
* Allen, Stewart Lee (1999). ''The Devil's Cup: Coffee, the Driving Force in History''. Soho Press.
* Birsel, Salâh. – Kahveler kitabı. – 1. baskı. – Istanbul
* Burn, Jacob Henry, d. (1869). ''A descriptive catalogue of the London traders, tavern, and coffee-house toke. 2nd ed''. London.
* Chew, Samual C (1974). ''The Crescent and the Rose''. Oxford University Press, New York.
* Darby, M. (1983) ''The Islamic Perspective, An aspect of British Architecture and Design in the 19th century''. Leighton House Gallery, London.
* Davids, Kenneth (1991). ''Coffee''.
* Ellis, Aytoun (1956). ''The Penny Universities : A History of the Coffee-Houses.'' London
* Galland, Antoine (1699) ''De l'origine et du progrez du café'', Éd. originale J. Cavelier Paris, 1992- La Bibliothèque, coll. L'Écrivain Voyageur
* Illy, Francesco & Riccardo (1989). ''From Coffee to Espresso''
| |||