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*[[Clemente Susini]] (1754-1814), già assunto giovanissimo come [[modellatore]] e diventato in pochi anni uno dei maggiori e famosi ceroplasti fiorentini, subentrò alla direzione dopo la morte del Fontana. Con lui l'attività dell'officina conobbe una rapida affermazione anche grazie all'incremento della produzione di cere botaniche, modelli di piante e fiori a grandezza naturale, tanto apprezzati dal Granduca<ref>{{Cita|Mauro Raffaelli|p. 16}}</ref>, realizzati con l'aiuto del vice direttore suo allievo Francesco Calenzuoli.
*[[Francesco Calenzuoli]] (1796-1829), fu eletto direttore nel 1819 dopo la morte del maestro Susini.
*[[Luigi Calamai]] (1800-1851), come i suoi predecessori, continuò ad incrementare la creazione di modelli botanici realizzando numerose ''piante fiorite in vaso'', e modelli di frutti, [[muschi]] e [[funghi]], organismi generalmente difficili da conservare e dunque osservabili per lo più solo dal vivo. I funghi prodotti, in tutto circa 250, furono presentati all'[[Accademia dei Georgofili]] nel 1835 e al ''1° Congresso degli Scienziati Italiani'' a Pisa nel 1839<ref>{{cita libro|url=https://archive.org/stream/bub_gb_SY8Xgj7H32MC#page/n9/mode/2up/search/firenzefunghi|titolo=Elogio del cav. professore Luigi Calamai letto nell'adunanza ordinaria dell' I. e R. Accademia d'arti e manifatture il dì 11 luglio 1852 da Filippo Mariotti|editore=Tipografia Mariano Cecchi|anno=1852}}</ref>. L'intera collezione fu un ottimo strumento a disposizione dei cittadini per conoscereil riconoscimento le varie specie di funghi e per distinguere quelli commestibili da quelli più o meno tossici<ref>{{cita web|url=http://www.fstfirenze.it/gabinetto-di-storia-naturale/funghi-in-cera/|titolo=Funghi in Cera di Luigi Calamai|accesso=06/12/2017}}</ref>. Anche il Calamai divenne uno stimato ceroplasta, famoso in campo scientifico anche per la realizzazione di modelli di [[anatomia topografica]].
*[[Egisto Tortori]] (1829-1893): subentrò come responsabile alla morte di Calamai. Crea modelli sull'anatomia di alcune piante acquatiche e embrioni o caratteristiche strutturali di piante. L'opera ceroplastica si conclude con lui poichè i metodi per l'apprendimento si evolvono (ad esempio con lo sviluppo dell'immagine fotografica si abbandonano le antiche modalità di insegnamento).
*[[Pietro Marchi]] (1833-...): Originariamente i modelli di Calamai conservati al [[Museo di Fisica e Storia Naturale]] di Firenze, giunsero presso l'[[Istituto Tecnico Fiorentino]] dopo il 1877, grazie all'interessamento del professore e [[preside]] [[Pietro Marchi]], ultimo direttore dell' ''Officina Ceroplastica Fiorentina'' e responsabile delle collezioni naturalistiche. Grazie al suo lavoro la collezione di soli elementi in ceroplastica si arricchì anche di preziosi esemplari di [[invertebrati]] in vetro, oggi conservati (insieme ai modelli di funghi) presso il [[Museo della Fondazione scienza e tecnica]]<ref>{{cita libro|url=https://books.google.it/books?id=wSYtBML-1hcC&pg=PA250&lpg=PA250&dq=pietro+marchi+ceroplastica&source=bl&ots=w7CRc1yCLo&sig=Haf-GC_rWZHOC867N41g8U_80u8&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwj1guu_xN3YAhUL6xQKHadQDcMQ6AEITjAK#v=onepage&q=officina&f=false|curatore=Mauro Raffaelli|titolo=Il museo di storia naturale dell'Università di Firenze|editore=Firenze University Press|volume=2|anno=2009|pp=XIV-23-|ISBN=978-88-8453-955-7|accesso=16 gennaio 2018}}</ref>. <ref>{{Cita|Mauro Raffaelli|p. 250}}</ref>