Ministero del lavoro e delle politiche sociali: differenze tra le versioni

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L'antesignano del dicastero del lavoro era nel [[governo Boselli]] il ''Ministero per l'industria, il commercio ed il lavoro'', istituito il 22 giugno 1916. Poco dopo, con r.d. 3 giugno 1920, n. 700, il [[governo Nitti II]] provvide alla costituzione del [[Ministero del lavoro e della previdenza sociale]], scorporandolo da tale dicastero.
 
Successivamente il [[governo Mussolini]], con r.d. 27 apr. 1923, n. 915, provvide alla costituzione del [[Ministero dell'economia nazionale]], destinato a riaccoprareriaccorpare i due predetti dicasteri e il [[Ministero dell'agricoltura]]. Con RD 27 settembre 1929, n. 1663, tuttavia, questo nuovo ministero fu soppresso e le sue attribuzioni furono ripartite tra il Ministero dell'agricoltura e delle foreste e il Ministero delle Corporazioni, già istituito nel 1926.
 
Con RD 9 agosto 1943, n. 718 il Ministero delle Corporazioni viene soppresso e sostituito dal Ministero dell'industria, del commercio e del lavoro il quale, a sua volta, sotto il [[governo Parri]], con d.lgt. 21 giugno 1945 n. 377, venne ripartito in due distinti dicasteri: nel [[Ministero del lavoro e della previdenza sociale]] e il Ministero dell'industria e del commercio (dal [[1966]] Ministero dell'industria, del commercio e dell'artigianato, divenuto nel [[2001]] Ministero delle attività produttive e nel [[2006]] [[Ministero dello sviluppo economico]]).