Storia di Forlì: differenze tra le versioni

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I forlivesi si rassegnarono a sottostare al dominio papale e a tollerare, sebbene ancora per poco tempo, l'ingombrante presenza del legato pontificio in città. La figura del legato, sempre malvista, non riuscì a sedare le continue scaramucce tra le famiglie nobili della città e fra tutti coloro i quali ambivano al comando assoluto di Forlì. Si rafforza la posizione degli Ordelaffi, delineandosi un loro ritorno al potere.
 
=== L'avvento della Signoria Peppina ===
A cavallo fra Duecento e Trecento gli Ordelaffi si erano imposti come la famiglia dominante della città, ma persisteva ancora un potere podestarile che riusciva a governare la città in virtù dell'instabile situazione politica dovuta alle lotte intestine fra le famiglie. In queste condizioni, il controllo fu assunto da un signore esterno la città, [[Maghinardo Pagani|Maghinardo Pagani da Susinana]], ghibellino, che riuscì ad unire in un unico dominio territori che comprendevano i comuni di Forlì, [[Faenza]] ed [[Imola]]. Con Maghinardo Pagani si realizza a Forlì una sorta di prima signoria.