Timostene: differenze tra le versioni

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== ''Sui porti'' ==
Timostene aveva composto, sulla scorta di quest'attività, un [[periplo]] in dieci libri (Περὶ λιμένων, perduto)<ref>''FGrHist'' 354; oggi i frammenti sono stati ripubblicati nella [http://referenceworks.brillonline.com/entries/fragmente-der-griechischen-historiker-v/timosthenes-von-rhodos-2051-a2051 V parte dei ''FGrHist'', n. 2051].</ref>, in cui, partendo dall'Egitto e muovendosi in senso antiorario, descriveva le coste dell'Asia fino al Ponto, poi in Tracia, fermandosi alla Grecia nel V libro<ref>Come risulta da un frammento nel commento di [[Didimo Calcentero|Didimo]] a [[Demostene]].</ref>.
<br>Il ''Sui porti'' fu molto ammirato e citato da poeti come [[Apollonio Rodio]] ed altri geografi come [[Eratostene]] e [[Strabone]]<ref>Ad es. Strabone, II 1, 40 e 4,2.</ref>. In effetti, [[Marciano di Eraclea]] si spinse fino ad affermare che i ''Geographikà'' di Eratostene non fossero nient'altro che un [[plagio (diritto d'autore)|plagio]] di Timostene<ref>([http://books.google.com/books?id=89InAAAAYAAJ&pg=PA588#v=onepage&q&f=false p.588])</ref>, mentre Strabone dice solo che Eratostene preferiva Timostene «al di sopra di qualsiasi altro scrittore, anche se spesso va anche contro di lui»<ref>Strabone II 1, 40.</ref>.
<br>Secondo il geografo greco [[Agatemero]] (metà del III secolo d.C.), Timostene di Rodi avrebbe sviluppato un sistema di dodici venti con l'aggiunta di quattro venti rispetto agli otto classici, introducendo la rosa completa a 12 punte<ref>[[Agatemero]], ''Geografia'', I 2, p. 78.</ref>: in effetti, Timostene sarebbe stato, probabilmente, il primo dei [[:Categoria:Geografi greci|geografi greci]] ad utilizzare i venti per l'orientamento [[geografia|geografico]], piuttosto che semplicemente come fenomeni [[meteorologia|meteorologici]].