Pliocene: differenze tra le versioni
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[[File:Five Myr Climate Change.png|thumb|upright=1.7|Le variazioni della temperatura media del mare negli ultimi cinque milioni di anni in base alle variazioni del [[stadio dell'isotopo marino|rapporto]] tra gli isotopi <sup>18</sup>O / <sup>16</sup>O nei sedimenti marini.]]
Durante il Pliocene, la temperatura media sul [[pianeta]] iniziò a scendere gradualmente, producendo un clima più secco e con una stagionalità simile a quella attuale, dando inizio al processo di raffreddamento che sarebbe culminato con le [[glaciazione|glaciazioni]] nell'era Quaternaria. Fino alla metà del periodo tuttavia le temperature erano in media ancora 2-3 °C più alte di quelle attuali,<ref>Robinson, M., H.J. Dowsett, and M.A. Chandler, 2008: ''Pliocene role in assessing future climate impacts.'' Eos Trans. Amer. Geophys. U., 89, 501-502.
Nell'emisfero settentrionale le glaciazioni alle latitudini intermedie erano occasionali, finché non si arrivò alla permanente copertura con coltre ghiacciata della Groenlandia, avvenuta circa tre milioni di anni fa.<ref>Bartoli, G. et al. ''Final closure of Panama and the onset of northern hemisphere glaciation.'' Earth Planet. Sci. Lett. 237, 3344 (2005).</ref> La formazione della calotta di ghiaccio artica è segnalata dalla brusca variazione del [[stadio dell'isotopo marino|rapporto]] tra gli [[isotopi]] O<sub>18</sub> / O<sub>16</sub> dell'[[ossigeno]] nei sedimenti delle acque marine<ref name="VanAndel1994">Van Andel, Tjeerd H. (1994). ''New Views on an Old Planet: a History of Global Change'' (2nd edition) p. 226. Cambridge: Cambridge University Press. ISBN 0-521-44243-5.</ref> ed evidenziata anche dai ciottoli trasportati dal ghiaccio nell'Atlantico e Pacifico settentrionale.
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